di Maestra Rosalba

mercoledì 13 luglio 2011

Di Google Plus, Social E Affini

A qualche giorno di distanza dall'apertura di Google+ alcuni commenti mi sollecitano una riflessione, sia beninteso rigorosamente da non addetta ai lavori, da utente neppure tanto avanzata della rete.
A feisbuc ci sono arrivata in ritardo, ostinatamente convinta che non servisse a nulla, scoprendo invece che intorno al brand del mio blog (si dice cosi no?) si è creata una cospicua cerchia di colleghi, genitori, persone affini all'educazione e alla scuola. Certamente feisbuc è un mondo variegato e sono molte le cose che portano irritazione e perdita di tempo: non sempre la condivisione è nel rispetto della netiquette. E la percezione è  oltre che social deputato alla condivisione, sia troppo spesso un luogo anche del cazzeggio, (mi si passi il termine) e talvolta della  maleducazione. Mi stupisco parecchio quando leggo di afferenze di questo social ai fatti educativi e dell'apprendimento. In quel senso è senz'altro più utile Twitter che è  in realtà un microblogging, che offre di più e meglio per quanto è rintracciabile in rete, in 140 caratteri e con gli hashtag, per quanto riguarda la condivisione dei contenuti e stringatissimi dibattiti. Poi anche lì ovviamente c'è chi scambia i pochi caratteri di un messaggio per una sorta di chat in differita con altri scopi.

Poi arriva gugolplas (per chi ama storpiare i nomi) e ci sono dentro già dalla mattina del suo lancio, dapprima pochi, poi sempre più numerosi. 
Non è questo il momento per fare un bilancio, altri più esperti sapranno analizzare numeri, punti di forza e debolezze, però una cosa si può dire dato che ancora siamo  pochi, per ora non è un duplicato di feisbuc. Non tradisca la somiglianza nell'organizzazione della pagina. Non viene spontaneo (almeno per me) postarvi aggiornamenti di stato, che sono la porta verso la futile chiacchera. L'organizzazione in cerchie, da qualcuno già additata come politicamente scorretta, è invece un modo per tenere ordine fra i contatti, che non sono amici ma contatti, come è giusto che sia, e quando sono amici stanno fra gli amici.  E  il piano reale con il piano virtuale sono piani del vissuto distinti, non va dimenticato nemmeno nell'attuale era social della rete. 
Ci si stupisce del fatto che se una persona non risiede nelle cerchie possa leggere i post, se il post è pubblico mi pare giusto che tutti debbano leggere, se non lo è chiaramente sarà cura di chi pubblica decidere a chi farlo leggere, utilizzando le comodissime limitazioni: cerchia di amici? Conoscenti? Quella che si vuole. 
Durante l'utilizzo di G+ non va dimenticato che prima di tutto Google è motore di ricerca, l'obiettivo non è far dire alla gente come si sente, cosa fa e se ha caldo o mal di pancia, l'obiettivo è condividere i contenuti nella rete, quei contenuti, anche autoprodotti, che poi la gente  trova coi motori di ricerca. Non ha senso pensare G+ staccato da tutti gli altri prodotti: blogger, picasa, youtube.
Il pulsante + di cui tanto si è discusso, serve affinché i lettori possano dire se ciò che leggono è buono o meno, se gli piace o non gli piace, e cosi come il like di feisbuc ha finito con l'influenzare il posizionamento nei motori di ricerca allo  stesso modo  farà il pulsante +. 
Il problema è piuttosto un altro, siamo in grado noi genti della rete di dire cosa è buono e cosa no. Cosa è qualità e cosa non lo è. Google continua a consigliare di scrivere contenuti inediti, suggerisce di proporsi con la propria identità, certamente con ciò che consegue nel "metterci la faccia", ma per esempio molti di noi lo avevano già fatto da tempo, decidendo di apporre una firma ben chiara sotto a ciò che scrivono. 

E per finire, leggo da più parti la rispettabile decisione di non entrare a far parte di G+, certamente è condivisibile  come la scelta di moltissimi di non stare nemmeno su feisbuc. Ma non si tratta di scegliere, chi produce contenuti sul web ha poco da scegliere se vuole essere trovato dai motori di ricerca. A meno che i contenuti non siano per pochi eletti. 
Rimane una domanda da farsi, e qui risponderanno i veri esperti della rete: G va verso la conquista di una posizione dominante? Presto per dirlo ma le risposte non tarderanno.


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