di Maestra Rosalba

mercoledì 24 aprile 2013

Lavoretto per la festa della mamma: Un mazzolino per la mamma

Si avvicina la festa della mamma, ed è ormai giunto il momento di farsi venire qualche idea carina da fare sia a casa sia a scuola.
L'idea che propongo quest'anno non è una mia  originale, bensì tratta da Krokotak. Sito che in più di qualche occasione ci ha fornito spunti interessanti Io l'ho rileaborata e personalizzata a modo mio, perché il lavoretto per la festa della mamma dev'essere certamente e prima di tutto facile da far realizzare ai bambini, ma anche ricco dei segni che denotano l'affetto per una delle persone più importanti della nostra vita.

Occorrente:
- un foglio di carta A4 verde brillante, 
- carta rosa per i fiorellini
- cartoncino rosso per i bottoncini dei fiori
- carta velina rossa o altro colore in tinta per avvolgere il mazzolino 
- nastro colorato per fermare il mazzolino o rafia naturale
- fustellatrice a forma di cuore
- colla stick
- forbici
- pinzatrice per punti metallici

Seguire le istruzioni di Krocotak, ci si arriva cliccando il link in alto: piegare il foglio di carta verde per il lungo, incollare i due lembi in verticale, praticare dei tagli a un centrimetro e mezzo l'uno dall'altro. Arrotolare il mazzolino e fermare sotto con due punti metallici, con le forbici arrotondare a mo' di foglie le strisce esterne.
Sagomare dei fiorellini e trasferili nella carta rosa, doppiare la carta in modo da ottenerne diversi, per il mazzolino ne occorrono circa dieci. Con la fustellatrice ricavare i cuori e incollarli al centro del fiore. Quando sono asciutti posizionare i fiori sui rametti. Aspettare che la colla asciughi infine avvolgere il mazzolino nella carta velina, che io ho volutamente stropicciato e fissare il nastrino o la rafia.



Qui le mie poesie per la festa della mamma

Qui i lavoretti degli anni precedenti
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lunedì 22 aprile 2013

Earth Day 2013 per la scuola

Si celebra oggi la giornata mondiale della Terra. A scuola già da anni la sensibilità verso la cura e il rispetto per il nostro pianeta è un fatto culturale consolidato. E' comunque doveroso ricordare proprio nella giornata a lei  dedicata che la Terra ha bisogno del sostegno di ogni bambino, non sottovalutare mai le azioni  del singolo per il così bistrattato pianeta azzurro.
Non c'è nulla come la sensibilità che possono trasmettere l'insegnante e la scuola ai bambini più piccoli,  noi con il nostro esempio e attraverso la cura stessa dei bambini che ci vengono affidati, rappresentiamo il migliore e più potente strumento di salvaguardia della Terra. Una poesia, un breve dialogo con gli alunni, un racconto o un disegno, sono un modo per ricordare un giorno, senza dimenticare che le azioni devono durare tutta una vita.

Attività:
Solo per ieri e oggi sul sito di Barilla si può scaricare l'-ebook eading planet, disponibili nei tre formati mobi epub e pdf, ci si registra, si accede nuovamente e si procede con il download
Su Disegni da colorare ancora disegni

Aggiornamento:
Noi abbiamo acquisito informazioni su Wikipedia, stampato, colorato e plastificato i segnalibri. Così ogni bambino ha potuto portare a casa il messaggio ricevuto a scuola.

