di Maestra Rosalba

lunedì 9 agosto 2010

Iniziare La Scuola Primaria: Le Cose Da Saper Fare

Siamo ancora in piena vacanza estiva e già si parla di rientri a scuola. Ritorno per i più grandi e nuova esperienza per  i bambini del primo anno di scuola Infanzia e per quelli di prima nella scuola Primaria. 

Come ogni viaggio che si rispetti occorre preparare le valigie:  una piena di oggetti  e corredo e una piena di "cose della mente", il saper fare.
Va da sé che ciascun bagaglio riveste importanza e funzioni diverse. Entrambi hanno lo scopo di rendere il più adegauato possibile un passo fondamentale della crescita dei bambini.
La valigia dei bimbi che si accingono a intraprendere un nuovo percorso è quella più delicata.
Vediamo cosa ci dev'essere in quella dei bambini che a settembre inizieranno la scuola Primaria. Implicitamente descriviamo come dovremmo orientarci nella scelta della scuola dell'Infanzia.

Il linguaggio, la manualità, le abilità
Per praticità di esposizione individuiamo tre parole chiave che non hanno nè un ordine importanza nè sono disgiunte tra loro, ma  interdipendenti nella costruzione del "curriculum".

Il linguaggio
Inteso come quantità di parole e significati conosciuti, come capacità di articolazione delle frasi e come complessità.  Già nella scuola  Infanzia viene stimolato, mirando all'aumento del numero di vocaboli conosciuti  e alla pertinenza  nell'uso.
Sinergicamente anche a casa andrebbe arricchito con una varietà adeguata di letture, eseguite dall'adulto: partendo dalle fiabe comprendendo via via gli altri saperi.
Alla lettura deve seguire (o precedere) la  conoscenza per esperienza diretta del mondo naturale,  animale e vegetale, delle scienze, dell'arte, della musica, dei musei.
Non si tratta di spingere precocemente verso un campo o un altro del sapere, piuttosto di seminare stimoli, interessi, sollecitare passioni.
Il linguaggio numerico, la rappresentazione di piccole quantità, l'associazione di oggetti, la rilevazione di caratteristiche peculiari, le similitudini, le assonanze e le differenze si collocano come prerequisiti matematici e geometrici.
Ai bambini occorre rivolgersi con linguaggio adeguato, utilizzando le parole di riferimento rispetto a ciò di cui si parla e di cui possono capire il significato. Le parole nuove vanno spiegate con esempi pratici e riutilizzate in contesti nuovi.

La seconda e terza lingua
Nella competenza linguistica rientra l'apprendimento di una seconda e terza lingua. Prima si familiarizza e meglio è. Rientra tra le capacità del bambino il saper apprendere più lingue senza fare confusione. Nella scelta della scuola Infanzia occorre dare priorità alle scuole dove viene insegnata una seconda lingua e come sostengono recenti studi non è necessario che il docente sia di madre lingua.
Non è estraneo al discorso linguaggi quello informatico, i bambini dovrebbero avere familiarità con il computer,  utilizzare bene il mouse (coordinazione occhio/mano) e saper utilizzare semplici giochi educativi.

La manualità
Secondo punto ma non in ordine di importanza, non pensiamolo mai come fatto a se.
Così come il linguaggio verbale racconta il nostro mondo e le nostre esperienze, allo stesso modo la capacità di controllo del movimento fine (mano) e del corpo,  corrispondono ad altrettante strutture mentali.
E' anche con l'opposizione pollice/indice che l'uomo ha percorso i gradi più alti della conoscenza. E' la stessa opposizione che ci permette di impugnare un pennello, una matita o di stare davanti ad una tastiera (fatti salvi i casi in cui non si possono usare le mani e si vicariano piedi, bocca e persino lo sguardo).
Quindi corpo e mani vanno usati fin da piccoli e i gesti da più grossolani si faranno via via non solo più elaborati e fini ma anche meglio diretti: disegnare, dipingere, plasmare la terra o i materiali, ritagliare fino alla precisione millimetrica.
Si affina il movimento, il gesto e anche la mente e la capacità di cogliere e guardare.
Le lettere e i numeri, nascono più dal primo cerchio chiuso che il bambino esegue all'incirca tra i due tre anni, che dalle figure successive a cui certamente sono legate. Fateci caso:
"Radici quadrate"  e "elle" (indicate dalle frecce rosse) da sinistra verso destra, in questo scarabocchio di una bambina di due anni circa
La freccia rossa indica la direzione della scrittura in questo scarabocchio di una bambina di due anni circa

Le abilità
Sono la sintesi dei punti precedenti ed espressione di fattiva correlazione, la messa in rete delle conoscenze e delle esperienze costruiscono le abilità:  l'agire del bambino, influenzato da ciò che ha fatto (che ha generato apprendimento) si esprime nel ragionamento che diventa più articolato e competente e nella manualità con un esecuzione più decisa e definita.
L'abilità si affina ri-mettendo in pratica, provando e riprovando. Ecco perchè spesso il gioco accompagnato dal parlato si fa ripetitivo, perchè il bambino tramite esso esegue le prove di regia, sperimenta, posiziona e rimette in gioco.

