di Maestra Rosalba

venerdì 30 marzo 2012

I laboratori Scienza Snack in giro per l'italia

Fabia Bellese dell'Ufficio Comunicazione e Immagine di Giunti Editore e Editoriale Scienza, la collana di libri di scienza per i più piccoli, mi segnala che il "laboratorio SCIENZA SNACK da fare e da provare è nelle librerie e biblioteche in moltissime date in giro per l'Italia.
Si tratta di un frizzantissimo laboratorio per sperimentare le più strane curiosità scientifiche e trovare risposte alle numerose domande sul mondo che ci sta intorno. Giocare con la scienza e fare interessanti scoperte, divertenti esperienze scientifiche, giochi sensoriali e tattili in mini laboratori integrati con le pagine dei libri. Alla fine porteremo a casa un simpatico giocattolo scientifico per continuare a provare e coinvolgere mamma, papà, amici, fratelli e anche la maestra. 
Durata: 60 minuti con max 25/30 bambini oppure con gruppo classe. Età /Classi: infanzia e scuola primaria, dai 5 anni, due fasce d’età 5-7 e 8-12 anni. LIBRI di RIFERIMENTO: libri di scienza, esperienze scientifiche per bambini."

La lista che segue indica i luoghi le date e gli orari dove si svolgeranno i laboratori, completamente gratuiti perchè tramite essi l'editore intende promuovere i libri, a loro volta librerie e biblioteche li offrono liberamente per favorire la partecipazione delle famiglie.
Tutti i dettagli li trovate sulla pagina degli appuntamenti di Promolettura.

ROMA sabato 31 marzo ore 16,00-17,00
Bookshop di Explora il Museo dei Bambini Società Cooperativa Sociale onlus
Via Flaminia 80/86 00196 Roma

MESSINA sabato 31 marzo ore 9,00-13,00
libreria MONDADORI FRANCHISING
VIA GARIBALDI, 56 98122 MESSINA (ME)

ABBIATEGRASSO (MI) sabato 31 marzo ore 16,00-17,00
Libreria L'ALTRA LIBRERIA DI MANZONI A. & C.
VIA ANNONI 34  20081 ABBIATEGRASSO (MI)

VERONA sabato 31 marzo dalle ore 16,00
Libreria Gengis Khan
Via Valpolicella 37125 Verona (VR)

MONDOVI' (CN)
LIBRERIA La Meridiana Tempo
P.zza S.Pietro 1 12084 Mondovì (CN)

LIMBIATE 2 e 3 aprile dalle ore 10,00
LIBRERIA MONDADORI DIRECT LIMBIATE
Centro Commerciale Carrefour  Via Ex SS 527,ang. via Garibaldi 20051 Limbiate (MI)

PADOVA 3 aprile dalle ore 10,00
libreria MONDADORI DIRECT
P.zza Insurrezione, 3, 35137 Padova (PD)

MILANO 4 aprile dalle ore 10,00
Lib. Mondadori direct MULTICENTER VITTORIO EMANUELE
Corso Vittorio Emanuele II, 20121 Milano

TRIESTE mercoledi 11 aprile 17,00-18,00
Libreria LOVAT Trieste -
Viale XX Settembre 20, c/o stabile Oviesse, terzo piano -

VILLORBA (TV) giovedì 12 aprile ore 17,00-18,00
Libreria LOVAT Centrobiblioteche
Via Newton 13,  31010 Villorba  (TV)

PONZANO VENETO (TV) venerdi 13 aprile dalle ore 16,30
Biblioteca Comunale di Ponzano Veneto - PT
Via Giovanni Battista Cicogna, 45 - 31050 Ponzano Veneto (TV)

SAN SALVO (CHIETI) sabato 14 aprile ore 17,00
Libreria Dietro L'angolo presso Centro Commerciale Insieme,
C.da Piana Sant'Angelo, 66050, San Salvo

ALBA (CN) domenica 15 aprile dalle ore 16,30
Libreria L'Incontro Via Mandelli 13 - 12051 Alba (CN)

ACIREALE (CT) lunedi 16 aprile dalle 9,30
libreria MONDADORI FRANCHISING
CORSO UMBERTO  ACIREALE (CT)

PALERMO martedi 17 aprile dalle ore 9,30
libreria LIBRERIA MULTICENTER PALERMO
Via Ruggero Settimo 16 90141 Palermo

NOLA (NA) martedi 17 aprile dalle ore 10,30
libreria LIBRERIA NOLA (NA)
Centro commerciale Vulcano Buono
Libreria Mondadori Unità 44 settore D Località Boscofangone 80035 Nola (Na)

ALBA (CN) mercoledi 18 aprile dalle ore 14,00
Libreria San paolo
Via Vittorio Emanuele 30, 12051 ALBA (CN)

TORINO giovedi 19 aprile dalle ore 17,00
Libreria Punto Touring Torino
Via San Francesco d'Assisi 3 10122 Torino (TO)

GENOVA giovedi 19 aprile dalle ore 9,30
libreria mondadori LIBRERIA GENOVA XX SETTEMBRE
Via XX Settembre, 210/r 16121 Genova (GE)

IMOLA sabato 21 aprile ore 17,00-18,00
Libreria di Palazzo Monsignani
Via Emilia, 71, 40026 - Imola (BO)

OSTIA LIDO (RM) sabato 21 aprile dalle ore 17,00
Libreria BookFelix
C.so Duca di Genova 68, 00121 Ostia Lido (RM)

MILANO sabato 21 aprile ore 16,00-17,00
La Libreria dei Ragazzi di R.Denti
Via Tadino 53 Milano  (MI)

SAN GIOVANNI TEATINO (CH) domenica 22 aprile dalle 17,00
Libreria Coop Librerie.coop centro d'abruzzo Centro commerciale "Centro d'Abruzzo"
via Po n.1 loc. Sambuceto, 66020 San Giovanni teatino (Ch)

BOLOGNA domenica 22 aprile ore 16,00-17,00
Librerie.coop Ambasciatori
via Orefici, 19 40124 Bologna (BO)

CATANIA domenica 22 aprile
libreria MONDADORI FRANCHISING C/O EX CINE-TEATRO DIANA
VIA UMBERTO, 13 95127 CATANIA (CT)

ALBA (CN) martedi 24 aprile dalle ore 14,00
Libreria San paolo
Via Vittorio Emanuele 30, 12051 ALBA (CN)

