di Maestra Rosalba

lunedì 30 marzo 2009

Filastrocca: il ciclo dell'acqua

Un modo accattivante di affrontare l'argomento acqua può essere quello di inziare con una filastrocca, da spiegare poi integrando con il "meccanismo" reale che porta alla formazione delle nuvole, della pioggia....

L'acqua
Se la scalda il signor sole,
ecco l'acqua in alto sale.
E' vapore diventata:
una grassa nuvoletta.
Lei si incontra con le amiche
prende freddo e si bisticcia.
Un bel pianto si faranno
riempiran tutto lo stagno.
Il sole arriva quatto quatto
la riporta ancora in alto:
ricomincia la ballata
della nuvola arrabbiata.
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Rosalba
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E' una filastrocca che può adattarsi ai bambini più piccini di scuola Infanzia, e volendo anche ai più grandicelli di scuola Primaria, per sorridere un pò spiegando il ciclo dell'acqua.
Cliccate qua potete andare direttamente al sito Midisegni, c'è pure un ulteriore link del Corpo Forestale dello Stato dove trovate un piccolo racconto per immagini: spiegazione semplice ed efficace del fenomeno da leggere e far vedere agli alunni. Utilizzabile anche per parlare di sequenze di azioni, utile sia in scienze che in italiano.
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domenica 29 marzo 2009

Italiano: parole con i suoni cqu

E' risaputo che una famiglia di parole, da insegnare nella classe prima della scuola Primaria, va attribuita a quella della parola "acqua", radice per una serie di altre parole che è bene memorizzare così come sono.
La famiglia delle parole con il suono cqu va pertanto appresa così; il rischio insito nella semplice indicazione delle parole da ricordare è grande se non si forniscono durante l'attività riferimenti concreti, utili alla memorizzazione dei nuovi contenuti.
Prendendo in prestito una serie di indovinelli, presenti nel libro Operativo Progetto A.BA.CO. della Giunti, ho fatto questo Dettato/Indovinello, in forma interattiva con gli alunni. Ad ogni indicazione bisognava fermarsi per trovare la parola da indovinare (per alzata di mano e a turno) e da scrivere a fianco alla definizione.
Sul quaderno dopo data e titolo, abbiamo scritto cosi:

Si beve --------> l'acqua.

e così via per le altre definizioni, in questo modo:

Dove è possibile è bene introdurre nell'insegnamento dei contenuti queste variabili, cha aiutano, a mantenere viva l'attenzione degli alunni durante un dettato. E' risaputo che il dettato a volte comporta un calo fisiologico dell'attenzione, che a sua volta comporta un aumento del margine di errore dell'alunno, il quale comincia a vagare altrove coi pensieri anzichè restare "collegato" all'attività. Se l'alunno invece ha un aspettativa, perchè sa di dover trovare la soluzione e poi doverla scrivere, si distrae meno facilmente e rimane concentrato sullo scrivere.
E comunque il diversivo rende l'attività più attraente e già questo è un vantaggio notevole per tutti: scrivere e divertirsi.
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Poesia di Pasqua : La Croce

Una poesia inedita a carattere religioso, riferita alla sofferenza di Cristo in Croce.


La Croce
Di legno è la Croce
pesante è la Tua voce:
implora il perdono
nel nome dell'uomo.
Si mescola al vento
il duro tormento:
nel buio di morte
scende la notte.
Finalmente è cessato
al Padre è ormai giunto.
Un alba lucente
annuncia imminente:
cessate ogni guerra
in tutta la terra.

Rosalba

Versione scaricabile su word
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sabato 28 marzo 2009

Scienze: il tatto

Sperimentare coi cinque sensi: il tatto

Nella didattica laboratoriale è risaputo l'attività inizia con la fase della problematizzazione, l'attivazione della motivazione e la generazione del conflitto cognitivo per proseguire con la fase della focalizzazione dell'attenzione.....
Come ottenere questi passaggi?
Iniziando l'attività didattica in maniera inusuale, con un oggetto, con un esperimento o un gioco. Si potrebbe obiettare che il rischio è di disperdere la concentrazione degli alunni ed invece è proprio il contrario, l'entusiasmo conoscitivo che la situazione iniziale genera è patrimonio da spendere nell'immediato momento successivo, che quello è della osservazione e della esposizione.
Traduco in pratica quento esposto: dovendo fare un attività per spiegare agli alunni di Prima, uno dei cinque sensi, il tatto, ho iniziato con un piccolo esperimento.
Ho preso una biglia di vetro, quelle che usano i bambini per giocare, l'ho messa in tasca. Ho chiamato un bambino alla volta, ho chiesto che chiudesse bene gli occhi, ho fatto intrecciare medio e indice della mano e sotto i polpastrelli delle due dita ho messo la biglia, ho detto di non guardare ancora e di dire cosa sentivano. Dopo un momento di iniziale sconcerto, qualcuno ha cominciato a dire "sento due cosine tonde..." salvo scoprire che io in mano avevo solo una biglia.
I bambini hanno così scoperto che toccando ad occhi chiusi, con indice e medio incrociati, una piccola biglia se ne avvertono distintamente due.
Partendo da questo piccolo gioco di prestigio, che i bambini hanno provato a spiegare per il fatto di avere le dita incrociate e gli occhi chiusi, ci siamo addentrati a scoprire cosa è il tatto, quale organo svolge questa importante fuzione e soprattutto cosa serve; così si sono espressi dando le indicazioni da scrivere alla lavagna:

e sul quaderno in maniera individuale, così

Chiaramente non ci siamo lasciati sfuggire l'occasione per fare tutti i collegamenti con l'attività di italiano sulle "qualità" svolta nei giorni precedenti e visibile in questo post.
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venerdì 27 marzo 2009

Italiano: le qualità

Nella prima classe di scuola primaria, è utile far comprendere che ai nomi è possibile accompagnare le azioni, una volta capito che è possibile individuare il cosa si fà, si può passare a individuare la qualità, legata alle persone, agli animali e agli oggetti: cioè definire come è fatta una data persona, cosa o animale.
L'attività per la comprensione delle qualità si può introdurre ad esempio con un riepilogo, creando un legame contenutistico con le cose già fatte, si sottolinea l'ulteriore possibilità di specificare attribuendo una qualità (il com'è), in questo senso è utile sviluppare la capacità di osservazione, competenza che deve svilupparsi affinchè gli alunni diventino capaci non solo di osservare ma anche e soprattutto di individuare elementi che ai più sfuggono. In questo ci si collega alle attività delle scienze spesso chiamate a essere descrittive e conoscitive della realtà, perchè è dall'associazione di elementi apparentemente, casualmente connessi che nascono le scoperte, dalla capacità di vedere l'inusuale.
Per abitudine noi introduciamo i contenuti con una filastrocca, chi ci ha seguito fin qui lo ha potuto constatare, quindi anche stavolta abbiamo fatto un piccolo dettato, tratto dal testo Eserciziamo con la grammatica di F. Mantica Ed. Raffaello
Il primo foglio
Ho aperto il quaderno
nuovo sul banco.
Il primo foglio è così bianco,
quasi splende tanto è pulito...
ed ho paura a posarvi il dito.
Prendo la penna, trattengo il fiato
e curvo sul foglio immacolato
scrivo con cura la prima parola,
di questo primo giorno di scuola.
§§§§§§§§
La prima consegna è stato evidenziare di giallo i nomi,
la seconda consegna far cerchiare di rosso le qualità riferite ai nomi,
la terza rispondere alle domande di comprensione, scrivendo in rosso le qualità.
Queste due pagine illlustrano il percorso:


Possibili compiti a casa:
- dare diversi nomi cui associare delle qualità:
latte, muro, bambino, nonno, gatto, cane ecc.....
- dare delle qualità cui dare dei nomi
duro, alto, bianco, rotondo, azzurro, morbido, dolce ecc....
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Lavoretto di Pasqua: tagliere fiori e pulcini

Un suggerimento riguardante il post precedente, per chi voglia cimentarsi nel decoupage sul tagliere, sia a scuola con gli alunni o a casa coi propri bambini. Ma anche per il gusto di creare....
Intanto esistono tanti tovaglioli sul tema della Pasqua come quello decoupato sotto ad esempio, e altri ancora con il coniglio.
Poi per fare un lavoro più rifinito, la collega Annalisa ha avuto una bella idea: fare la sagoma con fogli di carta trasparente, di quelli che si usano per la lavagna luminosa o per le rilegature, basta mettere il foglio sul soggetto da incollare e ripassare con un pennarello subito prima del margine e poi ritagliare la sagoma, così il soggetto e la pittura combaceranno in maniera perfetta.

La colla-vernice che abbiamo provato è un ottimo prodotto, anche se caro. Intanto è a base acqua e non puzza, quindi si può usare con i bambini; ha un effetto lucidante, evidente ma non eccessivo.

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giovedì 26 marzo 2009

Lavoretto di Pasqua: tagliere con i pulcini

Per questo lavoretto di Pasqua, da fare a scuola, o da realizzare in casa coi bambini per portare in dono il giorno di Pasqua, vi occorrono:
- un piccolo tagliere di legno, costo circa due euro,
- un tovagliolo di carta da decoupage con soggetto i pulcini, costo 20 centesimi, vi basta per quattro taglieri,
- colla per decoupage con il tovagliolo costo circa tre euro,
- piccoli pezzetti di spugna,
- tempera bianca, azzurra, verde e gialla,
- vernice trasparente per la finitura opaca o lucida a seconda dei gusti (facoltativa).
Per prima cosa definite il soggetto da decupare, prendete il lembo decorato del tovagliolo e separatelo dagli altri, delicatamente tenendo il tovagliolo con entrambe le mani strappate con molta calma e isolate il soggetto, i pulcini erano tre e io ne ho lasciati due, considerate le dimensioni del tagliere. Ottenuto il soggetto ne ho fatto una sagoma, leggermente più piccola di qualche millimetro. L'ho applicata al centro del tagliere e ho intinto la spugna che ho in precedenza chiuso con degli elastici, una parte nel celeste di diverse tonalità e nell'altra metà con il verde con diverse tonalità, così:


Poi ho applicato la colla, aspettato un minuto, applicato il pulcino e ripassato con la colla, poi sempre con la spugna ho macchiato di colore, per integrare spugnatura con disegno applicato.
Infine fatto asciugare e ripassato con la colla su tutta la superficie, io ho scelto una colla lucidante ed il lavoro è pronto.