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domenica 21 aprile 2013

Invalsi e le strategie anticopiatura

Torniamo ancora sulle prove Invalsi, si svolgeranno il 7 e 10 maggio 2013 per la scuola primaria, 14 maggio 2013 per la scuola secondaria di primo grado e 16 maggio 2013 per la scuola secondaria di secondo grado, manca poco e cominciano a giungere alle scuole le  istruzioni per l'uso.
Memore delle polemiche degli scorsi anni, non tanto della disomogeneità dei risultati, piuttosto della sorprendente bravura di alcune classi, l'Invalsi corre stavolta ai ripari con una soluzione strategica: consegnare agli alunni fascicoli di uguale contenuto, ma strutturati diversamente. Verranno distintamente fornite cinque tipologie di fascicoli, per cui dalla distribuzione dovrà risultare che alunni vicini eseguiranno le prove su fascicoli diversi, onde  evitare copiature. Certamente in questo modo si abbatterà il rischio copiatura, ma non ci vuole molto a capire che aumenta in modo esponenziale il rischio di errata attribuzione dei fascicoli all'alunno che li ha compilati, senza contare i problemi per la correzione in caso di confusione. Occorrerà quindi porre grande attenzione nel distribuire i fascicoli giusti da parte dei docenti somministratori, che quest'anno non vedranno ricosciute, causa decesso fondo d'istituto, nemmeno le ore aggiuntive per la correzione.

Alla Primaria, sono ormai anni che somministro prove, e almeno nella mia scuola, gli alunni vengono fatti sedere in banchi singoli, pertanto la distanza impedisce di "sbirciare" il lavoro altrui. Altresì sono sufficientemente sicura che in molte classi gli insegnanti forniscono l'aiutino ai più incerti. Il fatto è arcinoto anche all'Invalsi che da tempo ha introdotto nelle classi campione il "somministratore esterno" a garanzia delle procedure sia versante alunni sia versante docenti.
Ovviamente neppure ciò mette al riparo da possibili brogli, anche involontari, un aneddoto di qualche anno fa mi ricorda come anche i somministratori possone essere sciaguratamente inadeguati: un somministratore esterno nella mia scuola disse ai bambini di classe seconda di eseguire il test, aggiungendo che chi avesse finito prima poteva fare subito un disegno. Io credo che il giorno molti alunni neppure si presero la briga di leggere il testo, presi com'erano dall'idea di finire subito e fare il loro bel disegno.

A questo punto della facenda, una bella soluzione la vedrei nello svolgere le  prove direttamente online, di questi tempi non dovrebbe essere impossibile disporre di una piattaforma adeguata, mi pare che ci fu anche un tentativo anni fa, ah giusto dimenticavo, i computer sono ancora quelli, hanno pensato bene di farci invecchiare insieme. Ora si accettano scommesse sul macello che faranno i somministratori e su come in alcune classi sarà impossibile risalire agli autori delle prove. L'unica cosa bella, e anche auspicabile a quel punto, è che i bravi si mischino ai meno bravi, così potremo almeno dire a tutti  i bambini che hanno fatto una bella prova.

Aggiornamento: Le correzioni delle prove Invalsi si faranno quest'anno con una mascherina direttamente sul sito dell'Invalsi, su ciascuna scheda verranno trasferiti i risultati di ogni alunni copiandoli dal suo elaborato. L'unica accortezza è ricordarsi di salvare spesso quanto già digitato. 

Ah una soluzione per non fare confusione esiste, cari colleghi, vediamo se siete bravi a trovarla!

Qui le istruzioni fresche di stampa
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venerdì 19 aprile 2013

Lo smalto

In questo periodo ho sbottato spesso con le alunne per l'eccessiva attenzione verso la lacca per le unghie, la cura quasi manicale di alcune, tale da portarle a cambiare colore quotidianamente.
Ma ovviamente non è quello il problema, oggi non s'interferisce più, al contrario di quanto si faceva un tempo, con il look degli alunni a meno che questo non sia esageratamente fuori luogo, ma a quel punto non lo si dice a loro ma lo si fa presente ai genitori motivando adeguatamente. In questi giorni ho fatto notare ad alcune alunne come l'interesse per lo smalto stesse superando di gran lunga l'interesse per le attività, affrontato, secondo la mia prospettiva, con superficialità e una disattenzione maggiore rispetto al solito.
Tutto qui fino a che ieri un'alunna è venuta e mi ha detto che doveva parlarmi in privato. 
Quando un alunno ritiene di dover chiarire o capire i miei atteggiamenti, le prese di posizione o i rimproveri, chiede di parlare a tu per tu e io fornisco le spiegazioni del caso o mi riservo di rispondere per valutare il mio comportamento, scusandomi subito o in una successiva fase se è necessario, anche a seconda di quanto percepito dall'alunno, o confermando quanto fatto osservare.
L'alunna mi ha chiesto come mai sulla questione smalto, mi rivolgessi così spesso a lei, pur sapendo che anche altre lo usano. Avendo ben chiaro in mente il motivo delle le mie osservazioni nei suoi confronti, le ho fatto presente che in realtà non mi preoccupavano tanto le unghie colorate quanto il fatto che si stesse un pochino trascurando nello studio e che mi sarebbe piaciuto che mettesse lo stesso impegno in entrambe le cose, anzi che "la mia paura è che le unghie e la cura del "look" diventi preponderante rispetto all'impegno che occorre mettere nelle attività scolastiche sia a scuola, sia a casa". Ho concluso dicendole che sebbene io ritenga sia prematuro dipingersi con tale puntiglio le unghie alla sua età, si possono fare benissimo entrambe le cose: studiare e avere le unghie sistemate. 

