di Maestra Rosalba

giovedì 31 dicembre 2009

Una splendida collezione di foto di fuochi artificiali

I fuochi artificiali rappresentano la festa, romantici  nelle serate estive di fronte al mare, certamente non dispiacciono di fronte allo skiline di grandi città come New York o Parigi ad esempio o in allocation storiche come antiche rovine, anfiteatri o ambienti naturali di particolare suggestione. L'origine dei fuochi d'artificio è antica e viene fatta risalire alla Cina.
Non trovo altra spiegazione alla loro origine se non pensare che l'uomo ha cercato di avvicinarsi alle stelle, riproducendo con i fuochi d'artificio la bellezza del firmamento.
I bambini piccoli si spaventano per il rumore prodotto ma dopo questo iniziale momento tutti ne restiamo affascinati.
Gli unici a non apprezzarli sono gli animali domestici. Ecco perchè è doveroso metterli al riparo in queste occasioni: cani e gatti andrebbero alloggiati al chiuso e protetti da tanto rumore che li disorienta e ne mette in pericolo la vita.
Su Smashing Magazine una stupenda collezione di fotografie provenienti dalla rete che ritraggono  fuochi artificiali. Ogni immagine rimanda al suo autore con un link sotto la foto.
Di molte foto è possibile fare un utilizzo didattico in arte e immagine, per chi non avesse la possibilità di fotografare direttamente questo tipo di manifestazione.



Con questo post salutiamo il 2009 che fra poche ore ci lascia.
A tutti i lettori del blog un augurio di un nuovo anno di pace, serenità, gioia, salute e prosperità.

Buon Anno a tutti!!
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martedì 29 dicembre 2009

Poesia: Gennaio

Una semplice inedita poesia su Gennaio ormai alle porte.
Da leggere, commentare o imparare con gli alunni di scuola Primaria.
Gennaio è percepito come uno dei mesi più lunghi; per via del clima rigido, del fatto che si concludono le feste natalizie viene spesso accolto dopo gli iniziali festeggiamenti con sentimenti contrastanti. Ci richiama dopo la pausa festiva alle fatiche quotidiane, permeato come è di freddo intenso con o senza la presenza di neve.
Un unico fiore, il bucaneve,  è da sempre celebrato come il primo incerto segnale del cambiamento, peraltro prematuro in quanto ancora occorre aspettare marzo per i segnali autentici della nuova imminente stagione. Non il solo a fiorire in quanto non di rado, specialmente al sud,  accade che in giornate lunghe e luminose, frutto di caldi abbracci solari persino il mandorlo si risvegli improvvisamente dal torpore invernale.
Celebriamo allora gennaio cogliendone gli aspetti intimistici legati all'inverno, nell' attesa di febbraio e dei suoi scoppi di allegria per arrivare a marzo che finalmente apre le porte ai cambiamenti.

Gennaio

La befana allegra vola via
e un po' torna la malinconia.
Ancora sui banchi a scrivere e imparare
un lungo mese da far passare.
Sul manto innevato
sulla terra senza prato,
si posa lo sguardo pensoso a cercare
il primo germoglio nel bianco chiarore.
Un bucaneve apparso come per errore
il solo timido fiore,
che arriva per mitigare
questo inverno che non vuole passare.
(Rosalba)

Dopo aver commentato la poesia e trovato foto da ritagliare e incollare a corredo del commento personale, facciamo esprimere spontaneamente gli alunni con versi liberi sull'inverno e sui suoi aspetti caratteristici.

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Primo concorso di poesia "Ermes" del blog Poesie in vetrina

Sei un blogger e ami scrivere in versi per diletto o per mestiere?
Allora il primo concorso di poesia "Ermes" del blog di Stella fa al caso tuo.
Partecipare è semplice basta scrivere un poesia che abbia come tema la speranza poi entrare nel suo blog e lasciare la poesia tramite commento in un post dedicato. Il resto del regolamento scoprilo andando nel blog di Stella  Poesie in vetrina.
Il concorso intende mantenere viva la memoria di un giovane poeta, scrittore e giornalista Alfio Petralia

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giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale di Pace



Auguri per un Natale di pace duratura
sulla terra, per ogni creatura,
perchè cessi ogni guerra,
affinchè ogni seme produca un frutto
e perchè ciascuno si parte del tutto,
affinchè ogni idea sia rispettata
e ogni bocca venga sfamata.
Rosalba
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mercoledì 23 dicembre 2009

Il dramma dei passeggeri fermi negli aereoporti: siamo sicuri di trovarci nel 2009?

