di Maestra Rosalba

domenica 31 gennaio 2010

Sfondi desktop, wallpapers e calendari per febbraio 2010 di Smashing Magazine

Eccoli imperdibili come sempre gli sfondi desktop, i wallpapers e calendari di Smashing Magazine per iniziare bene il mese di febbraio e totalmente gratuiti. Come sempre bellissimi e vari sono in totale settanta, tre in particolare mi hanno colpito, il volto di Charlie Chaplin e il richiamo nostalgico a un cinema in bianco e nero di altri tempi:

Il doveroso richiamo a San Valentino imminente con l'immagine di uno scambio di doni tra ragazzi in una stanza familiare di affetti e oggetti, compresi gli animali domestici:

L'ultimo dei settanta dedicato ad Haiti, un mese intero per ricordare che c'è ancora bisogno di aiuto:

Cliccate sulle immagini e verrete riportati direttamente al sito dove potrete scaricare gratuitamente lo sfondo desktop da voi preferito in molteplici formati o il calendario per un mese intero in compagnia di Smashing Magazine
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sabato 30 gennaio 2010

E' online la terza edizione di EcoLogicaCup: olimpiadi dell'ecologia per i giovani

Vi piace l'ecologia e amate le competizioni, pensate di sapere tutto? Ecco la sfida che fa per voi se frequentate le scuole secondarie di primo grado, sul sito EcoLogicaCup.

Come partecipare
Per partecipare alla competizione ogni scuola secondaria di primo grado può iscrivere una o più squadre, le squadre possono essere composte da un minimo di 12 a un massimo di 30 alunni, ciascuna affiancate da un allenatore-insegnante della scuola.
Non è necessario apppartenere tutti alla stessa classe, si possono formare squadre provenienti da classi diverse, piuttosto ogni squadra deve darsi una organizzazione con compiti specifici: un capitano che predispone il lavoro del gruppo, un addetto al computer che è responsabile dell'inserimento delle risposte e i giocatori che concorrono assieme al capitano e all'addetto al computer alla risoluzione dei quesiti.
Ogni squadra è coordinata e allenata da un professore che fa da docente referente per la squadra che, da questa edizione  può essere coadiuvato da un allenatore in seconda; l’allenatore in seconda è uno studente che ha partecipato a precedenti edizioni e che ha acquisito il ‘patentino’ superando la selezione.
Le strutture necessarie per potr partecipare sono:  un'aula, o un laboratorio, riservato esclusivamente alla competizione.

La gara
La gara si svolgerà il 13 aprile 2010 in un'unica sessione, dalle 9.30 alle 12.30, secondo un preciso programma. Sarà possibile per parenti e amici connettersi e seguire in diretta la gara e i risultati.
L'iscrizione deve essere effettuata dal docente referente (l'allenatore della squadra) dovrà pervenire entro il 31 marzo 2010 esclusivamente compilando un modulo disponibile on line.

Gli allenamenti
Sul sito, dopo aver perfezionato l'iscrizione,  è possibile allenarsi per prepararsi alla gara.

I premi
Sono previsti premi per le prime tre squadre classificate, la migliore scuola (cioè la scuola che avrà ottenuto il punteggio massimo dato dalla somma dei punteggi di tutte le squadre presentate) e per la squadra che si è allenata di più.

Sul sito sono presenti una serie di argomenti riguardanti l'ambiente corredate da altrettante attività pratiche. Cliccando sull'immagine accedi direttamente al sito:
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giovedì 28 gennaio 2010

La paura: strumenti per raccontarla

Nell'insegnamento l'abitudine di tendere l'orecchio ai pensieri dei bambini, che arrivano solo in certi momenti di confidenzialità non devono mai mancare. Uno di questi momenti è per me e credo per tanti colleghi di scuola Primaria e Infanzia, la ricreazione: quando dopo i compiti ci si rilassa per un breve pasto e uno scambio di battute. L'abitudine di mangiare coi bambini e di scambiare con essi piccoli assaggi di merenda l'ho coltivata da sempre.
Da noi in classe si offre ciò che si ha e io ho sempre nell'armadio la "riserva" per coloro che dimenticano la merenda. Perchè? Perchè mi piace non solo occuparmi del cibo della mente e credo che rientri tra i compiti piacevoli dell’insegnante rendersi conto se i bambini fanno una pausa adeguata.
Il momento della merenda è il momento dello scambio delle coccole. Tanti sono i bimbi che si avvicinano con l'intenzione di raccontarsi, di sciogliere un dubbio o scambiare semplicemente due parole. O vengono ad offrire un grissino o ad assaggiare un craker della maestra. Scambiare cibo ha qualcosa di arcaico che rende più saldi i rapporti e i vincoli anche quando sono vincoli basati sulle conoscenze.
E' durante questi momenti che ho raccolto un invito a parlare della paura.

Le paure dei bambini
Il primo passo per quest'attività è invitare i bambini attraverso il titolo
Racconta la tua paura...
a scrivere semplicemente ciò che suscita in loro paura: paura del buio, paura di essere rapiti, paura di restare soli, paura degli insetti, paura dei terremoti, paura del terrorismo, paura della corrente, paura del fulmine, paura del gas, degli ufo.
E' curioso come bambini che sanno appena scrivere, lo facciano in maniera così determinata quando si tratta di scrivere di cosa hanno paura.

Da cosa nasce la paura?
Questa è la domanda che ci siamo posti nella seconda fase del nostro lavoro. Il dibattito collettivo, dove l'insegnante modera e sollecita risposte e riflessioni, evitando di dare risposte preconfezionate, ma lasciando che i bambini riconoscano nella loro esperienza quotidiana le radici delle paure.
La paura nasce:

  • Da un fatto vissuto in prima persona che ci ha spaventato: ad esempio essere restati soli da piccoli e aver chiamato la mamma che non ha risposto subito.

  • Da un esperienza negativa: aver preso la scossa elettrica in prima persona o aver saputo da altri a cui è accaduto di aver preso la scossa. (Tutti abbiamo paura della corrente elettrica anche senza aver preso la scossa!).