ROMA martedi 24 aprile dalle ore 9,45
libreria mondadori direct LIBRERIA ROMA C.C. ROMANINA
Centro Commerciale La Romanina Via Enrico Ferri, 8 00146 Roma

CECINA venerdi 27 aprile dalle ore 9,00
C/O Centro culturale Il Fitto di Cecina Corso Matteotti 101, Cecina 57023
in collaborazione con Libreria LUCARELLI
CORSO MATTEOTTI 93, 57023 CECINA E MARINA (LI)

CAMPI BISENZIO (FI) venerdi dalle ore 10,00
libreria mondadori direct LIBRERIA LIBRERIA I GIGLI FIRENZE
Centro Commerciale I Gigli; Via San Quirico, 165, 50010 Campi Bisenzio (FI)

SESTO FIORENTINO (FI) sabato 28 aprile re 17,00-18,00
Libreria Liblab i.s. srl via Gramsci 327/329  50019 Sesto Fiorentino - Firenze

RAVENNA sabato 28 aprile ore 17,00-18,00
librerie.coop
VIA MARCO BUSSATO 120 48100 RAVENNA (RA)

CALDOGNO (VI) lunedi 30 aprile dalle ore 16,00
C/O Villa di Scienza Caldogno, Via Zanella a Caldogno (VI)
Libreria Ub!k Schio Via Val Leogra 79 G/H, 36015 Schio (VI)


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mercoledì 28 marzo 2012

Idee di Pasqua per la scuola e la casa

Ho pazientemente messo il segno di spunta su una serie di post riguardanti lavori e decorazioni per la Pasqua e la Primavera, molti di questi li ho pensati adatti a casa e a scuola. 
Certo poi dipende dalla manualità che si possiede e soprattutto dal tempo che si ha a disposizione. A scuola è sempre poco e a volte parcellizzato, ma creare il clima della festa a volte è necessario per spezzare il ritmo e fare cose piacevoli e divertenti. 
Si sa la Pasqua coincide con l'arrivo della Primavera e si avverte il bisogno di rinnovare le pareti, di introdurre note di colore e perchè no lasciare che i bambini portino a casa un segno della festa. Un segno laico, adatto a tutti, come sempre. 

Idee, tante idee da realizzare così come sono, da adattare e modificare, spunto come sempre per inventare cose nuove.

Le uova

Le uova ricoperte di carta velina decorata di Not martha e una rassegna di lavoretti con le uova sempre di Not Martha 

Da Un'idea nelle mani: dieci colorati modi di decorare le uova

Le delicate uova di That artist woman

Le uova di Van Gogh di No time for flash cards

Le uova feltro e altre creazioni di The magic onions

Lavoretti 

Pasqua da stampare di The Crafty Crow

12 lavoretti per Pasqua ancora di Crafty Crow

Il coniglio di Pigna di The magic onions

Confezioni regalo

Confezioni di Pasqua de La classe della Maestra Valentina

Biglietti per la Pasqua

Ancora da Maestra Valentina i biglietti per gli auguri

Una bella rassegna di gif sulla Primavera e la Pasqua da usare per i vostri cartoncini

Decorare la casa e la scuola 

Le farfalle di Alphamom

La ghirlanda con il prato fiorito di Patty Shaffer

In questo stesso blog Lavoretti e cartoncini per Pasqua

Le poesie per la Pasqua e la Primavera


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lunedì 26 marzo 2012

eTwinning: l'Italia vince quattro premi a Berlino

Mi scrive Lorenzo Mentuccia dell'ANSAS (ex Indire), affinchè condivida con voi lettori, per comunicare che l’Italia vince quattro premi europei, con quattro progetti di gemellaggio elettronico attivati da scuole italiane che saranno premiati alla Conferenza europea eTwinning, in programma a Berlino dal 29 al 31 marzo 2012. la cerimonia di premiazione si svolgerà dinnanzi ai rappresentanti istituzionali della Commissione Europea (Direzione Istruzione e Cultura). 

L’evento rappresenta il principale appuntamento annuale per quanto riguarda le attività di eTwinning, azione comunitaria cha ha dato vita al più attivo portale europeo per gemellaggi elettronici tra istituti scolastici, con seminari e workshop di formazione e la premiazione dei migliori progetti di partnership online attivati lo scorso anno. Attesi più di 500 insegnanti provenienti da tutta Europa. I riconoscimenti all’Italia sono relativi alle fasce di età di alunni da 4 a 11 anni, con il 3° Circolo didattico di Chieti e il progetto “The new adventures of Twinnies around the world” attivato dalla docente Marina Screpanti, e a quella dai 12 ai 25 anni , con il Liceo Classico "E. Duni" di Matera per “A Taste of Maths” di Maria Teresa Asprella. Premiati nella categoria speciale dei gemellaggi in lingua il Liceo Statale "Niccolò Machiavelli" di Roma, con il progetto in spagnolo “Carpe Nuntium: voilà nuestra FrItalianza” attivato dalle docenti Laura Carbonelli e Laurarosa de Luca, e l’Istituto “Ten. Col. G. Familiari” di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), con il progetto in lingua francese “Journalists en herbe” dei docenti Domenico Marino e Martine Gaillard. I risultati sono stati diffusi sul portale europeo www.etwinning.net dopo un esame dei 300 migliori progetti del 2011.
Alle classi premiate per categorie di età sarà offerta la partecipazione a un campo di quattro giorni ad Antalya, Turchia, dove studenti e insegnanti delle classi attive nei progetti vincitori avranno la possibilità di incontrare di persona i loro partner, approfondire le loro conoscenze sui progetti di collaborazione online e trascorrere del tempo con altri studenti europei. Inoltre, da quest'anno è stato istituito un nuovo premio, quello per il “Miglior progetto eTwinning 2011”, che darà la possibilità ai vincitori di visitare le istituzioni europee a Bruxelles. 
Per saperne di più eTwinning 
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domenica 25 marzo 2012

Racconto breve: Quel giorno che la primavera arrivò in anticipo

Un racconto sulla primavera di cui abbiamo celebrato l'arrivo il venti marzo scorso. Spunto come sempre per avvicinare i bambini all'argomento in modo divertente e curioso. Ciascun insegnante innesterà poi i contenuti più opportuni e adatti sia ai bambini di scuola Infanzia sia a quelli della Primaria. In entrambi i casi è possibile lavorare sulla comprensione del testo in Italiano inserendo informazioni riguardanti le Scienze e la Geografia. Sotto il racconto trovate le domande per la comprensione e i possibili sviluppi dell'attività didattica.
Buona lettura.

