di Maestra Rosalba

mercoledì 11 dicembre 2013

Metafore dell'insegnamento: guidare i bambini, mano nella mano

Ieri durante i colloqui una mamma mi ha raccontato che suo figlio è rientrato da scuola letteralmente
affascinato dal fatto che per scrivere una parolina in corsivo  gli ho preso la mano e l'ho guidato: "Mamma la maestra mi ha preso la mano e mi ha fatto vedere come si scrive, proprio come fai tu a volte". Guidare la mano, con la mano nella mano, mi sembra un gesto molto naturale, nessun altro strumento è adatto a guidare una manina nello scrivere come la mano sicura di un adulto. Il fatto che un bambino se ne stupisca apprezzandolo mi compiace e un po' mi stupisce il suo stupore.
Fin dalla scuola infanzia è necessario guidare gli alunni anche nel disegnare un semplice cerchio, ed è utile e funzionale al rapporto alunno/insegnante, al di là dell'effettiva necessità di insegnare un qualsiasi tratto grafico, è un gesto che abbraccia tutta una serie di messaggi importanti: per guidare la mano di un bambino con la propria bisogna abbracciare il bambino, ma bisogna farlo senza esercitare nessun tipo di pressione perché solo se il bambino collabora imprimendo anch'esso un movimento lo si può effettivamente guidare. Lo si abbraccia senza abbracciarlo, si stringe senza stringere, lo si circonda senza chiuderlo dentro. Il bambino deve sentire la presa sicura nella libertà di movimento. L'insegnante sa cosa fa, sa dove va e il bambino si fida nel lasciarsi trasportare. Mi sembra la metafora più bella di questo nostro magnifico lavoro.




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