Questo era la prova ufficiale, fatta a scuola con un nugolo di bambini spettatori; da domani lo faranno loro: 17 taglieri piccini ci aspettano per essere decorati. La spugnatura è una buona tecnica di pittura con bambini piccoli anche di scuola infanzia, l'intervento dell'adulto si limiterà al ritaglio manuale e la posizionatura del pulcino con la colla sul tagliere, lasciamo che i bambini colorino lo sfondo a loro piacimento.
A tutti metteremo un piccolo fiocchetto e il tagliere potrà essere utilizzato, per posare dei cioccolatini in tavola il giorno di Pasqua e poi farà bella mostra di se in cucina, quasiasi sia lo stile della casa.
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mercoledì 25 marzo 2009

Italiano: le azioni

Nello svolgimento delle attività per l'apprendimento delle varie tipologie di nomi, (propri e comuni, di persona, di cosa e di animale come abbiamo visto nel post precedente) è possibile innestare l'attività per l'apprendimento dei verbi, altrimenti definite nella prima classe di scuola Primaria "azioni".
In pratica è sufficente far notare ai bambini che ad un nome si accompagna un'azione, il cerchio è presto chiuso se si fa riferimento alla frase minima (vedi post), appunto composta da soggetto che compie l'azione e dalla parola che definisce l'azione stessa.
Nella didattica non è sufficente introdurre un nuovo argomento, è necessario creare legami con quanto svolto in precedenza e spiegare come le definizioni spesso si incontrano con contenuti già svolti, li completino, li amplino e li ridefiniscano in un'altra maniera.
Questi legami dei contenuti vanno spiegati ai bambini, in quanto sono le interconnessioni del sapere, ne facilitano la memorizzazione e la capacità di utilizzo.
Per parlare delle azioni abbiamo fatto questo dettato, tratto dal testo di grammatica per la classe prima L'acchiappaparole Ed. Ardea.
Le azioni
Al mattino spunta il sole,
profumano le viole;
si sveglia il bambino,
canta il canarino;
bolle il latte sul fornello,
suona anche il campanello;
sforna il pane il fornaio,
vende penne il cartolaio;
in questa mattina color di rosa
tutti quanti fanno qualcosa.
Poi, come indicato dal testo ho scritto alla lavagna, sempre con il disegno a lato, l'esercizio da fare sul quaderno dopo aver riletto il dettato, in questo modo:


Il compito è stato svolto così:

Per casa tanti nomi cui far corrispondere un azione, da disegnare ovviamente!
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lunedì 23 marzo 2009

Italiano: i nomi

Un altra attività da svolgere nella classe prima di scuola Primaria è quella sui Nomi, distinguere cioè la tipologia di nome: di cosa, di animale, di persona (nomi comuni) e nomi propri (che appartengono ad un singolo individuo o personaggio, anche animale).
Questa attività può diventare un momento divertente di attività laboratoriale, se ci organizziamo con materiale da ritagliare: è sufficente mettere un pò di oggetti tipo clipart, delle figure umane, degli animali su un foglio, accompagnare ogni figura al nome e far comprendere ai bambini in quale insieme collocare le figure.
Essendo la prima volta per questa attività è bene lavorare in maniera collettiva, chiedendo la risposta corale. Se le figure sono tante si può far proseguire gli aluni da soli nel ritaglio e nella collocazione dei disegni.
Per prima cosa si può dare la regola generale su cosa sono i nomi, poi si può far piegare i fogli a metà e ottenere quattro colonne (due per pagina), far scrivere il titolo e poi far incollare le immagini, in questa maniera:

Abbiamo insistito di più sulla distinzione tra nomi propri e nomi comuni di persona, in quanto il concetto è più difficile tra tutti. E' stato un gioco divertente, ritagliare e incollare piace sempre.

Scaricate qua la scheda pronta da ritagliare, è sufficente stamparla nei toni di grigio e poi fotocopiarla, le immagini di una pagina sono ripetute due volte e bastano per due bambini.

Altro materiale lo trovate nell'area download

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domenica 22 marzo 2009

Filastrocca di Pasqua: L'uovo



Questa filastrocca inedita, adatta per bambini piccini di asilo nido e scuola infanzia è fresca di stampa... fresca come un uovo appena covato!!
Si può utilizzare per giocare alle rime coi bambini, per parlare della Pasqua con allegria e fare le differenze tra i vari tipi di uova o semplicemente far divertire i bambini.