Quel giorno che la Primavera arrivò in anticipo

La terra era ancora dura di gelo e immobile nel freddo invernale. Nascosti nelle tane gli animaletti dormivano profondamente. Il lievissimo respiro regolare segnava, come lo scandire dei secondi di una sveglia, il passare del tempo. Sotto terra i piccoli semi intirizziti in paziente attesa della prima uscita primaverile, sapevano di dover attendere ancora qualche tempo.
Un giorno mentre tutto ancora dormiva arrivò nel bosco una signorina alta ed elegante. Con passo danzante e leggero si faceva largo gettando a casaccio piccoli boccioli nei prati e sugli alberi. Tra i  suoi capelli del verde brillante dell'erba la camomilla faceva capolino allegramente. Aveva fra le mani tulipani, viole e mimose; il suo abito di fiori di pesco e di ciliegio spandeva intorno un irresistibile profumo che si insinuava in ogni angolo remoto. 
Era febbraio, il signor Inverno non ci mise molto ad accorgersi che qualcosa succedeva a sua insaputa nel bosco di cui era custode fino al venti del mese di marzo. Uscì immediatamente e una ventata di freddo vento raggelò i piccoli fiori che la Primavera in anticipo aveva incautamente fatto uscire. Nuvoloni scuri si addensarono improvvisamente all'orizzonte e in un lampo consegnarono il loro carico, poco dopo la terrà tornò  a essere un manto bianco uniforme. I fiori si ritirarono in un angolo, cercando di proteggersi dalla furia invernale, mentre una voce risuonò alta "Senti Primavera non fare la svampita, tornatene a casa che il mio contratto scade tra un mese!" 
La Primavera raccolse come poté i suoi fiori e ritornò sui suoi passi dicendo: "Ma come sei suscettibile e precisino Signor Inverno, potresti anche concedermi qualche giorno dei tuoi." Ancora la voce dell'Inverno tuonò imperiosa: "Sparisci!"
Nel bosco tornò la calma invernale, gli uccellini affacciatisi a sentire il battibecco tornarono al riparo mentre gli animali in letargo non si accorsero di nulla, ci voleva ben altro che una litigata tra le stagioni per svegliarli.

Lavoro sul testo - Scuola Primaria

Nella scuola Primaria si può approfondire con la comprensione del testo, rispondendo alle domande:
- Quello appena letto è un racconto realistico o fantastico?
- Spiega perchè.
- Chi sono i protagonisti di questo racconto?
- In che stagione ci troviamo, in che mese?
- Perchè l'Inverno non gradisce l'arrivo della Primavera?
- Elenca alcune caratteristiche della stagione invernale e alcune di quella primaverile.
- Cosa fanno gli animali nel bosco?
- Come accolgono i fiori il ritorno del freddo?

Scuola Infanzia

Nella scuola Infanzia si può far disegnare e colorare, ricordare gli elementi essenziali della stagione primaverile, cosa cambia intorno a noi, cosa cambia per noi, come ci vestiamo, imparare una poesia o una filastrocca e far allestire un cartellone con  disegni e immagini.

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venerdì 23 marzo 2012

Campagna: Giovani consumatori nel web

E' partita dal 15 marzo scorso a cura di Unioncamere e del Ministero dello Sviluppo Economico, una campagna informativa sul web, con l’obiettivo di raggiungere i navigatori attraverso i social network e i motori di ricerca più popolari.
Contestualmente su Facebook, è stata aperta la pagina “Giovani consumatori nel web” dove sarà possibile trovare informazioni sul tema della sicurezza in Rete.
Gli utenti iscritti alla pagina, sulla base dei contenuti che settimanalmente saranno inseriti al suo interno, potranno condividere articoli, link, consigli e approfondimenti per imparare a navigare e acquistare on line evitando frodi e proteggendo il computer da virus, spamming e phishing.
La campagna permetterà agli utenti della Rete di essere informati attraverso annunci testuali collocati nelle pagine di ricerca di Google e banner che saranno inseriti all’interno dei siti web più frequentati dai ragazzi. 

Una guida

Sempre all'interno del progetto “Giovani consumatori nel web” è stata realizzata la guida “Naviga senza rischi. Leggi questa guida!” e disponibile anche su Unioncamere.gov.it e Sviluppoeconomico.gov.it

Formazione per gli insegnanti di istruzione secondaria

E’ inoltre in corso un’attività formativa ad hoc per i docenti appartenenti ad istituti di istruzione secondaria selezionati attraverso un bando, con l’obiettivo di metterli in condizione di informare le proprie classi sul tema.  
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Le prime regole per fare le ricerche

Nelle classi quarta e quinta di scuola Primaria si comincia gradualmente ad affrontare, iniziando con piccole consegne, il tema della ricerca. I bambini stessi cominciano a chiedere di portare contributi da casa, perché li leggono nei libri dei fratelli più grandi, perché hanno le classiche enciclopedie dove trovano gli approfondimenti e altri ancora sanno già cercare su internet.
Con la didattica laboratoriale, che prevede anche il lavoro di ricerca da parte dei bambini, si rende proprio  necessario che siano essi a cercare i contenuti per poi rielaborarli a scuola; altre volte questo lavoro va fatto direttamente a casa e semplicemente documentato in classe.

Per qualsivoglia ragione gli alunni, sconfinando dal libro di testo com'è giusto che avvenga non appena è possibile farlo, accedano a nuovi contenuti, è bene contestualmente parlare di regole circa il loro utilizzo.

Nel caso specifico di internet se è vero che il pericolo maggiore della rete riguarda la sicurezza dei ragazzi, è altrettanto vero che sul fronte culturale esiste un altro pericolo anch'esso non trascurabile, che deve diventare argomento educativo, spesso sottovalutato a scuola, che riguarda l'utilizzo, la rielaborazione e la duplicazione dei contenuti in rete. Basta girare sul web alla ricerca di informazioni su uno specifico argomento, per accorgersi che proliferano contenuti di identica fattura, copiati e duplicati: la rete ne risulta in qualche modo impoverita. Prendere una porzione di testo non è copiare semplici parole ma usare un lavoro eseguito da altri e ciò deve essere un fatto compreso già mentre si mettono i primi passi in rete.
Stessa identica cosa dovrebbe accadere quando utilizziamo fonti cartacee, è buona norma insegnare a citare il testo dal quale si è preso, sia che si riportino frasi senza modifiche, sia che si rielaborino il contenuto a parole proprie, analogamente  si deve fare quando si usano più testi per ricavarne uno scritto del tutto nuovo, le fonti vanno sempre citate.