  • Dai racconti degli adulti, dalle notizie in TV, dai film.
Le paure irrazionali e razionali.
Il discorso si può allargare comprendendo che le paure non sono tutte uguali, ad esempio la paura dei topi o dei cani compresi quelli di piccola taglia, ma anche del buio, delle streghe, dei fantasmi sono irrazionali in quanto:
Le paure irrazionali derivano da minacce inesistenti: il buio, i topi, i cani, i gatti, i fantasmi, i serpenti, il cimitero.
Invece:
Le paure razionali derivano da pericoli possibili: il gas, la corrente, il terremoto, il fulmine, il fuoco, i rapimenti, gli incidenti.
Durante questo passaggio, se  la paura di essere rapiti coincide con la paura degli zingari va spiegato che una paura non va identificata con le persone. In quanto qualunque adulto può in realtà decidere di rapire un bambino. Far comprendere perchè i bambini piccoli fino a che non sono in grado di avere reazioni adeguate, soprattutto in luoghi affollati, debbono stare vicino agli adulti.
A questo punto la paura si spiega come meccanismo di difesa: il timore ci protegge  dai pericoli. La prudenza serve a compiere le azioni in modo corretto (esempio dell'utilizzo del phon in bagno).

La percezione dei pericoli: un esempio classico è la paura dell'aereo, se chiediamo agli alunni di indicare quale mezzo è più pericoloso tra l'auto e l'aereo, diranno in coro l'aereo, come molte persone. Invece statistiche alla mano si corrono molti più rischi in auto che in aereo. Facciamo capire che questo avviene allo stesso modo per il terrorismo, che viene percepito come minaccia concreta e che in queste paure hanno grande influenza le notizie sentite al telegiornale o lette sui giornali.

Disegnare la paura:
Dopo aver fatto la distinzione sulle paure derivanti da pericoli reali e quelle derivanti da pericoli inconsistenti, si può passare alla produzione visiva e cioè far disegnare la propria paura e darne una definizione, così:



Costruzione del racconto con il supporto dello schema:
Parla di un fatto che ti ha messo paura:
Con l'utilizzo di uno schema, invitiamo gli alunni a raccontare un fatto che ha messo loro paura. Richiamiamo le tre parti principali del testo: INIZIO, SVILUPPO e FINALE che avremo sicuramente presentato nelle altre tipologie testuali.
Facciamo completare secondo questo schema basato su una serie di domande.
Titolo: _______________ (Andrà messo per ultimo)
Inizio:
Quando è accaduto il fatto?
Dov'è accaduto?
Chi c'era con te?
Svolgimento:
Racconta cosa è successo
Finale:
Cosa è accaduto alla fine?
Far mettere il titolo rileggendo la parte riguardante lo sviluppo, dove accade il fatto vero e proprio.

Ricomporre il testo:
Ora è possibile ricomporre il testo trascrivendo solo le risposte. Invitare i bambini a rileggerlo per rendersi conto che le risposte hanno originato il racconto. Così:


Per concludere far scrivere una sorta di promemoria
Ricorda:
per scrivere un racconto puoi aiutarti con le domande. Durante l'inizio rispondi alle domande Quando è successo, dov'è accaduto il fatto e chi c'era con te. Nello svolgimento raccontare cosa è successo. Nel finale rispondere alla domanda Come è andata a finire.

Morale abbiamo parlato a lungo di paura e abbiamo imparato a non avere paura di cose inesistenti, ad avere una sana paura che serve a proteggerci dai pericoli veri!

Download: La paura strumenti per raccontarla
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lunedì 25 gennaio 2010

Unità didattica Il Carnevale tra passato e presente: un itinerario geografico.

Leggendo la filastrocca Carnevale Moderno si comprende come il Carnevale può essere una buona occasione per riflettere coi bambini sul cambiamento dei costumi, inteso come modo di pensare e di agire. Per capire come le nostre scelte sono influenzate dalla pubblicità. Con i bambini non sono necessari tanti discorsi. E' sufficiente far notare loro questo: raccontare come si faceva fino qualche decennio fa, quando il costume di Carnevale era il risultato di un rimaneggiamento di abbigliamento normale o se la mamma se la cavava con filo e ago poteva con le sue mani e stoffe di recupero, cucire un vestito. 
Le maschere di riferimento erano quelle classiche: Zorro, Pinocchio, Fatine, Pierrot, Arlecchino e via dicendo.

Costumi di Carnevale oggi
Con l'era della TV e l'avvento dei grandi centri commerciali è cambiato tutto: i personagi da imitare sono diventati quelli dei cartoon o dei film e in commercio ai prezzi più disparati si può comprare il "sogno" del proprio eroe del momento. Non è così per tutti i bambini, ma lo è per la stragrande maggioranza e purtroppo le mamme che in controtendenza cercano di creare con le loro mani (e risparmiare anche, il che non guasta) si ritrovano a combattere vere e proprie battaglie.

Dopo aver argomentato le diverse esperienze tra passato e presente:

Allestire un cartellone con le maschere della Commedia dell'arte
Inizialmente spieghiamo in maniera semplice che...

