di Maestra Rosalba

domenica 7 febbraio 2010

Attività didattica: I nomi alterati

Ci sono attività che sono divertenti per antonomasia. Apprendere i nomi alterati appartiene a questa categoria di attività, perchè i bambini si divertono proprio a giocare con le parole: già alla scuola infanzia occorrerebbe fare giochi di parole per abituare i bambini a diversificare il linguaggio e a coglierne le differenze di significato. E' divertente  prendere un nome farlo diventare più piccolo, più grande, più grazioso e più brutto. 
In classe seconda Primaria non possiamo ridurre tutto ad un gioco o almeno non basta. La riflessione linguistica presuppone conoscere e capire come si forma e si usa la lingua italiana.
Dopo una prima fase di esplorazione del contenuto occorre che il gioco si trasformi in attesa di sapere e scoprire, di percepire il fascino delle parole e di tutti i legami che fra  esse esistono. E come in un domino scoprire che dietro una parola se ne cela un altra, e che dietro un significato ve n'è più di uno, che ci sono infiniti modi di formare le frasi.
Ma andiamo con ordine perchè la strada da fare è si compone di una serie di incroci, alla fine del quale avremo fatto capire ai nostri alunni ben più di cosa significa un nome alterato.

Per iniziare
Partendo da una parola, eseguiamo assieme ai bambini una serie di variazioni:

LIBRO
Librino, libretto, librone, libraccio
Sempre tramite domande stimolo facciamoci spiegare dagli alunni come intendono le parole pronunciate e cosa significano. Dopo aver dato degli esercizi a casa presentiamo il primo schema.

Diminutivo, accrescitivo, vezzeggiativo, dispregiativo
Disegniamo alla lavagna uno schema come questo e facciamolo copiare ai bambini, chiaramente lo riempiremo con le indicazioni che loro stessi ci daranno.
Questo schema permette la visualizzazione immediata di cosa succede alle parole alterate: cosa indicano, in che modo e come si trasforma la parola.

Il nome alterato contiene in sé una qualità:
Qualche volta il nome può cambiare per esprimere una qualità, (grande, piccolo, bello o grazioso, brutto o vecchio), senza usare l'aggettivo.
Facciamo scrivere questo concetto e diamo la scheda di completamento come sotto, la trovate nel file allegato.
Una volta completata la tabella, passiamo agli esempi pratici, ci permetteranno di far capire come si usa e cosa modifica negli elaborati scritti e nel linguaggio parlato l'uso dei nomi alterati.

Facciamo scrivere:
Come cambia la frase con il nome alterato?
Senza il nome alterato
"Cenerentola indossò una piccola e graziosa scarpa di cristallo"
Con il nome alterato:
"Cenerentola indossò una scarpetta di cristallo"
Altri esempi: " Pinocchio incontrò un ragazzo brutto e maleducato" "Pinocchio incontrò un ragazzaccio", "Biancaneve vide nel bosco una piccola e graziosa casa", "Biancaneve vide nel bosco una casetta".
Ora diamo ulteriori elementi di comprensione attraverso una tabella spieghiamo come si forma la parola alterata:

La parola alterata si compone di una parte fissa e una che cambia:
Leggiamo assieme ai bambini la tabella con gli esempi. Non devono memorizzare i cosiddetti suffissi, anzi non li dobbiamo nemmeno accennare. 
Chiediamo semplicemente, aiutandoci con un esempio:

PORT-A
PORT-ICINA
quale parte rimane uguale?
quale cambia?
PORT = parte fissa; A= (che indica il genere e la quantità) parte che cambia.
PORT= parte fissa; ICINA= parte che cambia, in questo caso indica una porta piccola.
Ora alla lavagna facciamo degli esercizi collettivi che servono a chiarire a chi non ha capito.

Infine
Condividiamo coi bambini una riflessione su quanto appreso e di come le parole si prestino al gioco, conoscerne i "comportamenti" significa possedere le chiavi per scrivere bene. Conquistiamoli al piacere delle lingue parlate e scritte. Facciamo capire loro che conoscere una lingua, saperla scrivere significa possedere un potere. Il potere di saper comunicare con questo codice stupendo così conosciuto ma anche così ancora da scoprire. a loro il compito di fare nuove scoperte: in qualsiasi modo scrivano, sul quaderno, al pc e perfino su muri.



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7 riflessioni:

Chiara il 7 febbraio 2010 alle ore 15:34 ha detto...

che bello anche questo lavoro! son in partenza, prometto che se riesco ti mando qualche foto della nostra esperienza. speriamo nel tempo, le previsioni non sono tanto belle...
buona settimana

Gianna il 7 febbraio 2010 alle ore 16:09 ha detto...

Mi hai divertita con questa lezioncina!

Rosalba il 7 febbraio 2010 alle ore 19:00 ha detto...

Chiara vedrai che per voi non pioverà e andrà tutto benissimo!

Buon divertimento e buon lavoro

Rosalba il 7 febbraio 2010 alle ore 19:00 ha detto...

Stella io mi sono divertita a parteciparvi!

Rosaria il 8 febbraio 2010 alle ore 11:51 ha detto...

Meraviglioso, bellissimo, stupendo, eccellente, con quante parole posso definire il tuo lavoro?
Hai ragione saper scrivere è un potere che tutti dovremmo conquistare.

Forse c'entra poco il mio pensiero col tuo post.
Ho sempre pensato che parlare e possedere il linguaggio ricco della parola e un po come il bel canto.
Ogni vocale,o consonante sono come le noti della musica, saperle scomporre per creare altre noti è qualcosa di meraviglioso.
Tu, stai insegnando ai tuoi bambini il dolce canto del parlare e molto spesso ci incantiamo ad ascoltare chi possiede questo gran dono.
Buona settimana maestra.
Bacione.

Rosaria il 10 febbraio 2010 alle ore 11:09 ha detto...

Passo per augurarti una buona giornata, ciao Rosalba, cos'è sto silenzio? Spero tutto bene.
Un bacio.

Rosalba il 10 febbraio 2010 alle ore 12:11 ha detto...

Grazie rosy, si con questa attività ci siamo divertiti tantissimo. Anche la grammatica si può fare giocando ed è veramente bello impararla così. Io stò rispolverando cose che avevo messo in soffita nel mio cervello!!

Sono molto impegnata fuori casa in queste settimane. Spero di riuscire a essere più presente. Poi ti dirò.

Un bacio grande carissima amica mia

 

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