Date queste premesse si rende quindi necessario portare all'attenzione, in modo precoce anche agli alunni di scuola Primaria, sulle corrette modalità di utilizzo dei contenuti sia della rete sia di quelli provenienti da fonti cartacee. Il modo più semplice, oltreché parlarne a più riprese perché si sa i bambini dimenticano presto, è stilare una sorta di protocollo con le regole da rispettare, esso diventa utile strumento per ricordare le modalità di esecuzione del lavoro e per regolarsi sui crediti dei contenuti:

Per fare un buon lavoro di ricerca e di approfondimento bisogna seguire alcune semplici regole:

1) Cercare le informazioni sull'enciclopedia, su giornali o riviste e su internet.

2) Le informazioni prese da un'enciclopedia, soprattutto se molto vaste, vanno riassunte in modo essenziale (cioè si prendono le informazioni più importanti) e trascritte, sul quaderno o al computer, a parole proprie.

3) Se si cerca su internet la prima operazione da fare è controllare se le informazioni sono attendibili (cioè se corrispondono al vero) controllando più fonti, nei siti specializzati e facendosi aiutare in questa fase dall'adulto. Una volta accertata l'attendibilità della fonte si stampa il materiale, si scelgono le informazioni e si trascrivono.

4) Quando si trascrivono parti uguali di testo esse vanno inserite tra le virgolette e si cita tra parentesi l'autore o il sito web o il libro che lo ha pubblicato.

5) Se i contenuti vengono rielaborati consultando più fonti attendibili, alla fine del lavoro deve essere  trascritto l'elenco delle fonti.

Ricorda infine che prelevare il materiale su internet, stamparlo e portarlo a scuola così com'è non equivale a fare un lavoro di ricerca.

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giovedì 22 marzo 2012

La giornata dell'acqua


Oggi come molti già sanno oggi è la Giornata mondiale dell'acqua.

Dell'importanza dell'acqua per il nostro pianeta, di questo elemento inorganico così rilevante per la vita dei viventi si comincia presto a parlare anche alla scuola Primaria.
In forma di gioco se ne parla  anche alla scuola Infanzia. Filastrocche, canzoni, disegni sul ciclo dell'acqua, la celebrano quale elemento imprescindibile di vita, culla della vita stessa... Ovviamente un discorso che si limitasse a spiegare cos'è l'acqua e cosa serve sarebbe oggi riduttivo, ed è per questo che la maggior parte delle attività didattiche che riguardano l'acqua si concludono parlando di rispetto di questa risorsa. Ricordando ad esempio che l'acqua che "circola" (è il caso di dirlo) sulla terra è sempre la stessa, pertanto essa va utilizzata senza spreco e inquinata il meno possibile. 
In rete ho scovato questa buona risorsa animata adatta ai bambini della scuola Infanzia e della Primaria, per conoscere l'acqua:

Il “Progetto Acqua H2Ooooh!” è stata un'iniziativa internazionale, promossa dal Gruppo Alcuni in collaborazione con l'Ufficio UNESCO di Venezia, che ha permesso la realizzazione di cartoni animati sulla tematica dell'acqua, per promuovere la conoscenza scientifica tra i giovani nel mondo. Tra gli oltre 700 storyboard ricevuti durante lo svolgimento del progetto, 26 sono stati selezionati e trasformati in cartoni animati da un minuto ciascuno. I cartoni sono stati creati da animatori professionisti usando i disegni originali dei bambini e sono andati in onda su Rai 2 a maggio e giugno 2010. Da allora UNESCO ha contribuito alla loro più ampia diffusione nelle varie regioni del mondo e le ha rese disponibili anche sul web.

Il video su Youtube 

 

Fonte: Gruppo Alcuni, dove troverete tantissime risorse per i bambini da consultare a scuola e a casa.
Nel caso vi fosse utile scaricare i video da youtube seguite questo link: keepvid, è sufficiente incollare l'url del video e il gioco è fatto.
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sabato 17 marzo 2012

La sfuriata di pancia

In classe quarta di scuola Primaria lo studio dei verbi, la conoscenza e la differenziazione dei modi e dei tempi deve diventare fatto consolidato. Partendo dal modo indicativo di essere e avere in classe terza, in quarta è necessario affrontare queste conoscenze in modo sistematico, ciò implica non solo un tempo adeguato di esercitazione a scuola, ma anche un congruo tempo di studio a casa. 
Studio che serve a cominciare seriamente a pensare ai futuri anni di scuola.
Per quel che riguarda i verbi, ciò che aiuta non è tanto lo studio a memoria, ma cercare di capire come si formano i tempi, a cosa servono, riconoscere tempi semplici e tempi composti. 

Dopo un lungo periodo di rodaggio, mappe ed esercizi, anche per noi è arrivata l'ora di interrogare i verbi. Non sono operazioni che faccio volentieri, so già che a scavare un poco scoprirò alunni per cui l'apertura del libro e del quaderno dove scriviamo, anche con le mappe, tutto ciò che dobbiamo per forza imparare, è un evento raro. Ma non perché non piaccia imparare, anzi, ma perché l'attività di consolidamento è ritenuta noiosa e se non vi sono costretti dalla presenza di un adulto, essi rimandano ad oltranza, fino allo sfinimento, e perché pensano pure che una rilettura veloce del libro sia sufficiente. Ne abbiamo parlato altre volte di questo problema. Esso è comune a tutte le classi: la presenza della fascia di alunni con buone capacità che non affrontano lo studio. 

Credo che chi mi segue da tempo abbia ben compreso che la spinta più grossa per me  in questo delicato lavoro che è fare la maestra di scuola Primaria è la passione. La passione prende molte forme, a volte è tenerezza sconfinata, empatia, pazienza, attesa, tolleranza, indulgenza...
Altre volte la passione è rabbia, frustrazione, disappunto. Rabbia e disappunto che esplodono improvvisi di fronte alla constatazione che in troppi rimandano ai loro doveri (sì perchè anche i bambini hanno i loro doveri e lo studio è uno di quelli) procurandosi danno da soli.

