di Maestra Rosalba

domenica 28 febbraio 2010

Sfondi desktop e wallpapers gratuiti per marzo su Smashing Magazine

La collezione di sfondi desktop e wallpapers gratuiti per il mese di marzo 2010 di Smashing Magazine non poteva che avere fra i temi principali quello della Primavera.
Tutte e quarantacinque le immagini molto belle ed eleganti. Ne ho comunque selezionato qualcuna tra quelle che mi hanno colpito di più.
Su una ho ho scritto la mia filastrocca sulla primavera, così anche per mostrare un utilizzo un pò diverso, come sfondo per il desktop che potete personalizzare aggiungendo una frase un poesia o quel che vi piace. Oppure scaricare le immagini con il calendario e averlo così a portata di mano sul desktop.

Cliccate sulle immagini per accedere direttamente al sito c'è solo il solito imbarazzo per la scelta!!
Continua a leggere...

sabato 27 febbraio 2010

Filastrocca corta alla Primavera apre la porta

Arriva o non arriva la Primavera? Ancora qualche giorno di attesa... e mentre si aspetta una filastrocca tutta da giocare con e per i bambini di scuola Infanzia e della prima classe di scuola Primaria.
Allegate anche alcune immagini per fare sul quadernone una pagina della Primavera tra il disegno a mano libera, il copia e incolla sul quaderno. Ai piccoli questa tecnica piace, ritagliare, incollare, incorporare e ricolorare.

Filastrocca corta alla Primavera apre la porta

Se arriva la primavera
farà più caldo anche alla sera
e quel fiore piccino piccino
tra l'erba farà capolino.

Se arriva la bella stagione,
un bel cuore sul quadernone,
anche il bambino disegnerà
quando la Primavera tornerà.
(Rosalba)

Ecco qua uno screenshot su un possibile collage con immagini colorate e da colorare della primavera, alcune già selezionate le potete scaricare in questo link di download


Altre idee da colorare per la primavera

Altre poesie su questo stesso blog:
Continua a leggere...

venerdì 26 febbraio 2010

Nomi generici e nomi specifici: un nesso tra italiano, matematica e scienze

Parlare di nomi generici e specifici ha molto a che fare con l'italiano, la matematica e scienze.
Far comprendere agli alunni cosa è un nome generico e cosa invece è un nome specifico significa toccare le sponde di tre discipline apparentemente poco collegate: italiano, matematica e scienze. In un tempo di sapere parcellizzato, coglieremo l'occasione per passare dai nome nella frase, all'insiemistica della matematica e alla classificazione in scienze almeno per alcuni nomi: alberi, fiori, frutta, insetti e quanto vi viene in mente purchè presente in natura!
E al principio è scuola Infanzia, perchè il linguaggio si apprende soprattutto in questo periodo della vita:

Attività sui nomi nella scuola Infanzia
L'attività di comprensione su cosa sia un nome generico e un nome specifico si può iniziare già alla scuola infanzia con ad esempio facendo riempire un cesto di oggetti dello stesso tipo e chiedendo di indicare la tipologia di oggetti raccolti;  si possono usare ad esempio le tessere dei memory facendole suddividere per categoria e indicando che categoria si è ottenuta, oppure presentando delle immagini come questa:

alternando il passaggio dalla categoria al nome specifico del singolo elemento del gruppo. Se classifichiamo elementi naturali il riferimento alla scienze è sotto gli occhi dei bambini, basta farlo rilevare.
Volendo approfondire ulteriormente si possono addirittura creare sottocategorie. Nell'immagine sopra sono presenti le categorie degli agrumi e dei frutti di bosco.
Questo è però un passaggio che l'insegnante valuta a seconda della vivacità di pensiero dei propri alunni. Il tutto si può completare con altrettanti disegni racchiusi da cerchi che raggruppano i nomi specifici in nomi generici.
E' ben chiaro come il gioco sui nomi diventa infine gioco matematico: mettere insieme elementi appartenenti a una stessa categoria e addirittura classificare in sotto categorie.
Downolad attività scuola Infanzia nomi generici frutta
Download attività scuola Infanzia nomi generici insetti
 
Attività nella scuola Primaria
Nella scuola primaria si propone quest'attività tra la prima e la seconda classe. Per la forte analogia con l'insiemistica e le scienze è meglio optare per la classe prima: un gioco di classificazione fatto attraverso gli oggetti, passa poi dinamicamente nella pagina disegnata e scritta. 
 
