di Maestra Rosalba

venerdì 13 febbraio 2009

Il libro di lettura: "Nata con la camicia"

A volte ci sono argomenti che piacciono non solo ai bambini.... Certe volte catturano anche noi adulti, specie chi adulto lo è da un tempo meno recente, piace ricordare cosa è stato il nostro arrivo nel mondo, come lo abbiamo immaginato attraverso i racconti dei genitori, dei nonni e di tutto il comitato di accoglienza che aspetta l'arrivo di un erede.
Maestra Melania ha voluto condividere con noi quel momento, divertendoci con la sua immaginazione e dandoci l'idea del clima che c'era nella sua casa al tempo della sua nascita. Questo lavoro nasce da un argomento di scienze, la riproduzione, del quale parleremo in maniera dettagliata nel prossimo post. Per ora godiamoci questo divertente e dolce racconto...
Quando si dice nata con la “camicia”
15 maggio 1981…è una calda giornata di primavera.
Sono ormai nove mesi che sto qui dentro: si sta tanto bene, ma a dire la verità mi annoio un po’; sembra poi che tutti siano impazienti e mi piacerebbe vedere cosa c’è là fuori. Già da qualche tempo mi sono sistemata a testa in giù e quasi quasi oggi è il giorno giusto per spingermi oltre questo tiepido nido.
Mamma è tanto stanca e papà non sta più nella pelle…ops…dimenticavo che a lui non piace il termine “papà”…lui preferisce babbo…gli sembra più familiare!!! Quel matto mi parla da fuori e mi ha dato un nome che ancora ero lunga più o meno 5 cm: ha scelto Melania perché vorrebbe che io fossi proprio come quella Melania di Via col vento che ha visto al cinema anni fa…poveretto non immagina che in realtà io mi sento un po’ più Rossella! Mamma è più razionale per fortuna, sento che mi parla e la sua voce è così rassicurante…mi ha raccontato che lei e babbo hanno desiderato di avere un bimbo più di ogni cosa e che stavano quasi per perdere le speranze.
E’ il momento giusto…mi avvio, spingendo verso il basso con i piedi!
Mamma dorme e improvvisamente si sveglia…si è accorta dei miei movimenti e ha capito le mie intenzioni; chiama babbo che dormiva e gli spiega che sono iniziate le contrazioni…più spingo e più lei sente dolore a causa del muscolo che si contrae e si rilassa.
All’alba arriva l’ostetrica e spiega a tutti cosa devono fare: babbo è impazzito per l’ansia e si agita continuamente, intanto sono arrivati anche i nonni…che confusione!
E’ tutto normale e non dobbiamo avere paura di nulla, io però faccio un po’ di fatica e non sono più tanto sicura che si stia meglio là fuori.
Il viaggio è complicato e dura più del previsto: babbo ha perso il contatto con la realtà e nonostante faccia di tutto per essere utile riesce solo a piangere disperato. “Questa bambina non vuole nascere…mi farà morire di paura”: esagerato…sono solo un po’ stanca, ma non mi arrendo mica!
Sono le 12 e 55 quando finalmente vedo la luce…a pensarci bene sento anche freddo e un fischio alle orecchie mi stordisce: mi viene da piangere e quindi piango, tutti invece ridono…che avranno da ridere???!!! Subito sento le braccia di mamma che mi stringono e anche se non posso vederla so con certezza che è la mamma più bella del mondo. Babbo ha finalmente smesso di piangere e di fare avanti e indietro per la casa…riconosco la sua voce vicina a me, ma non vedo bene nemmeno lui.
L’ostetrica ha subito fatto notare a tutti che “sono nata con la camicia”…pare che sarò una bambina fortunata…speriamo bene!
Sono lunga 52 cm e peso 3,700 kg: ho pochi capelli scuri e gli occhi a mandorla…pare che sia la copia spiccicata del mio babbo! Per due giorni tutto bene…ma in realtà non sto poi così bene: sento quei due parlottare preoccupati per il mio aspetto giallastro, ma il medico non sembra condividere. Il terzo giorno l’istinto di mamma mi salva la vita…ma non ero nata con la camicia!!! Mi accompagnano in ospedale giusto in tempo perché il livello dell’ittero nel mio organismo mi sia fatale…il primario mi fa ricoverare e invita i miei genitori ad aspettare che trascorra la notte. E giù a piangere ancora…insomma però, io non avevo intenzione di spaventarli e nessuno provi a pensare che mi lascerò morire proprio ora…mi hanno chiamata Melania pensando a quel personaggio del film, ma con lei ho in comune solo il nome. Così vinco la prima lotta della mia esistenza e da quel momento, per un anno, sarò la gioia della famiglia…solo per un anno però perché il 5 luglio 1982 sorpresa delle sorprese arriva un fratellino!
Io già cammino, ho 2 dentini e…parlo, parlo, parlo, praticamente non ho mai smesso, ho messo su 1 solo metro in 27 anni e 2 kg all’anno…accidenti alla camicia!!!
Maestra Melania


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5 riflessioni:

GraficWorld il 13 febbraio 2009 alle ore 18:07 ha detto...

Anche io sono nato con la camicia!!

Rosalba il 13 febbraio 2009 alle ore 21:11 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Rosalba il 13 febbraio 2009 alle ore 21:48 ha detto...

... e sarà vero che porta fortuna?

lella il 14 febbraio 2009 alle ore 14:19 ha detto...

ke bello questo racconto.......
complimenti.
Ma ke classe hai? a volte mi sembrano piccolini,a volte + grandi....
forse sono io distratta ke non ho letto bene
buon w.e.
Lella

Rosalba il 14 febbraio 2009 alle ore 14:27 ha detto...

ciao Lella, forse sono io che l'ho detto ho una classe prima e una quinta. Questo racconto lo ha scritto la mia collega per un attività collegata alle scienze. Poi pubblico i lavori degli alunni di quinta che sono stavi davvero bravi.
B.W. anche a te

 

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