Le maschere tradizionali: Arlecchino, Colombina, Brighella, Dottor Balanzone, Pulcinella sono in gran parte quelle che si rifanno alla Commedia dell'arte che nata in Italia nel XVI secolo e rimasta popolare sino al XVIII secolo. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma dei canovacci (traccia) detti anche scenari.  Inizialmente queste rappresentazioni si tenevano all'aria aperta con una scenografia fatta di pochi oggetti.
Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". La parola "arte", significava "mestiere" e si chiamava anche: commedia all'improvviso, commedia a braccio o commedia degli Zanni.
Colombina è il nome di una maschera veneziana della Commedia dell'Arte. È la scaltra servetta fidanzata di Arlecchino. È molto maliziosa e convince Arlecchino ad esaudire ogni suo desiderio, soprattutto a comprarle tutto ciò che desidera. Nelle rappresentazioni spesso viene corteggiata del padrone Pantalone, facendo ingelosire Arlecchino.
Arlecchino è una famosa maschera bergamasca della Commedia dell'Arte. Il suo nome in lingua francese è Arlequin, mentre in inglese viene chiamato Harlequin. E' una maschera molto antica che deriva dall'unione di altre maschere. Rappresenta il servitore.
Pulcinella (napoletano: Pulecenella) è una maschera napoletana della commedia dell'arte. La maschera di Pulcinella è stata inventata ufficialmente nella seconda metà del Cinquecento. Le origini di Pulcinella sono però molto più antiche. Le ipotesi sono varie: c'è chi lo fa discendere da “Pulcinello” un piccolo pulcino perché ha il naso adunco; c'è chi sostiene che un contadino di Acerra, Puccio d'Aniello, nel '600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese.
Pierrot è una maschera nata in in Italia verso la fine del Cinquecento. Il nome di Pierrot è un francesismo che deriva dal personaggio italiano della Commedia dell'Arte, chiamato Pedrolino.
Pantalone è una maschera veneziana, anch'esso  personaggio della Commedia dell'Arte. Pantalone nasce a Venezia intorno alla metà del '500, rappresenta il tipico mercante vecchio e avaro.
Balanzone (da balanza, bilancia, rappresentazione ironica della Giustizia), detto anche Dottor Balanzone, è una maschera di origine bolognese. Appartiene anche'esso alle maschere della Commedia dell'Arte. Nativo dell'Emilia, dove ha compiuto gli studi, è il classico personaggio "serio", sapientone e presuntuoso che si lascia andare spesso in lunghi e  complicati discorsi infarciti di citazioni colte in latino maccheronico.
Brighella è il compare di Arlecchino. Entrambi sono i servi della commedia dell'arte, ed entrambi sono nati a Bergamo. Brighella non fa solo il servo come Arlecchino, ma un'infinità di altri mestieri, non sempre onesti. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati intrighi. Elementi caratteristici del personaggio sono la prontezza e l'agilità della sua mente, per escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo, tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri. È intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella inoltre è un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione che è quasi impossibile distinguerle dalla verità. Inoltre è molto abile nel cantare, suonare e ballare.
Gianduja (in piemontese Giandoja) è una maschera popolare torinese di origini astigiane. Il suo nome deriva dalla locuzione Gioann dla doja ovvero Giovanni del boccale. Allegro e godereccio, incarna la figura  del  "galantuomo" Piemontese coraggioso, assennato, incline al bene e fedele alla sua inseparabile compagna Giacometta.
Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze. Conosciuto come l'unica maschera del Carnevale e del Teatro fiorentino. Ha un fisico magro, sparuto, gracilissimo, come colui "che pare cresciuto a stento". E' piccolo di statura, di carnagione giallastra, la fronte spaziosa e le ciglia arcuate.
Rugantino è una maschera del teatro romano. Questa maschera impersona un tipico personaggio romanesco, "er bullo de Trastevere, svelto co' le parole e cor cortello", il giovane arrogante e strafottente ma in fondo buono e amabile. L'aspetto caratteristico di Rugantino è l'arroganza, infatti il suo nome nasce dalla parola romanesca ruganza ovvero "arroganza".
Meneghino (in milanese Meneghin) il cui nome è un diminutivo del nome Domenico (milanese Domenegh e Menegh). È una maschera della Commedia dell'arte che si identifica con la città di Milano. Di origini incerte all'inizio pare fosse Meneghin Pecenna in quanto parrucchiere pettegolo.

Le grandi sfilate di Carnevale in Italia
Altre importante manifestazioni riguardanti Carnevale si svolgono a:
Viareggio dove vi si svolge uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali d'Italia e d'Europa. A caratterizzarlo a livello internazionale sono i grandi carri allegorici  che sfilano lungo la passeggiata di fronte al mare di Viareggio, nelle domeniche fra gennaio e febbraio. Sui carri sono poste enormi caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della cultura o dello spettacolo. Burlamacco, raffigurato sotto è la maschera tipica.



Carnevale di Putignano, che si trova in Puglia, la cui origini non sono certe, pare che sia uno dei più antichi Carnevali d'Europa la maschera tipica è Farinella che deriva da un piatto tipico della zona.
Anche il Carnevale di Cento ha origini molto antiche, si svolge aopunto a Cento cittadina dell'Emilia Romagna. E' l'unico carnevale Italiano a essere gemellato con il Carnevale di Rio de Janeiro. Ogni anno il vincitore della sfilata dell'anno precedente si reca a Rio dove partecipa alla sfilata dei carri.
Il Carnevale di Venezia è uno dei più antichi e conosciuti al mondo. L’attuale Carnevale di Venezia è diventato un grande e spettacolare evento turistico, che richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo che si riversano in città per partecipare a questa festa considerata unica per storia, atmosfere e maschere.
Lo Storico Carnevale di Ivrea, famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è invece considerato il più antico al mondo, seguendo un cerimoniale scritto mai interrotto dal medioevo ai nostri giorni. L'intero carnevale ha il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini per la libertà dal tiranno della città.
Nelle arcidiocesi di Milano si osserva il carnevale Ambrosiano, cioè il Carnevale è prolungato fino al savbato successivo al martedì grasso, giorno in cui termina ovunque il carnevale. Si racconta che  il vescovo sant'Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della Quaresima in città. La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo arrivo, posticipando il rito delle Ceneri che nell'arcidiocesi milanese si svolge la prima domenica di Quaresima.
Ricordiamo allora qualche tradizione folkloristica regionale meno nota.
In Sicilia tra le maschere più caratteristiche del passato occorre decisamente ricordare quelle dei "Jardinara" (giardinieri) e dei "Varca" note soprattutto nella provincia di Palermo e quelle dei "briganti" e quella del "cavallacciu" note soprattutto nel catanese.
Mammutones e Issohadores in Sardegna. Famose e antiche maschere sarde, rappresentano la lotta tra i contadini oppressi e i rappresentanti dei potenti: i Mammutones vestono pelli, indossano una maschera di legno senza espressione tenuta da un fazzoletto, sono carichi di pesanti campanacci e camminano con ritmo cadenzato; gli Issohadores, in pantaloni bianchi, giubbetto rosso, largo scialle femminile alla vita, fanno roteare con grande abilità' i loro lazos con cui, in antico, prendevano uomini e bestie.
A questo punto è possibile organizzare una vero e proprio tour delle maschere e delle sfilate della Penisola italiana. Basterà integrare il presente lavoro con le maschere della propria regione.
Fotocopiate in formato A3 la cartina allegata al file, stampare le foto delle maschere, se necessario rimpicciolitele cliccando sull'angolo della foto, farle ritagliare e incollare accanto a ciascuna regione di provenienza, con una freccia fate collegare la maschera alla relativa regione.
Il lavoro è divertententissimo pr i bambini anche se non conoscono le regioni, è anzi un modo per conoscerle diverso e piacevole, io l'ho proposto ai miei alunni di seconda, e semplificato al massimo lo proporrò agli alunni di prima.

L'unità didattica in forma semplice, solo nominando regioni e maschere e/o sfilate,  è adatta anche agli alunni di cinque anni di scuola Infanzia. L'attività intera può essere ridotta solo alle maschere della Commedia dell'arte. Viceversa si può ridurre alle sole sfilate di carnevale. Si presta ad eventuali espansioni sulle tradizioni regionali e in particolare di quella di appartenenza.