Qui le indicazioni prima alla lavagna poi sul quaderno si fanno precise
Dato un nome generico individua il nome specifico rappresentando con il disegno:
Approfondiamo e  indichiamo i sotto-generi della frutta: frutta esotica e frutta autunnale. Prendiamo nota mentale di queste ulteriori specificazioni, che guarda caso hanno molto a che fare con le scienze.

Ora rivoltiamo il problema:
Dato un gruppo di oggetti individua il nome generico sui appartengono:
E possiamo classificare alberi, uccelli, foglie e stiamo facendo scienze, italiano e matematica. Sottolineiamo questi nessi forti perchè come mi dice l'amica e professoressa Annarita Ruberto "Il sapere è olistico".

Esercizi correlati
Attività per giocare coi nomi se possono trovare tante, ne trovate qualcuno in questo file di download, dove è presente l'attività per la scuola Primaria.

E voi colleghi che relazione create nelle discipline? E come genitori quando raccontate ai vostri figli parlate dei legami tra le cose, gli eventi, i fatti?
Continua a leggere...

lunedì 22 febbraio 2010

Poesia per il papà 2010: La Forza Delle Idee

E' ascoltando rapita i discorsi dei bambini che parlano con lo sguardo illuminato dei loro genitori, che mi vengono in mente i versi delle mie filastrocche. Sono parole semplici che a volte metto velocemente su foglietti volanti e che nascono proprio dalla loro riflessioni. Abbiamo idea di come un bambino veda il proprio genitore? Con quale venerazione ne parli? Di quanta fiducia riponga in lui?
Io credo che queste cose che più o meno abbiamo vissuto tutti da piccoli le abbiamo dimenticate o relegate in un angolo remoto.
A volte è alla maestra che i bambini con occhi lucidi e ispirati regalano le frasi più belle per i genitori. E il papà, soprattutto quello che questa inspettata modernità ci restituisce molto più presente, affettuoso e allo stesso tempo forte, è richiamato nei discorsi dei piccoli in maniera dolce, tenera e carica di fiducia.

Alle piccole grandi emozioni dei bambini e delle bambine dedico questa inedita nuova poesia per la festa del Papà 2010. Alla fiducia che ripongono nel papà che insegna la forza delle idee come l'unica vera forza capace di condurre alla strada per diventare uomini e donne di domani.

La forza delle idee
Rieccomi papà
dopo un anno sono qua,
per scrivere di getto
quasi senza prender fiato,
la mia lettera d'auguri
fatta sol dei miei pensieri.

GRAZIE per il tuo sostegno,
per le idee ed il tuo impegno.
E crescendoti vicino 
vedo in me che sono bambino,
quella forza del pensiero
che ogni uomo fa più vero.
(Rosalba)

Continua a leggere...

venerdì 19 febbraio 2010

Unità didattica classe seconda Primaria: Dalle azioni ai verbi

In classe prima è prevista la presentazione delle azioni in riferimento all'agire della persona, per esplicitare proprio questo passaggio abbiamo già ribadito che c'è sempre qualcuno che fa qualcosa focalizzando il nesso fra azione e soggetto. Il passaggio in questa fase si fa leggermente più complesso: ma andando con ordine avremmo fatto un ulteriore salto di qualità nella nostra riflessione linguistica, con un attività che oltre ad  risultare significativa sarà pure divertente.