L'uovo

C'è l'uovo di gallina
caldo caldo alla mattina,
c'è l'ovino della quaglia
che a mangiar nessuno sbaglia.
C'è l'uovo di cioccolato
che nessuno ha mai covato;
un cuoco lo ha preparato
bello, grande e decorato.
Lo riceve ogni bambino
dal più grande al più piccino
Ogni bimbo se lo mangia
oh che guaio per la pancia!!

Si può abbinare alla nostra gallinella Pasquale




Buon ovetto a tutti i bimbi!


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sabato 21 marzo 2009

Cornice-copertina per libro di poesie

Si sa a scuola talvolta c'è penuria di materiali, questa è una delle cose che, salvo un periodo di stabilità, si vive nuovamente. Si parla spesso di riutilizzo e riciclo, ma di norma purtroppo non sempre si fa, è anche vero che ci sono oggetti che realizzati ad esempio da bottiglie di plastica sempre bottiglie di plastica rimangono; diciamo che meritano per il divertimento che riescono a regalare ai bambini nel realizzarli, non per il reale utilizzo, anche perchè finiscono spesso relegati in un angolo.
Un tempo si realizzavano i collage con le pagine delle riviste patinate, nella scuola dell'infanzia si fa ancora utilizzando le riviste al posto della carta colorata. E' divertente fare un mare di coriandoli e poi ottenere nuovi disegni dai colori sgargianti. Le immagini delle riviste sono utili anche oggi per allestire cartelloni, basta pensare a quante categorie si possono inventare con tutta la publicità cartacea.
La realizzazione di oggi prevede l'utilizzo di carta da rivista patinata per preparare una copertina, per un libretto di poesie per l'imminente Pasqua (il lavoretto da portare a casa in veste meno classica...), da prepararsi durante le ore di arte immagine.

Per questa realizzazione sono sufficenti:
- due fogli si cartoncino formato A4 del colore che si preferisce, mezzo foglio di carta lucida;
- attaccattutto;
- forbici;
- riviste fotografiche (tipo Airone, Gardenia).
Al centro del primo cartoncino potete stampare una poesia, un testo inventato dagli alunni, una dedica o il titolo del lavoro stesso. Sul secondo cartoncino fate una finestra grande quanto lo spazio dedicato al titolo; così:

Prendete il cartoncino con il foro e iniziate a rivestirlo con pezzi di carta, ritaglietene grandi pezzi e poi abbinatele per affinità di colore o contrasto, prima di incollarla piegatene e incollatene i bordi così:

Alla fine otterrete una cornice rivestita di diversi pezzi, fate creare affinità fra i colori, soggetti scelti e testo stampato. Poi prendete un foglio di carta lucida dividetelo a metà e incollatelo sui margini sopra il testo o titolo, passate la colla in maniera precisa sui margini della cornice e fissatela sopra la pagina con il testo, così:



La nostra copertina è pronta, questa è stata forata per fare un piccolo libretto e i fogli fissati con dei nastrini, ma si può usare dello spago o della raffia grezza.
Il costo totale del lavoro, non supera i 50 centesimi, ma avrete dato nuova vita alle immagini di riviste messe via da tempo e gli alunni avranno creato con le loro mani e sviluppato il gusto estetico.
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venerdì 20 marzo 2009

Scienze: la vista

La scienza si sà è una di quelle materie che deve appassionare. Non a caso se facciamo un sondaggio fra gli alunni si dividono in maniera netta fra chi le adora e chi le detesta. Non sempre questo deriva da inclinazioni personali, ma piuttosto da come questa materia apparentemente complessa è stata percepita. Sia che si studino riferite al nostro corpo e ai suoi meccanismi di funzionamento o che si riferiscano agli aspetti del mondo che ci circonda, se fatte comprendere ai bambini come possibilità di scoperta e di "padroneggiamento" della realtà naturale, le scienze assumono un altro connotato che le rende meno ostiche. In tempi meno recenti gli esperimenti di scienze si facevano in strada, c'era sempre qualcuno più vivace che ne inventava di tutti i colori e le uscite di gruppo in pineta (senza i gentori) erano molto più di una lezione di scienze. Ora i bambini raramente fanno queste esperienze e se ci sono i genitori si sentono spesso dire "non toccare quà, non toccare di là che c'è sporco" (e questo purtroppo è pure vero).
Allora chi altri se non la scuola può divenire luogo di sperimentazione?
Ho proposto la realizzazione di un esperimento sulla vista, prendendo spunto dalla spiegazione su come avviene il meccanismo dell'impulso nervoso dal nervo ottico al cervello. Lo studio ha preso un aspetto pratico con la costruzione a scuola di un cannocchiale per la visione capovolta.
Occorrente per l'esperimento:
- un barattolo di latta di pelati piccolo
- mezzo foglio di carta traslucida (quella semitrasparente per realizzare le cartine)
- cartoncino nero
- nastro adesivo
- martello e chiodo.
Si pratica un foro nel fondo del barattolo, questo è il lavoro che deve fare l'insegnante, io ne ho fatti tre vicini e ho fatto un foro un pò largo, si capovolge e si fissa la carta traslucida con il nastro adesivo:

Poi si fissa il cartoncino nero, circondando la carta traslucida, in maniera che scorra e si mette il nastro adesivo ai lati:

Ora è sufficente puntare il cannocchiale dalla parte del foro piccolo sulla finestra, guardare dalla parte del cartoncino nero e gli oggetti si vedrano capovolti: provare per credere.

Le foto sono state realizzate dagli alunni mentre io e la collega preparavamo il prototipo, poi dopo aver forato tutti i barattoli, ciascuno ha costruito il suo cannocchiale aiutandosi vicendevolmente con il compagno di banco. Al termine ciascuno ha fatto la descrizione scritta dell'esperimento e leggere i loro elaborati è stata la gratificazione più bella oltre che vederli così felici al lavoro.

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Lavoretto di Pasqua: Gallinella "portaovetti"

Anche se manca qualche settimana alle festività pasquali, è già tempo di pensare ai lavoretti per Pasqua da far portare a casa ai bambini. E' preferibile dedicare le ore di arte immagine o di laboratorio creativo, per non levare ore preziose alle altre attività, e ultimo motivo ma non meno importante evitare di fare le corse dell'ultim'ora che sono stressanti per tutti, bambini compresi.
Questa gallinella di cartoncino è semplicissima da fare, si adatta alla scuola Infanzia e alla scuola Primaria, è tratto da un piccolo libro delle Edizioni del Borgo "Paqua con fantasia" di Erik Bock, costa € 5,90, è un miniera di idee semplici e poco costose.
Vi occorre:
- la sagoma ingrandita (la potete scaricare cliccando qua, ne fate due copie una la usate per fotocopiare la sagoma su cartoncino giallo e con una ritagliate il becco, la crestina e i bargigli e ci fate le sagome su carta rossa;
- cartoncino giallo, carta colorata lucida o vellutata, rossa, arancione, verde e blu;
- colla, forbici, punzecchio o punteruolo.
La gallinella si può ingrandire ulteriormente e una volta ritagliata si piega semplicemente in due e si fissa con colla o punti, sopra si attaccano le penne della coda, le uova decorative, il becco la coda e il bargiglio su entrambi i lati. così come in foto:

La nostra gallinella contiene una poesia e qualche ovetto di cioccolato.
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giovedì 19 marzo 2009

Studiare le regioni italiane con la didattica laboratoriale

Nel post di qualche tempo fa abbiamo visto che un attività didattica di tipo laboratoriale, non solo coinvolge gli alunni in maniera attiva e diretta, permettendo loro di abbandonare il ruolo di spettattori passivi, ma ci aiuta nelle strategie per superare le difficoltà, normali per questa età, del saper parlare in maniera autonoma, staccandosi dall'aiuto dell'adulto sia esso genitore o insegnante.
Per far superare la paura descritta nel post sull'ansia che citavamo, gli alunni dovevano organizzare l'esposizione di una regione italiana, predisponendo il materiale su tre tematiche: il territorio, l'economia, la storia o/e le tradizioni. Questo tipo di attività è stato un successo. Abbiamo di fatto abbandonato le spiegazioni di geografia e fatto una calendarizzazione di chi avrebbe preparato l'attività della settimana successiva e in circa due mesi abbiamo fatto quasi la metà delle regioni italiani mischiate da nord a sud. Gli alunni hanno raggiunto prestazioni di rilievo nell'esposizione orale, preparandosi con scrupolo a casa e manifestando sicurezza e competenza linguistica. Gli altri compagni si sono organizzati studio sul libro (usato come termine di paragone dei contenuti) e con domande dal posto. Inizialmente ho pensato che l'attività sarebbe venuta a noia, non è stato cosi: perchè intanto ci sono le turnazioni, è vero che ciascuna regione va studiata, l'importante è che ne conoscano le linee essenziali, ed è altretanto vero che imparano ascoltando dai compagni.
Interrogazione e spiegazione coincidono, anche perchè la loro è un esposizione dell'argomento per i compagni. Di questi aspetti ci siamo resi conto durante il percorso e personalmente ho notato che quest'attività ha sollecitato negli alunni il desiderio di fare bella figura di fronte ai compagni, sia con i contenuti scritti che a livello orale. Un pò di sana competizione e uno scatto di orgoglio da parte di alcuni era ciò che ci si auspicava. Per dare l'idea dell'organizzazione che si sono dati, queste immagini descrivono il lavoro fatto al computer, con tanto di titoli e immagini inerenti il contenuto esposto oralmente.

