di Maestra Rosalba

lunedì 25 marzo 2013

Cestino-coniglietto porta ovetti

Se ancora non avete pensato al lavoretto di Pasqua questa è l'idea che fa per voi, perché si realizza in una mattina. E' sufficiente organizzarsi con il materiale e il gioco è fatto. L'idea è della collega Tiziana e proviene da un vecchio numero di Burda.
- Cartoncino Bristol di tanti colori
- cucitrice
- forbici
Scaricate la sagoma da qui, trasferitela su cartoncino colorato, dalla stessa sagoma ritagliate la parte centrale che servirà per rinforzare il fondo, che incollerete con attaccatutto, così:

Girare il lavoro e piegare le due parti centrali verso l'interno:

Unire i due musetti fino a sovrapporli e fissare con un punto di cucitrice:

Fissare allo stesso modo dall'altra parte, così:
Ecco:

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Negare l'evidenza, sempre

Non so se è mai stato solo uno slogan però io, ingenuamente, come tale l'ho preso. Più come modo di dire che di fare sul serio.
I bambini piccoli, per esempio, più che negare l'evidenza sempre, tendono a trovare un colpevole sempre, e al massimo se ne escono fuori con un non l'ho fatto io che precipita alla prima evidenza. Dopo sono pianti, qualche volta sgridate, spiegazioni che spesso si concludono con un abbraccio, perché il bambino piccolo non fa sicuramente apposta e solo con il tempo capisce che è meglio riconoscere le cose come stanno.
Passata  la quarta elementare, sempre parlando di quella famosa fase in cui da bambini cominciano a essere ragazzini, il negare l'evidenza prende una piega assai diversa. L'ingenuità del bambinetto che cerca di proteggersi dalla sgridata, lascia spazio alla malizia della negazione reiterata anche durante l'evidenza, anche mentre l'azione viene compiuta e si viene colti sul fatto. Non è più un non voler essere sgridati, ma appare quasi come un non voler ammettere che si sbaglia. Non inventano scuse, o almeno non tutti, ma alcuni dicono che ciò che abbiamo visto non era tale. Noi che nel frattempo eravamo attenti a mille altre cose ci lasciamo prendere dal dubbio e lasciamo correre convincendoci che forse stiamo esagerando. Fino alla volta successiva, quando la situazione di ripresenta tale e quale, ma ancora il dubbio ci attanaglia, sempre perché il nostro mestiere richiede di stare attenti a troppe cose diverse, a tutte le sfumature. Fino alla volta successiva, quando, come svegliandoci dal martellamento di troppi stimoli, ci rendiamo conto che ogni volta abbiamo visto giusto. E allora a quel punto ci arrabbiamo, spesso è a quel punto che sbagliamo. E qualche volta mi sono adirata anch'io per questo atteggiamento, che un po' capisco, con grande sforzo sia detto, e un po' detesto, anche perché non mi dà fastidio l'errore quanto l'affermare che non esista quel fatto o comportamento. 
Ma non mi arrabbio più e oggi ridendo l'ho buttata sulla battuta e ho detto che negare l'evidenza sempre mi fa pensare al riempirsi le rughe di botulino per negare la vecchiaia, dipingersi i capelli in testa per negare che siano caduti... A quel punto mentre facevo questa a considerazione, io stessa ho capito che il loro negare equivale a tentare di far finta che quella cosa spiacevole sia accaduta. I miei alunni sono scoppiati in una fragorosa risata, cogliendo in pieno la mia battuta, e il clima si è stemperato. Così abbiamo ripreso la nostra esercitazione di lettura di poesie a voce alta mentre il suono delle risate si smorzava del tutto.

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sabato 23 marzo 2013

Giocare Con Le Forme Geometriche: Dal Cerchio Al Rettangolo

La matematica può diventare pratica divertente e gioco di trasformazione delle forme. Avete mai pensato facendo attività con gli alunni di scuola Primaria  o addirittura con i bambini della scuola Infanzia, di poter trasformare un cerchio in un rettangolo?