Sequenza metodologica

Un testo pieno di azioni (primo step)
Da un libro operativo prendete un testo nel quale individuare un soggetto che compie una serie di azioni, io ho tratto il mio dal testo Mappe della Juvenilia, si intitola "La corsa di Simone".  L'ho scelto perchè presenta una difficoltà voluta che è quella del contenere azioni di diversi soggetti. Il compito sarà quello di individuare esclusivamente le azioni di Simone, il soggetto principale.
Dopo la scuola, Simone corre lungo le sponde del fiume. Mentre corre, guarda la sua immagine che si specchia nell'acqua. Nell'azzurro del fiume vede anche il cielo che si riflette come in uno specchio. A volte Simone intravvede tante nuvole riflesse che corrono vicino a lui... Allora respira più profondamente e pensa: "Che bello! Sto respirando le nuvole del cielo!" Simone corre sempre più forte e quando arriva a casa racconta tutta la sua felicità alla sua mamma che lo aspetta...
Dopo aver fatto scrivere il testo facciamo sottolineare o ripassare di rosso solo le azioni che compie Simone.

Consolidiamo immediatamente presentando una serie di azioni da abbinare ad un soggetto in questo modo, chi fa cosa:
rana ------------------gioca
bambino--------------insegna
fiore------------------cucina
mamma---------------sboccia
maestra---------------gracida
negoziante------------corre
ballerino--------------vende
atleta-----------------balla
barista----------------canta
cantante--------------versa

Fissiamo la regola che gli stessi bambini potranno a quel punto esplicitare. Scriviamo qualcosa di simile a questo:
"L'azione o verbo è la parte della frase che indica il fare qualcosa"
Ogni azione ha il suo contrario pertanto, giochiamo con i bambini con i verbi, così:
entrare---------------partire
arrivare--------------piangere
ridere----------------uscire
aggiustare------------parlare
dare-----------------rompere
aggiungere-----------ricevere
tacere----------------togliere

Una frase può trasformarsi in verbo, ecco allora una serie di frasi che diventano un unica parola:
Fare un disegno--------------disegnare
Dare una carezza
Fare un prestito
Dare un colpo
Fare un errore
Dare un aiuto
Fare un testo

Giochiamo con le parole e rendiamo tutto più attraente facendo notare ai bambini che fare un errore non significa errorare, che fare un testo non diventa testare; possiamo fare moltissimi esempi oralmente e rendere tutto più dinamico e piacevole.

I tempi dei verbi (secondo step)
In questa seconda parte ci accingiamo a far comprendere che le azioni non avvengono tutte nello stesso momento: sono collocate nel tempo.
Partendo da ciò che i bambini fanno in questo istante facciamo scrivere:
"Le azioni che avvengono oggi, in questo momento, si definiscono tempo presente"                Esempio "Ora scrivo"
"Le azioni che sono già avvenute si definiscono tempo passato"                                         Esempio "Prima mi sono lavata"
"Le azioni che devono ancora avvenire si definiscono tempo futuro"                                    Esempio "Dopo parteciperò alla festa di compleanno"

Ora facciamo completare una stessa identica frase nei tre diversi tempi: presente, passato e futuro:

Adesso la mamma _______ il pranzo, intanto il papà ____________ la macchina e io ________.
Ieri la mamma ________ il pranzo, intanto il papà ___________ la macchina e io _________.
Domani la mamma ________ il pranzo, intanto il papà ___________ la macchina e io ________.

I verbi e i soggetti (terzo step)
Ora cerchiamo di ragionare con i bambini su chi fa cosa, domandiamoci se il soggetto è sempre "io" o se può essere riferito a qualcun altro, ad esempio se parlo del compagno di banco dirò "tu", se parlo di una terza persona dirò "egli". Se parlo della classe dirò "noi" ecc.
Facciamo questi ragionamenti e insieme completiamo una tabella come questa nell'immagine, che troverete nel file di download più sotto.
Completiamo avendo cura di far comprendere a chi ci riferiamo nell'azione:
Chi---- Di chi si parla--- esempio---- numero delle persone
Io------ di me ---------Io scrivo----- una persona
Tu
Egli
Noi
Voi
Essi

Per ogni azione un disegno (ultimo step)
Facciamo rappresentare ogni azione e il suo soggetto con il disegno, così:


Mentre gli alunni disegnano, facciamo esempi concreti delle diverse persone: io, tu, egli, noi, voi, essi ricordando che essi si usa in maniera più marcata per animali e cose. Ma questo riguarda già uno sviluppo futuro.
E' così che siamo arrivati alla coniugazione dei verbi solo attraverso un pò facendo sul serio e un pò giocando. La grammatica può essere un gioco molto divertente, se fatta partendo da azioni del quotidiano vissute dai bambini e scoprendo l'immenso tesoro celato dietro ogni parola.