 
Qua è possibile scaricare la ricerca sul lazio per avere un esempio di quali contenuti gli alunni hanno predisposto e in che modo.
Organizzare le tappe del laboratorio:
  1. far scegliere agli alunni la regione;
  2. permettere di scegliersi un compagno per l'elaborazione del contenuto;
  3. fare in modo che ci sia rotazione e che il compagno scelto non sia sempre lo stesso;
  4. calendarizzare l'esposizione, con un tempo congruo (almeno tre settimane) per organizzarsi con il lavoro a casa;
  5. far preparare agli altri alunni le domande, aiutandosi per la traccia con il libro di testo;
  6. le domande devono essere precise e circostanziate;
  7. accordarsi per rispettare i turni, se qualcuno ha dei problemi a mantenere l'impegno deve dirlo con congruo anticipo;
  8. periodicamente eseguire una verifica con test strutturati a risposta multipla;
  9. periodicamente eseguire una verifica con esposizione scritta dei contenuti.

Il sistema per accordarsi con gli alunni è quello della negoziazione, con accordi precisi per tutti: docente e alunni.
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mercoledì 18 marzo 2009

Poesia di Primavera: Aprile

Questa è una poesia di pochi versi sul periodo primaverile, ispirata agli aspetti di un mese delicato come Aprile, la natura ancora mezzo assonnata manda ulteriori segnali di risveglio, ci comunica attraverso i colori e i rumori. Per sentire questi rumori occorre il silenzio del mattino quando capita spesso di udire i passeri cinguettare o anche il rumore leggero delle fronde degli alberi sotto un cielo sereno. Si adatta anche al periodo pasquale, per chi affronterà la tematica con laicità.
Quest'anno la primavera meterologicamente arriva con un giorno in anticipo.
Buona Primavera!!

Aprile
Senti il tepore s'annuncia
è il fiore che timido sboccia.
Senti un canto armonioso
è il passero dolce e gioioso.
Delle foglie odi il fruscio
uno spiro di vento e un brusio.
Ti avvolge con calda premura
è lei, la curiosa natura.

(Rosalba)

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martedì 17 marzo 2009

Filastrocca dei mesi

Questa filastrocca, si rivolge ai bambini sia di scuola Infanzia che dei primi anni di scuola Primaria. Non tanto per essere appresa a memoria, in quanto troppo lunga ma per realizzare il lavoro sui mesi dell'anno.
Potete far illustrare questa poesia inedita, con questi spicchi che ho trovato sul sito Midisegni, ci sono in versione già pronta o vuoti da utilizzare per far disegnare direttamente i bambini.
Si possono utilizzare entrambi proponendo le due varianti di calendario, per poi appenderli alla parete. Se decidete di fare un mese alla volta potete farli incollare sul quaderno, la forma è utile per far capire che i mesi sono la porzione di un tutto più ampio. Insieme ci si possono sviluppare sia concetti di tempo o concetti legati alla matematica ed esempio.

I dodici fratelli
Siam dodici fratelli,
siam tutti molto belli.
Gennaio è freddoloso
assai rigido e nevoso.
C'è poi il corto Febbraio
con umore molto gaio.
Marzo salterello
sempre lì tra il brutto e il bello.
Aprile dormiglione
ma svegliati pigrone!
Maggio ha colorato
di fiori il verde prato.
Ora è Giugno ed ogni scuola
nel silenzio resta sola.
Luglio invece si riposa
perchè l'aria è quasi afosa.
Agosto guarda sù le stelle
augurando cose belle.
Settembre prendi la matita
che la data va già scritta.
Ottobre stai all'aperto
e il sole guarda incerto.
Non esser triste tu Novembre
che ci aspetta già Dicembre
con Babbo Natale nel camino
che ci porta un regalino.
Rosalba


Attività consigliate analisi del testo, ritaglio e costruzione di un calendario per l'aula.

Qua potete scaricare la filastrocca in formato word

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Italiano: singolare e plurale

Per fare l'attività sul singolare e il plurale delle parole, nella classe prima, ho utilizzato questa filastrocca dal libro Progetto A.BA.CO della casa editrice Giunti, perchè contiene al suo interno anche la soluzione di una sorta di indovinello, utile per comprendere se i contenuti dettati sono stati capiti, di lavorare sulla capacità dei bambini di enucleare informazioni, non solo orali ma anche visive. Mi sono organizzata facendo delle fotocopie dell'illustrazione che ho dato solo al termine del dettato:
Singolare e plurale
Sono sicuro ho già controllato:
due cose preziose mi hanno rubato!
Nelle tasche dei miei pantaloni
c'erano due biglie e otto bottoni,
una trombetta e un palloncino,
sei figurine e un temperino,
quattro conchiglie e un bel gessetto,
una matita, tre gomme e un fischietto.
osserva anche tu con attenzione:
che cosa mi ha rubato quel ladrone?

Il dettato è un pò lungo, ma è anche un utile ripasso e consolidamento di una serie di suoni appena conosciuti.


