di Maestra Rosalba

martedì 17 febbraio 2009

Suoni difficili: GN e NI (seconda parte)

"Cerca tre parole con il suono GN e tre parole con il suoni NI, illustrale e con ciascuna di esse forma una frase".
Il post sui suoni GN e NI si è concluso con questa indicazione di compito a casa che ha prodotto un elaborato come questo:


Una mattina di attività per apprendere la differenza tra i suoni più complessi non è sufficiente a dare un margine di sicurezza a tutti i bambini nell' esecuzione scritta, o almeno a far apprendere ai bambini la procedura per il quale ogni volta che si scrive quel particolare suono, occorre riflettere e richiamare alla memoria il grafema giusto.
Questo è il periodo nel quale i bambini più sicuri scrivono di getto e iniziano a sbagliare proprio per eccesso di sicurezza, l'errore tipico è la posposizione delle lettere o la loro dimenticanza. Occorre pertanto fornire un metodo menmonico sia visuale che uditivo per distinguere con precisione i suoni. E' altresì fondamentale che l'alunno apprenda a domandarsi (fase della problematizzazione) se sta scrivendo giusto, cioè si ponga il problema della correttezza delle parole. Questa procedura serve a ridurre il margine di errore dovuto alla distrazione, a volte perchè gli alunni si lasciano distrarre da rumori di sottofondo e a volte perchè distratti da pensieri esterni all'attività scolastica (ansia, altre preoccupazioni, un avvenimento imminente sia a casa che a scuola).
La seconda parte della attività sui suoni GN e NI, può essere introdotta con un breve dettato. L'attività di dettatura è fondamentale in prima, superata la fase della copiatura, il bambino deve essere in grado di richiamare alla memoria il suono, tramite l'ascolto, coglierne le differenze, scrivere e rileggere quanto ha appena scritto.


Ogni attività però non può essere a se stante ed ecco che il dettato oltre a contenere i suoni oggetto di apprendimento, contiene una parola (mentre) che ci richiama a concetti spaziali, ed utilissima per esprimere esperienze.
Il dettato serve a consolidare l'apprendimento ma veicola un ulteriore contenuto: in questo caso fa capire ai bambini che ci sono azioni e attività che avvengono in contemporanea. Potremo definire questo come un gioco di scatole cinesi ogni volta che ne apriamo una ne troviamo un altra con un contenuto nuovo.

Cosi dividendo in due la pagina del quaderno i bambini hanno disegnato e scritto la didascalia, individuata da essi stessi. Il concetto "nello stesso momento" è stato oggetto di svariati esempi: io sto a scuola e nello stesso momento la mamma è a casa.....
Appare evidente che queste sono solo attività a titolo di esempio, adattabili alle diverse classi.
Ciò che occorre sottolineare è che questo tipo di didattica, sempre laboratoriale, per via dei continui feedback che vengono richiesti agli alunni, rispetta prevalentemente proprio il modo di apprendere degli alunni. La settorialità nella didattica va attentamente dosata: è come fare una pietanza. La devo rendere attraente e devo sentire più gusti, ma ognuno deve avere la giusta rilevanza, un sapore non deve predominare su un altro. Se facessi solo un attività alla volta, senza contaminare gli apprendimenti, renderei tutto piatto e monotono. L'assenza di contaminazione impoverisce, l'eccesso confonde. Tutto va commisurato ai bambini.


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4 riflessioni:

lella il 17 febbraio 2009 alle ore 22:02 ha detto...

ke belle attività ke fai.......
ho notato il tuo "super" come valutazione:come vi state regolando con i voti numerici?ke decisioni avete preso?
da noi è un gran pasticcio :-(((
mah!ci abitueremo mai?
Lella

fratello vento il 17 febbraio 2009 alle ore 23:28 ha detto...

gn ni...uff...li ho odiati!! ^____^

Rosalba il 18 febbraio 2009 alle ore 15:27 ha detto...

grazie Lella :-))
Ci abbiamo passato alcune sere a cercare di tradurre i giudizi sintetici, in voti, in modo da cercare di essere più obiettive possibile. Su come lo abbiamo fatto faccio un post.
Io non mi ci abituerò, il numero è una cosa che mi pare sbattuta in faccia al bambino, il giudizio mi piaceva di più.

Rosalba il 18 febbraio 2009 alle ore 15:27 ha detto...

Mi spiace fratello :-( anche perchè ci sono antipatie che rimangono tutta la vita. Ma credo dipenda da come ci viene insegnato... a volte

 

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