di Maestra Rosalba

lunedì 24 maggio 2010

Le Fonti Storiche Tra Le Origini Del Bambino E Le Origini Dell'Uomo

In classe seconda Primaria si trattano argomenti che costituiscono i concetti base per la comprensione delle discipline. Sono contenuti "chiave" che permettono l'analisi di altri saperi e per facilitarne la comprensione  si parte dal vissuto dei bambini. Alcuni di questi concetti sono relativi alla storia e alla geografia.
Chiaramente non sono slegati dagli altri ambiti, ma il riferimento più specifico è a queste discipline che nella terza classe di scuola Primaria divengono vere e proprie "materie di studio", nel senso che si comincerà a lavorare sistematicamente su un metodo per ricordare luoghi, avvenimenti, peculiarità, differenze e caratteristiche.

Le fonti
Pur trattandosi di bambini di classe seconda è opportuno fare chiarezza su cosa è una fonte, anche perchè è spontaneo pensare alla fonte d'acqua.
Troviamo quindi una definizione assieme ai bambini, che spiegando le ulteriori implicazioni della parola ci aiuti a introdurre l'argomento, esso inizialmente e apparentemente difficile si snoderà su un piano pratico di percezione di sè in relazione anche al passato dell'uomo.
Spieghiamo allora che la fonte è:
La fonte è ciò da cui deriva qualcosa. I documenti originali, le testimonianze riguardo un periodo, un personaggio o un'opera.

Le fonti del mio passato
Facciamo dire ai bambini, sulla base di quanto argomentato sinora, quali sono le fonti del loro passato.
Avviamo la discussione chiedendo come si spiega che pur non ricordando nulla di quanto accaduto da piccolissimi, conoscono comunque i progressi della crescita, gli aneddoti, i cibi preferiti, i vestiti, i giochi, le malattie, i dati esatti della nascita.
I bambini racconteranno allora di conoscere questi fatti dai racconti dei genitori e i nonni, dalle foto, dai video, di aver visto i loro abiti e oggetti ancora custoditi in casa, di avere un quaderno del pediatra, di avere  la documentazione della nascita.
A questo punto formalizziamo:

Le fonti del mo passato sono:
- i racconti orali (genitori, nonni),
- le immagini o fonti visive (foto e video),
- i reperti o fonti materiali (i i primi giochi, il ciuccio, il biberon, i primi abiti),
- le fonti scritte (certificati di nascita, quaderno del pediatra, il diario della nascita redatto dai genitori).

Rendere pratica l'attività
Proseguiamo l'attività facendo eseguire in calce all'elenco delle fonti disegni dei reperti o fonti materiali (ciuccio, bavaglino, scarpine ecc.) e incolliamo una foto della primissima infanzia. Si può anche acquisire un certificato di nascita da incollare sul quaderno. Fare una piccola mostra degli oggetti appartenuti ai bambini nella primissima infanzia ad esempio ognuno porta il primo pupazzo, è una cosa che tutti hanno e si può tenere facilmente a scuola.

Le fonti della storia dell'uomo
Ora costruiamo un parallelo tra la storia dei bambini e la storia dell'uomo spiegando che l'uomo non ha vissuto sempre come oggi, che nel corso del tempo la vita dell'uomo è cambiata. Chiediamo ai bambini, come è possibile oggi sapere come si viveva in passato.
- Fonti orali: qualcuno ha raccontato che poi ha raccontato a qualcun altro in modo che, tra realtà e fantasia (come nel gioco del telefono) molte cose sono arrivate a coloro che sono vissuti dopo.
- Fonti visive: in alcune grotte antichissime sono presenti ancora oggi i disegni di uomini vissuti alcuni millenni fa e ci raccontano alcuni particolari della loro vita.
- I reperti archeologici: le ossa, i resti delle abitazioni, i resti delle case, degli utensili e delle armi e le tombe.
- Le fonti scritte sono molto più recenti (perchè la scrittura è nata più tardi rispetto alle origini dell'uomo) ma anche esse raccontano molto dell'attività umana che ci ha preceduti.

Rendere pratica l'attività 
- accompagnare gli alunni a visitare un museo,
- portare a scuola libri antichi se si ha la fortuna di possederli,
- proiettare a video le immagini dei disegni rupestri.

Portare il museo a scuola
Per dare forma concreta alle fonti del passato riguardante la storia dell'uomo,  ho portato a scuola del materiale quale: piccoli pezzi di ceramica, pezzetti di ossidiana, qualche pezzo antico appartenente all'abitazione dei trisnonni di mio marito, che abbiamo ritrovato durante i lavori di demolizione della costruzione originaria.
Di seguito qualche suggerimento di cose che  si possono portare a scuola (anche chiedendo la collaborazione delle famiglie) relativamente facili da reperire: vecchi oggetti, quali utensili da cucina, macinini, cesti, biancheria passata in disuso, vecchi quadri, libri, registri contabili, vecchie stampe, giradischi, dischi in vinile, radio a valvole, giornali d'epoca, foto d'epoca, piccoli mobili o cofanetti, raccolte di francobolli, tutto quel patrimonio di oggetti che spesso le famiglie non buttano e che contengono informazioni preziosissime per i bambini di oggi.
Facciamoli toccare ai bambini perchè hanno una valenza fortissima di legame con il passato. I bambini ne restano letteralmente affascinati. Anche perchè nei musei non è consentito toccare ed essi hanno un bisogno quasi fisico di toccare. Ovviamente si può fare con oggetti il cui pregio non sia elevatissimo o cui il toccare non arreca danno alcuno.

Download Attività: Le fonti storiche
Download Scheda didattica: Riconosci le fonti storiche


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4 riflessioni:

Annarita il 24 maggio 2010 alle ore 20:43 ha detto...

Lavorare precocemente, come da te raccontato, è fondamentale per educare i bambini ai concetti di spazio e di tempo e delle loro reciproche interazioni sotto il profilo antropico.

E' un modo efficace per rendere comprensibili concetti che altrimenti resterebbero fortemente astratti.

Brava, Rosalba. Leggere testimonianze come questa mi fa conciliare un po' con le cose del mondo e mi fa sperare...

Un abbraccio.
annarita

Rosalba il 26 maggio 2010 alle ore 12:49 ha detto...

Annarita al di là degli esiti che dipendono da una serie di variabili, che la scuola solo in parte riesce a controllare, credo che ciascun bambino abbia pieno diritto ad una didattica commisurata all'età, che ancora è quella dell'esperienza pratica, della relazione affettiva, non solo con le persone ma anche con gli oggetti, spesso simbolo di altrettanti modi di essere e di pensare.

Grazie
Un abbraccio

Rosaria il 26 maggio 2010 alle ore 14:27 ha detto...

I bambini amano toccare e sono i più curiosi, aiutare questa loro curiosita e quasi un dovere non solo della scuola, ma anche dei genitori

Per tenere viva la memoria del passato dobbiamo depositarla nelle mani dei bambini e tu sei in gamba.
In fondo, questa è l'unica eredità, che appartiene a tutti, per questo, trasmetterla diventa un dovere di tutti.

Bacione ciao

Rosalba il 28 maggio 2010 alle ore 15:05 ha detto...

Rosy "depositarla nelle mani dei bambini" è un azione carica di significato che da senso ulteriore a quanto ho scritto, una sorta di passaggio fatto di parole e di gesti emotivamente importanti per ciò che implicano.

Grazie per il contributo

Un abbraccio

 

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