Ed è così che qualche giorno fa mi sono molto arrabbiata, ma molto davvero, certo non alzando la voce, perchè quello è il più raro degli eventi che mi possa capitare, ma una vera e proprio sfuriata di pancia dettata dalla delusione per l'ulteriore tempo concesso a fronte di un magrissimo risultato, che coinvolge sempre gli stessi bambini, che mi impone di fare per altri valutazioni negative che non vorrei fare. Una richiesta di restituzione a fronte dell'impegno continuo che metto nel cercare tutti i modi possibili per farli imparare.
Ho parlato per circa dieci minuti di getto. Tant'è che ho suscitato perfino la preoccupazione di qualche genitore, oltreché di qualche alunno. Ho dovuto  rassicurare, spiegare e ricucire. 
Succede. Succede quando si ha a cuore il destino scolastico dei bambini, questo vorrei che lo si capisse non solo per me, ma per tutti gli insegnanti che perdono la pazienza in simili situazioni. 

Ieri, come da accordi precedenti, ho interrogato i verbi, non a memoria ma chiedendo di riconoscerli e di spiegare come si formano i tempi composti. E finalmente alcune mani si sono alzate, e finalmente alcune bocche hanno parlato, alcune in modo proprio fluido specificando e definendo correttamente. E finalmente ho messo bei voti (molto oltre la sufficienza) a tutta la classe e ciascuno è andato via disteso, con la sensazione di "portare a casa il risultato". Una sensazione di benessere al termine dell'ora ha pervaso tutti me compresa, la sensazione dell'innescarsi di un meccanismo più ampio del voler arrivare tutti al traguardo, sempre secondo le proprie capacità. E le cui origini stanno consapevolmente nella mia richiesta forte di restituzione.

Sul finire ho spiegato una cosa che tutti gli insegnanti sanno e che anche gli alunni dovrebbero sapere e ricordare. Quando un alunno non ha studiato, specialmente quando si è ancora piccoli, si vede dalla faccia. Perchè il volto del bambino che ha fatto la fatica di prepararsi, che ci ha provato è un volto sereno e fiducioso. Il volto del bambino che non studia il più delle volte è un volto teso e adombrato che tradisce una sorta di senso di colpa.
E allora, siccome il senso di colpa non è in effetti una bella cosa, anzi a me non piace proprio per nulla, pur sapendo che superandolo si arriva al senso del dovere, tanto vale almeno provare a fare le cose bene, poi se ci sono difficoltà i maestri e le maestre sono lì, apposta per trovare un modo per far imparare, se non tutto almeno una parte, a tutti i bambini. A volte anche arrabbiandosi moltissimo.

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venerdì 16 marzo 2012

Concorso Io l'ambiente lo salvo così...

Il concorso Io l'ambiente lo salvo così è promosso dalla Presidenza della Regione Sardegna e rientra tra le attività del Progetto “Smart-City – Comuni in classe A”, start-up del programma Sardegna CO2.0, volto ad affiancare e supportare le Comunità locali individuate attraverso una procedura di selezione pubblica (e definite “Comunità Pioniere”) nella pianificazione e realizzazione di una serie di interventi finalizzati alla riduzione delle emissioni di gas in atmosfera.

Il concorso è gestito da Sardegna Ricerche, l’ente che attua le politiche regionali per la ricerca e l’innovazione e a cui la Regione Sardegna ha affidato, nell’ambito del summenzionato progetto, la realizzazione delle attività di divulgazione scientifica rivolte alle scuole locali e finalizzate alla sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico e del cambiamento climatico.
E' articolato in tre sezioni:
− Sezione Scuola Primaria.
− Sezione Scuola Secondaria di I grado.
− Sezione Scuola Secondaria di II grado.
La partecipazione può avvenire in forma individuale (singolo studente) o collettiva (per singola classe) inviando un elaborato, frutto della creatività e dell’inventiva degli studenti, sulle tematiche oggetto del concorso. Ai partecipanti viene riconosciuta la massima libertà nella scelta della tipologia di elaborato da produrre quali ad esempio:
− Filmati di esperimenti scientifici attuati anche con strumenti artigianali e facilmente replicabili, purché realizzati sotto la supervisione di un docente e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza;
− Materiali didattici interdisciplinari e multimediali da pubblicare su web e fruibili gratuitamente; − Oggetti prodotti con materiali di riciclo;
− Kit dimostrativi o dispositivi alimentati da fonti energetiche rinnovabili;
− Plastici o diorami;
− Pannelli illustrativi, giochi da tavolo, opuscoli, fumetti, spot pubblicitari;
− Elaborati multimediali da produrre su supporto digitale (CD o DVD);
− Testi e ipertesti realizzati dagli studenti (studi, ricerche, manuali di buone pratiche, giornalini di classe, newsletter, ecc.), riguardanti i temi oggetto del concorso, incentrati sulle “buone pratiche” da adottare in famiglia e nelle scuole al fine di promuovere nuovi comportamenti orientati al risparmio energetico e proporre interventi concreti di sostenibilità tesi a contrastare eventuali inefficienze energetiche e un uso corretto delle risorse disponibili in tali ambiti;
− Cortometraggi (durata massima di 5 minuti) o documentari (durata massima di 10 minuti) riprodotti in formato digitale su DVD o CD.

Per partecipare al concorso è necessario compilare il modulo di adesione scaricabile dal sito di Sardegna Ricerche  e spedirlo via fax al numero 070.92432203 o all’indirizzo di posta elettronica concorsoscuole@sardegnaricerche.it entro il 30 marzo 2012. Gli elaborati prodotti dagli studenti, recanti la dicitura Concorso “IO L’AMBIENTE LO SALVO COSÌ…” dovranno pervenire, in plico chiuso, entro il 30 aprile 2012, all’indirizzo: Sardegna Ricerche, Loc. Piscinamanna, Edificio 2 ‐ 09010 Pula (CA).
Tutti i lavori dovranno riportare l’indicazione della classe che partecipa al concorso, l’istituto scolastico di appartenenza, il numero di studenti che compongono la classe e il nome del docente supervisore del progetto. Dovranno invece recare il nome dello studente e dell’istituto di provenienza se presentati da uno studente che partecipa singolarmente.
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giovedì 15 marzo 2012

Carnevale della matematica #47 su DropSea

Care lettrici e cari lettori c'è il carnevale della matematica di Marzo, il numero 47, uscito ieri su DropSea, manco a dirlo, nella giornata del Pi greco...