Sono passati due giorni, in mezzo ci sono stati anche i colloqui, e da ieri la mia alunna ha messo lo smalto trasparente. Oggi si è avvicinata e mi ha detto: "Su quella cosa avevi ragione tu, ho deciso che lo smalto colorato lo metto solamente d'estate, per venire a scuola, ora e anche più avanti, userò solo quello trasparente. Mi devo concentrare di più sullo studio".

Forse interferire come si faceva un tempo sul look delle alunne, talvolta anche mortificando, era troppo. Però è troppo anche far finta che a ogni età si possa fare tutto, compreso tingersi i capelli, come fanno già tante alunne alla primaria, truccarsi (ahimè) e dipingersi le unghie. E appunto si tratta di fare finta. Perché l'eccesso è innaturale anch'esso, dovuto a modelli presi a prestito con troppa precocità, come se poi, per dirla tutta, a dieci anni non ci fosse ancora tanto tempo per fare tutto.


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lunedì 8 aprile 2013

Caparbietà a rischio estinzione

Caparbietà è un altro di quei sostantivi in via d'estinzione. Anzi no, non in via d'estinzione completa,
meglio specificare.
In realtà la parola nel suo significato originario, come spiegavo oggi ai miei alunni, ha due ordini di valori: uno positivo e uno negativo. E se quello positivo indica la volontà serrata di perseguire un obiettivo, nel secondo caso indica l'ostinazione cieca di colui che indirizza energie senza mirare l'obiettivo.
In realtà quella che sta inesorabilmente scomparendo è proprio l'accezione positiva, cioè quella volontà di perseverare fino al raggiungimento di un qualche risultato.
Ed è una questione complessa, si badi bene, anche legata alla percezione chiara dell'obiettivo che ci si proprone di raggiungere. Ora non tutti i bambini della Primaria, ormai ragazzi verso il suo finire, raggiungono tale percezione, perciò non è facile per loro capire che a volte per arrivare ai risultati, anche quelli scolastici ci vuole ostinazione. E' ancora meno facile quando in loro non è chiaro cosa vogliono, quando ancora cullati dall'età dell'infanzia, e qui chiamerei direttamente in causa la famiglia, non sono investiti dalla responsabilità di scegliere e decidere già ora del loro futuro. Quando più che compartecipazione a un progetto si tratta solamente di compresenza in un progetto.
Il punto è che a quelli il cui motivo della loro permanenza a scuola  è chiaro, e che di solito amano anche studiare, essere in qualche modo ostinati gli viene naturale. Sono quelli che se hanno finito i compiti fanno una cosina a piacere, hanno dei quaderni dove scrivono segretamente, approfondiscono con le letture, cercano su Internet. Mentre, gli altri quelli che dell'ostinazione avrebbero bisogno pensano invece che no, non gli serve, sono quelli che per capire un testo dovrebbero leggere più volte e invece lo leggono una volta e capiscono sempre il contrario. Sono quelli che con due tirate di penna finiscono i compiti, sia a scuola sia a casa, e perciò stesso si sentono la coscienza a posto e se osi dire che il lavoro è poco curato o superficiale ne fanno pure un dramma, perché i compiti in fondo sono assolti con quelle due pennellate. Poi viene anche il dubbio se ha senso rimarcare che lo studio, la passione per lo studio è più un dovere e una cura verso se stessi che verso gli altri.