Mi sento molto vicina alle persone che hanno vissuto l'odissea del ritorno a casa in aereo, treno, in un Italia in mezzo alla neve ma soprattutto in mezzo all'ignavia e alla protervia.
Più di tutto ha ferito i passeggeri la mancanza di informazioni, l'essere lasciati soli, al contrario di quanto  ci racconta la televisione.
In particolare sono solidale con i passeggeri imbarcati per quattro ore pronti al decollo (l'aereo ha perfino rullato) e coi passeggeri tenuti "prigionieri" al gate pronti all'imbarco.
Tra i passeggeri prigionieri nel gate c'era mia figlia, una ragazza di dicianove anni che viaggiava sola per tornare a casa. Siamo state una notte al telefono, in mezzo alle crisi isteriche degli altri passeggeri alle urla di  disperazione e perfino alle botte, per tenerci compagnia.
Alle quattro dopo aver ottenuto un biglietto per Alghero il 25 di Dicembre (noi faremo quasi 200 km per andarla a prendere) ha preso un taxi ed è rientrata al suo appartamento.
I tantissimi provenienti da fuori Milano restano ancora li, a nessuno è stato fferto un albergo stavolta, resteranno lì fino al 24 e al 25 Dicembre. Che Italia è questa... dove la neve spalata viene messa sulle luci delle piste?
Buon Natale a tutti

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venerdì 18 dicembre 2009

I compiti creativi per le vacanze di Natale 2009

Vacanze di Natale ormai imminenti, pertanto eccoci anche quest'anno al consueto appuntamento con i compiti creativi. Confermando le scelte dello scorso anno i compiti non devono diventare uno stress, al contrario un'occasione per mantenere vivo un minimo di impegno o forse e anche di più per leggere e scrivere con più calma e godersi fuori dai ritmi giornalieri, qualche momento di creativo relax.
Pertanto in questa fase abbandoniamo l'idea del consolidamento di altre attività, ma rendiamo i compiti occasione per far esprimere gli alunni in maniera individuale secondo le personali inclinazioni.
Io chiederò ai miei alunni di seconda di produrre qualche semplice testo, ora che sono in grado di farlo autonomamente; all'interno  della  lettera di cui potete fare il download più sotto fornisco anche alcune indicazioni per la revisione del testo e dei piccoli "trucchi" per cercare di scrivere meglio. La lettera  dei compiti  si può integrare e modificare, all'interno io inserirò questi tre brani che potete scaricare nei i link qua sotto: tre letture sul quale si può lavorare al rientro dalla vacanze.

Compiti di Italiano per la classe seconda primaria:
Download: Lettera compiti vacanze di Natale classe seconda Primaria
Le tre letture da scaricare, stampare e donare agli alunni:
Per gli alunni di prima darò, sempre tramite lettera, una serie di "indicazioni operative per geografia e scienze" sulle cose da osservare e da illustrare tramite disegno. Per materie come la geografia, le scienze e la storia in classe Prima, la capacità di osservazione è quella che necessita di maggior allenamento, la scrittura in questa fase riveste un ruolo secondario.
Chiedere ai bambini di guardare osservare e ricordare con l'occhio dell'esploratore è un compito impegnativo ma importante ai fini degli sviluppi futuri di queste tre fondamentali discipline. Sfatiamo il mito che si apprenda solo tramite scrittura, anzi...

Compiti di Storia, Geografia e Scienze per gli alunni di prima:
Download: Lettera compiti vacanze di Natale classe prima per Storia-Geografia_Scienze
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Due semplici testi per il dettato sul Natale

Personalmente penso che alle attività sul Natale nella scuola si dedichi perfino troppo tempo.
Intanto comincia la televisione a martellarci una volta passato il due novembre e il Natale finisce con l'essere una festa lunga ed esasperante. A furia di parlane tanto, quando arriva siamo già sazi e puntualmente delusi da tutto. Purtroppo questo lo trasmettiamo anche ai bambini, svilendo il significato di una festa che se riportata al suo significato originario rimane una delle più belle in assoluto.
Quest'anno partendo da queste riflessioni, a parte il lavoro sul calendario e pertanto sui mesi che ho illustrato in questo post, dove gli  aspetti del Natale sono stati assolutamente trascurabili, non abbiamo cominciato prima del 9 dicembre a fare i nostri preparativi. E' una data sufficiente per fare tutto, l'importante è aver pianificato con estrema cura ciò che si intende fare.
Abbiamo cominciato solo ieri ad argomentare i contenuti del  Natale veri e propri e siccome anche con il lavoro del calendario abbiamo affrontato la simbologia di ciascun mese dell'anno legato all'arte e immagine, le scienze e l'italiano, abbiamo parlato dei simobli del Natale quelli per eccellenza: il Presepe e l'Albero.

Ecco allora un semplice dettato per gli alunni di seconda, da fare anche l'ultimo giorno prima delle vacanze:
Il presepe
Il Presepe è il simbolo del Natale per eccellenza.
Esso fu allestito per la prima volta, con personaggi viventi, da San Francesco nel paese di Greccio, nel 1223.
Il Presepe “racconta” con i suoi personaggi la magica notte nel quale nacque Gesù Bambino.
Oltre al bambino sono presenti la Madonna, San Giuseppe, il bue, l’asinello, gli angioletti, la stella cometa, i pastorelli con i doni e infine i sapienti re Magi provenienti da Oriente.
Ancora oggi è in uso la tradizione di fare il Presepe nelle case cristiane di tutto il mondo.