Continua a leggere...

domenica 14 febbraio 2010

Cittadinanza e Costituzione: Diritti e doveri

Continuiamo il nostro semplice percorso nelle attività di Cittadinanza e Costituzione.
Ci siamo lasciati in questo articolo dove abbiamo costruito la piramide rovesciata delle regole. In qualche modo abbiamo associato le regole alle strutture verticistiche che regolano le amministrazioni. In un parallelismo con le strutture familiari. Un po' azzardato ma efficace per far capire ai bambini, l'organigramma delle pubbliche amministrazioni e il principio non secondario, che le regole non piovono dal cielo, ma le fanno gli uomini.
Non è prematuro parlare a bambini di circa otto anni di diritti e di doveri. Molti genitori già a casa incoraggiano i bambini nelle attività scolastiche parlandone come un dovere morale verso se stessi, verso la famiglia e la società. E questo è un fatto positivo. Certo la scuola nel suo agire da istituzione non può richiamarsi a vecchie forme, è al contrario chiamata a proporre forme moderne di didattica in linea con i modi di essere e di imparare delle nuove generazioni: più spigliate, più aperte, propense a esprimere senza timori le opinioni, i desideri e le inclinazioni e a ragione convinta di portare a scuola un consistente bagaglio culturale. Parlare della scuola come diritto/dovere non solo è consigliato: è a mio avviso obbligatorio. Quello che poi determina l'assolvimento di questo diritto/dovere è il clima sociale, se per sociale intendiamo la connessione e cooperazione tra scuola- famiglia- società.

I diritti e i doveri
Schema metodologico

I diritti
Spiegare ad un bambino cosa è un diritto, senza che venga percepito come qualcosa di semplicemente dovuto non non è cosa facile.
Iniziamo facendo scrivere questa indicazione, semplificata allo scopo didattico:
l'articolo 2 della costituzione Italiana dice: "Ognuno di noi ha diritti e doveri"
Dopo aver discusso e chiesto ai bambini cosa sanno in proposito,  nulla ci può aiutare come un vocabolario, insieme ai bambini andiamo alla voce "diritto" e facciamo scrivere la seguente definizione:
"Possibilità, di dire, fare o ottenere cià che è permesso dalla legge"
Noi abbiamo schematizzato così.

A questo punto è possibile procedere con la chiacchierata solita, lasciando i bambini liberi di trovare esempi concreti. Durante la nostra attività, memori anche di quella sui diritti dell'Infanzia, i bambini si sono espressi così:
  • Il diritto alla vita.
  • Il diritto al lavoro.
  • Il diritto ad esprimere un opinione liberamente.
Ogni diritto è stato illustrato come segue anche l'aiuto di vignette, una delle quali reperite nel blog di Stella che gentilmente le segnalò in un commento.


I doveri
Anche per i doveri ci viene in soccorso il vocabolario, meglio se per bambini. Consultare una fonte davanti ai bambini, non è svilire l'insegnamento: non possiamo sapere tutto con precisione; significa far capire ai bambini che i contenuti si possono andare a cercare e che è buona abitudine verificare quanto ricordiamo.
Facciamo scrivere questa definizione:
Un dovere è "L'obbligo morale stabilito dalla legge di fare o non fare qualcosa"
Avviamo ancora la conversazione e ascoltiamo i bambini nelle loro ipotesi, quali possono essere i doveri di un bambino? di tutta l'umanità? e degli adulti?
Noi ci siamo espressi così:
  • Il dovere di frequentare la scuola dell'obbligo.
  • Il dovere per adulti e bambini di rispettare il nostro ambiente.
  • Il dovere per gli adulti di occuparsi dell'Infanzia.
Anche in questo caso ogni diritto è stato illustrato dai bambini.