Ho fatto incollare l'illustrazione del dettato e invitato i bambini a scrivere in calce (come indicava il testo) il nome degli oggetti mancanti. Questa attività è stata molto gradita perchè oltre al dettato c'era questo piccolo giochino da fare; coi bambini vanno create queste piccole situazioni di aspettativa e di scoperta verso ciò che succederà in seguito. Mentre preparavo le illustrazioni che ho fotocopiato a gruppi (per utilizzare meno carta), mi hanno chiesto di cosa si trattava e io ho risposto "è un giochino che serve quando avrete riletto il dettato". Li rassicuro ma non svelo mai fino in fondo cosa intendo proporre loro!

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domenica 15 marzo 2009

Il testo informativo per la scuola Primaria

Un'uscita didattica a Montevecchio, (sulla strada per le dune di Piscinas), presso il Centro di Educazione Ambientale di Legambiente, grazie al progetto To Do finanziato dalla Provincia del Medio Campidano, è stata occasione utile, in quanto riferita a esperienza concreta, per il lavoro sulle tipologie di testo (testo informativo, descrittivo, cronaca, racconto) che è possibile produrre nella classe quinta di scuola Primaria.
Durante questa giornata gli alunni hanno svolto esperienze di tipo informativo e pratico-laboratoriale sul tema del riciclaggio. La giornata significativa sul piano dei contenuti e dal punto di vista organizzativo, ci ha dato molti spunti per ulteriori approfondimenti a scuola, e da un serie di informazioni puntuali e ben organizzate anche perchè seguite da giochi e da esperienze concrete, abbiamo lavorato sui vari tipi di testo.
Il primo in ordine è stato il testo informativo curato dalla collega Antonietta, il secondo il testo descrittivo curato da me, di cui parleremo in un prossimo post.
Abbiamo seguito questa organizzazione: i giorni successivi all'esperienza agli alunni è stato proposto il lavoro tramite queste indicazioni:
Un testo espositivo di tipo informativo, ha lo scopo di esporre in modo chiaro e ordinato i risultati di indagine o di una ricerca.
Immagina di dover scrivere un testo informativo che abbia come argomento, per esempio La raccolta differenziata.
Segui questi suggerimenti:
ARGOMENTO : L’ importanza delle tre R : RACCOLTA, RICICLAGGIO, RIUTILIZZO.
1. Prepara le domande guida a cui ti interessa trovare una risposta.
Perché è importante differenziare..
Cosa si intende per raccolta differenziata.
Come si può far rivivere un oggetto.
Quali sono le conseguenze disastrose di una scorretta gestione dei rifiuti.
2. Ricerca notizie e dati nei libri, riviste, o su internet ( con la guida di un adulto), nel caso di questo specifico argomento aiutati soprattutto con quanto appreso durante la visita guidata con il CEA di Montevecchio.
3. Sottolinea le informazioni più interessanti, fotocopia o scarica le immagini più significative dell’argomento.
4. Riordina il materiale con l’aiuto delle domande guida e scrivi un testo, arricchendolo se vuoi con illustrazioni, schemi, tabelle ecc.
5. Rileggi per verificare l’esattezza di quanto hai scritto.

IL TUO TESTO INFORMATIVO E’ PRONTO!

A questa sollecitazione gli alunni hanno risposto con materiali elaborati secondo i criteri dati, come da esempio nella immagine sotto:


Campionando i materiali e descrivendo la possibilità di riciclaggio, arrichendo i testi di immagini trovate su internet o da foto realizzati da loro stessi durante la giornata (vedi immagine sopra) o da disegni come sotto:

Imparare a fornire un informazione in maniera circostanziata è competenza essenziale oggi, saper attingere alle informazioni e riportarle in maniera corretta, aiuta la divulgazione.
Tutta l'attività speriamo consolidi la coscienza ecologica dei nostri alunni.
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Marzo poesia di primavera

Una poesia inedita sul tepore e sul cambiamento di stagione tipico del periodo di Marzo, adatta sia per i bimbi di scuola Infanzia che per gli alunni di scuola Primaria.

Marzo

Già vedo quel timido raggio di sole
che ispira sui prati le viole,
la goccia al mattino che brilla
riverbera l'ultima stella.
Ritorna il calore e il colore
mette nel cuor buonumore.

Rosalba

Qua per scaricare la poesia in formato word

Nell'area download si trovano altre poesie scaricabili

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sabato 14 marzo 2009

Scienze: classificare materiali con i 5 sensi

Fare attività di scienze nella prima classe di scuola primaria, come abbiamo visto nei precedenti post significa riferisri a materiali che i bambini devono toccare, tutto deve essere legato al dato pratico, altrimenti il rischio è che gli alunni percepiscano le scienze come pura astrazione. Invece le scienze non sono altro che un modo differente di guardare la realtà: cioè con l'occhio dell'esploratore, del piccolo "scienziato" che cerca nella realtà con intento di scoperta e per trovare conferme o smentite alle proprie ipotesi.

