di Maestra Rosalba

mercoledì 26 febbraio 2014

Anticipo scolastico: un anno perso, non un anno guadagnato

E' tempo di iscrizioni, o meglio era tempo perché il termine scade fra due giorni. Ma c'è una questione
che merita di essere riaffrontata: quella degli anticipatari, cioè quegli alunni che essendo nati dopo il trentun dicembre dell'anno relativo agli obbligati, possono comunque essere iscritti alla scuola primaria.
E merita di essere affrontata per l'ennesima volta per almeno due ordini di motivi: di cui uno è il possesso delle abilità "relative" e l'altro è il possesso della necessaria maturità emotiva. Mi rendo conto che il tema è scottante, non è la prima volta che lo affrontiamo e mi rendo conto anche che chi dovrebbe leggere non leggerà, come a scuola i compiti si danno a tutti, ma proprio chi avrebbe bisogno di eseguirli con scrupolo spesso non li fa.
Certamente nessun appunto si può fare ai bambini che affrontano la scuola primaria da anticipatari, giacché la decisione è presa sul loro capo dalla famiglia, ma si può sperare che parlando agli adulti si rifletta  su questa scelta, consentita e incoraggiata dalla legge, ma che non valuta con lo scrupolo necessario proprio la ricaduta sui bambini.

Le abilità "relative"
Le abilità relative, dette anche prerequisiti, sono quelle azioni, anche non consapevoli o non del tutto, patrimonio delle capacità del bambino, che gli consentono di affrontare apprendimenti strutturati: un livello organizzato nella produzione grafica, il disegno, che deve essere assolutamente in linea con il livello degli obbligati per età, ma anche il controllo della mano, la capacità di essere un buon riproduttore di segni e tratti grafici, il controllo della postura corporea, un'adeguata capacità di logica e ragionamento. Ciò rientra nel "patrimonio" di certezze da portare come bagaglio alla scuola primaria, senza queste abilità affrontare il nuovo percorso scolastico è certamente dannoso.

La maturità emotiva
Accanto alle abilità "relative" è altresì necessaria, e condizione per l'ingresso a scuola è che entrambe siano presenti non basta la prima senza la seconda e viceversa, la maturità emotiva: un buon grado di consapevolezza che non è semplicemente far ripetere pedissequamente al bambino "io voglio andare alla scuola primaria", la capacità di reggere lo stress che il nuovo grado di scuola comporta, ciò tollerare la frustrazione di molte ore passate a fare cose che seppur divertenti e piacevoli richiedono la capacità di stare a lungo seduti, di ripetere azioni di routine e meccaniche inizialmente perfino poco gratificanti, capacità di tollerare gli insuccessi iniziali.

Per quanto l'età cronologica poco racconti delle abilità di un bambino è dopo i sei anni che comincia ad agire con quel senso del dovere che lo porta ad essere attivamente collaborativo nel suo percorso. I bambini anticipatari, fatta esclusione per una piccolissima percentuale, faticano il doppio proprio a causa di una globale immaturità emotiva, sono capaci, ma subiscono il peso del compito  che sottende gli apprendimenti scuola Primaria.
Ed è evidente che non sono i genitori a rendersi conto di ciò, ma gli insegnanti della scuola dell'infanzia che accanto alle abilità dovrebbero attentamente valutare il grado di maturità del bambino, e da qui scoraggiare percorsi che, sì possono andare bene, ma richiedono al bambino il doppio della fatica e la cui incognita rischia di rivelarsi più avanti nel tempo. Spesso sono quei bambini che a scuola si contengono, perché costretti, ma a casa diventano irrequieti e ingestibili.
Ecco perché affrontare un anticipo, potrebbe rivelarsi una sorta di boomerang, un anno guadagnato lo si potrebbe spendere in frustrazione e in fatica. Un anno effettivamente guadagnato è un anno di gioco, un anno nel rispetto dei livelli di maturazione individuale, lasciando fare al tempo ciò che è del tempo.

L'immagine è tratta da blogmamma



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23 riflessioni:

Arin67 il 26 febbraio 2014 alle ore 22:34 ha detto...