Rivolgendo la  stessa domanda in classe si può stimolare la curiosità dei bambini e poi procedere con un piccolo esperimento di passaggio dal cerchio al quadrato. Senza voler sfidare eminenti matematici, nella scuola primaria ci accontentiamo di operare la nostra trasformazione attraverso la conoscenza delle frazioni.

Procuratevi anche del cartoncino, una sagoma a forma di cerchio (vanno bene le forme colorate presenti a scuola, il cui cerchio ha dodici centimetri di diametro), matita per tracciare, forbici.

Si disegna la sagoma del cerchio



si ritaglia


Con la matita si traccia il diametro, si divide a metà il cerchio, si procede dividendo ancora passando per il centro, esattamente in quattro spicchi, dividere ancora a metà ogni spicchio. Si otterranno sedici spicchi che se si sono rispettate bene le misure, dovranno essere tutti delle stesse dimensioni. Dei sedici spicchi dividerne uno a metà, si otterranno quindici spicchi grandi e due piccoli che sono la metà degli altri. Spiegate questo con un disegno alla lavagna.

O aiutandovi ad esempio con un racconto:
Ad una festa di compleanno sono presenti quindici ragazzini e due bambini piccolissimi,  la mamma prepara una pizza gigante, la divide con le forbici, fino a ottenere sedici spicchi, per accontentare tutti i modo simile divide uno spicchio a metà per i bambini più piccoli.

Ora disporre gli spicchi partendo da uno dei due più piccoli e sistemarli in maniera alternata, chiudere con il restante spicchio dimezzato, così:




Volendo si può ulteriormente dividere tutti gli spicchi a metà,  il rettangolo avrà i bordi meno arrotondati del precedente, come appare chiaramente nella foto sotto. Su questo aspetto si può far ragionare i bambini.


Ringrazio la collega Chiara A. per il suggerimento.
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venerdì 22 marzo 2013

Addobbo primaverile: uova da appendere

Anche le pareti si addobbano e colorano all'insegna del riciclo. Altra proposta di maestra Antonietta con le basi di polistirolo che solitamente si usano per la pizza o i dolci, da lavare conservare per le creazioni a costo (quasi) zero.


Occorrente 
- piatti di polistirolo
- cartoncino bristol, colori misti
- fustellatrici di varie forme
- attaccatutto
- nastro regalo per appendere

Ritagliare una forma di uovo e con essa ricavare le forme dai piatti di polistirolo, preparare i decori con la fustellatrice (per i bambini sarà un divertimento), realizzare un grande fiore da porre al centro dell'uovo e decorare con i motivi ottenuti con la fustellatrice. Fare un buco in cima, far passare il nastro e appendere a parete.

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Pasqua: Il bicchiere porta ovetti

Quest'anno solo lavoretti e addobbi Pasquali all'insegna del riciclo, li ha ideati la collega Antonietta. 
E come ha detto lei stamani, i lavoretti sono tornati tanto di moda,  io spero siano il segno dell'attenzione alle piccole cose, un modo di "fare" didattica e per le famiglie il segno tangibile della volontà dei bambini e della sensibilità della scuola.
Per questo cestino, che i bambini porteranno a casa come lavoretto, occorrono:


- dei bicchieri di polistirolo di quelli che si usano per il trasporto delle bevande calde;
- ritagli di cartoncino arancio, biando e rosa;
- cartoncino ondulato per il manico;
- ritagli di passamaneria per decorare;
- uova di cioccolato, o altre uova a piacimento.

Ritagliare le diverse parti: occhi, le guance rosa e un rombo allungato per il becco. Colorare gli occhi e incollare le diverse parti con l'attaccatutto. Pinzare il manico dopo aver ritagliato una striscia lunga venti centimetro e larga un centimetro e mezzo. Incollare la passamaneria, come in foto e riempire con gli ovetti.
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giovedì 21 marzo 2013