Per concludere: Sembrava un' attività difficile e invece la risposta entusiasta dei bambini ha reso e renderà comprensibile diritti e doveri. Aiutarsi con l'esecuzione dei disegni serve più di tante parole e rende tutto più divertente. 

Voi genitori o insegnanti, come vi regolate in questi casi? Aspettate il momento in cui i bambini sono più cresciuti o usate altri modi per spiegare le cose difficili?

Download: Attività Cittadinanza Costituzione: Diritti e Doveri.
Continua a leggere...

mercoledì 10 febbraio 2010

Le Azioni Urgenti Kids di Amnesty Italia

Cari lettori,  colleghi e genitori segnalo l'iniziativa di Amnesty Italia, chiamata Azioni Urgenti Kids, che offre  l'opportunità a ragazzi e ragazze dai nove ai tredici anni di attivarsi nei casi di violazione dei diritti umani riguardanti i minori.
Le azioni urgenti kids spiegano in modo accessisible i diritti umani, aiutano a comprenderne l'importanza e cosa è possibile fare per promuoverne la tutela.
La registrazione  deve avvenire a cura di un genitore, educatore o insegnante con il form presente nel sito di Amnesty Italia . Via mail si riceverà  una guida in formato pdf su come preparare e inviare gli appelli. Ogni due mesi si riceverà un appello sempre in formato pdf, con approfondimenti sul caso e proposte di attività, che potranno essere realizzate con le ragazze e i ragazzi.
Questa iniziativa è importante perchè sensibilizza i nostri alunni sul tema del rispetto dei diritti umani.
Scrivere una lettera è una attività didattica che si fa già dalla classe seconda di scuola Primaria, scriverla con uno scopo vero che può alleviare la solitudine di chi è privato della libertà, assume un altro significato anche per i bambini.
«In cella, le lettere di Amnesty International erano per me come l'abbraccio di un amico.»
Marielos Monzon, difensore dei diritti umani in Guatemala
Continua a leggere...

Attività didattica I nomi derivati

Nel programma di Italiano della seconda classe di scuola Primaria legati ai nomi alterati troviamo i nomi derivati.
Nella didattica possiamo scegliere oltre ai modi per far apprendere e comprendere i concetti, anche i tempi. Quando i concetti sono molti simili, in relazione anche all'età degli alunni, talvolta si preferisce lasciar passare del tempo tra un argomento e un altro.
A me piace complicarmi la vita e far lavorare alacremente il cervellino dei miei alunni e proprio per comprendere quanto abbiamo appena imparato, ci metto vicino proprio ciò che gli somiglia di più. Perchè? Perchè lavorare sulle differenze  significa focalizzare sui collegamenti, spiegare in maniera raffinata cosa accade in un caso e cosa in un altro. Costruirci sopra le ipotesi coi bambini e continuare i nostri ragionamenti sulla lingua. Capire perchè è fatta così coglierne le sfumature: associare, dissociare, unire, dividere, ipotizzare, scoprire, collegare.
Una cosa che cerco di mantenere sono gli schemi per la spiegazione. In questo cerco di non disorientarli perchè sono piccoli e  il metodo lo stanno costruendo.

Quello che segue è lo schema della procedura, nel file di download trovate entrambi: schema e esercizi.

Nomi alterati nomi derivati: un unica radice
Siamo ripartiti pertanto dalla radici dei nomi e abbiamo ricostruito uno schema, così:

Cosa sono i nomi derivati
Facciamo scrivere una definizione simile a questa:
Sono nomi derivati quei nomi, cui aggiungendo una parte diventano nomi nuovi con un altro significato.
Ora facciamo notare la differenza rispetto ai nomi alterati. Nel disegno dei nomi alterati avevamo quattro case con qualità diverse, in questo disegno abbiamo una radice comune, ma il nome diventa "altro dal nome stesso" si trasforma in un altro oggetto. In questo passaggio si cela la comprensione per similitudine e differenza. I bambini comprendendo questo passaggio hanno imboccato la strada per capire la tipologia dei due nomi.

