di Maestra Rosalba

giovedì 3 dicembre 2009

I nomi e gli aggettivi qualificativi

In classe prima abbiamo visto come la descrizione di un nome (cosa, animale o persona che fosse) si fa passare attraverso il dato sensoriale: nel caso di un frutto come la mela ad esempio il compito era semplicemente definirla attraverso i cinque sensi, si potrebbe definire in modo semplicemente denotativo. Imparare le qualità infatti inizialmente, passa attraverso questa fase di osservazione.
Ai fini della scrittura quello che avviene in classe seconda è un nodo cruciale, perchè ai bambini è richiesto di passare ad un registro comunicativo e produttivo con un gradino di complessità maggiore, proprio per questo ci si può ritrovare in una empasse quasi senza accorgersi: ecco cosa fare in questi casi.
Se di una mela possiamo dire che è: rossa, tonda e dolce, per un gatto: piccolo, peloso e morbido, per una persona: alta, grassa e allegra, in classe seconda questo non basta più.
I bambini devono poter accedere ad un più vasto repertorio di  definizioni, che sono il tramite per il quale è possibile far comprendere a chi a ascolta o legge come è fatto un determinato oggetto o cosa accade in una certa situazione: devono poter esprime il "clima". Ecco che occorre curare particolarmente questa attività in quanto l'apprendimento  andrà ad incidere sulla capacità di "usare le parole" di usarle in maniera pertinente, connotativa e non banale.
Si spiega, con questo cruciale passaggio, la difficoltà che alcuni bambini incontrano a questo punto del loro percorso scolastico di attribuire qualità ad un nome traendole da un testo scritto. Il testo scritto soprattutto se tratto da altri testi o se si tratta di poesie, utilizza "la qualità" non ad un livello puramente sensoriale ma in funzione connotativa, tende pertanto a creare ulteriori significati che al bambino nell'immediato sfuggono.
Ho presentato un testo tratto dalla guida "Mappe" di Juvenilia, una guida che io giudico uno fra gli ottimi strumenti per la didattica pesenti oggi sul vastissimo mercato dei libri per i docenti, in cui contenuti vengono proposti come attività da svolgere sul quaderno in maniera ragionata e non "a riempimento" come schede.
Il testo è questo:
L'incontro
All'alba, chi vedo nel prato nevoso?
Un dolce cerbiatto dall'occhio curioso:
leggero, chiazzato, col naso bagnato
spiccava grazioso sul bianco del prato.
Credevo d'avere soltanto sognato, ma ecco...
piccole impronte sul bianco del prato.
(Richard Scarry - Mondadori)

Ho dato la seguente indicazione, sottolinea di rosso tutte le parole che indicano le qualità dei nomi presenti nel testo. I bambini hanno iniziato a sottolineare, ma diversi hanno trovato la prima difficoltà nel distinguere il nome dall'aggettivo. Chiaramente il cerbiatto è stato individuato subito, il prato invece no e le qualità del prato anche meno. Premesso che il testo non è semplice per dei bambini di seconda, non mi sono lasciata abbattere dalla momentanea difficoltà è ho immediatamente introdotto una variante di metodo, il lavoro collettivo sul testo, facendo esprimere proprio quei bambini che hanno avuto difficoltà a identificare le diverse parole. Dopo la sottolineatura sul testo abbiamo fatto due colonne alla lavagna e sul quaderno, che abbiamo riempito con le parole del testo: i nomi da una parte e le qualità dall'altra.
Poi abbiamo disegnato il cerbiatto alla lavagna e sul quaderno, infine abbiamo riportato le qualità evidenziate nel testo così:


Il cerbiatto è:
dolce, curioso, leggero, chiazzato, grazioso.
Il prato è:
bianco, nevoso
In questo modo abbiamo riportato il testo ad un fatto "denotativo", più comprensibile ai bambini, rispetto alla costruzione poetica che risultava complessa e meno intuibile. Lo smontaggio del testo chiarisce ai bambini il modo con il quale le parole vengono usate per descrivere oggetti, animali e cose ma anche stati d'animo e situazioni.
Questa descritta è una situazione che nelle classi può verificarsi anche con frequenza,  se ci si lascia prendere dallo sconforto si rischia di cadere nell'ansia, invece è stato sufficiente cambiare modalità operativa per concludere con serenità.
A significare che l'impatto con il testo da analizzare specie se è letterario o poetico, pur se di testi per bambini si tratta, non è semplice. Il sapere a volte è complesso e come tale va anche presentato, certamente tra un paio di mesi e un pò di esercizio le qualità saranno un pò meno misteriose.

Per chi volesse cimentarsi con questo testo non deve far altro che fare il download qua dell'attività.


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7 riflessioni:

Rosaria il 3 dicembre 2009 alle ore 14:41 ha detto...

Cara maestra Rosalba, sono la ripetente seduta al primo banco.
:-))
sarebbe stato difficile anche per me, che le primarie le ho fatte, solo che non ricordo in che secolo è avvenuto.

Passiamo alle cose serie.
Brava, ho letto con interesse e mi son detta..vero che la scuola è cambiata, ma in meglio, è il merito è tutto dell'insegnante, quelle come te te amano il proprio lavoro, che più che lavoro è missione e tanta responsabilità.

Mi son persa qualche post, per colpa di soloimmagini, non per altro...mi rifarò questa sera sul tardi.

Ti abbraccio,ti auguro un buon pomeriggio.

Rosalba il 3 dicembre 2009 alle ore 14:58 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Rosalba il 3 dicembre 2009 alle ore 15:00 ha detto...

Un tempo al primo banco ci mettevano i bravi e i ripetenti stavano all'ultimo banco. Ora non si fa più per fortuna e i bambini si siedono un pò anche secondo i loro desideri, un pò in base a quanto chiaccherano e si distraggono in altre facende.
Tu sei l'alunna della mia classe virtuale e una di quelle che mi è più care a dire il vero, anche perchè sempre attenta non mi fa mai alzare la voce.

Ho letto il tuo interessante post e l'ho messo in condivisione qua nel blog. Bravissima come sempre.

Un bacione :-))

Anonimo ha detto...

Che dolcezza in queste parole.... devo dire che mi mancava.

Rosalba il 5 dicembre 2009 alle ore 20:38 ha detto...

Bentrovata Occhi di notte e grazie della visita :-)

bondearte il 6 dicembre 2009 alle ore 23:21 ha detto...

ROSY:
Caro amico Rosy:
I tuoi commenti raggiungere il punto della questione.
Penso anche che il Natale è un momento di riflessione.
sul dolore, la felicità, e gli atteggiamenti che abbiamo avuto durante l'anno.
Rosy, cara amica , Que Dio illumini il vostro cammino e ai vostri cari
questo Natale, e ognuno di noi ha un grande anno nuovo.
Bacio

Rosalba il 9 dicembre 2009 alle ore 09:50 ha detto...

Paulo grazie degli auguri che ricambio con sincerità: che il Natale sia un momento per riflettere e stare vicini nella semplicità.

Un bacio grande

 

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