A riflettere bene la scuola Primaria è la scuola delle mancate risposte. Anche perché di entrambe le tipologie degli alunni ostinati e di quelli che oggi sembrano non esserlo, non si sa come il futuro ce li restituirà. Io rimango dell'idea che queste cose ogni tanto vanno ricordate loro, anche quando non piacciono. Perché a nessuno di questi ragazzi possiamo dire che nel futuro quella stessa ostinazione sarà inutile, a meno che non si voglia affermare che la vita sarà una lunga passeggiata priva di ostacoli, priva di fossati da superare, di muri da abbattere o se si preferisce aggirare, ma questo già altri lo fanno e la scuola non può che dissociarsi.

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giovedì 4 aprile 2013

Un passatempo a scuola: indovina la parola, poi spiega cos'è

In tantissimi ricorderanno il gioco del silenzio. E' un gioco che ho mai amato, anche  se riconosco che ai bambini piace tantissimo. L'unico motivo per cui a volte l'ho trovato utile, con i bambini di scuola Infanzia solamente, è stato per comprendere chi cercava chi, chi era amico di chi, ed è il motivo per cui piace a loro: poter chiamare l'amico del cuore, o il preferito del momento. In questo modo, mentre loro giocavano, mi sono sempre fatta la mappa delle relazioni della classe, per poter intervenire con i bambini meno coinvolti nel gruppo.
Alla Primaria il gioco del silenzio è ormai un evento raro (lo spero almeno) però capita ogni tanto di avere del tempo in avanzo, o di voler concedere agli alunni cinque minuti di relax.
E' chiaro che cinque minuti di relax possono essere al massimo dieci e non di più, infatti quando il tempo a disposizione è maggiore, e capita in occasione delle feste di carnevale o a Natale, si organizza il classico "Nomi, cose, città..." così lo chiamavo io, ma anche gli alunni lo chiamano similmente. 
Invece alla fine dell'ora, quando si è stanchi, vanno bene  i giochi che durano poco e soprattutto si possono interrompere perché è arrivata l'ora di andare a casa. Ma magari per non "sprecare" del tutto il tempo, un gioco come quello dell'impiccato che il cui obiettivo è indovinare una parola prima che l'omino disegnato finisca impiccato, lo possiamo trasformare in un gioco a tema, dove per tema si utilizza una materia: scienze, geografia, storia...

Regole del gioco
- Si stabilisce su quale materia giocare
- Si inizia per estrazione a sorte
- Il primo bambino estratto si reca alla alla lavagna e scrive l'iniziale e la fine della parola scelta C_ _ _ E
- I bambini dal posto alzano la mano per indovinare le lettere. Quando qualcuno riconosce la parola dice "la so" e può dire la parola, se indovina ha diritto a spiegare di cosa si tratta. 
- Il bambino che sbaglia nell'indovinare paga pegno e sta fermo un giro. 
- Il bambino che fornisce la spiegazione della parola, nell'esempio cuore, andrà alla lavagna a ricomiciare il gioco. 
- Se il gioco s'interrompe, ricomincerà colui che ha indovinato la parola o era alla lavagna.
In questo gioco non ci vuole fretta, ma aspettare non solo di conoscere al parola ma anche di saper dire la definizione.

Quando si vuol concedere un momento di gioco, ed è bene farlo anche con gli alunni più grandi perché ciò contibuisce sempre a migliorare il clima della classe, non c'è cosa più utile che usarlo per piccoli ripassi, per stimolare la memoria. Nessuna paura di far sembrare la materia una semplice nozione, l'importante è non trattarla in modo nozionistico continuativamente, anzi un lavoro di rinforzo sulla memoria andrebbe fatto comunque in modo sistematico e continuativo. 




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