In sintesi
Nel crescere un bambino vi deve essere a cominciare dai primi giorni di vita, oltre che il godimento delle emozioni, del contatto fisico, l'intenzionalità educativa. 
Non possiamo non dichiararci contro l'accanimento educativo che costringe  bambini anche molto piccoli  a imparare in maniera eccessivamente sistematica e con tempi cronometrati, ma non possiamo d'altro canto affidare l'apprendimento esclusivamente all'occasionalità. 
Intendendo per occasionalità il lasciar fare al tempo "che tanto i bambini apprendono comunque". Questo per fortuna è vero ma non basta. 
Scelte come quella della seconda lingua, delle esperienze motorie finalizzate, il rinforzo delle abilità linguistiche e matematiche, l'accostamento ai vari campi del sapere (vedi le scienze, le arti,  le lettere)  vanno esplicitamente formulate e previste. Quindi sostenute e  perseguite con il gioco educativo.

Occorre saper leggere e scrivere prima dell'ingresso nella scuola Primaria?
Ecco perchè porsi il problema se è meglio iniziare la scuola sapendo o no già scrivere è un falso problema, i primi sei mesi di scuola sono comunque dedicati all'aspetto tecnico,  sia che i bambini  sappiano scrivere  o meno.
Non si risolve invece  in pochi mesi il discorso "prerequisiti" substrato del leggere, contare, scrivere e comprendere, che sono la risultante di un bagaglio che si forma negli anni precedenti la scuola Primaria.
Diverso è il discorso se si pratica l'homeschooling, dove i tempi sono diversamente distribuiti, anche se c'è da tenere conto che le competenze da raggiungere sono le stesse degli altri bambini.


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10 riflessioni:

Roberta il 9 agosto 2010 alle ore 21:49 ha detto...

Accipicchia quante cose bisogna tener conto!
Il vostro lavoro lo trovo fantastico e ricco di soddisfazioni se fatto con entusiasmo.
Ciao Rosalba, Roberta.

Anonimo ha detto...

Buona sera Rosalba, non avendo figli non mi sono mai posta questi problemi sul cosa si e cosa no; pensavo fosse piu semplice. Anche io sono daccordo nel dire che il vostro lavoro e bellissimo e SPECIALE perchè siete voi che iniziate a plasmare la futura società. Un abbraccio, Viviana

Rosalba il 10 agosto 2010 alle ore 06:32 ha detto...

Ciao Roberta si sono cambiate molte cose da quando sono andata a scuola io, ora ci sono cose che vanno progettate, diciamo non pianificate eccessivamente ma "pensate"

Rosalba

Rosalba il 10 agosto 2010 alle ore 06:35 ha detto...

Viviana il nostro è uno dei lavori più belli, e come tutti i lavori deve piacere alla persona che lo svolge. Stare con i bambini è davvero un lavoro speciale anche se faticoso.

un abbraccio

Rosaria il 10 agosto 2010 alle ore 12:16 ha detto...

Le maestre della primaria, hanno una grande responsabilità, che è quella di plasmare l'animo dei bambini non solo nello studio, ma in tante cose io credo che tu Rosalba sei una brava maestra e anche educatrice del tenero animo dei bambini, che si affidano a te fiduciosi.

Mentre stavi in spiaggia con Laura e company, ti ho lasciato un commento, cosi tornando a casa lo trovi
a tra poco e questa volta è vero!

Rosalba il 11 agosto 2010 alle ore 11:05 ha detto...

Rosy grazie, anche tu sei un ottima maestra per me, maestra nei sentimenti e nel saper costruire relazioni significative e spero di imparare tanto ancora da te.

Un bacione

Sonia Monagheddu il 11 agosto 2010 alle ore 15:23 ha detto...

Ho proprio tanta voglia di imparare e con una bimba monella di quasi 3 anni, qui ne ho da mettere in pratica! Grazie per i preziosi consigli ^_^
Sonia

Rosalba il 11 agosto 2010 alle ore 18:15 ha detto...

Ciao SUNFLOWERS8 di solito unabambino "monello" è anche un bimbo dall'intelligenza vivace che apprende in fretta e ha bisogno di stimoli continui e cose cui interessarsi. Ti sarà più facile proporre alla tua bimba attività così da trasformare la vivacità in interessi.

Grazie per il commento e la visita

Unknown il 26 febbraio 2012 alle ore 16:33 ha detto...

Grazie per gli spunti, su cui... riflettere attentamente.

Rosalba il 28 febbraio 2012 alle ore 06:37 ha detto...

Grazie a te :)

 

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