di Maestra Rosalba

giovedì 17 ottobre 2013

La liberazione dalla carta

Ieri è venuto il rappresentante dei libri, io non sono una cliente facile, non ho mai comprato una guida da centinaia di euro, di solito uso quella dei libri di testo che scelgo con molta cura, per il resto attingo da svariati spunti e preparo da me le unità e le attività didattiche che meglio esprimono la mia programmazione, seguo il ritmo della classe imprimendo la velocità che essa stessa sceglie anche per necessità, cerco di cogliere al volo le numerose occasioni quotidiane per legare argomenti ad altri argomenti.  
Quest'anno, ad esempio, per i bambini di prima non faremo acquistare libri operativi, ci aggiusteremo con qualche fotocopia se proprio sarà necessario. Per me, invece, compro i quaderni operativi che uso spesso  per attingere idee che dalla carta trasformo in attività più concrete, superando l'idea di scheda da dare nuda e cruda, inventandomi qualche attività nuova che vivacizzi e renda più comprensibili i contenuti. 
Ciò detto in premessa, non so come ci siamo arrivati ma il rappresentante ad un certo punto mi fa: "tanto non vi libererete mai del cartaceo a scuola, nonostante il fallimento di tantissimi progetti editoriali di carta che hanno portato questa crisi feroce" io sentendomi un po' canzonata ho risposto canzonando a mia volta: "tanto le case editrici non riusciranno mai a fare un e-book come si deve, quindi neppure volendo a risollevarsi da questa crisi".

E aspettando questo libro digitale, ora che gli "affari fatti di carta" sono in crisi, ma in crisi ci sarebbero comunque, perché quel ritmo vorticoso di carta non si può comunque più tenere, io credo che  un insegnante misurato, sempre che esista una tipologia tale, ma facciamo finta che sì, non è per  la tecnologia a tutti i costi, ma usa tutto ciò che viene messo a disposizione, ciò che non conosce impara ad usarlo, non pensa né che la carta sia salvifica della didattica così come non pensa che al contrario lo sia la tecnolgia più avanzata. Un insegnante, il più normale insegnante, pensa che l'importanza di una buona didattica è poter utilizzare mezzi e strumenti diversi e se non li possiede non smette di cercare di fare al meglio il suo lavoro.
E allora si può concludere, come già dicevo anche su facebook, che tra i diritti dei bambini, ma facciamo anche degli studenti, dovrebbe rientrare quello di conoscere tutti gli strumenti: il libro di carta, che può essere una parte, il computer, il tablet, il libro digitale che sia davvero interattivo, la lim, che sia altrettanto interattiva. Il sapere non è più solo dato dai contenuti della didattica ma anche dalla conoscenza, dalla padronanza degli strumenti, alcuni dei quali propedeutici all'utilizzo della rete, verso il quale non possiamo più rimandare un'adeguata formazione.
In questa vicenda del libro digitale alla fine nessuno ci ha guadagnato né gli editori, né la scuola. Ora è prematuro proporlo, domani sarà già tardi. Non se ne esce.




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1 riflessioni:

Sybille il 18 ottobre 2013 alle ore 08:09 ha detto...

d'accordo con te al 100 % !

 

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