Download Le maschere della commedia dell'arte  e le grandi sfilate italiane: un itinerario geografico.

I materiali di questo post che ho riadattato all'uso didattico, sono di varia provenienza, il principale è Wikipedia.
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domenica 24 gennaio 2010

Filastrocca: Carnevale Moderno

Anche il Carnevale si adegua alle mode, o meglio è il commercio che pur di incrementare le vendite (si sa per far felici i bambini non si bada a spese!) insegue tutte le mode.
Prendendo a piene mani dalla fantasia dei cartoon e dai film si trovano in commercio i più disparati costumi carnevaleschi. Il risultato è che i bambini, specie i piccoli di scuola Infanzia e quelli dei primi anni della Primaria, non gradiscono i costumi tradizionali e chiedono a gran voce di vestire i panni dei loro personaggi preferiti: ecco fiorire Gormiti, Winx o Hello Kitty, tanto per ricordarne dei più noti in questi ultimi due anni.
Questa inedita filastrocca adatta sia a bambini di scuola Infanzia che ad alunni di scuola Primaria è scritta un pò per scherzare, un pò sul serio mette in rima il miscuglio di maschere tra moda e tradizione. Un modo per introdurre un argomento di riflessione o semplicemente per "rimare" in allegria.


Carnevale Moderno

Il Carnevale mi mette allegria
è la festa più bella che ci sia.
Si viene a scuola mascherati
belli pimpanti e tutti truccati!
Zorro che balla con Hello Kitty
Pinocchio rincorre tutti i Gormiti.
Ecco il costume di Avatar
e Pulcinella non sa che far...
Maschere antiche non ce n'è più
quello è il cartone visto in TV.
Ma ecco che arriva il più piccino
a cui hanno messo un vestitino
tutto a quadretti e colorato:
evviva Arlecchino è ritornato!

(Rosalba)


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venerdì 22 gennaio 2010

Testo descrittivo e aggettivi qualificativi per gli alunni di classe seconda Primaria

L'unità didattica sulle fiabe ci ha permeso di conoscere non solo la fiaba in quanto tipologia di testo ma anche di analizzare i comportamenti dei personaggi alla luce dello svolgersi degli eventi. Nulla di più semplice e anche divertente per i bambini che proseguire il lavoro sul testo descrivendo uno dei tanti personaggi incontrati.
Cappuccetto Rosso è uno di quei personaggi che si presta in quanto è abbastanza caratterizzato per l'età dei nostri alunni:

Descrivere il personaggio di una fiaba
Si può partire proponendo una scheda semplificata e schematica come questa in questo link, preceduta da  una conversazione in aula dove in maniera non casuale si spiegherà che per le descrizioni è necessario usare gli aggettivi qualificativi.
La scheda serve a raccogliere i dati per facilitare il successivo passaggio al testo.
Forniamo subito i bambini di una serie di indicatori (gli aggettivi) che servono a descrivere le persone. Quindi si può chiedere agli alunni di colorare il personaggio e poi compilare i diversi campi richiesti. Così:
Dalla descrizione schematica al testo descrittivo
Nella fase successiva si può far descrivere, sempre seguendo lo schema precedente, "l'amico del cuore" (si può darlo come compito a casa). Effettuata questa descrizione e familiarizzato con le parole nuove chiedere di descrivere trasformando i dati della scheda in testo breve, per aiutarli si può l'inizio del testo:
Il mio migliore amico si chiama...
Chiedere loro di continuare inserendo i dati fisici e quelli relativi al carattere. E' chiaro che durante questo delicato passaggio va spiegato come fare l'elenco separato dalle virgole per i dati fisici e come legare le frasi. In questa fase meglio far formulare solo frasi brevi.
Sarà palese da subito che la qualità dei testi è buona, ne resterete soddisfati voi e anche i bambini ne verranno gratificati.
Uno schema, come quello presente nel download in basso,  servirà a riepilogare cosa si intende per testo descrittivo.

Gli aggettivi qualificativi
In questa terzo passo,  si può spiegare agli alunni in maniera leggermente più tecnica cosa è un aggettivo qualificativo, potete farlo scrivere come nota da ricordare sul quaderno. Io non faccio mai studiare a memoria queste note, preferisco dare elementi caratterizzanti ed esempi.
Una volta scritta la nota essa viene decorata con piccole cornici a piacere dagli stessi bambini, alternando momenti di scrittura a momenti di disegno.
"L'aggettivo qualificativo è quella parola che nella frase definisce la qualità di persone, animali e cose."
Per completare si eseguono esercizi/gioco alla lavagna e sul quaderno. Altrimenti si prosegue, come ho fatto io con gli aggettivi qualificativi "contrari", per rendere la cosa un pò movimentata.

Gli aggettivi qualificativi "contrari"
Aggiungere il concetto di contrario è la fase conclusiva di questa attività, per il cui svolgimento vanno prendere in considerazione circa quattro ore, meglio se divise.
Si può far  scrivere una definizione di aggettivo contrario, anche in successione alla precedente.
"Ogni aggettivo ha il suo contrario, cioè ad una parola ne corrisponde un'altra di significato opposto"
A questo punto si eseguono gli esercizi come quelli che trovate nell'attività scaricabile che comprende il lavoro sul testo descrittivo legata alla fiaba (potete cambiare l'immagine inclusa che è scaricata da http://www.stampaecolora.com/ ).

Download di tutta l'attività:
Testo descrittivo classe seconda primaria - aggettivi qualificativi - aggettivi qualificativi contrari
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sabato 16 gennaio 2010

Unità didattica Conoscere le tipologie di testo: la fiaba

Le fiabe popolano i mondi dei bambini che le amano tantissimo, ma neppure loro si sono sottratte a qualche contestazione giacchè non sono esattamente politically correct verso alcune specie di animali come ad esempio il lupo. E' comunque altrettanto vero che uno degli scopi della fiaba è quella di mettere in guardia i bambini verso i cattivi: mettere in atto quella sana diffidenza che ci deve insegnare a valutare i comportamenti di chi ci sta davanti. Non per questo si può dire che la fiaba non sia cruda  e talvolta possiede riferimenti non sempre cristallini.
Se avete già presentato ai vostri alunni di scuola primaria la tipologia di testo riguardante le favole e le leggende, vi sarà semplice introdurre la fiaba per differenza e paragone.