Dal nome derivato al nome primitivo
Lavorando ancora sulla radice presentiamo subito un esercizio, nel file di download trovate anche gli altri,
ventilatore, ventaglio, ventata derivano dalla parola ----->  VENTO
Gli esercizi sono da eseguirsi collettivamente, il metodo è quello di spiegarli e far provare i bambini da soli, poi affinchè nessuno si senta lasciato solo, lavorare sulle risposte collettive.

Dal nome primitivo al nome derivato
Aiutandosi anche con il dizionario completare una tabella: cercare almeno due nomi derivati per ogni nome primitivo:
braccio -----> bracciale / abbracciare, evidenziando le radici anche quando stanno dentro al nome, facciamo notare questa particolarità.

Nome derivato o nome alterato
Completare la tabella a doppia entrata,
il fatto che i nomi sono alternati non è un errore. Serve a pensare a cosa stiamo facendo e far si che la compilazione non diventi meccanica. Quando si completa lo schema in classe, si concorda assieme quale nome è alterato e quale è derivato.
Ma arrivati a questo i bambini avranno davvero pochi dubbi...

Download attività didattica: I nomi derivati
Continua a leggere...

domenica 7 febbraio 2010

Attività didattica: I nomi alterati

Ci sono attività che sono divertenti per antonomasia. Apprendere i nomi alterati appartiene a questa categoria di attività, perchè i bambini si divertono proprio a giocare con le parole: già alla scuola infanzia occorrerebbe fare giochi di parole per abituare i bambini a diversificare il linguaggio e a coglierne le differenze di significato. E' divertente  prendere un nome farlo diventare più piccolo, più grande, più grazioso e più brutto. 
In classe seconda Primaria non possiamo ridurre tutto ad un gioco o almeno non basta. La riflessione linguistica presuppone conoscere e capire come si forma e si usa la lingua italiana.
Dopo una prima fase di esplorazione del contenuto occorre che il gioco si trasformi in attesa di sapere e scoprire, di percepire il fascino delle parole e di tutti i legami che fra  esse esistono. E come in un domino scoprire che dietro una parola se ne cela un altra, e che dietro un significato ve n'è più di uno, che ci sono infiniti modi di formare le frasi.
Ma andiamo con ordine perchè la strada da fare è si compone di una serie di incroci, alla fine del quale avremo fatto capire ai nostri alunni ben più di cosa significa un nome alterato.

Per iniziare
Partendo da una parola, eseguiamo assieme ai bambini una serie di variazioni:

LIBRO
Librino, libretto, librone, libraccio
Sempre tramite domande stimolo facciamoci spiegare dagli alunni come intendono le parole pronunciate e cosa significano. Dopo aver dato degli esercizi a casa presentiamo il primo schema.

Diminutivo, accrescitivo, vezzeggiativo, dispregiativo
Disegniamo alla lavagna uno schema come questo e facciamolo copiare ai bambini, chiaramente lo riempiremo con le indicazioni che loro stessi ci daranno.
Questo schema permette la visualizzazione immediata di cosa succede alle parole alterate: cosa indicano, in che modo e come si trasforma la parola.

Il nome alterato contiene in sé una qualità:
Qualche volta il nome può cambiare per esprimere una qualità, (grande, piccolo, bello o grazioso, brutto o vecchio), senza usare l'aggettivo.
Facciamo scrivere questo concetto e diamo la scheda di completamento come sotto, la trovate nel file allegato.
Una volta completata la tabella, passiamo agli esempi pratici, ci permetteranno di far capire come si usa e cosa modifica negli elaborati scritti e nel linguaggio parlato l'uso dei nomi alterati.