Penso che ogni bambino vada valutato. Genitori e insegnanti della scuola dell'infanzia, insieme, dovrebbero essere in grado di farlo. Non credo però che gli anticipatari siano affaticati o che facciano il doppio della fatica. Io, anticipataria di un intero anno (luglio, vecchie primine) non ho sofferto affatto nè ho ricordi negativi legati alla scuola. Oggi come insegnante rilevo che le abilità, i prerequisiti e la maturità dei bambini sono sempre MENO legate alla loro età cronologica.

Rosalba il 27 febbraio 2014 alle ore 07:25 ha detto...

Penso che sia sbagliato valutare le esperienze dei bambini di oggi sulla base delle nostre. I bambini che abbiamo oggi in classe sono molto diversi da come eravamo noi e la primina tra l'altro comportava se non erro anche una sorta di esame, cosa che oggi nessuno farebbe mai fare al proprio bambino. Stiamo parlando di generazioni assai differenti e la differenza sta proprio in quel carico emotivo, che per noi non c'era. I bambini di oggi sono investiti di ogni mal di pancia famigliare e su di loro si carica un'aspettativa eccessiva: in quel senso si affaticano molto di più. In qualche modo noi eravamo molto più spensierati, secondo me. I bambini di oggi sono molto più ansiosi e fragili, e gli anticipatari in qualche modo anche di più a loro volta, e questo non è buono per gli apprendimenti formalizzati che richiedono stabilità emotiva e serenità.

Chiara il 27 febbraio 2014 alle ore 14:06 ha detto...

Io sono interessata. Mia figlia non sarebbe stata interessata al problema "anticipo" se solo fosse nata 2 giorni prima... Visto che è nata il 2 gennaio. Mi piacerebbe leggere qualche commento.

Rosalba il 27 febbraio 2014 alle ore 16:34 ha detto...

Ne puoi parlare in modo approfondito con gli insegnanti della scuola infanzia, loro sono in grado di dirti se rientra con una buona certezza tra quel gruppo di bambini del tutto pronti, se è quindi anche "matura" cioè pronta a lasciare una scuola improntata sul gioco per fare attività più formalizzate. Se tua figlia è in grado di sostenere anche emotivamente il peso del cambiamento, perché magari il suo stile comportamentale, stare a lungo seduta, essere pignola nel completare i lavori, tentativi autonomi di letto-scrittura, è sicuramente pronta. Però ripeto queste sono osservazioni che si fanno in maniera circostanziata alla scuola infanzia, da casa è difficile valutare.

Unknown il 28 febbraio 2014 alle ore 09:52 ha detto...

parliamone..
perché gli anticipatari o quelli che facevano la primina erano quelli nati entro il 28 febbraio e adesso sono quelli nati entro il 30 aprile?
si vede che qualcuno questo problema non lo vede affatto!!!
o forse lo stato non è in grado di garantire i sevizi necessari all'infanzia e alle famiglie, come nidi, sezioni primavera, ecc...visto che entrambi i genitori hanno il diritto di tornare al proprio lavoro??!?

Rossy ha detto...

Io ho una bimba che avrei potuto inserire a scuola lo scorso anno come anticipataria. E' una bimba che è arrivata quest'anno a scuola con capacità già acquisite come la lettura e la scrittura. Tuttavia sono felice di aver atteso il momento giusto per farle iniziare il percorso scolastico, perchè ci è arrivata con la giusta sicurezza e questo aiuterà certamente l'accrescimento della sua autostima. Non credo di aver perso del tempo, il percorso scolastico dei nostri bimbi è talmente lungo e ricco di variabili che non trovo per nulla sprecato il tempo in più che ha dedicato al gioco ed all'affettività proprie della scuola dell'infanzia.
Un saluto

Gianna ha detto...

Io ho un figlio piccolo e quindi questo problema me lo porrò tra 4/5 anni.per ora quello che posso dire è che secondo me togliere un anno di gioco ai bambini trovo sia niente meno che un atto di Crudeltà !riflettiamoci su !

Rosalba il 28 febbraio 2014 alle ore 19:08 ha detto...