... giorno in cui si è scelto di festeggiare il pi greco, le cui prime tre cifre, 3.14, ricorrono proprio nella data odierna. Il π fa parte della famiglia di quei numeri che hanno fatto impazzire la premiata ditta dei pitagorici, i numeri irrazionali, ovvero quei numeri che non possono essere scritti come rapporto di due numeri reali. L'esistenza di questi numeri, si narra, venne tenuta nascosta il più a lungo possibile dalla setta, ma non servì a nulla, visto che siamo qui a parlarne. Possiamo definire il nostro π come il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e il suo diametro, e nessuno di questi due numeri non sarà saranno mai contemporaneamente un intero interi, né esistono due interi che hanno rapporto π, come già scritto e come dimostrato nel 1761 da Johann Heinrich Lambert, mentre è di Ferdinand von Lindemann la dimostrazione (1882), che π è trascendentale, ovvero che non può essere ricavato usando le usuali operazioni algebriche, come ad esempio la radice quadrata o l'elevamento a potenza di un altro numero reale. (Continua la lettura su DropSea)

E come le feste che si rispettino tutti sono invitati a partecipare e leggere. Qualcuno penserà "Ma era ieri!" Sì è vero cari amici, ma quella del carnevale è una festa che dura a lungo, o almeno fino al prossimo Carnevale che si terrà ad Aprile su Maddmaths.
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mercoledì 14 marzo 2012

Festa per tutti

La pubblicazione della consueta filastrocca per la festa del papà di qualche tempo fa, ha generato un piccolo dibattito in rete sull'opportunità o meno di continuare a celebrare a scuola le feste quali quelle della mamma e del papà.
Prima che coi bambini e con il loro modo di fare, nella scuola Primaria occorre, e questo è ormai appurato, fare i conti con le situazioni di cui involontariamente sono portatori gli alunni. 
Certamente se un bambino potesse scegliere vorrebbe che i propri genitori stessero insieme il più a lungo possibile, questo almeno è ciò che emerge dai loro racconti. Ma così non è perché i disaccordi a volte o peggio ancora le malattie e la morte determinano divisioni non evitabili. 
Ed è così che in una classe, e accade con sempre maggiore frequenza, una parte dei bambini hanno genitori separati, che se è andata bene sono riusciti a costruire un clima comunque sereno pur nella difficoltà del cambiamento; se invece è andata male, agli occhi del bambino c'è solo il disaccordo completo e spesso il disorientamento. In altri casi, per fortuna più rari oggi, ma sicuramente più diffusi un tempo, i genitori possono essere addirittura deceduti. 

Che fare allora? Rinunciare a parlare di queste feste e in tal modo sacrificare anche chi vive situazioni cosiddette normali,  come suggerito da alcuni colleghi? Oppure affrontarli correndo il rischio, come suggerito da altri, cercando la mediazione e mettendo in conto di camminare su un terreno minato?

In mezzo a queste due scelte possibili ve n'è una terza, che probabilmente è perfino più in linea con il compito della scuola. E se è vero che non possiamo fare il consueto "lavoretto da portare a casa" o che dobbiamo comunque differenziare, perchè a casa un genitore che aspetta non c'è, possiamo far portare a casa le riflessioni, i dialoghi, le rassicurazioni che un bambino di scuola Primaria è in grado di accogliere sempre e comunque.
Perchè di fronte al far finta di nulla, e in questo la scuola è spesso maestra ahinoi, c'è sempre una terza via che è quella di cogliere ogni occasione, comprese anche le feste del papà e della mamma, per aprirsi al dialogo, per rispondere, se non del tutto almeno in parte, alle domande dei bambini.
E anche una poesia può essere occasione di riflessione per tutti, anche per i genitori che a volte perdendo di vista il bene primario del bambino lo espongono a lacerazioni e scelte inopportune, perchè, e ribadisco, un bambino se potesse scegliere vorrebbe entrambi i genitori vicino a sè.

Qualche anno fa, in una classe di bambini molto piccoli, in cui erano presenti figli di genitori separati di recente, si parlava, proprio in occasione della festa del papà, di bambini che fanno la spola tra un genitore e un altro. Non so come nacque l'argomento e non c'è mai altro motivo se non quello che sono proprio i bambini a sollecitarlo e a chiedere che se ne parli. 
Qualcuno chiese perché i genitori si separano. Io spiegai semplicemente che a volte l'amore tra il babbo e la mamma finisce. Rassicurai i bambini che prontamente obiettarono di non essere più voluti bene, comprendendo che la loro prima e principale preoccupazione è quella. 
A quel punto intervenne Paola, i cui genitori si erano divisi da soli pochi mesi, che disse "C'è stato un tempo in cui i miei genitori si sono voluti molto bene, lo so perché sopra l'armadio c'è un scatola, ci sono tutte le foto di quando erano felici e anch'io ero felice con loro. Ora tutto quello non esiste più. Non hanno trattato molto bene questa nostra felicità".
Mi si colmarono gli occhi di lacrime, le ricacciai indietro con forza, cercando di portare la bimba, che coi suoi occhioni riandava alle immagini di gioia di un tempo, così fresche e vive  nella sua memoria, a riflettere sul fatto che i genitori non si erano portati via il bene che le volevano, ma che a volte seppur in modo meno comprensibile, i genitori separati vogliono ancora più bene ai loro bambini.

Ecco credo che sia questo che a scuola possiamo cercare di far capire ai bambini quando le feste, ormai istituzionali, del papà e della mamma irrompono nella nostra routine didattica. E sono sempre prima di tutto un'occasione per aprire il cuore di tutti, per cercare di capire anche quando tutto sembra inspiegabile.
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lunedì 12 marzo 2012

Scoprire il Pi greco con i bambini

Del Pi greco se n'è già parlato qui.
Può rivelarsi utile alla scuola Primaria  e probabilmente anche alla Scuola Secondaria di Primo Grado rappresentare praticamente il Pi greco. Ricordiamo che Pi greco è alla base di moltissime formule scientifiche. Per noi è sufficiente ricordare l’area, la circonferenza del cerchio e il volume di una sfera.

Dimostrazione
Per prima cosa occorre prendere un metro da sarta, alcuni grossi coperchi di forma circolare, nello specifico vanno bene quelli dei barattoli di tempera murale, perché hanno il centro molto evidente e non dovremo successivamente cercare il centro del cerchio, meglio se sono di diverse dimensioni, per poter condurre la dimostrazione occorre avere almeno tre o quattro circonferenze diverse. 

