di Maestra Rosalba

giovedì 13 settembre 2012

Il periodo di adattamento nella scuola Infanzia


Il primo giorno di frequenza della Scuola Infanzia,  è in realtà il culmine di un periodo di preparativi, non solo a parole anzi per nulla a parole ma con fatti concreti, perché il bambino capisce quelli prima di tante parole, sia a casa sia a scuola.
Un giorno che se fosse preparato come si deve in modo da rassicurare prima le famiglie, è giusto che i genitori si rendano perfettamente conto di chi sono le persone cui affidano i loro bambini, eviterebbe quanto raccontato qui, certamente non mi spingerei in analisi grossolane di quel tipo, però è sufficiente ribadire che con altre strategie, meglio diluite nel tempo e spostate al pomeriggio, si può evitare lo stillicidio dell'adattamento con il contagocce alla presenza dei genitori.

Tutto ciò che segue può apparire scontato, ma la realtà racconta che anche il periodo di adattamento può nascondere delle insidie: mettere in atto le strategie giuste aiuta a fare in modo che tutto fili liscio come accade nella maggioranza dei casi. Anche se a onor del vero  tutto ciò può non bastare.

Se il pianto si prolunga per più giorni 
E' una situazione che può presentarsi, non di frequente ma non è neppure una rarità, soprattutto se il bambino è alla sua prima esperienza fuori di casa. Per un bambino che ha difficoltà a lasciare la famiglia il tempo trascorso a scuola i primi giorni sembra interminabile, tanto è vero che la domanda "Quando arriva mamma?" diviene assai frequente. Pertanto occorre cercare di distrarlo attraverso le attività, avere molta cura nel dilazionare i tempi, cercando di aumentare il tempo di permanenza con gradualità e senza forzature. Un bambino che piange a lungo (la cosa può durare anche due mesi e siamo nella normale casistica), ma anche il bambino che diventa ansioso che chiede in maniera quasi ossessiva di andare in bagno e che apparentemente non si interezza a nulla, ha necessità di un lunga fase di adattamento che va saputa gestire con  grande pazienza, destrezza e flessibilità, da parte di scuola e famiglia. Cercare di ridurre i momenti di pianto a favore dei momenti di gioco e di divertimento, quando il bambino comincerà a provare piacere nello stare a scuola e  a sperimentare che quel tempo diventa sempre più breve sarà il momento in cui ha accettato la novità.

Le parole dell'adattamento
Se dovessimo definire il lessico per il periodo dell'adattamento, soprattutto del bambino che vive la primissima esperienza fuori dal nucleo familiare, sarebbe così: pazienza, calma, dolcezza, fermezza, gioco, attività, assenza di momenti morti, racconto, vicinanza, empatia, assenza di forzature.
- Comprendere e mettersi nei panni del bambino: è tutto nuovo e nulla di ciò che lo circonda a casa si trova a scuola, portare qualche oggetto familiare aiuta e dev'essere consentito, basta regolarne l'uso.
- Ascoltarlo con pazienza, rassicuralo e se serve accoglierlo in braccio.
- Proporre dei giochi, canti, racconti e attività che lo tengano impegnato, alternando brevi momenti di gioco libero, più si concentra più passa il tempo e più dimentica la lontananza da casa. La mattina o le ore che passerà nel periodo di adattamento devono riusultare piene.
- La fermezza aiuta molto più che alzare la voce. Le urla di perfetti sconosciuti quali sono gli insegnanti i primi giorni di scuola lo allontaneranno tantissimo dall'obbiettivo dell'inserimento. Il bambino percepisce la convinzione nella voce di chi gli parla. Ricordiamo anche che se a priori si è convinti che quel bambino in particolare non si adatterà è molto probabile che non lo farà, l'aspettativa incide sulle risposte del bambino, che farà un po' ciò che gli altri si aspettano da lui.
- No alle forzature, se non gradisce la merenda lo si inviti ma non lo si forzi, se non vuole partecipare e agisce da osservatore non lo si costringa e se piange mentre altri fanno altro si provi a proporgli di stare vicino a qualcuno che gradisce o fare un'altra attività. E' impossibile pretende di uniformare attività uguali destinati a soggetti diversi, la compresenza dei docenti nel primo periodo di scuola ha proprio lo scopo di potersi organizzare per gruppi ridotti di bambini.
- A volte quelli più svegli, ma ormai lo sanno tutti, chiedono di chiamare la mamma, se promettete che le telefonerete fate in modo che ciò appaia veritiero, magari la mamma non risponde perché è ancora a lavoro o impegnata in qualcos'altro.

Più di tutto l'adattamento nel bambino di Scuola Infanzia è favorito  dall'assenza di ansia degli adulti, siano essi genitori o insegnanti. I primi perché rendendosi conto che i bambini iniziano una vita affettiva e relazionale autonoma, lontana dalla loro capacità di controllo, anche sociale, faticano ad accettarlo. Spesso il bambino che non si adatta è legato da catene invisibili messe dagli adulti. I secondi nell'ansia di avere nel più breve tempo tutto sotto controllo rischiano di ottenere l'effetto contrario e di fare pressione sul bambino chiedendogli risposte che non è in grado di dare finché non avrà accettato del tutto la nuova situazione.


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