Debora hai posto l'accento su un problema importante, in realtà l'allargamento degli anticipatari dai nati fino a febbraio a qqualli nati sino aa aprile ha proprio una motivo propriamente economico, se ci pensi il risparmio, se lo leggi su scala nazionale, di un anno in meno alla scuola infanzia è significativo. In quegli stessi anni si ventilò la proposta di ridurre a soli due anni per tutti la scuola infanzia. Il cui peccato originale, mi si passi il termine stan proprio nella sua non obbligatorietà, almeno per l'ultimo anno, cosa a cui nessun governo ha mai voluto porre rimedio. Ancora si parla di "diffusione" della scuola infanzia, ciò la dice lunga sul senso degli anticipi

vivi il 1 marzo 2014 alle ore 00:32 ha detto...

Mio figlio è nato il primo gennaio. Con convinzione ma non senza dubbi, ci pensi quando sai che per qualche ora sarebbe andato a scuola un anno prima, abbiamo deciso di non farlo anticipare. Tante le motivazioni. Ma alla fine una che sembra piccola ci ha fatto decidere.se fosse andato a scuola l anno prima avrebbe interrotto in anticipo il suo percorso alla materna e non avrebbe concluso quella esperienza formativa con il suo gruppo, non avrebbe avuto la possibilità di essere accompagnato nel giusto tempo verso la primaria.Ora è in quarta elementare e sta molto bene.

federica ha detto...

ciao. io ho 17 anni e mezzo e frequento il quinto anno del liceo scientifico. Pur essendo nata ad Agosto, ho frequentato la primina. Anche mia madre lo ha fatto ( è una professionista, impegnata nel sociale e in politica e gestisce una famiglia di sei figli insieme a mio padre). Mio fratello maggiore,nato a Gennaio ha fatto la primina e ha frequentato lo scientifico (non è il più grande degli studiosi, ma l'intelligenza e le capacità non gli mancano: un ragazzo normalissimo insomma). Mio fratello minore, nato ad ottobre, ha frequentato la primina e ora è in terzo liceo scientifico ( è uno dei ragazzini più intelligenti che conosca. da piccolo leggeva libri sui dinosauri, vedeva documentari in tv, parlava con un vocabolario degno di un adulto). Mia sorella che è in terza media, nata a Marzo, è anticipataria. (ha forza da vendere, anche le capacità, e va molto bene a scuola). Mio fratello ancora più piccolo, nato a luglio, è in terza elementare e ha fatto la primina( è intelligentissimo, fa i calcoli più velocemente di me e ha una sensibilità e una profondità non comuni). Di me vorrei non parlare, ma lo faccio per rafforzare il concetto: sono arrivata a fine liceo con voti buoni e con tante soddisfazioni. amo scrivere, leggere. mi interessano le problematiche sociali, politiche, faccio volortariato.. per fare altri esempi poi, posso dire che la ragazza più studiosa della mia classe ha fatto la primina e il ragazzo più bravo nella mia scuola (che vince tutte le gare di fisica e matematica) ha fatto la primina (nato il 23 dicembre, quasi due anni dopo!) detto ciò,ovvio che non tutti forse riescono al meglio.questo deve essere valutato da genitori e insegnanti. Ma pochi mesi non cambiano così radicalmente la vita di un uomo. io l'ho provato sulla mia pelle, e sono felice di essere un anno avanti!

Rosalba il 2 marzo 2014 alle ore 08:04 ha detto...

Certamente non cambiano il corso di una vita, e nessuno studio può dirci nulla si certo in merito, ciò che cercavo di sostenere è che per alcuni alunni sono un sacrificio che si potrebbe evitare. Da ciò che scrivi il contento famigliare ha fatto parecchio, attraverso lo stile di vita e le scelte educative, e quanto racconti,Federica, non fa che rafforzare il concetto espresso nel post: non tutti i bambini sono pronti allo stesso modo, e se per alcuni, come te, è una gioia stare un anno avanti per altri è una fatica stare un anno a scuola mentre ancora hanno voglia di giocare.

Anonimo ha detto...

mio figlio è nato il 17 gennaio. io e mio marito abbiamo deciso di iscriverlo alla scuola primaria anche contro il parere delle maestre secondo noi ce la farà tranquillamente!! d'altronde che differenza c'è con un bambino che è nato a dicembre o a novembre??

Mamy ha detto...