Per l'altro simbolo di Natale l'abete, ho trovato alcune informazioni su http://www.ilnatale.org/albero-di-natale.htm che mi sono permessa di  modificare e riadattare per un piccolo dettato sempre per gli alunni di seconda, nel sito trovate altre informazioni sugli altri simboli del Natale.
Il testo tratta una delle tante leggende che raccontano la nascita dell'abete addobbato così come lo conosciamo, è sufficentemente breve e significativo per poterci fare un dettato:
 
L’origine dell’albero di Natale

L’ abete è considerato dai popoli del nord Europa simbolo di vita e di nascita.
Con l’avvento del Cristianesimo questa usanza è diventata il simbolo del Natale.
Una leggenda racconta che in una fredda notte di Natale un povero boscaiolo stava rientrando a casa.
All’improvviso si fermò, incantato da uno spettacolo meraviglioso: tante stelle brillavano attraverso i rami di un abete carico di neve.
Per spiegare alla moglie ciò che aveva visto, il boscaiolo tagliò un piccolo abete, lo portò a casa e lo decorò con candeline e festoni per riprodurre le stelle e la neve.

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giovedì 17 dicembre 2009

Lanternine per illuminare le finestre a Natale


Qualche anno fa trovai in una rivista il cartamodello per fare delle piccole lanterne da mettere a Natale davanti alle finestre, davanti casa, in un piccolo balcone e perfino sui gradini che conducono alla porta d'ingresso. Per fare una sola lanternina occorreva parecchio lavoro in quanto bisognava prima decalcare il modello su cartoncino, ritagliarlo con precisione e infine assemblarlo, ma il difetto più grande fu che anche una brezza leggera le spostava.
Ho visto per casa i contenitori vuoti del latte che conservo proprio perchè ogni tanto mi ci viene fuori qualche idea che mi facilita il lavoro e mi fa risparmiare tempo e denaro, e mi è venuta l'idea di realizzare delle nuove lanternine.
Ho cercato, oltre ai cartoni vuoti, ben lavati e asciutti del latte:
- la cucitrice,
- della colla forte tipo bostik,
- fogli di carta colorata A3,
- forbici,
- taglierino piccolo.
Ho iniziato tagliando la parte superiore del brick  facendo quattro tagli fino ad identica altezza lungo gli angoli, poi due pareti frontali le ho tagliate così:

Ho avvicinato in alto le due pareti rimaste per ottenere il tetto e ho fissato con alcuni punti di cucitrice. Due lati restano aperti per far passare la candelina. Ho preso il foglio di carta colorata dal lato più lungo e l'ho avvolto intorno al cubo cosparso di bostik sui quattro lati, ho tenuto premuta la carta finchè non ha fatto presa, ho tagliato la carta in eccesso in alto seguendo i tagli precedenti e ho ricoperto il tetto fissando con punti di cucitrice, sul davanti con il taglierino ho fatto due finestrelle, tagliando in modo che le finestre si aprano in senso opposto e lasciando in mezzo una striscia integra, con questo risultato:

Infine ho infilato le candeline, quelle basse su supporto in alluminio e ho acceso infilando il fiammifero dalla finestrella. Non abbiate paura che brucino, perchè il cartone del latte è semi ingnifugo in quanto impermeabilizzato, se le fate bene resistono anche sotto l'acqua, tutt'al più si rovina il rivestimento.

E così sembra proprio già Natale, nulla di sofisticato ma di sicuro effetto...
(Intanto io ho riciclato altri brik!!)
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martedì 15 dicembre 2009

Cuori di pannolenci per l'albero di Natale

Tra un post e l'altro, tra l'addobbo dell'aula, la preparazione del lavoretto di natale e l'allestimento della piccola recita, ho trovato il tempo per confezionare questi cuori di pannolenci da appendere all'albero di Natale o nelle porte.
Per realizzarli occorre cimentarsi nel cucito, quello semplice tipo impuntura. Non so se sono realizzabili con gli alunni, credo che con gli alunni di quinta della Primaria si potrebbe provare a mettere qualche punto di cucito. Non ci vedrei nulla di sbagliato. Di solito è verso quella età che si prova a fare qualche vestitino da mettere alle bambole. Io cucivo a quell'età i vestitini per le bambole delle mie sorelline. Mi figlia provava a cucire i vestitini per la Barbie.
Se poi non volete far cimentare i bambini potete provare voi a realizzare questi semplici cuori rossi di pannolenci. Quest'anno vanno di gran moda le perle, io ne ho preso una piccola confezione di quelle che si usano anche per le acconciature e le ho usate per abbellire le mie personali palline per l'albero di Natale.
Vi occorre:
- pannolenci rosso,
- filo da cucito color oro,
- un ago,
- delle perline tipo perle,
- un forma di cuore, stella (potete usare quelle per le ciambelle)
- una matita per segnare i contorni del decoro,
- nastro in tinta per l'appendino,
- imbottitura tipo capoc o altro da voi preferito.