Concorso: Ti parlo di una bella storia

Le edizioni Piemme bandiscono il concorso "Ti parlo di una bella storia..." Il concorso mette in palio dei libri, e i libri servono sempre: per arricchire una biblioteca di classe, di plesso...
Come fare?  I bambini dovranno scegliere il tema e il titolo di un libro, nelle diverse collane del Battello a Vapore, che più li avrà coinvolti emotivamente. Per sostenere la propria scelta dovranno impegnarsi a raccontare la storia reinterpretandola creativamente: a una voce come appassionati lettori, a due voci dopo la lettura con i genitori o i nonni, a più voci con tutta la classe in azione.  Il concorso educativo è aperto a tutte le classi 2e, 3e, 4e e 5e di Scuola Primaria. Si possono inviare elaborati individuali, di gruppo, di classe senza limiti di numero. In ogni caso sarà premiata la classe. In caso di utilizzo di musiche le stesse dovranno essere libere da diritti d'autore.
I premi possono essere cumulati e le scuole che parteciperanno a tutte le sezioni avranno la possibilità di moltiplicare il numero di libri vinti.
Sarà cura dell’insegnante di ogni classe partecipante raccogliere tutti gli elaborati realizzati per il concorso e inviarli in un’unica soluzione, accompagnati dal modulo di partecipazione compilato in ogni sua parte che si può scaricare seguendo questo link.
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mercoledì 20 marzo 2013

Cavallette e prove Invalsi

Puntuali come le cavallette di biblica memoria, o se volete delle alluvioni che sono più vicine alle nostre disgrazie, arrivano su Facebook, all'approssimarsi di maggio, manifesti come quello a lato.
Non sono una fan delle prove Invalsi, e se proprio devo proclamarmi fan di qualcosa lo sono del metodo, dell'impegno, del rigore, delle regole, ma anche della tolleranza, del rispetto dei tempi dell'alunno, della pacatezza (reciproca). Con questo, ribadisco, per quanto non ritenga importanti le prove Invalsi, per me che ho fatto dello star bene a scuola una bandiera in questi miei sei anni di esperienza alla scuola Primaria facendo tesoro della precedente esperienza, che non c'è attività che sia un trauma per i bambini se presentata nel giusto modo, non c'è valutazione che possa diventare danno se gli si attribuisce né più né meno del suo valore, che è relativo alla prestazione e mai alla persona.
Una cosa posso dire, e so di non poter essere smentita da nessuno, ribadisco nessuno, che i nostri alunni, i vostri figli, sono sempre meno autonomi, sempre più insicuri, perché in balia delle vostre scelte iperprotettive, che anziché spiegare e incoraggiare ad affrontare anche le difficoltà, attutiscono, rimuovono e interferiscono con la formazione di una persona equilibrata in grado di affrontare anche i frangenti difficili.
Le prove Invalsi, se pure poco adatte, come abbiamo ribadito più e più volte, a descrivere in risultati la complessa esperienza che gli alunni affrontano a scuola, sono un compito, qualcosa che vale comunque la pena provare a fare, se non altro perché i test li ritroveranno anche per l'ingresso all'Università, ma non sono nulla che possa interferire con la regolare crescita di un ragazzo.
L'unica cosa che interferisce con la crescita sono le paure dei genitori, e di tutti gli adulti che in tal modo intervengono sui bambini, il loro continuare a essere così inadeguati nel preparare i figli alle difficoltà, impegnati come sono, appunto, a eliminare le difficoltà dal loro cammino.
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lunedì 18 marzo 2013