Facciamo scrivere:
Come cambia la frase con il nome alterato?
Senza il nome alterato
"Cenerentola indossò una piccola e graziosa scarpa di cristallo"
Con il nome alterato:
"Cenerentola indossò una scarpetta di cristallo"
Altri esempi: " Pinocchio incontrò un ragazzo brutto e maleducato" "Pinocchio incontrò un ragazzaccio", "Biancaneve vide nel bosco una piccola e graziosa casa", "Biancaneve vide nel bosco una casetta".
Ora diamo ulteriori elementi di comprensione attraverso una tabella spieghiamo come si forma la parola alterata:

La parola alterata si compone di una parte fissa e una che cambia:
Leggiamo assieme ai bambini la tabella con gli esempi. Non devono memorizzare i cosiddetti suffissi, anzi non li dobbiamo nemmeno accennare. 
Chiediamo semplicemente, aiutandoci con un esempio:

PORT-A
PORT-ICINA
quale parte rimane uguale?
quale cambia?
PORT = parte fissa; A= (che indica il genere e la quantità) parte che cambia.
PORT= parte fissa; ICINA= parte che cambia, in questo caso indica una porta piccola.
Ora alla lavagna facciamo degli esercizi collettivi che servono a chiarire a chi non ha capito.

Infine
Condividiamo coi bambini una riflessione su quanto appreso e di come le parole si prestino al gioco, conoscerne i "comportamenti" significa possedere le chiavi per scrivere bene. Conquistiamoli al piacere delle lingue parlate e scritte. Facciamo capire loro che conoscere una lingua, saperla scrivere significa possedere un potere. Il potere di saper comunicare con questo codice stupendo così conosciuto ma anche così ancora da scoprire. a loro il compito di fare nuove scoperte: in qualsiasi modo scrivano, sul quaderno, al pc e perfino su muri.

Continua a leggere...

mercoledì 3 febbraio 2010

Attività didattica: la fattoria

La fattoria  argomento per le classi prima e seconda di scuola Primaria è principalmente legata alle scienze, ma logicamente si presta alla trasversalità in italiano, geografia, storia e tecnologia. L'attività che presento è adatta anche agli alunni di scuola Infanzia.
E' doveroso considerato l'argomento, fare una premessa.
Far capire ai bambini cosa è una fattoria, se non ne hanno mai vista una è veramente difficile, per cui archiviamo da subito l'ipotesi di poterla spiegare. E accade più di quanto non si pensi che bambini di cinque o sei anni non abbiano mai visto una fattoria. Questo non è un bene naturalmente e penso  ai bambini delle grandi periferie urbane; con ristretti mezzi economici, non mi pare strano che a cinque anni conoscono solo la realtà dei palazzi condominiali, privi di alberi e di spazi adatti ai bambini.
La scuola può sicuramente fare qualcosa. Principalmente aderire ai progetti che finanziano le visite alle fattorie didattiche, dove con aggiunta di cifre accettabili da parte delle famiglie è possibile far vivere almeno per un giorno la realtà della fattoria in maniera concreta o progettare un uscita ad hoc. E se proprio non è possibile fare un uscita didattica, cercare di far capire ai bambini cosa è una fattoria aiutandosi con attività pratiche.

Iniziamo giocando con una filastrocca:
La fattoria

La fattoria sta fuori città:
non è un paese è un'altra realtà.
In mezzo ai prati o alle colline
ha una casina e tante galline.
Cani, gatti, mucche, asinelli,
conigli, maiali, oche e cavalli.
Ogni animale ha dove stare,
pecore e capre a pascolare.

E’ dura la vita del contadino
comincia presto il suo mattino,
e finisce tardi alla sera
che sia d’inverno o in primavera.
Ma la fatica è ripagata
dalla vita all’aria aperta.
E allo scolaro di città
dice “la vita è questa qua”,
resta con noi in fattoria
imparerai con allegria!
(Rosalba)


Costruiamo un cartellone o
predisponiamo il lavoro individuale
Scarichiamo da Midisegni la serie dei disegni sulla fattoria, salviamoli e riportiamoli su un foglio di word, stando attenti alla proporzione dei disegni. Se facciamo un lavoro collettivo stampiamo una copia di ogni disegno, altrimenti stampiamo raggruppando i soggetti necessari per ciascun bambino. Sul sito trovate la casa la stalla, il pollaio, la porcilaia, la conigliera, l'orto, gli attrezzi, le macchine agricole e tutti gli animali: asino, cavallo, oche, galline, conigli, capre, pecore, toro, mucca, vitello e via dicendo.
Se il lavoro lo facciamo svolgere sul quaderno usiamolo aperto su due pagine così:
E' venuto un lavoro stupendo, i bambini si sono divertiti a ritagliare, incollare e soprattutto sono stati molto soddisfati del risultato finale. Questo alunno di prima ha raccordato i colori e le figure che sembrano disegnate più che incollate.