Piegare in due il pannolenci e ricavare le forme, prenderne una segnare con la matita il decoro al centro e partendo dal rovescio con il filo fermato da un nodo, infilare le perle seguendo la forma, la distanza delle perle dipende dal vostro gusto, io le ho fatte distanziate perchè mi sembra un lavoro più elegante. Una volta terminato il disegno fissare sotto il filo in modo ben fermo.


Unire le due parti con il decoro all'esterno e cucire, in maniera visibile con il filo dorato, partendo dalla punta inferiore del cuore, arrivati alla curva interna infilare l'appendino e passarci con il filo dorato più volte in modo da fissarlo. Continuare la cucitura e arrivati a quattro cm dalla fine prendere l'imottitura e rienpire il cuore. Una volta fatto terminare di cucire fissando alla fine il filo ben nascosto sul retro.
Ed ecco pronti i nostri cuori morbidi e delicati:

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sabato 12 dicembre 2009

Addobbo natalizio per la parete dell'aula facile e di grande effetto

Ancora non avete provveduto a mettere nell'aula i segni del Natale? Niente paura questo post vi aiuterà a risolvere:  in meno di due ore di lavoro con il coinvolgimento di tutti i vostri alunni realizzerete un addobbo di grande effetto con poco materiale e poca fatica. Eccolo:


Cosa vi occorre per realizzarlo? Oltre a un pochino di voglia di disegnare da parte dei vostri alunni,
vi serve:
- dei fogli di carta di colore rosso tinte forti formato A4 o A3,
- dei fogli di carta colorata tenue formato A4 divisi in due,
- pastelli per colorare,
- colla,
- piccoli ritagli di carta argentata o carta alluminio,
- nastro adesivo o biadesivo per la parete,
- cartoncino marrone per la base dell'albero.
Procuratevi una forma rotonda larga quanto un foglio A4, segnate con la matita e  ricavate dei cerchi dai fogli di colore rosso. Nel frattempo consegnate ai bambini la metà dei fogli A4 di colore tenue e chiedete loro di disegnare cose attinenti il Natale: piccoli presepi, angeli, stelle comete, la mangiatoia con il Bambinello, oppure scrivere le parole della pace anche in diverse lingue... quello che la fantasia suggerisce. Ritagliate i disegni ottenuti con le forbici zigrinate, lasciando un certo margine e ottenendo una forma che sta dentro il cerchio rosso, incollatela. Con i ritagli di carta argentata fate dei piccoli rettangoli e fissateli dietro al cerchio color rosso con il nastro adesivo, il rettangolo deve simulare la parte alta di una palla dell'albero di Natale così:


Con tutte i cerchi rossi ottenuti formate alla parete una sorta di albero di Natale, alla base ponete un rettangolo a mò di tronco.
Ecco non vi sembra che le palline somiglino a quelli appese ad un albero vero?
A me si, solo che i disegni sono fatti a mano libera dai bambini e mi sembrano meravigliosi come tutti i loro lavori...
Io questo albero lo vedo bene anche in una cameretta, magari utilizzate disegni fatti da tempo dai bambini, quei disegni che i nostri figli seminano per casa e che avete raccolto in una cartella, mischiati ad altri nuovi faranno un albero di Natale coi fiocchi!!

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venerdì 11 dicembre 2009

Fare matematica on line e contare con le dita

Avevo otto anni e mio fratello sette, ricordo un grande camino acceso e mio padre tra i due, mio padre diceva la tabellina da ripetere e a turno la si ripeteva. Mio fratello le sapeva tutte con grande gioia di mio padre che ci dava dieci lire per ogni tabellina conosciuta a memoria, il problema era che frequentavo la terza elementare e mio fratello la seconda, lui le conosceva fino al dieci a memoria, io invece con certi numeri facevo fatica.
Non ho mai avuto un grande rapporto con i numeri lo ammetto e quando vedo un bimbo in difficoltà me ne dispiaccio perchè alcune relazioni logiche dei numeri ho imparato a capirle da grande, per un lungo periodo mi è sfuggita la facilità del calcolo a memoria.

Accade anche oggi a tanti bambini ed ho come l'impressione che manchi  un passaggio: tra quello dal contare con le mani a quello del contare a mente.
Ho visto che per insegnare il concetto di quantità oggi ai bambini si fanno disegnare con meticolosità altrettanti oggetti corrispondenti al numero. Ma non sono sicura che questo sia il metodo più efficace.
Il tutto parte da una riflessione fatta osservando i bambini: imparano veloci e detestano la ripetitività, assecondando la modernità chiedono alla didattica azione e movimento, idee complesse ma fruibili.  Il web due è la forma che meglio assomiglia  oggi alla modalità con il quale i bambini apprendono.