A questo punto con il metro misuriamo la circonferenza, teniamo nota della misura, prendiamo ancora il metro e facendolo passare ben teso per il centro del coperchio, misuriamo il diametro, tante volte quanto la misura della circonferenza lo consente. Segniamo alla lavagna. Per ogni circonferenza sia grande sia piccola è possibile misurare tre volte e un po' il diametro.
Spieghiamo ora che il Pi greco non è altro che il numero che si ottiene dividendo la circonferenza di un cerchio per il suo diametro. 
Esso uguale per tutti i cerchi del mondo e viene chiamato costante, appunto perchè è un rapporto che  contraddistingue tutte le circonferenze e il relativo diametro, comunemente è indicato con 3,14.


[Aggiornamento] L'amica Giovanna di Matematicamedie  (vale pena farci un salto!) ha preparato una bella animazione, sulla falsariga di quella sopra proveniente da Wikipedia, basta cliccare sull'immagine sottostante per vederla in movimento.

Cenni storici
Questo numero fu già individuato fin dall'antichità dagli egiziani (collegamento con Storia di quarta primaria), anche se non è certo se scoprirono che fosse una costante. Essi lo utilizzarono come rapporto tra cerchio e quadrato probabilmente per misurare i terreni. La Bibbia stessa racconta, nell'antico testamento, pur se non in modo esplicito, che pi greco è uguale a tre.

Lo studio della misura del cerchio fu ripreso con rinnovato impegno nel quarto secolo a.C. dai greci. Il primo pensatore greco a tentare di trovare un rapporto definitivo fra un cerchio e un quadrato fu Anassagora di Clazomene (500-428 a.C.).

Un paio di secoli dopo, fu il siracusano Archimede (287- 212 a.C.) uno fra i massimi pensatori della storia, straordinario matematico, fisico e inventore a cercare di risolvere la questione. Egli affermò che "La circonferenza di ogni cerchio è tripla del diametro, più una parte minore di un settimo del diametro e maggiore di dieci settantunesimi”. Archimede sapeva di poter descrivere solo i limiti superiore e inferiore del rapporto, ma se si fa una media dei due valori si ottiene 3,1419, con un errore di meno di tre decimillesimi del valore reale. Per questo il Pi greco è conosciuto anche come costante di Archimede.

Successivamente, e a più riprese, molti studiosi hanno tentato di dare un'approssimazione sempre maggionre al Pi greco, per arrivare fino all'avvento delle calcolatrici che hanno consentito di definire  migliaia di decimali nel Pi greco.

Non esiste un'utilità pratica di tutte queste cifre basti sapere che per fare un calcolo abbastanza preciso, trentanove cifre di Pi greco sono sufficienti a calcolare la circonferenza di un cerchio che racchiuda l’intero universo noto, con un errore non superiore al raggio di un atomo di idrogeno.

Fonte
Wikipedia
Museo d'informatica e storia del calcolo
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sabato 10 marzo 2012

Come si faceva quando non c'erano le app

C'è stato un tempo, e c'è ancora in qualche luogo della terra, in cui non c'erano le app. App sta per applicazione,  una volta installata sullo smartphone, a metà tra un giochino e un programma, ci insegna a fare qualcosa o semplicemente a pianificare, calcolare, trovare e geolocalizzare.
Si sa che essere mamme ai tempi d'oggi è un mestiere difficile, caduta la rete di protezione della parentela, considerata spesso più un ingombro che un sostegno, dimenticata l'esistenza degli antichi rapporti di vicinato, giacché persino il saluto è merce rara, alla novella mamma tecnologicamente attrezzata non rimane che l'app. 
Cito a memoria sui vantaggi del suo utilizzo "la gestione di tempo reale tramite una bacheca, delle attività familiari che si svolgono in un dato momento", "la pianificazione della vita familiare secondo un calendario condiviso" e quando i figli crescono e vanno in giro, soli o con gli amici, "un sistema di check-in per essere informati sui loro spostamenti".

C'era un tempo in cui per ottimizzare la gestione familiare, la mamma, e anche il papà anche se in misura minore rispetto a oggi, impartivano una serie di incarichi: "tu fai i compiti, ricordati che manca il sale  e devi andare a comprarlo, la nonna necessita di un po' di pane pertanto quando rientri dalla pallavolo passi e glielo porti". Insomma, in casa si sapeva sempre chi faceva cosa e quando, chi doveva far cosa e quando. E quando non lo si sapeva, i genitori ti geolocalizzavano con un urlo dentro casa o in vicinato, e un veloce passaparola ti informava di correre a casa altrimenti sarebbero stati guai belli grossi. E se stavi lontano da casa la geolocalizzazione avveniva nel cuore, in fiduciosa attesa sperando che saresti tornato presto per cena. Nessun terrore di tragedie imminenti, ma solo una sonora sgridata se il tempo stabilito non veniva rispettato.
C'era un tempo in cui la pianificazione della vita familiare veniva condivisa a tavola la sera prima: chi preparerà la colazione, chi farà la spesa, chi riordinerà le camere, chi si occuperà di cucinare, anche se in realtà moltissime di queste cose le faceva la mamma, anche se lavorava. Un programma automatico a costo zero, soprattutto in presenza di molti più pargoli di quanti non ve ne siano oggi nelle famiglie, imponeva darsi delle regole, che flessibilmente variavano con l'età e con la crescita, con l'assunzione di nuovi compiti, la dispensa di altri, il principale restava comunque quello di badare allo studio.

C'era un tempo, e forse c'è ancora, in cui siamo cresciuti senza app e abbiamo ugualmente esercitato il difficilissimo mestiere di mamme (e genitori). Nessun software può rimediare alla nostra naturale incapacità di avere tutto sotto controllo, impossibilitati come siamo a stare in più luoghi o fare troppe cose contemporamente. Forse ci vorrebbe un'app per rallentare, o almeno io di questo sento il bisogno oggi, per riflettere e accettare che qualcosa possa sfuggire ai nostri occhi.

Come nel caso, del controllo parentale, certamente una forma necessaria di attenzione e cura, viene da chiedersi perchè debba trasformarsi in un'angoscia quotidiana del sapere "dove sei" "cosa fai", "stai bene?": di questo sono tanti i figli, perfino molto oltre la maggiore età, che se ne lamentano.

