di Maestra Rosalba

giovedì 4 aprile 2013

Un passatempo a scuola: indovina la parola, poi spiega cos'è

In tantissimi ricorderanno il gioco del silenzio. E' un gioco che ho mai amato, anche  se riconosco che ai bambini piace tantissimo. L'unico motivo per cui a volte l'ho trovato utile, con i bambini di scuola Infanzia solamente, è stato per comprendere chi cercava chi, chi era amico di chi, ed è il motivo per cui piace a loro: poter chiamare l'amico del cuore, o il preferito del momento. In questo modo, mentre loro giocavano, mi sono sempre fatta la mappa delle relazioni della classe, per poter intervenire con i bambini meno coinvolti nel gruppo.
Alla Primaria il gioco del silenzio è ormai un evento raro (lo spero almeno) però capita ogni tanto di avere del tempo in avanzo, o di voler concedere agli alunni cinque minuti di relax.
E' chiaro che cinque minuti di relax possono essere al massimo dieci e non di più, infatti quando il tempo a disposizione è maggiore, e capita in occasione delle feste di carnevale o a Natale, si organizza il classico "Nomi, cose, città..." così lo chiamavo io, ma anche gli alunni lo chiamano similmente. 
Invece alla fine dell'ora, quando si è stanchi, vanno bene  i giochi che durano poco e soprattutto si possono interrompere perché è arrivata l'ora di andare a casa. Ma magari per non "sprecare" del tutto il tempo, un gioco come quello dell'impiccato che il cui obiettivo è indovinare una parola prima che l'omino disegnato finisca impiccato, lo possiamo trasformare in un gioco a tema, dove per tema si utilizza una materia: scienze, geografia, storia...

Regole del gioco
- Si stabilisce su quale materia giocare
- Si inizia per estrazione a sorte
- Il primo bambino estratto si reca alla alla lavagna e scrive l'iniziale e la fine della parola scelta C_ _ _ E
- I bambini dal posto alzano la mano per indovinare le lettere. Quando qualcuno riconosce la parola dice "la so" e può dire la parola, se indovina ha diritto a spiegare di cosa si tratta. 
- Il bambino che sbaglia nell'indovinare paga pegno e sta fermo un giro. 
- Il bambino che fornisce la spiegazione della parola, nell'esempio cuore, andrà alla lavagna a ricomiciare il gioco. 
- Se il gioco s'interrompe, ricomincerà colui che ha indovinato la parola o era alla lavagna.
In questo gioco non ci vuole fretta, ma aspettare non solo di conoscere al parola ma anche di saper dire la definizione.

Quando si vuol concedere un momento di gioco, ed è bene farlo anche con gli alunni più grandi perché ciò contibuisce sempre a migliorare il clima della classe, non c'è cosa più utile che usarlo per piccoli ripassi, per stimolare la memoria. Nessuna paura di far sembrare la materia una semplice nozione, l'importante è non trattarla in modo nozionistico continuativamente, anzi un lavoro di rinforzo sulla memoria andrebbe fatto comunque in modo sistematico e continuativo. 






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