Si potrà obiettare che tutto potrebbe diventare usa e getta. Eppure ...
Eppure non è così. Quando si dice che le cose non avvengono per caso e scopri che i bambini ci stupiscono se dai loro strumenti adatti e adattati. Già perchè lo strumento conta, cosa succede se il computer si incrocia con lo strumento per contare più antico del mondo: le dita delle mani?

Andiamo alla pratica.
Che agli alunni più grandi piaccia esercitarsi con i programmi presenti online ne avevo già la prova, messi in due o tre davanti al pc si divertono e si sifidano nel calcolo veloce, nelle tabelline o negli esercizi di grammatica. Se poi il programma li premia con un giochino finale ci vanno a nozze divertendosi pure.
Eccoli nelle immagini alle prese con le moltiplicazioni da fare  veloci a mente.
Eccoli nel gioco che li premia dopo aver risolto le attività


Con i piccoli alunni di prima possiamo fare un pò di insiemistica, di precalcolo con il computer e poi iniziare affrontando qualche semplice calcolo. Si possono fare addizioni anche senza sapere di fare addizioni? Io credo di si. Eccone la prova.
Alla mia domanda "ma le addizioni le avete già fatte?" i piccoli alunni hanno risposto in coro "no!"
Allora ho detto "con le dita sapete contare?" "si!" risposta corale,  "fate così quando vedete i numeri prendete quello più grande contate con le dita e aggiungete il numero più piccolo! Poi cliccate sul numero che ottenete dopo aver contato".
Contare con le dita:
Cliccare sul numero esatto:
Così è stato, per qualche minuto hanno continuato a contare con le dita, dopo un pò invece hanno cominciato a cliccare senza più contare, hanno associato pertanto la quantità al numero e non c'è stato più bisogno di usare le dita.

La riflessione
Certo questo non può dirsi un processo di apprendimento consolidato, ma la velocità con il quale tutto si è svolto, meno di una mezzora, dimostra che l'insegnamento della matematica con le schede piene di oggettini da colorare è superato, che la quantità non si impara vedendo otto farfalle disegnate da colorare su un foglio. La quantità si apprende sul nostro corpo prima di tutto anche quando si utilizza il pc.
Non so cosa passasse tra quelle manine che contavano e che poi afferravano il mouse per cliccare sul numero esatto. So che vedevo i bambini contare e ragionare, anche sbagliare e ripetere l'operazione, ma alla fine fare sempre più giusto. E ancora una volta mi rendo conto che le attività tradizionalmente svolte annoiano queste generazioni di alunni.
Mi rendo conto che un computer davanti al bambino come insegnante non basta. Ma anche le lezioni spiegate senza interazione alcuna o peggio sulle schede uccidono allo stesso modo la voglia di imparare. C'è una terza via?

Per questa attività di matematica accedo al sito dienneti, tra i programmi che utilizzo, quello delle immagini è funforthebrain.

Aggiornamento al post  13/12/09: come ripetere la tabellina del nove contando con le dita di Sybille sul blog Buntglas
Questo post partecipa al "carnevale della matematica" su  La nostra matematica di Annarita Ruberto
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lunedì 7 dicembre 2009

Poesia per Natale: Cosa chiedo al Presepe

Una piccola filastrocca inedita dedicata ai desideri dei bambini di fronte al Presepe.
Si sa i bambini principalmente vogliono i giochi, ma non è sempre così. Nel mondo variegato e giocoso dei bambini c'è posto anche per la riflessione, le richieste per le persone che amano: prima di tutto i genitori. Nel compilare le loro letterine di Natale chiedono anche cose per la famiglia e non sempre sono oggetti, fanno riferimento a sentimenti come la pace, il volersi bene, si preoccupano delle sorti del mondo, visto che l'ossessivo e martellante tam tam mediatico ci inchioda all'idea che il disfacimento del nostro pianeta è imminente.
Non lo ritengo giusto.
Credo che sia giusto informare, ma stiamo crescendo i bambini sotto una cappa di paura. Io ripeto spesso ai miei alunni di guardare meno che possono i telegiornali. Il fatto è che il telegiornale si guarda mentre si è a tavola, non solo si spegne così la conversazione ma ci si condisce il nostro pasto quotidiano di paura e lo ingurgitiamo insieme al cibo. Questo per i bambini vale doppio perchè sono molto più sensibili degli adulti, solo che non si esprimono a voce alta come noi.
Ai bambini vanno insegnati esempi concreti finalizzati al vivere in armonia con il mondo e non tante parole sulle catastrofi.
Un solo semplice esempio, una sola piccola azione ecologica e di risparmio, per un bambino vale quanto mille parole inutili e vuote che provocano solo terrore. A questo proposito mi piace proporvi il link de La Casa Nella Prateria dove sono tantissimi gli esempi di vita con i bambini, in armonia con la natura e il mondo.