Sono un'insegnante della scuola dell'infanzia in pensione da due anni, ho affrontato spesso, con i genitori dei miei piccoli alunni,il problema dell'anticipo scolastico.Personalmente ho cercato di aiutare i genitori
ad affrontare questa scelta ,quando hanno pensato ai loro bambini e alle difficoltà che avrebbero incontrato in termini di insuccessi probabili, visto che si sarebbero trovati in classe con compagni più "maturi" perché anagraficamente è indiscutibile che fra uno nato a maggio,giugno,luglio ecc e uno nato ad aprile dell'anno successivo c'è una bella differenza...in oltre in tenti anni di esperienza,i fatti mi hanno dato ragione per ciò il mio parere è:Regalate un anno di giochi ai vostri figli ve ne saranno riconoscenti

profsonianioi il 3 marzo 2014 alle ore 07:44 ha detto...

Io lo vedo da mamma e da insegnante e continuo a ribadire che dipende dal bambino come in tutte le altre cose e sia maestre sia genitori sanno se il bambino è pronto o meno...dopotutto cosa cambierebbe tra il 31 dicembre e il primo febbraio ? Un mese? A volte il bimbo di febbraio può essere più pronto di un bimbo di dicembre....secondo me l'unica cosa che non dovrebbe esserci è la scelta lasciata ai genitori...Mio figlio, anticipatario, è più avanti di altri bambini e ha tutto il tempo per giocare senonché, finiti i compiti (che tra l'altro fa velocemente e bene senza un solo lamento) come "gioco" prende un quaderno e si mette a scrivere in corsivo oppure prende i suoi libricini e si mette a leggere...sarebbe stato meglio lasciarlo all'asilo? Lui stesso dice di essere felicissimo di essere alla scuola primaria perché impara tante cose interessanti e, a suo dire, è meglio dell'infanzia.

Rosalba il 3 marzo 2014 alle ore 14:31 ha detto...

Io non perderei di vista il tema principale, cioè l'inidividuazione di quella parte di bambini non ancora pronti, perché per gli altri è evidente che può rivolgersi in un vantaggio e non in una perdita

Rosalba il 3 marzo 2014 alle ore 14:36 ha detto...

O meglio potrebbe, perchè il condizionale è sempre d'obbligo in questi casi, ma ciò vale per tutti, a onor del vero sarebbe bello avere una scuola in cui tutti bamibni passano al successivo grado di scuola non per obbligo ma per il possesso delle competenze, ma mi rendo conto che è tema improponibile nell'attuale sistema scolastico. Grazie per i contributi a tutti

Anna ha detto...

Ho due figlie nate una il 26 gennaio e l'altra il 7febbraio ...
La prime abbiamo deciso si iscriverla in anticipo valutando la sua maturità sia fisica che psichica che delle competenze ora è in prima media e consegue ottimi risultati ... La seconda qs anno l'abbiamo iscritta in anticipo ma già da tempo legge, conta e sa far di conto ... Maturità emotiva piena ... Infatti molte persone ci dicono se ha sei anni sia per come si esprime sia per come si relaziona ... Conclusione ritengo che sia necessario valutare i singoli cadi e non tutti sono uguali ... La maturità non è data dall'età anagrafica ... Per cui bambini maturi prima oppure dopo ... Chi deve valutare ... Le maestre dell'infanzia con i genitori ... E magari con un esperto esterno non condizionato dalla questione anagrafica . Mamma Anna

Eugenia ha detto...