Ai bambini poco importa della festa del papà


Ci sembra di non essere più scuola se non partecipiamo al dramma collettivo del "è giusto non è  giusto". Ci sembra di non essere abbastanza adeguati in questa fiera se non deleghiamo l'esperto di turno per decidere cos'è meglio o cosa non lo è per il bene dei nostri alunni: sia che si tratti dei piccoli della scuola Materna o Infanzia, sia i più grandicelli della Primaria. 
Si dirà poi che è solo strumentalizzazione dei giornalisti o della associazioni, perché ormai ce n'è una per tutte le categorie: quella dei papà  e delle mamme ufficiali, poi quella dei papà che sono papà e mamma insieme, quella dei papà di qua e di quelli di là. Tutti a sbraitare sui loro diritti e a dire meglio non farla questa festa per non discriminare i bambini, e gli altri a dire meglio farla perché sennò vengono discriminanti questi ultimi. Manco si parlasse del modo migliore di trattare un pacco.
Come se poi una scelta non ne escludesse sempre un'altra e fatto com'è il mondo di tante piccole, uniche, complesse realtà non si rischiasse sempre e comunque di escludere qualcuno a favore di un altro e viceversa. 
In questo mare di complessità gettiamo via, non il buon senso che quello lo abbiamo dato via a pacchi, ma la sensibilità, la capacità di spiegare a un bambino cosa succede. Dimentichiamo che i bambini sono i primi  e i più disponibili a capire che non esistono ruoli prescritti e prescrittivi, che essi ci vedono prima e comunque come persone: poco conta per loro indicare il papà o la mamma, il compagno, la compagna o il convivente, e poco importa se sono entrambi dello stesso sesso. Se ne accorgono quando altri ben più consapevoli, forse, catalogano e inquadrano rivendicando questa o quell'altra scelta. 
I bambini poco ne sanno e i primi a fare le domande scomode sono gli adulti. Gli stessi adulti che li trattano come proprietà spesso anche nelle famiglie meno "conformi", che decidono cosa è bene che sappiano e cosa no, cosa è giusto che festeggino e cosa no. 
E male fa la scuola, calpestando il proprio diritto a scegliere, e con essa tutti i docenti che si prestano a basare la propria attività didattica sugli umori mediatici della famiglia, dimenticandosi quanto poco basti a spiegare a un bambino il perché e il percome senza traumi e senza falsi pudori. Perché, oggi nel 2013, è da un pezzo che i ruoli genitoriali si sono confusi e mischiati, per fortuna dico io, e essere papà e mamma sta assumendo un significato che, se continua di questo passo, finiremmo per seppellire sotto una montagna insulsa di polemiche.

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sabato 16 marzo 2013

Il passaggio della cometa Panstarrs

E' di passaggio questi giorni nei cieli dell'emisfero nord la cometa Panstarrs, una sonda Nasa la nasa ha rilasciato un video che mostra il suo passaggio fra la Terra a destra nel video e Mercurio a sinistra, nell'animazione è chiaramente visibile l'effetto del vento solare, l'alone scuro sulla destra e la posizione della coda della cometa in spinta proprio dal vento solare.
Ancora qualche giorno fino al 24 marzo e la cometa sparirà dal nostro cielo, la sua orbita ellittica intorno al sole la farà ricomparire soltanto fra centomilioni di anni anni.
Il video è un'ottima risorsa per la scuola, anche perché le immagini come sempre sono più chiare di tante parole:


Lo stupendo video con una serie incredibile di immagini 


Altre risorse sul Daily
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venerdì 15 marzo 2013

Raccolta di lavoretti da fare a Pasqua, per casa e scuola


Quest'anno arrivano tutte insieme: la Festa del papà e Pasqua a stretto giro. Per chi ama i lavoretti, ma soprattutto riesce a renderli comunque occasione per la didattica, sia nell'ambito dell'educazione ambientale, sia con le attività di riciclaggio, in Tecnologia o Arte Immagine, ecco di seguito qualche idea facile che ho scovato in rete:


Coniglio con la scatola dei formaggini di mammaebambini

I cestini con le mollette di Silvia

I lavoretti di Maestra Gemma

Le uova decorate

Il template per il lavoretto, un pulcino e per il cartoncino, il coniglio, con il pdf scaricabile (il pulcino si può realizzare con panno lenci, incollandando con l'attaccatutto,  per le gambe va adoperato del fil di ferro rivestito di arancione).

Lo stupendo cartoncino di Pasqua con le impronte dei bambini.

Gli animaletti con le uova.

Le bunny card di Livinginluzern si clicca sulle immagini e ci sono le istruzioni.

I cartoncini artistici di Zart Art.

Su The adventure... qualche idea simpatica per decorare vetri e pareti dell'aula, come l'uovo dal quale spunta il pulcino.