Ecco infine la mia filastrocca:

Cosa chiedo al Presepe

Davanti al Presepe ho messo il mio cuore
un piccolo dono colmo d'amore,
guardando sereno da bimbo a Bambino
ho chiesto un regalo piccino piccino:
che l'armonia della notte più dolce
di porta in porta cammini veloce.
Dove c'è un bimbo che porti allegria,
ad ogni adulto un po' di magia,
per rendere un poco il mondo migliore
non solo in un Giorno ma a tutte le ore!
(Rosalba)



Download poesia: Cosa chiedo al Presepe
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venerdì 4 dicembre 2009

Giù le mani dai bambini!

Non parlo mai dei fatti di cronaca, non perchè pensi che siano al di fuori dei contenuti di questo blog, al contrario perchè le tv e giornali spendono tante di quelle parole spesso fuorvianti che entrare nel merito diventa ridondante e a volte inutile.
Ma i fatti gravissimi avvenuti a Pistoia, meritano una riflessione non solo perchè ci inchiodano alle immagini ma ci scaraventano addosso tutte le paure che da genitori coviamo quando lasciamo i nostri bambini alle cure di mani altrui. Di comportamenti folli di sedicenti baby sitter abbiamo sempre sospettato e del resto la cinematografia non ha tralasciato di farci conoscere i particolari.

Ma la violenza feroce dell'asilo nido di Pistoia lascia senza forza, la collusione tra le maestre, il guardare ammutolito degli altri bambini, così come si vede dalle immagini è una cosa che toglie il fiato che ci fa persino vergonare dell'immancabile ceffone dato anche una sola volta per errore ai nostri figli in un attimo di repentina rabbia, del quale ci si pente nel secondo successivo. Si perchè succede a tutti di perdere la pazienza con i figli e anche a scuola una maestra a volte può perdere la pazienza: non deve accadere ma rientra nella casistica. L'importante è riprendere il controllo e non trascendere mai nè come genitori nè come insegnanti.

Ma quelle immagini non sono una reazione emotiva, non sono un attimo passeggero di rabbia, sono una violenza metodologicamente perpetrata non solo sul bambino inerme che subisce la brutalità fisica, ma in egual modo sui bambini spettatori atterriti.

Come genitori impegnati a lavoro che di questi servizi abbiamo necessità, non ci sono molte strade se non scegliere scuole e asili nido di lunga e provata esperienza, scegliere servizi all'interno del quale sono presenti forme di controllo (presenza anche improvvisa di altre figure ad esempio), e soprattutto cogliere ogni segnale del bambino.

Chi meglio del genitore conosce il bambino?
Ebbene se il bambino cambia comportamenti e soprattutto carattere dopo l'ingresso all'asilo ciò significa che qualcosa lo disturba. Anche senza entrare in un ambito drammatico come quelle delle odierne vicende, e salvo sporadici casi dovuti a dinamiche esterne alla scuola, un bambino può dare segni di malessere anche solo per il non sentirsi abbastanza accolto, perchè non gli si da il tempo di adattarsi e si chiede da subito un risposta adattiva che non è in grado momentanemante di attuare (questa risposta può essere scatenata non solo dalle richieste degli insegnanti ma in egual modo da un'eccessiva richiesta dei genitori).
Può dare segni di malessere se l'insegnante non stabilisce con lui un rapporto empatico, perchè gli chiede troppe cose e tutte assieme relative alle regole del nuovo ambiente.

Occorre ricordare qua che la violenza è altrettanta, e pesa allo stesso modo anche quando è consumata verbalmente: le umiliazioni, la pesante ironia, i giudizi di valore sui bambini che passano attravaerso le nostre parole e i nostri gesti non fanno meno male di quei ceffoni.

Vigilare rimane pertanto la prima arma di difesa, parlare spesso con gli altri genitori, evitando certo di entrare in una clima di caccia alle streghe. I segnali non vanno cercati essi arrivano naturalmente dai bambini. Occorre solo saperli vedere, trovarsi sempre nella disponibilità d'animo di saperli vedere, comprendere e interpretare.
Il bambino sereno ha un comportamento sereno e lo è anche al suo rientro da scuola. Di solito ogni risposta è proporzionata a ciò che lo ha scatenato, piccoli segni possono essere la normale risposta a tutte le novità, ma se i segni si fanno importanti e continuati nel tempo non vanno sottovalutati.

E per finire non vanno sottovalutati mai neppure i comportamenti degli insegnanti, che finiscono con il tradire nei modi e negli atteggiamenti una scarsa passione per il loro lavoro. Un sana chiaccherata a volte racconta tantissimo, anche perchè di solito chi non ama questo lavoro è parecchio sfuggente e poco tollerante verso il confronto.

