di Maestra Rosalba

venerdì 5 novembre 2010

I Diritti Umani Spiegati Ai Bambini Con Le Azioni Urgenti Kids Di Amnesty International

Ogni discorso fatto ai bambini è vuoto di significato se non seguito da una pratica. Non solo pratica dello sperimentare, ma anche pratica intesa come azione. Se parliamo di buone norme di comportamento siamo i primi a dover dare l'esempio. Se parliamo di scienze dobbiamo sperimentare. Se parliamo di diritti umani dobbiamo agire.

I diritti umani esercitati attraverso un'azione concreta.
Per i bambini è difficile spesso comprendere un concetto perchè slegato dalla realtà che vivono. Con le Azioni Urgenti Kids di Amnesty International si crea un'accasione reale per comprendere che la vita per altri bambini sul pianeta terra è diversa da quella vissuta dai nostri alunni.
La lettura delle parole tratte dai diari degli alunni rom, discriminati nelle scuole della Slovacchia dove vivono segregati, chiusi a chiave nelle loro aule e dove fanno meno materie degli altri bambini, ha reso chiara l'idea di cosa sia la violazione di un diritto. Intanto perchè i bambini hanno subito fatto un paragone tra le due situazioni, immedesimandosi e percependo da bambino a bambino la difficoltà a vivere in situazione di segregazione.
L'esercizio di un'azione concreta  rende protagonisti i bambini, che non sentono le parole come mero esercizio di buoni propositi, ma il fare un'azione concreta per tentare di modificare una realtà, far sentire la propria voce e il proprio dissenso. Ecco l'azione concreta una chiave per aprire quelle classi, da spedire al Ministro per l'educazione dalla Repubblica Slovacca:


L'opinione dei bambini è importante
E' sentendosi coinvolti e valorizzati che i bambini esprimono al meglio il loro potenziale di idee e di opinioni. Leggiamo come si sono espressi a proprosito dei diritti violati dei bambini rom nelle scuole della Slovacchia, dopo aver ascoltato le parole (tramite la mia lettura) dei loro sfortunati compagni.

Hai conosciuto la situazione dei bambini rom in Slovacchia, segregati nelle scuola. Esprimi ora una opinione.
Io penso che dovete lasciarli studiare tutte le materie, perchè se voi fate come state facendo il loro futuro sarà un futuro con un lavoro brutto. E se loro rimangono in una stanza a studiare non faranno mai conoscenza e amicizia. Loro avranno il futuro peggiore. Potete pure pensare che io sto dicendo una cosa ingiusta ma l'interessante è che loro crescano bene. (Stefano)
Io penso che non sia giusto che i bambini rom non li considerirno come cittadini della Slovacchia. Io mi sento fortunata ad abitare in Sardegna, però penso a quei bambini e mi si stringe il cuore. Non capisco perchè ce l'hanno con quei bambini. In realtà siamo tutti uguali solo che non abitiamo nella stessa parte. Se stessero insieme con gli altri bambini nella stessa classe i bambini andrebbero d'accordo così nel mondo ci sarebbe più pace. Quindi chiedo per favore ai maestri e al preside di liberare quei poveri bambini. (Sofia, il testo in rosso è rosso anche nel quaderno.)


Lasciamo parlare i bambini, facciamo che le cose del mondo entrino in aula che rendano viva la didattica e non un semplice ripetersi di temi ripetiviti, uguali a se stessi e spesso banali.
I commenti? "Che bello maestra", "Mi piace molto fare questo", "Quando li spedisci?"
Ai bambini piace rendersi utili, sentirsi importanti, capire che anche il loro agito ha valore, che la loro opinione conta. 


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