La fiaba
Nelle favole agiscono animali caratterizzati da comportamenti umani: furbizia, avarizia, golosità, dispettosità. Alla fine prevale una morale che insegna qualcosa. Parliamo coi bambini di queste differenze e chiediamo loro di evidenziare le particolarità delle fiabe che ricordano.



Spieghiamo o dettiamo il seguente testo:
La fiaba è un racconto fantastico in cui agiscono persone e creature con poteri magici come fate, maghi, streghe e gnomi.
In ogni fiaba ci sono sempre uno o più protagonisti (personaggi principali) e uno o più antagonisti (nemici dei personaggi principali).
Spieghiamo ai bambini che il lavoro che ci acciangiamo a compiere non è tanto finalizzato alla conoscenza delle fiabe quanto alla comprensione della loro struttura, e del come esse si realizzano secondo uno schema comune a tutte le fiabe: Cappuccetto Rosso, Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, il gatto con gli stivali, Pinocchio, Pollicino, Hansel e Gretel giusto per citarne alcune tra le più famose.


Fare disegnare la seguente tabella sul quaderno con il foglio diviso a metà:
Protagonista ------------------------Antagonista


Personaggio principale -------------------nemico


Es. Cappuccetto Rosso -------------- Il lupo

Possiamo subito proporre un esercizio di completamento dove alterneremo personaggi principali a nemici e gli alunni dovranno inserire i nomei mancanti come in questa scheda predisposta:

Successivamente si può proprorre un piccolo testo di questo tipo e chiedere agli alunni di riconoscere tutte le fiabe che vengono citate nel testo:

La nonna smemorata

La nonna di Carlo è molto vecchia e conosce tante fiabe, però, a causa dell’età fa molta confusione nel raccontarle.
“Cera una volta in un bosco un riccio… con gli stivali, che non trovava più la casetta di Biancaneve e i sette nani.
Ad un certo punto il riccio entra i una casetta e trova la tavola apparecchiata con una bara di cristallo. Da chi? ….Dai tre porcellini…! Dopo aver mangiato il riccio si addormenta.
Intanto tornano i padroni di casa: Cappuccetto Rosso, il lupo ed il cacciatore.
Dopo un po’ arrivano anche …Hansel e Gretel accompagnati da tre orsi. Ma ecco ad un tratto apparire la …strega.
La strega è la matrigna di …di…Cenerentola, che alla vista di tanti personaggi che non conosce fugge spaventata, perdendo la …borsetta?...o era la maglietta? O forse la …scarpetta?”
Povera nonna che confusione aiutatela a trovare quali titoli di fiabe si nascondono nel suo confuso racconto.

Per passare ancora a riconoscere i personaggi nel disegno:

La struttura della fiaba

A questo punto è possibile analizzare la struttura della fiaba, presentando questo piccolo testo:

La fiaba è un racconto fantastico dove accadono una serie di avvenimenti particolari: il protagonista lascia la sua casa, viene ostacolato da un antagonista (nemico), viene salvato da un personaggio che a volte è magico oppure deve superare delle prove difficili o ancora trova una oggetto magico che lo aiuta ad arrivare al lieto fine.
Essa si compone di un inizio, uno svolgimento all'interno del quale vi è l'allontamento del protagonista, l'azione di ostacolo del cattivo, l'intervento dell'aiutante con salvataggio del protagonista e un finale con il lieto fine.

Nella scheda apposita che fa riferimento alla fiaba di Hansel e Gretel fate disegnare i vari momenti: l'inizio della vicenda, lo svolgimento e il finale.
Si può schematizzare anche completando questi indicatori, sempre presenti nel file scaricabile:

Quando?
Dove?
Personaggi protagonisti e antagonisti
Svolgimento breve della storia
Finale

Infine, sempre nell'apposita scheda predisposta collegare con le frecce le parti della fiaba alla relativa struttura

Download di tutta l'unità didattica sulla fiaba completa di testi e schede

Ringrazio le colleghe di plesso che mi hanno passato parte del materiale che ho rielaborato e riadattatato per le classi seconda e terza di scuola Primaria.
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mercoledì 13 gennaio 2010

Cittadinanza e Costituzione: La piramide rovesciata delle regole

Il laboratorio che presento oggi è stato per gli alunni molto stimolante. Nel precedente articolo riguardante la materia Cittadinanza e Costituzione avevamo visto le modalità per fissare le tipologie di regole degli spazi pubblici e degli spazi privati, trovare similitudini e differenze. Siamo giunti alla conclusione che  le regole dipendono non solo dalle persone ma sono legate anche tipologia di spazio cui si accede.

Chi dispone le regole?
Con questa domanda abbiamo problematizzato con gli alunni su chi in effetti stabilisca le regole. Se da subito è stato intuitivo capire chi detta le regole nello spazio privato, non è stato immediato scoprire da chi è svolto questo ruolo negli spazi pubblici come ad esempio la scuola.

Dopo breve discussione gli alunni sono stati invitati a scrivere sul quaderno:
Chi dispone le regole negli spazi privati.
Qui la vicenda si fa curiosa, è evidente che ogni bambino risponde riferendosi  al proprio ambito familiare svela qualcosa del privato...
La maggior parte dei bambini correttamente (e pure diplomaticamente) ha scritto i genitori, qualcuno ha osato di più indicando un solo genitore (il papà più spesso) e uno solo ha scritto i genitori ma decidono anche parlandone con i figli. Non so se fosse un auspicio o un fatto concreto comunque sono propensa a credere che in molte famiglie di oggi si parli in presenza dei figli e se anche le regole e le decisioni sono a carico dei genitori, sempre più spesso esse sono frutto di negoziazione con i figli.

Siamo passati poi a chiederci
Chi dispone le regole negli spazi pubblici.
Qui il discorso comincia a complicarsi, forse con gli alunni più grandi è sicuramente più semplice, ma con gli alunni più piccoli occorre partire dalla base. Abbiamo cambiato registro e siamo passati al nostro quadernone di gruppo che è la lavagna, prima di scrivere sul quaderno singolo.
Intanto lo spazio pubblico per eccellenza è subito individuato dai bambini nella scuola. Chiaramente occorre partire dall'aula: in aula chi detta le norme di comportamento? I bambini rispondono la maestra. Sviscerando ci si chiede se è la maestra a stabilire le norme di comportamento o se anche lei ha delle indicazioni da qualcun altro... così si arriva al Dirigente Scolastico.
Il Dirigente Scolastico ha a sua volta qualcuno che gli dice quali norme è tenuto a far osservare? Si il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale. Il Direttore Scolastico Regionale anche lui osserva delle norme o decide tutto da solo? Lui decide in base a quanto dispone il Ministro della Pubblica Istruzione che "governa" il Ministero della Pubblica Istruzione.