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giovedì 3 dicembre 2009

I nomi e gli aggettivi qualificativi

In classe prima abbiamo visto come la descrizione di un nome (cosa, animale o persona che fosse) si fa passare attraverso il dato sensoriale: nel caso di un frutto come la mela ad esempio il compito era semplicemente definirla attraverso i cinque sensi, si potrebbe definire in modo semplicemente denotativo. Imparare le qualità infatti inizialmente, passa attraverso questa fase di osservazione.
Ai fini della scrittura quello che avviene in classe seconda è un nodo cruciale, perchè ai bambini è richiesto di passare ad un registro comunicativo e produttivo con un gradino di complessità maggiore, proprio per questo ci si può ritrovare in una empasse quasi senza accorgersi: ecco cosa fare in questi casi.
Se di una mela possiamo dire che è: rossa, tonda e dolce, per un gatto: piccolo, peloso e morbido, per una persona: alta, grassa e allegra, in classe seconda questo non basta più.
I bambini devono poter accedere ad un più vasto repertorio di  definizioni, che sono il tramite per il quale è possibile far comprendere a chi a ascolta o legge come è fatto un determinato oggetto o cosa accade in una certa situazione: devono poter esprime il "clima". Ecco che occorre curare particolarmente questa attività in quanto l'apprendimento  andrà ad incidere sulla capacità di "usare le parole" di usarle in maniera pertinente, connotativa e non banale.
Si spiega, con questo cruciale passaggio, la difficoltà che alcuni bambini incontrano a questo punto del loro percorso scolastico di attribuire qualità ad un nome traendole da un testo scritto. Il testo scritto soprattutto se tratto da altri testi o se si tratta di poesie, utilizza "la qualità" non ad un livello puramente sensoriale ma in funzione connotativa, tende pertanto a creare ulteriori significati che al bambino nell'immediato sfuggono.
Ho presentato un testo tratto dalla guida "Mappe" di Juvenilia, una guida che io giudico uno fra gli ottimi strumenti per la didattica pesenti oggi sul vastissimo mercato dei libri per i docenti, in cui contenuti vengono proposti come attività da svolgere sul quaderno in maniera ragionata e non "a riempimento" come schede.
Il testo è questo:
L'incontro
All'alba, chi vedo nel prato nevoso?
Un dolce cerbiatto dall'occhio curioso:
leggero, chiazzato, col naso bagnato
spiccava grazioso sul bianco del prato.
Credevo d'avere soltanto sognato, ma ecco...
piccole impronte sul bianco del prato.
(Richard Scarry - Mondadori)

Ho dato la seguente indicazione, sottolinea di rosso tutte le parole che indicano le qualità dei nomi presenti nel testo. I bambini hanno iniziato a sottolineare, ma diversi hanno trovato la prima difficoltà nel distinguere il nome dall'aggettivo. Chiaramente il cerbiatto è stato individuato subito, il prato invece no e le qualità del prato anche meno. Premesso che il testo non è semplice per dei bambini di seconda, non mi sono lasciata abbattere dalla momentanea difficoltà è ho immediatamente introdotto una variante di metodo, il lavoro collettivo sul testo, facendo esprimere proprio quei bambini che hanno avuto difficoltà a identificare le diverse parole. Dopo la sottolineatura sul testo abbiamo fatto due colonne alla lavagna e sul quaderno, che abbiamo riempito con le parole del testo: i nomi da una parte e le qualità dall'altra.
Poi abbiamo disegnato il cerbiatto alla lavagna e sul quaderno, infine abbiamo riportato le qualità evidenziate nel testo così:


Il cerbiatto è:
dolce, curioso, leggero, chiazzato, grazioso.
Il prato è:
bianco, nevoso
In questo modo abbiamo riportato il testo ad un fatto "denotativo", più comprensibile ai bambini, rispetto alla costruzione poetica che risultava complessa e meno intuibile. Lo smontaggio del testo chiarisce ai bambini il modo con il quale le parole vengono usate per descrivere oggetti, animali e cose ma anche stati d'animo e situazioni.
Questa descritta è una situazione che nelle classi può verificarsi anche con frequenza,  se ci si lascia prendere dallo sconforto si rischia di cadere nell'ansia, invece è stato sufficiente cambiare modalità operativa per concludere con serenità.
A significare che l'impatto con il testo da analizzare specie se è letterario o poetico, pur se di testi per bambini si tratta, non è semplice. Il sapere a volte è complesso e come tale va anche presentato, certamente tra un paio di mesi e un pò di esercizio le qualità saranno un pò meno misteriose.

