di Maestra Rosalba

lunedì 24 ottobre 2011

Sogni e mestieri rischiosi

Il lunedì all'ultim'ora facciamo il laboratorio di lettura creativa, lo facciamo dalla prima, certo non ogni anno nello stesso giorno. Quest'anno cade di lunedì che è il primo giorno della settimana e si conclude così con leggerezza.
Oggi ho preso finalmente in mano il libro di Rodari, quello illustrato da Bruno Munari, ho scelto due brevi  brani. Durante quest'attività a volte faccio anche delle domande sulla comprensione, altre volte riassumiamo,  la maggior parte delle volte dopo aver letto, semplicemente ne parliamo. 
C'è sempre una richiesta forte di conversazione tra i bambini, in tutte le classi, gli insegnanti lo sanno bene.
Stamani ho scelto Due sognatori e Cosa farò da grande
Il primo testo lo abbiamo usato per capire, lo abbiamo smontato nelle sue parti e  commentato cercando di capire la differenza tra chi confonde i sogni con la realtà e chi invece s'impegna per realizzare i propri sogni. 
Il secondo raccontava del professor Grammaticus, che ritrova i temi dei suoi alunni di trent'anni prima. E appunto nei temi gli alunni scrivevano cosa avrebbero desiderato fare da grandi: chi musicista, chi aviatore e chi elettricista. Tanta è la curiosità che il professore si reca a trovare i suoi ex alunni e scopre che alcuni sono morti in guerra,  altri fanno lavori molto semplici rispetto a quanto desideravano da piccoli e solo uno, che da bambino voleva fare l'elettricista, era diventato professore.

Non so come, ma  la situazione ci ha preso la mano,  ad un certo punto gli alunni con le mani alzate hanno cominciato  a dire cosa vorrebbero fare da grandi: veterinari, calciatori, maestre, negozianti, piloti... E non so come abbiamo parlato di sogni da realizzare, anzi sì lo so, era il racconto precedente e il discorso è caduto su Marco Simoncelli e tutto si è fatto silenzio e i bambini si sono guardati l'un l'altro, perchè tutti sapevano tutto e tutti avevano visto tutto. 

Ho spiegato così, sorridendo loro, che anche lui rincorreva un sogno e stava facendo di tutto per realizzarlo: il sogno di essere un campione, ho detto che in parte il suo sogno di campione lo stava già realizzando. Certo attraverso uno sport che comporta dei rischi, come l'incidente che gli è accaduto ieri, e che lui stesso aveva messo in conto in qualche modo, consapevole dei pericoli.
E può succedere che la vita vada così, un giorno accade un incidente e finisce. Ho aggiunto che dobbiamo mettere comunque impegno in tutte le cose che facciamo, anche per i sogni che vogliamo realizzare, che ogni lavoro porta a correre dei rischi, ma questo non ci deve impedire di provarci.

Ho provato a non esprimere giudizi a non cadere nella retorica del destino, anche se molti bambini hanno usato quelle parole.  Certamente quando la cronaca entra in aula non è possibile far finta di nulla, continuo a credere forse erroneamente, che alla scuola spetta riequilibrare con le parole della serenità, per quel che si può, tante delle inutili parole che vengono dal vociare televisivo.


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6 riflessioni:

giovanna il 24 ottobre 2011 alle ore 17:12 ha detto...

Brava, Rosalba.
Ma come sempre :-)

'povna il 24 ottobre 2011 alle ore 19:45 ha detto...

sono d'accordo anche io. oggi a scuola i miei (che pure sono più grandi) ne hanno parlato, e infatti erano inquieti. mi hanno chiesto un minuto di silenzio. ho detto di sì, però poi ho cercato anche io di capire.
bello lettura creativa, la facciamo anche noi al biennio superiore, quest'anno! perché la lettura torni a essere una passione!

piero il 25 ottobre 2011 alle ore 12:24 ha detto...

Ciao Rosalba,
ho una curiosità sulla lettura creativa: la fate anche per la matematica?
Non ti sembri strano. Quando sono andato in quarto ginnasio la professoressa di matematica (laureata intorno al 1924 ! ) come prima cosa volle che provassimo a leggere i primi paragrafi del libro di geometria, sforzandoci di usare le pause o il susseguirsi rapido di parole quasi per costruire vocalmente la struttura del teorema ed evidenziarne i concetti costitutivi. Non lo avevo mai fatto prima, e da allora sento gli enunciati di matematica, fisica etc come la costruzione di un puzzle, dove ogni pezzo, ben individuabile, porge l' incastro ad un altro pezzo fino a riempire tutti i vuoti e rivelare la figura

Rosalba il 27 ottobre 2011 alle ore 19:06 ha detto...

Grazie Giovanna :)

Rosalba il 27 ottobre 2011 alle ore 19:08 ha detto...

'povna mi piace l'idea che la lettura creativa si faccia anche alle superiori, accanto alla lettura per lo studio e l'approfondimento perchè non collocare l'aspetto ludico e divertente, magari serve anche ad alleggerire e forse a catturare qualche lettore in più, vista la cronica pigrizia di certi studenti :)

Rosalba il 27 ottobre 2011 alle ore 19:11 ha detto...

Piero ciò che tu racconti è una cosa curiosa e a me pare utile. Anzi la vedo utile proprio in considerazione del grande problema (scusa il bisticcio di parole) che abbiamo con la matematica, se leggere in un certo modo aiuta anche con quella materia ad alleggerire e catturare l'attenzione, perchè no?
Grazie (ho visitato il tuo blog e mi è piaciuto tanto)

 

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