Attraverso Internet in laboratorio di informatica mostriamo qualche immagine di fattorie didattiche
In questo link una piccola animazione con la canzone della vecchia fattoria
In questo link le immagini di una masseria di Napoli
Certamente le immagini non sono esaustive, aiutano a dare un idea ai bambini.

Entrambe le classi dove insegno avranno la fortuna di partecipare ad un progetto sulle Fattorie Didattiche della  provincia del Medio Campidano che prevede l'arrivo dei proprietari della fattoria in classe per  due incontri e noi andremo in fattoria per due volte: abbiamo scelto di conoscere il percorso del salumi.

Proseguire l'attività
Per gli alunni di scuola infanzia è sufficiente nominare gli animali e operare ad esempio delle classificazioni: ordinarli in base al numero delle zampe, organizzarli in base alla tipologia: mammiferi o ovipari. Fare la classificazione degli ortaggi, ipotizzare la vita del contadino in campagna. Elencare i possibili prodotti che si possono ottenere in fattoria: latte, formaggi, uova, carni e tutti i derivati. Costruire un cartellone delle tipologie.

Per gli alunni di prima e seconda primaria tutte le attività di cui sopra possono essere fatte per iscritto: classificazioni anche mediante uso di tabelle, sottocartelloni con brevi descrizioni delle attività presenti in fattoria: allevamento, coltivazione, lavorazione di materie prime (latte, carne, cereali) descrizione dei prodotti derivati. 

La fattoria nel laboratorio di informatica: i disegni di Midisegni possono essere colorati anche con Paint, basta cliccare con il tasto destro sul disegno una volta scaricato e aprirlo con il relativo programma e procedere con la colorazione delle singole parti dei disegni, come nella casa sotto. Un volta colorati si possono mettere su un foglio di word e stamparli oppure costruire una presentazione aggiungendo i commenti o i testi dei bambini.
Continua a leggere...

lunedì 1 febbraio 2010

43^ Edizione Premio H.C. Andersen per fiabe inedite

Ai tanti lettori, che siano essi bambini, ragazzi, genitori, insegnanti semplici appassionati di fiabe segnalo la 43^ edizione del Premio H. C. Andersen, bandito dal comune di Sestri Levante. Si avete capito bene possono partecipare tutti dai bambini agli adulti, ovviamente divisi in categorie come specificato sotto:
Il Comune di Sestri Levante, nell’ambito della 43a edizione del Premio “Hans Christian Andersen - Baia delle Favole”, bandisce un concorso per una fiaba inedita e mai veicolata sulweb, articolato nelle seguenti Sezioni di autori:
SCUOLA MATERNAda 3 a 5 anni: in gruppo.
BAMBINI da 6 a 10 anni: individuale o in gruppo.
RAGAZZI da 11 a 16 anni: individuale o in gruppo.
ADULTI di età superiore a 16 anni: individuale.
(La sezione di appartenenza si riferisce all’età anagrafica degli autori e non a quella dei lettori ai quali la fiaba è destinata).
Il resto del bando lo potete leggere direttamente sul sito http://www.andersenpremio.it/  che vi invito a visitare; e se siete abituati a lavorare e scrivere solo con il computer non preoccupatevi da questa edzione è possibile partecipare al Premio via web, senza praticamente doversi recare nemmeno alla posta. Il mio invito naturalmente va alle scuole perchè è possibile far partecipare i bambini a gruppi, ricordate che l'invio degli elaborati è possibile entro il 15 marzo 2010.


Continua a leggere...
 

Lettori fissi

Chi sono

La mia foto
"Si impara scambiando conoscenza"

Crescere Creativamente: per bambini e non solo Copyright © 2009/2015 Gadget Blog is Designed by Ipietoon Sponsored by Online Business Journal

Questo blog è visibile in maniera ottimale con IE7 - IE8 - Firefox

Privacy Policy and Privacy e Cookie