Porre limiti è giusto per stabilire una regola generale, ma le regole non devono essere rigide, nel senso che devono potersi derogare, se necessario, altrimenti diventano una sorta di "prigionia" per alcuni. Nella nostra popolazione, statisticamente, non siamo tutti uguali, ognuno è portatore di abilità, talenti, intelligenze, maturità diverse. Quindi penso che si debba lasciare piena libertà e fiducia al "sistema scolastico" di decidere se anticipare (e quanto anticipare) o meno un bambino, perchè ognuno è un mondo a sè. Vi racconto la mia esperienza: mio figlio ha iniziato a contare prima ancora di iniziare a parlare. All'età di 3 anni e mezzo ha imparato a leggere (me ne sono accorta per caso perchè giocava a fare anagrammi) a 4 leggeva interi libri e scriveva a stampato maiuscolo, senza alcun errone di ortografia. Era interessato all'universo e alla matematica. Ho parlato con le insegnanti della materna per anticiparlo ma, poichè lui è del 27 dicembre, era già tra i più piccoli della sua classe (per pochi giorni non era anticipatario). Non poteva farlo, per legge non si poteva, sarebbe andato in prima elementare a meno di cinque anni. Allora mi sono convinta ad aspettare per farlo giocare (così non gli avrei tolto un anno di gioco, e gli avrei dato il tempo di maturare!). Lui certo giocava in classe, ma solo un'oretta, poi si stancava e si isolava a leggere. Ho fatto un grande errore!!! Arrivato in prima elementare (aveva 5 anni e mezzo) è iniziato l'incubo... non mi soffermo perchè la storia è lunga.... siamo finiti dal neuropsichiatra con una diagnosi di eccezionale plusdotazione intellettiva, appartiene ad una minoranza, non tutelata,di popolazione. Abbiamo fatto un salto di classe (prima e seconda elementare in un anno solo), il suo problema di noia è migliorato ma non risolto. Avrebbe bisogno di un programma accellerato e più approfondito... nella scuola italiana questo non esiste. Eppure in altri paesi d'europa la scuola è più flessibile, consente ai bambini come mio figlio di accellerare su una materia, di arricchire, consente di avere una formazione adeguata ai diversi tempi e modi di apprendimento. Oggi mio figlio ha 9 anni e l'anno prossimo andrà in prima media, per fortuna ha incontrato nella scuoal elementare insegnanti che hanno assecondato il suo "potenziale", ma lo hanno fatto ... superando a volte in modo "illuminato" regole troppo rigide che il sistema pone. E' un diritto per ogni bambino avere una formazione adeguata ai suoi tempi di apprendimento, questo dovrebbe essere vero in tutti i casi (non solo quando ci sono difficoltà di apprendimento) . Ho riportato la mia esperienza perchè ritengo sbagliate norme di legge che ottusamente, non permettono deroghe, eccezioni, ignorando di conseguenza il mondo delle le minoranze eccezionali e non rappresentate!

Marina il 25 novembre 2015 alle ore 11:51 ha detto...

Mia figlia nata il 22 dicembre è stata la più giovane della classe. Ha avuto grosse difficoltà nella scelta della scuola secondaria superiore ed oraz che ha sostenuto l'esame dci maturità, ha preso un anno sabbatico per poter scegliere il suo futuro

Rosy ha detto...

Ritengo che pretendiamo molto poco dai nostri cervelli.
Abbiamo grandi potenzialità che prima vengono messe in moto meglio è.

Unknown il 28 novembre 2015 alle ore 19:56 ha detto...

Mio figlio è nato il 15marzo e il prossimo anno andrà in prima a 5anni e mezzo, ho parlato con l'insegnante e mia ha detto che nonostante è anticipatario lui è prontissimo x la scuola elementare. Io penso che tutto dipende dai bambini e dall'approccio che hanno con la scuola!

Stefaniù il 9 dicembre 2015 alle ore 20:09 ha detto...

Scrivo per avere sperimentato sulla mia pelle l'anticipo di un anno scolastico. Il problema principale non è la primaria, ma gli anni successivi, quelli dell'adolescenza. Gli anticipatari dal punto di vista cognitivo possono fare tutto quello che fanno gli altri bambini, a volte anche meglio. Nella mia classe, in seconda elementare, eravamo in tre ad avere fatto la primina ed eravamo le migliori. E anche in seguito non abbiamo mai avuto problemi di apprendimento. Ma quante difficoltà a vivere gli anni delle medie! Ancora bambine, venivo catapultate fra ragazzine alle prese con i primi turbamenti adolescenziali e un cambiamento fisico (che per noi arrivava molto dopo). E vogliamo parlare delle superiori? L'ultimo anno tutti erano patentati, noi ad aspettare i fatidici 18 anni. Cari genitori, rispettate i tempi dei vostri bambini. Lasciateli giocare ancora un anno, lasciate che maturino, lasciate che crescano e apprendano con i loro coetanei, non sempre sentendosi i più piccoli della classe.

che trasando il 28 febbraio 2016 alle ore 00:22 ha detto...

Confermo quanto scritto. Nella scuola media ne vediamo tanti di questi casi. Recuperarli è molto difficile anche se li fermiamo. Spesso si ha paura a fermarli in prima media e lo facciamo in seconda aumentando il danno.

 

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