La piramide rovesciata delle regole
Ecco che come in un gioco di incastri abbiamo fatto una sorta di piramide rovesciata, che è necessario visualizzare nell'immediato,  per dare ai bambini riferimenti concreti. Un disegno alla lavagna da completare partendo dal basso ci ha dato l'idea immediata che dell'importanza dei ruoli: qualcuno sta in alto, qualcuno in mezzo, noi siamo alla base.

La piramide è stata trascritta sul quaderno e così visualizza, pur se sinteticamente i vertici che caratterizzano le amministrazioni pubbliche.
Un altro esempio si può focalizzare sull'amministrazione del Comune, Provincia, Regione, Stato.
A questo proposito la vignetta presente sul sito del Difensore Civico di Roma è esplicativa ed efficace, la si può far incollare sul quaderno accanto alla piramide rovesciata come abbiamo fatto noi.


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lunedì 11 gennaio 2010

Unità didattica sull'inverno: Gli agrumi

Prosegue l'attività sugli aspetti salienti della stagione invernale, nel quale ci troviamo pienamente immersi. La prima parte dell'unità didattica per gli alunni di scuola Primaria visibile in questo post, comprendeva il racconto, l'ascolto musicale, l'inverno in arte e una poesia di R. Piumini.
Oggi concludiamo l'unità con  una proposta didattica riguardante la presenza tutta invernale degli agrumi; questa attività ci consentirà di affrontare l'argomento inverno collegandolo alle scienze e all'italiano. Per prepararci a questa attività il giorno precedente chiediamo agli alunni di portare un arancia. Portate anche uno spremiagrumi elettrico, un coltello, lo zucchero, qualche cucchiaino e una piccola varietà di agrumi.

 
La frutta della stagione invernale
E' possibile esordire esibendo un cestino di frutta con mandaranci, limoni, pompelmi, mandarini e arance.
Chiediamo ai bambini di riflettere e di pensare a quali frutti è possibile trovare sugli alberi in questa stagione...
Avviamo la conversazione.
Chiediamo di nominare i frutti presenti in aula. Iniziamo a sbucciare un arancia e nominiamone tutte le parti.
La buccia, lo spicchio, i semi, le vescicole, il succo. Facciamo il disegno alla lavagna dell'arancia e delle sue parti. Avendo impostato il testo alla lavagna ora è possibile copiare sul quaderno di scienze.
Volendo potete dare a ciascun bambino un disegno di agrumi da incollare sul quaderno. Io ne ho scaricato uno veramente carino riguardante il limone da wikipedia e ne ho stampato uno per ciascun alunno.

Esempio di organizzazione del testo:




Come si vede la seconda parte della produzione scritta ha riguardato la classificazione dell'arancia con i cinque sensi, un lavoro già compiuto lo scorso anno e che abbiamo ripreso in questa occasione.
Procedete con la spremitura delle arance e distribuite il succo ai bambini.

Il testo regolativo per descrivere come fare la spremuta
Durante l'ora d'italiano abbiamo prodotto il testo regolativo che segna i passaggi per fare la spremuta d'arancia, ogni alunno ha completato  secondo lo schema sotto in rosso, ricordando le fasi osservate il giorno prima all'ora di scienze.
"La spremuta d'arancia"
Occorrente:
Procedimento:

La scheda riepilogativa che chiude l'unità didattica.
Infine si può  proporre una scheda che è una sorta di riepilogo di tutti contenuti proposti, volendo può costituire una prova di verifica, altrimenti è semplicemente un modo per ampliare la metodologia e affrontare gli stessi contenuti in maniera diversa.
Noi l'abbiamo fatta stamani, di primo impatto potrebbe sembrare difficile, va letta con calma e presa come una sorta di gioco di sostituzione delle parole. Tutti gli alunni sono riusciti a ricostruire il testo sostituendo le parole errate con quelle corrette.


Download  della seconda parte dell'unità didattica sull'inverno: gli agrumi
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venerdì 8 gennaio 2010

Attività didattiche online: Fun4thebrain

Il sito Fun4thebrain, letteralmente "divertimento per il cervello" è una delle risorse che prediligo nell'ambito delle attività di consolidamento della matematica attraverso l'uso del computer per gli alunni delle classi di scuola Primaria. Ne ho già parlato in un articolo precedente, dove argomentavo il collegamento che esiste tra l'utlizzo del computer e il contare con le dita.

Perchè piace ai bambini
Fun4thbrain è una risorsa online di giochi in flash con disegni dai colori vivaci e accattivanti,  occorre semplicemente una connessione internet e il plug-in adatto per vedere gli alunni al lavoro e divertirsi facendo matematica.
Cosa piace agli alunni di questi giochi? Il fatto che subito dopo aver risolto l'esercizio matematico si viene premiati con un piccolo videogioco.

Contenuti sempre aggiornati
Il programma pur se in inglese è usabile anche se non si conosce una sola parola. Sono presenti tutte e quattro le operazioni, quasi sempre con un livello base, uno medio e uno più difficoltoso. Un'altra caratteristica che rende questo sito interessante: i giochi sono estremamente fruibili e in continuo aggiornamento.
L'ultimo dei giochi inseriti è Winter Coloring Fun. Viene proposta una scheda da colorare. L'alunno  deve prima sbloccare i colori che gli occorrono, risolvendo un'operazione matematica, quando la risposta è giusta la chiave si infila nel lucchetto rendendo il colore accessibile.
Gli alunni di classe terza si sono divertiti tantissimo a risolvere le operazioni e poi colorare le schede sull'inverno.
Certo il programma non ha la pretesa di insegnare meccanismi, è infatti utlissimo per l'affinamento della capacità di calcolo veloce e della memoria visuale con i numeri.
Mettendo due alunni di fronte al monitor il divertimento e l'appprendimento sono assicurati: divertimento per il cervello.
Aggiornamento del 11/01/10:  il blog  Fun4theBrain Chatter ci insegna anche a disegnare: è sufficiente seguire i suoi semplici tutorial passo passo.
Tutorial che è possibile scaricare in formato pdf. Quindi divertiamoci anche a disegnare...