Su questo stesso blog trovate:
I lavoretti già proposti negli anni passati

Le poesie 
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lunedì 11 marzo 2013

Approvato il decreto sul Sistema Nazionale di Valutazione

Con un'improvvisa accelerata, a camere sciolte, su proposta del Ministro è stato approvato qualche giorno fa il DPR recante il regolamento che istituisce e disciplina il Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione delle istituzioni scolastiche e formative, comprese le scuole paritarie, definendone finalità, struttura e modalità di funzionamento. 
Il Sistema di valutazione si basa sull’attività di collaborazione di tre istituzioni già esistenti:
l’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione, che coordinerà l'intera procedura di valutazione; 
l’Indire, l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa, che sosterrà le scuole nei piani di miglioramento; 
gli Ispettori, che collaboreranno nella fase di valutazione esterna delle scuole.

L'intervento normativo non comporterà oneri di spese aggiuntive per il bilancio dello stato completanto quel processo di autonomia delle istituzioni scolastiche iniziato già nell'anno 2000.

Articolazione delle procedure di valutazione

La prima fase sarà costituita dall'autovalutazione delle istituzioni scolastiche:
1) Dovrà essere condotta un'analisi e la verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola;
2) Dovrà essere elaborato un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’Invalsi comprendente la formulazione di un piano di miglioramento.

Seconda fase valutazione esterna: 
1) L'Invalsi individuerà le situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia preventivamente definiti dall’Invalsi medesimo;
2) Visite dei nuclei per la valutazione (costituiti da un dirigente tecnico del contingente ispettivo e da due esperti scelti dall’elenco che sarà predisposto a cura dell'Invalsi).
3) Le istituzioni scolastiche dovranno redigere dei piani di miglioramento in base agli esiti dell’analisi effettuata dai nuclei.

Terza fare individuazione delle azioni di miglioramento:
1) Le  istituzioni scolastiche definiranno e attueranno gli interventi migliorativi anche con il supporto dell’Indire o attraverso la collaborazione con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Tale collaborazione dovrà avvenire nei limiti delle risorse umane e finanziarie disponibili e senza determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
Quarta fase pubblicizzazione dei dati e rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche:
1) pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza. 

Fin qui la procedura: due cose appaiono chiarissime, tutto ciò si farà a costo zero e si fatica a immaginare in quale ore per i docenti, retribuite non si sa come. 
Un miglioramento sulla base delle prove Invalsi, la cui attendibilità come strumento di rilevazione delle competenze è tutta da dimostrare?

Lo schema di regolamento

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domenica 10 marzo 2013

I verbi transitivi e intransitivi

"Maestra che belli questi verbi transitivi e intransitivi."
Finisce così un'ora di attività sui verbi. La curiosità per la grammatica continua a essere ancora forte: capire cose servono le parole e che ruolo giocano nella frase è ancora un lavoro produttivo e carico di tesione positiva. A volte mi sembra una specie di miracolo, magari non la studiano a casa, però quando si tratta di lavorarci in classe, quando si tratta di ragionarci e comprendere come funziona il meccanismo delle parole, la partecipazione è unanime.
E allora vediamoli questi verbi transitivi e intransitivi, spiegati alla scuola Primaria, senza dimenticare che non basta spiegare come funziona, ma anche perché funziona in un certo modo e cosa serve quel funzionamento. Sempre senza dimenticare che la quantità delle informazioni che possimao dare, nella certezza che vengano "incorporate", non è tantissima. Ricordandoci pure che c'è chi assimilerà di più e chi meno, ma a ciascuno deve giungere secondo quanto è in grado di apprendere.

Cominciamo con il fornire la seguente spiegazione, sono alunni di quinta ed è bene che capiscano anche la funzione delle parole e il perché della classificazione:

I verbi sono parole in grado di indicare attraverso la desinenza chi compie un'azione e quando la compie, ma sono anche in grado di esprimere un significato.
Un aspetto importante dei verbi riguarda il "genere", cioè il modo in cui organizzano e determinano il rapporto tra il soggetto, colui che compie l'azione, e le altre parole della frase. A seconda di come si comportano sotto quest'aspetto, i verbi si dividono in verbi transitivi e in verbi intransitivi.
Sono transitivi i verbi che esprimono un'azione che dal soggetto passa, o si esercita, direttamente su una persona, un animale o una cosa che la riceve, che quindi si chiama oggetto del verbo.