Per chi volesse cimentarsi con questo testo non deve far altro che fare il download qua dell'attività.
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mercoledì 2 dicembre 2009

I nomi comuni e propri in classe seconda Primaria: esercizi in sequenza

Lo scorso anno avevamo visto in questo post che era possibile distinguere i nomi comuni, i nomi propri e classificarli secondo la tipologia: persone, animali e cose.
In realtà è una sorta di gioco che si può ripetere anche nella classe seconda. Chiaramente i bambini sono più grandi e si rende necessario fare anche il salto di qualità: senza rinunciare alla modalità laboratoriale, che prevede il coinvolgimento attivo e continuo dei bambini, presentare tipologie di esercizi nuovi con un leggero grado di difficoltà maggiore rispetto allo scorso anno.
Per esempio eseguire la classificazione utilizzando tabelle da riempire, disegnandole sia sul quaderno che alla lavagna, completarle chiedendo ai bambini di individuare le categorie. Questo lavoro può essere eseguito anche in piccoli gruppi, avendo cura di mischiare i bambini con gradi diversi di abilità. Io ho fatto così, prima ho fatto lavorare i bambini da soli, quando ho visto che chi era in grado di farlo lo ha fatto e gli altri tendevano ad arenarsi, abbiamo svolto il compito tutti assieme alla lavagna. i bambini hanno poi corretto autonomamente sul quaderno gli errori. Questo lavoro in parte serve come verifica, capire se la novità introdotta è compresa da tutti,  poter poi fornire ulteriori esercizi e spiegazioni a chi ha impiegato più tempo o chi non ha eseguito il compito correttamente.
Anche se occorre dire che spesso i bambini che si attardano non sempre non hanno capito, di solito sono quegli alunni che non amano le attività di consolidamento. In questo periodo emergono anche questo tipo di caratterisitche personali: c'è il bambino che ama scrivere autonomamente e lo fa anche in modo abbastanza corretto che di fronte agli esercizi non si entusiasma. Voi che fate di solito in questi casi? Mi pare un solleticante argomento per un prossimo articolo.

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martedì 1 dicembre 2009

Mappa-promemoria per i colloqui individuali nella scuola Primaria

Nel post precedente abbiamo affrontato il tema dei colloqui nella scuola Primaria dal punto di vista dell'atteggiamento da tenere al fine di instaurare un rapporto comunicativo corretto.
Per comprendere cosa pensano gli alunni rispetto al loro stesso modo di operare, la scheda di valutazione ortografica ci permette di vedere il livello di coerenza di ciascun bambino nel sapersi valutare,  capire se egli è in grado di comprendere l'utilizzo delle tecniche utili per  migliorare la propria "prestazione". La scheda possiede un puro intento di conoscenza, ed è utile anche per introdurre l'utilizzo dello strumento test: sviluppare la capacità di saper valutare i propri comportamenti e farlo rispondendo a domande scritte.
Oggi propongo una mappa di controllo per il docente da utilizzarsi  prima dei colloqui, l'intento è quello di arrivare all' incontro con le famiglie con una sequenza precisa delle cose da dire: prima tutto le cose che vanno bene in quanto sono sempre le cose dal quale partire anche durante le attività didattica; poi le cose da migliorare sulla quale scuola e famiglia possono collaborare al fine di aiutare l'alunno a superare i gradini di difficoltà, ad esempio stimolare il lavoro a casa, l'utilizzo adeguato dei materiali o aiutare il bambino a gestire i conflitti con i compagni; infine le materie che predilige, che servono a iniziare a comprendere quali sono le inclinazioni personali, i gusti e le passioni. Il documento può essere consegnato come promemoria alle famiglie o costituire una semplice traccia per non dimenticare le cose essenziali da comunicare.

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Wallpaper e sfondi desktop free per Dicembre e Natale

Eccoli puntuali e ormai tanto attesi gli sfondi desktop e wallpaper, con e senza il calendario, di Smashing Magazine, come al solito ce ne sono di tantissimi, in molteplici risoluzioni con temi adatti ai bambini e pertanto adoperabili in arte e immagine o per personalizzare le attività e naturalmente il vostro desktop.
Una cosa carina da fare è utilizzarli per cambiare lo sfondo dei computer e far trovare ai bambini  a scuola o a casa un tema natalizio. Così tanto per rallegrare un pò. Io ne ho scelto tre tra quelli che mi sono piaciuti di più e nel sito trovate tanto altro da scegliere e scaricabile gratuitamente.
Per fare il nostro calendario 2010 da consegnare alle famiglie a Natale, completamente realizzato dai bambini, ho tratto ispirazione anche da questi artisti digitali. Insegnare ai bambini l'utilizzo dei simboli ai fini della rappresentazione grafica rientra tra le attività di tipo concettuale all'interno sia di arte e immagine che nelle altre materie e discipline.







Segnalo anche il calendario creato dall'amica manusa semplice tutto rosso dall'effetto veramente elegante, nel suo blog lo potete scaricare nelle dimensioni originali
 
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