Organizzarsi, saper attendere, controllare hanno certamente un costo altissimo in dispendio di energie, ma con il vantaggio di continuare ad esercitare le app di cui anni di evoluzione hanno dotato il nostro cervello. Compresa l'app che permette la gestione dell'ansia nella lontananza dai figli, che a buon diritto rivendicano spazi personali di gestione del tempo e delle attività. Il giorno in cui esse smetteranno di funzionare non basterà un'app sullo smartphone a sostituirle. Perché nessun smartphone, benchè all'avanguardia potrà mai erogare la sensibilità, l'attenzione, la cura e perfino l'istinto richiesti dal ruolo di genitori. Sia mamme, sia padri.
In attesa di un'app per il ruolo del papà, data l'imminente festa, lascio la parola a voi lettori.
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venerdì 9 marzo 2012

Portale Il gomitolo

Il gomitolo è un portale per bambini e ragazzi che recensisce e presenta pagine sicure per la navigazione, una selezione siti strumenti per imparare, conosce e divertirsi. I curatori del sito Siamo Oreste Avagliano, Gabriele Favrin (ics), Giuseppe Pasanisi (Sisko), Maria Cristina Rosin (mobydik), Veronica Sciuto (fogny), don Nereo Tomasi (ziobarba) e Davide Zaggia (Digital), partendo dal principio che il futuro è dei bambini, ivi compreso il futuro nella rete, offrono uno spazio web sicuro per creare e condividere, scoprire e imparare e comunicare. Particolare attenzione è posta alla sicurezza in rete sia attraverso il controllo dei siti linkati sia tramite l'offerta di strumenti, quali la chat, rigorosamente controllati.
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sabato 3 marzo 2012

Costruttori di sogni

Cinque anni come ben sappiamo sono un tempo lungo, addirittura si possono definire con una sola parola, lustro. In cinque anni avvengono nella vita di un bambino cambiamenti sostanziali, fino a renderlo quasi altro da ciò che era inizialmente.
E' stato durante la seconda che mi è venuta l'idea di contemplare con i bambini la possibilità di portarli a Firenze. Ogni tanto capita mentre facciamo Italiano,  Storia o Geografia, di immaginare questo viaggio, io e loro. Mi ripetono le stesse domande, quanto tempo potremo stare via, dove dormiremo, con chi, dove mangeremo, su quale mezzo viaggeremo... Mi martellano ansiosi di sapere se riusciremo a realizzare questa idea. Mentre ne parlano si esaltano e i loro sguardi mi comunicano il grande desiderio di vivere davvero questo sogno. Mi rendo conto di aver fatto una promessa importante e mentre mi parlano, a volte anche in tre o quattro assieme fino al punto che non riesco a distinguere le singole frasi, io rassicuro me stessa sul fatto che questo sogno si possa effettivamente realizzare. Con qualche volo Low Cost, prenotando per tempo, sperando che il Dirigente e il Consiglio di Circolo ci autorizzino e che tutti i bambini possano permettersi la spesa di due giorni fuori casa.
Allora mi raccontano che sono disposti a usare i loro piccoli risparmi, ben custoditi nel salvadanaio (sì c'è ancora chi ha il salvadanaio) e io raccomando loro di conservare i soldi per tempo, di rinunciare ad altre cose meno  importanti, per rendere reale questo piccolo sogno.
Fra le tante strategie per tenere unito il gruppo classe, tenere salda la coesione ed arginare i piccoli (e a volte grandi) sfaldamenti che inevitabilmente la crescita e la formazione delle personalità nel gruppo porta con sè, c'è la strategia del "coltivare un sogno".
Coltivare un sogno significa assaporare qualcosa che deve avvenire, desiderarlo, accarezzarlo, anticipandone mentalmente gli eventi, significa dal punto di vista didattico fare emergere la capacità progettuale che è in ciascuno di noi.
Che è ben oltre l'obbiettivo della conclusione dei cinque anni e anzi fa parte della formazione per la vita, perchè ciò che si impara ora, ma anche i modi di essere e di pensare influenzeranno tutto ciò che verrà in seguito. Il sogno, insieme a ciò per il quale abbiamo alacremente lavorato, è un buon collante, la degna conclusione, una sorta di coronamento dell'essere stati insieme in questi anni.

E il nostro sogno da quel giorno in seconda, che fiorì lì tra le mura della nostra vecchia aula, ora sta diventando sempre più importante e adesso che manca molto meno di un anno per metterlo in pratica e già da tempo è iniziato il conto alla rovescia della fine di questi cinque anni, ora che siamo cresciuti tutti insieme, diventa sempre più concretamente possibile per tutti. Sento ora la responsabilità di trasformare questa promessa in un viaggio vero, visto che così ho sempre fatto, cercando di non mancare mai agli impegni presi, io penso che essere insegnanti credibili ha un peso enorme in aula. E avrà un peso anche dopo quando la scuola primaria sarà solo un ricordo.
Intanto esso sta rendendo i nostri legami più saldi, perché nulla rende più saldo il rapporto in una classe se non lavorare e adoperarsi per un comune sogno.
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giovedì 1 marzo 2012

Poesia per la Festa del papà 2012

Tra qualche settimana, come ogni anno, tantissimi bambini festeggeranno i loro papà e complici le mamme, gli insegnanti  sarà un fiorire di poesie e piccoli lavoretti.

Neppure tutta la modenità riesce a cancellare la magia di una poesia, meglio ancora se scritta con le proprie manine e fatti dei pensieri dei bambini. E se la fantasia ci gioca qualche brutto scherzo, ci si può accontentare di una poesia già pronta. Le parole dei poeti infatti sono fatte per essere prese in prestito, sono fatte affinchè ciascuno ci possa aggiungere la sua emozione e il suo sentimento. Il poeta (e ci perdonino i veri poeti se ci permettiamo questa divagazione) non se ne avrà a male, anzi sarà contento di sapere che le sue parole fanno il giro dei cuori colmandosi di altri preziosi significati.

Trecentosessantacinque auguri!

 Trecentosessantacinque auguri in fila fanno,
i festeggiamenti per tutto un anno!
Perchè un solo augurio è poco ancora
per dirti bene il bene che ti voglio ora.

Ti voglio bene, papà, per la tua festa 
e te ne voglio di più per ogni giorno che resta.
Per tutti i giorni trascorsi vicino
e per quelli in cui sei stato lontano.

Per ogni volta che non ti ho ascoltato,
per tutte le volte che m'hai asciugato il pianto,
per tutte le risate e le chiacchierate
e per gli abbracci invece delle sgridate.
(Rosalba 1 marzo 2012)


Per quanto riguarda invece i lavoretti, un'idea carina è proposta di Lorella Flamini per realizzare un semplice portafoto da tavolo, che faremo anche noi in classe.
Nei link sotto troverete altre poesie per la festa del papà e alcuni semplici lavoretti.
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