Fate ora disegnare, con l'ausilio della Lim o della lavagna,  la seguente "mappa", ponendo domande e sollecitando la comprensione dei concetti, man mano che procedete:
 

Poi fate scrivere e commentare la regola:

Sono intransitivi i verbi che esprimono uno stato o un'azione che non passa dall' soggetto all'oggetto, ma termina nel soggetto stesso che la compie.
In questo caso l'azione trova il suo compimento nel complemento indiretto, introdotto dalle preposizioni, rispondendo alle domande a chi? a cosa?

  
Ora fate fissare la regola facendo ripetere ai bambini e spiegare cos'hanno capito e come devono procedere. 


Nel pdf in download anche tutti gli esercizi di consolidamento dell'attività.

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sabato 9 marzo 2013

Cos'è una cometa spiegata con una filastrocca

Una cometa

 Una cometa da lontano venuta
all'orizzonte s'affaccia sparuta.
 Nella notte molto scura,
lascia una scia duratura.
Corpi celesti vagabondi
che non vengono da altri mondi,
di  polvere e ghiaccio son fatte
hanno una coda che sembra di latte.

Una cometa sta per passare
alza gli occhi al cielo per osservare:
il  nucleo è una palla di polvere e neve,
ma non pensare che sia così lieve.
Il sole la irraggia e vapore sprigiona:
è la chioma, che il nucleo corona.
Soffia forte il vento solare,
 la lunga coda andrà a formare.

Ore di attesa con il naso all'insù
per una scia di luce lassù!
(Rosalba Cocco 9/3/13)


Mi piacerebbe parlare ai bambini delle comete che stanno per solcare il cielo, la prima proprio in questi giorni, allora ho pensato che un aiuto per spiegare e capire, può venire da una filastrocca. Le comete del 2013 saranno quattro: la Panstarrs, passerà anche Bressi che è quasi contemporanea alla Panstarrs, poi nel cielo boreale comparirà verso la metà di aprile Lemmon e infine a novembre si potrà osservare Ison, che pare sarà la più bella di tutti e sarà la cometa di Natale.

Le comete esercitano notevole fascino sia nei bambini sia negli adulti, sarà perché sono legate alla più grande festa cristiana, il Natale, ma certamente anche prima dell'avvento della cristianità esse avevano affascinato e attirato lo sguardo dell'uomo fin dai tempi più lontani.

Ma cosa è in realtà una cometa?
Vediamo come spiegarlo in modo semplice e chiaro agli alunni.
Le comete sono corpi fatti in parte di ghiaccio e in parte di altro materiale che possiamo definire polvere, hanno un diametro di pochi chilometri. Quando il corpo (nucleo) di una cometa si avvicina all'interno del sistema solare, il calore del sole fa passare dallo stato solido allo stato gassoso (sublimazione) il ghiaccio, formando la chioma. La forza del vento solare spinge indietro la chioma generando la coda della cometa che proprio per via del vento che proviene dal sole punta in direzione opposta a esso. La coda di una cometa può essere lunga anche centinaia di migliaia di chilometri.
La cometa è luminosa per due motivi: perchè riflette la luce del sole e perchè la radiazione solare agisce su molecole e atomi facendo produrre una luce caratteristica.

Fonti e foto: qui, qui, qui e qui

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martedì 5 marzo 2013

La scatola porta regalo per la festa del papà

Una semplice scatolina porta regalo per la festa del papà, può ospitare dei cioccolatini o una regalo più importante. E' sufficiente fotocopiare il template su cartoncino, ritagliarlo, piegarlo lungo le linee tratteggiate, incollare, poi mettere la cravatta. Al papà piace la cravatta classica? Oppure preferisce il papillon? Basta scegliere una delle due, ritagliare e incollare in prossimità del colletto.