[Vai al sito Fun4thebrain]
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giovedì 7 gennaio 2010

Attività didattica: sondaggi sul Natale e tabelle a doppia entrata

Al rientro da scuola gli alunni si sa hanno tanto da raccontare, un po' per divertimento e un po' perchè serve iniziare a comprendere alcune nuove terminologie, si può organizzare un piccolo sondaggio e iniziare chiedendo ai bambini quale è stato il momento preferito di tutte le vacanze di Natale.
Per comodità prendiamo nota alla lavagna delle preferenze espresse dai bambini.
Lasciamoli parlare in libertà, cercando di creare un filo logico, raggruppando le idee in macro aree: ad esempio l'arrivo di Babbo Natale o il suo passaggio durante la notte, il momento dell'apertura dei regali e via dicendo.

Cosa sono i sondaggi:
Portiamo avanti il discorso chiedendo ai bambini di spiegare cosa è un sondaggio e con parole semplici facciamo capire aiutandoci con degli esempi: vengono usati nei giornali per conoscere i gusti e le  opinioni delle persone, si usano in politica per capire cosa pensa la gente,  nel commercio  per lanciare un prodotto nuovo, ad esempio una merendina.

Cosa servono i sondaggi
Un esempio molto apprezzato è quello dell'invenzione di una nuovo gusto di caramella. Le ditte produttrici cercano di sapere in anticipo se un determinato gusto verrà apprezzato dai consumatori anche senza dire che devono farci una caramella. Quindi cosa fanno? Con delle interviste fanno un sondaggio per sapere se quel gusto piacerà. Di solito non viene chiesto esplicitamente se piacerà o no il gusto delle nuova caramella, più spesso nei sondaggi si usano domande indirette.

Informazioni indirette e dirette
Ad esempio quando si deve fare un regalo ad un amico, si cerca di sapere dall'interessato cosa gradirebbe ma senza svelare che si intende fare un regalo. Dirlo rovinerebbe la sorpresa. Facciamo capire ai bambini che si possono ottenere informazioni anche con domande "indirette", rispondendo alle quali si  svelano le nostre intenzioni. Ci sono molti modi di ottenere informazioni e noi possiamo fornirle senza rendercene conto.

In classe abbiamo scoperto le preferenze di ciascuno con domande dirette e una volta ottenute le informazioni le riordiniamo così, scrivendo un breve testo riepilogativo:

Si può far fare anche il disegno con il momento preferito da ciascuno:

Attraverso il testo abbiamo focalizzato come sono distribuite nella classe le preferenze, con una tabella a doppia entrata possiamo ora ulteriormente discriminare i gusti della classe, distinguendo tra maschi e femmine. La si può disegnare sul quaderno riportando le diciture anche sintetiche in modo da facilitare la compilazione, secondo questo modello scaricabile in questo link: Modello tabella doppia entrata
L'attività si può concludere in laboratorio d'informatica per gli alunni più grandi, con la costruzione di una tabella attraverso un programma di videoscrittura.
Per i più piccoli è bene fare le prime tabelle usando le righe del quaderno, è meglio toccare con mano l'utilizzo della tabella per comprenderne l'immediato scopo riepilogativo riguardo le informazioni che vi abbiamo inserito.
Con questi semplici passaggi abbiamo capito con i bambini in modo pratico cosa è un sondaggio e come si devono scrivere, leggere e conservare i dati.

Scarica l'attività didattica completa: Sondaggio sul Natale e tabella doppia entrata
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lunedì 4 gennaio 2010

Filastrocca della Befana

Una filastrocca inedita per la Befana, potrebbe accompagnare un biglietto nella calza, piena di dolci e di sorrisi. Anche la befana si adegua ai nostri tempi. E' una befana del 2010, che cura il suo aspetto e fa le sue comparsate in tv. Ma in fondo al cuore per i bambini che l'aspettano è sempre lei: la cara vecchia, dolce befana... e in fondo sappiamo tutti che le piace scherzare e prenderci un pò in giro!

Filastrocca della Befana

Si dice che i tempi son cambiati
ecco che accadono strani fatti.
La befana s'è adeguata
e tutta quanta s'è rifatta.
Del naso adunco non c'è traccia
ora ha una nuova faccia.
Veste alla moda tutta griffata
ed ha una chioma assai colorata.
S'è stancata di sentir dire: quanto sei strana,
sembri proprio una befana!
Ora stan tutti col naso all'insù
è la più bella anche in TV!
Al bambino che l'aspetta 
dice ridendo svelta, svelta:
"Non preoccuparti bambino mio
pur se rifatta sono sempre io!
Vengo di notte mentre tu dormi
ti lascio i miei dolci e tanti bei sogni!"
 (Rosalba)

Altre idee da colorare scaricabili su Scuola da Colorare
Un biglietto da costruire su MammaFelice
Un calzino della befana un po' speciale su questo blog, creato lo scorso Natale.

Che sia un allegra Befana per tutti grandi e piccini
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domenica 3 gennaio 2010

Racconto breve: E' inverno

L'imminente rientro a scuola sollecita nuove ispirazioni, argomento principe per gli alunni di scuola Infanzia e Primaria le vacanze di natale con il loro seguito di regali e esperienze che i bambini amano raccontarsi.
Dato il giusto spazio a questi contenuti che è doveroso accogliere e che sono sicuramente spunto per riflessioni collettive, si può affrontare l'altro tema caldo (si fa per dire!) di questo periodo: l'inverno.
Ecco allora un piccolo testo sull'inverno che permette di introdurre l'argomento, a seguire qualche suggerimento per comporre un unità didattica che collega italiano, arte immagine, musica, scienze, geografia.

La magia dell’inverno
E’ inverno quando sembra che tutto dorme, quando l’albero spoglio aspetta solenne con le braccia verso il cielo e un uccellino infreddolito si posa sui suoi rami. E’ inverno quando la mattina le gocce di rugiada sono diventate ghiaccio e scricchiolano sotto le tue scarpe. La terra ha messo un vestito di colore marrone scuro e nessun filo d’erba si sogna di affacciarsi al gelo. Lo senti dal freddo pungente che fa battere i denti e il vento che fischia fin dentro le orecchie. L’odore degli agrumi riempie l’aria e a mangiarli fanno stringere i denti. E quando nevica tutto si copre di un manto silenzioso e odi solo il battere del cuore in mezzo a un paesaggio di fiaba. Allora scopri che il Natale è finito. Dietro l’angolo c’è il Carnevale e mentre canti e balli il freddo non fa più paura. (Rosalba)

Affacciandosi in giardino, in un parco, ma anche in città l'immagine dell'inverno è questa. Sembra di essere sospesi in attesa di qualcosa...