Le istruzione e il template scaricabile si trova  su Paper Crave
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venerdì 1 marzo 2013

Realizzare animali con le forme delle manine

Non c'è parte del corpo più importante per un bambino di tre anni e in genere per un bambino della scuola Infanzia. E' vero che i bambini imparano usando il copro intero, ma le mani, le loro manine frugone le mettono ovunque. 
Ecco a me pare sprecato che questi piccoli mezzi della conoscenza, queste tenere protuberanze così curiose, e così direttamente legate al cervello alla loro tenera età, vengano usate per colorare schede già pronte.
Ho pensato a loro, alle mani dei più piccoli quando ho visto queste attività di Krokotac: mani che si trasformano in chioccioline, in farfalle, in pesciolini, in un curioso Babbo natale, in quattordici soggetti diversi.
Disegni che si possono usare per comporre una storia, per un cartellone di scienze, per giocare con sillabe e iniziali, per fare una filastrocca...
E' sufficiente passare il contorno delle mani dei bambini, secondo le modalità suggerite e poi colorare e aggiungere le parti mancanti. Oppure si può realizare direttamente l'impronta, sempre che i bmaibni stiano fermi, perchè il pericolo sono le troppe sbavvature, poi completare come suggerito qui

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"Io l'ambiente lo salvo così..." Edizione 2013

E' stata bandita la seconda edzione del concorso "Io l'ambiente lo salvo così..." rivolto alle scuole Primare e Secondarie di primo grado della Sardegna.
Il concorso indetto da Sardegna Ricerche e promosso dalla Presidenza della Regione Sardegna nell'ambito delle attività del Progetto "Smart-City – Comuni in classe A" (Programma Sardegna CO2.0), è incentrato sui seguenti temi: sostenibilità ambientale, cambiamento climatico, energie rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica, mobilità sostenibile, riciclo e biodiversità.
Il concorso si articola nelle seguenti sezioni:
− Sezione Scuola Primaria (classi);
− Sezione Scuola Primaria (singoli partecipanti);
− Sezione Scuola Secondaria di I grado (classi);
− Sezione Scuola Secondaria di I grado (singoli partecipanti).

E' possibile partecipare al concorso in forma individuale (singolo studente) o collettiva (per singola classe) inviando un elaborato, frutto della creatività e dell’inventiva degli studenti, che deve centrarsi sulle tematiche oggetto del concorso che dovranno essere il più possibile contestualizzate alla realtà del proprio territorio.
Gli elaborati potranno essere prodotti nelle seguenti forme:
- Filmati di esperimenti scientifici attuati anche con strumenti artigianali e facilmente replicabili, purché realizzati sotto la supervisione di un docente e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza;
- Materiali didattici interdisciplinari e multimediali da pubblicare su web e fruibili gratuitamente;
- Oggetti prodotti con materiali di riciclo;
- Kit dimostrativi o dispositivi alimentati da fonti energetiche rinnovabili; − Plastici,diorami o pannelli illustrativi;
- Giochi da tavolo, opuscoli, fumetti, spot pubblicitari;
- Elaborati multimediali da produrre su supporto digitale (CD o DVD);
- Testi e ipertesti realizzati dagli studenti (studi, ricerche, manuali di buone pratiche, giornalini di classe, newsletter, ecc.), riguardanti i temi oggetto del concorso, incentrati sulle “buone pratiche” da adottare in famiglia e nelle scuole al fine di promuovere nuovi comportamenti orientati al risparmio energetico e proporre interventi concreti di sostenibilità tesi a contrastare eventuali inefficienze energetiche e un uso corretto delle risorse disponibili in tali ambiti;
- Cortometraggi (durata massima di 5 minuti) o documentari (durata massima di 10 minuti) riprodotti in formato digitale su DVD o CD.

Il modulo di adesione al concorso potrà essere compilato ed inviato online attraverso la pagina web disponibile sul sito www.regione.sardegna.it/sardegnaCO20/smartcity/ nella sezione “Concorso per le scuole” o sul sito di Sardegna Ricerche www.sardegnaricerche.it
In alternativa, sarà possibile scaricare il modulo dagli stessi siti e spedirlo via fax al numero indicato nel bandoentro il 12 aprile 2013. 
Gli elaborati prodotti dagli studenti, recanti la dicitura Concorso “IO L’AMBIENTE LO SALVO COSÌ…” dovranno pervenire, in plico chiuso, entro le ore 12:00 del 3 maggio 2013, all’indirizzo: Sardegna Ricerche, Loc. Piscinamanna, Edificio 2, 09010 Pula (CA).


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