L'inverno in musica
Alla lettura del testo è possibile affiancare l'ascolto dell'Inverno di Vivaldi, su YouTube c'è solo l'imbarazzo della scelta. Se poi volete fare un lavoro completo sull'ascolto musicale su softwaredidatticofree trovate un software da scaricare gratuitamente per un ascolto mirato e competente del brano di Vivaldi.

L'inverno nell'arte pittorica
L'inverno ha poi una suo fascino dal punto di vista artistico, come in questo dipinto di Claude Monet


Claude Monet, Villaggio di Sandviken, 1895. Museum of Foreign Art, Riga
La neve ricopre le strade, le case, i ponti e gli alberi del villaggio norvegese, facendosi manto impalpabile, informe, etereo. Il paesaggio ovattato si trasforma nella luce soffusa e riflessa dallo strato nevoso (sapere.virgilio.it)
e in questo di Van Gogh

Vincent Van Gogh, Il giardino del presbiterio di Nuenen, 1885. UCLA Armand Hammer Museum of Art, Los Angeles
Van Gogh soggiorna a Nuenen tra il 1883 e il 1885 dipingendovi alcune delle sue tele più famose come I mangiatori di patate.
L'opera esposta alla mostra rappresenta un paesaggio invernale dove i colori cupi della terra umida e ghiacciata contrastano con la luminosità del sole che al suo calare colora il cielo di giallo.(sapere.virgilio.it)
Tutto ciò si sposa benissimo con la poesia di Roberto Piumini (tratta da ReportOnLine.it)
L'Inverno
Quando la terra
è fredda e dura,
sembra un guerriero
con l'armatura
quando si chiude
nel ghiaccio e nel gelo,
quando son nude
le piante in cielo

e le cornacchie
sopra le neve
sembrano macchie
sul tuo quaderno:
questo è l'inverno.

Download Racconto: La magia dell'inverno + unità didattica
Link correlati su questo blog: Poesia Gennaio
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sabato 2 gennaio 2010

Itinerari Turistici: Il museo del territorio Sa Corona Arrubia in Sardegna

Spesso a sentire le cronache si ha la percezione che tutto il procedere lento del mondo sia orientato al disastro. Non è così e sappiamo perchè: ciò che spaventa fa notizia e ciò che rassicura e incoraggia passa in secondo piano. Non è possibile formare nuove generazioni in grado di cambiare il corso degli eventi se le teniamo ancorate alla paura. Le buone notizie andrebbero divulgate prima di quelle che generano i fantasmi interiori, che frenano la creatività e  che minano la fiducia delle persone.
E le buone notizie non sono soltanto quelle del rialzo in borsa o dei progressi della medicina e della ricerca ad esempio. Sono più di tutto le storie di affermazione degli individui e dei gruppi; quelle che incoraggiano positivamente la volontà di riuscire, che stimolano il riscatto e il cambiamento e che diffondono benessere e positività.
Le storie che fanno dire "se ci sono riusciti gli altri ce la posso fare anche io".

Il Consorzio de Sa Corona Arrubia
A questo proposito vorrei far conoscere ai lettori del blog, il Consorzio de Sa Corona Arrubia, una sfida nata nell'aspro territorio di Sardegna oltre vent'anni fa, che ha coinvolto inizialmente quattro paesi della Marmilla, che ora è un consorzio di venti paesi inteso ad offrire al territorio non solo isolano ma anche nazionale e oltre frontiera, un occasione culturale e di turismo etnico.
Il consorzio permette conoscenza del territorio sardo, allestisce mostre provenienti anche da altre realtà museali internazionali, gestisce laboratori didattici e opera in una connessione stretta con il territorio con possibilità di itinerari turistici significativi e indimenticabili. E' immerso in un panorama collinare e paesistico curato e accogliente. In ogni periodo dell'anno si svolgono sagre e feste tradizionali. Una rete di collaborazioni assicura la possibilità di pernottamento in hotel o in Bed and Breakfast. Inutile dire che il cibo risente delle influenze sia del mare vicino sia della nota estrazione agricola e di allevamento del territorio.

Cosa rappresenta il Consorzio
La storia del consorzio è prima di tutto per noi sardi una storia da imitare. Una storia di affermazione, di volontà, di tenacia e di cocciutaggine, un pò come sono gli abitanti di Sardegna ma in positivo...
E' la storia di un ponte verso il futuro perchè la promozione di un territorio passa anche per una parola considerata brutta come "marketing". E' una mentalità imprenditoriale che collega il territorio e le sue risorse per fare "rete", lo fa superando i personalismi e i campanilismi. E' una visione moderna che offre a chi vive in questa terra occasioni culturali impensabili e per chi viene da oltremare la possibilità di conoscere il territorio non in modo folkloristico ma "storicamente autentico".

Il Museo del Territorio
Il museo del territorio, posizionato in un anfiteatro naturale di basalto rosso nel territorio di Sa corona arrubia, è un occasione per apprendere attraverso le diverse mostre sia transitorie sia permanenti; le tre sezioni botanica, faunistica, antropica e non ultimi i laboratori di ricerca sul Dna, tramite l'archeologia molecolare, fruibili dagli alunni di scuola infanzia in su.
Il museo è ben collegato con Cagliari, capoluogo di regione e con l'aereoporto di Elmas. Si trova a circa un ora di macchina dalla Dune di Piscinas, le dune più alte d'Europa, e dalle miniere di Montevecchio visitabili su prenotazione. Da non dimenticare che arrivati a Montevecchio in vista della Costa Verde, si è immersi nell'areale del Cervo Sardo.

Panoramica del museo del territorio (Image of Courtesy Provincia Medio Campidano)
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Wallpapers, sfondi desktop e calendari per il mese di gennaio 2010

Ieri abbiamo riposato e oggi eccoci di nuovo a lavoro, non c'è niente di meglio che inaugurare il nuovo anno e il nuovo mese con uno sfondo desktop tutto nuovo o stampare una bella pagina di calendario artistica. Ancora una volta Smashing Magazine raccoglie il meglio della grafica web: potete cliccare su preview per l'anteprima e poi nei formati con o senza calendario come sempre. Chiaramente il mio sguardo cade sulle elaborazioni più adatte ai bambini, bellissime queste due sotto. Come sempre si prestano come spunto per le nostre attività creative nella scuola Primaria:



Buon 2010 web!!
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