Nei bambini vanno sollecitare la capacità di definire, di classificare, di trovare assomiglianze nei comportamenti dei materiali, nei comportamenti animali e umani. Tutto questo si può fare focalizzando sull'utilizzo corretto dei nostri canali sensoriali, pertanto per classificare usiamo i cinque sensi. A volte basta una semplice mela per passare una mattinata in allegria a osservare, raccontare e produrre deduzioni.

Pertanto la nostra mela l'abbiamo classificata e analizzata con l'uso consapevole dei cinque sensi, così:

Abbiamo individuato le diverse qualità e scritto con ordine metodologico, le seguenti osservazioni formulate dai bambini con domande stimolo:
vista: forma tonda, colore rosso; tatto: buccia liscia; odorato: profumo dolce; udito nulla da rilevare; gusto: dolce, croccante, succosa. E' un prodotto della natura.

Sul quaderno abbiamo infine prodotto un testo descrittivo sulla mela, utilizzando le parole dell'osservazione, qua ognuno si è espresso sia attraverso pensieri singoli, ma c'è anche chi a ha fatto un vero e proprio testo descrittivo (come si può osservare nella seconda immagine).
Il testo descrittivo è solitamente inserito nel programma di Italiano. Io lavoro sulla trasversalità delle discipline cercando collegamenti continui che evidenzio e faccio notare.

Il sapere è unico e cosi deve essere percepito e ricordate che con una mela al giorno.... si fa lo scienzato un bel giorno!!
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venerdì 13 marzo 2009

Attività sull'apostrofo (tre)

In classe prima le attività sull'apostrofo sono articolate, vanno dosate affinchè non si ingeneri confusione. Chiaramente non si esauriscono in questa fase ma necessitano di consolidamento e a questo proposito è utile rimarcare le regole, in maniera giocosa in modo da dare utili elementi per la memorizzazione.
Insegnando mi sono resa conto che ci sono cose della scuola elementare che ricordo in maniera chiarissima e altre su cui faccio confusione tutt'ora e prima di parlarne per non fare errori, mi vado a ricontrollare i contenuti. E' come se alcune tematiche si fossero stratificate in maniera errata. Mi domando spesso se dipende da come le cose vengono spiegate, dall'ordine metodologico, dalla convinzione, da tutti quegli elementi che si sovrappongono nella trasmissione dei contenuti. E quando sono a lavoro e vedo gli alunni mi chiedo se alla nostra età eravamo voluti bene, ascoltati, incoraggiati, gratificati; se andare a scuola era divertente o una tortura quotidiana.
Al giorno d'oggi non possiamo e non dobbiamo fare a meno di considerare tra le "circostanze" che favoriscono apprendimento anche tutti questi elementi, che non hanno natura formale bensì sostanziale, a mio avviso.
Ora che i bambini per così dire "marciano" abbiamo ripreso il disegno come elemento costitutivo del testo, che dà modo al bambino di rilassarsi fra una frase e l'altra; a volte i disegni ispiratori sono eseguiti dall'insegnante alla lavagna e loro si divertono a rifare.

Far comprendere perchè un al maschile non ha l'apostrofo.

Abbiamo visto nei precedenti post come far applicare la regola dell'apostrofo, quindi si è reso  necessario spiegare perchè "un orso" non vuole l'apostrofo.
Lo ha fatto la collega Annalisa oggi con il seguente passaggio visivo:
Passaggio metodologico:
1) Riprendere la regola dell'apostrofo in riferimento a quento spiegato e consolidare facendo eseguire ai bambini l'esercizio da soli (clicca nell' immagini).
2) Introdurre il concetto che un in presenza di un nome maschile l'articolo "un" rimane uguale e far fare l'esercizio.
3) Far esplicitare la regola in forma di vignetta con un coniglietto (clicca il disegno).

Inutile dire che il nostro è un continuo lavoro di copia, incolla e rielaborazione delle proposte di guide e libri operativi, ma alla fine ci sentiamo di dire che ne vengono fuori dei lavori interessanti in cui il protagonista è il bambino nella sua esecuzione.

Buon Disegno a tutti!
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7 trucchi per una buona interrogazione


Parlando di attività didattica laboratoriale, si è fatto riferimento spesso nei post precedenti alla capacità di saper esporre un argomento e di superare l'ansia che ne deriva soprattutto nell'ultimo anno della scuola primaria. Lo sguardo ci porta alla scuola media preoccupati del fatto che i nostri alunni vengono chiamati a compiti più complessi e che talvolta il salto appare notevole.
Una delle capacità richieste è quella di esprimersi ad alta voce di fronte ad altri; capacità che richiede pratica e abitudine anche se il pubblico è costituito dai compagni di classe; esistono una serie di semplici regole che se perseguite con metodo possono portare buoni risultati: la collega Antonietta prendendo spunto dal libro "Una matita per leggere" ed. Il Capitello, ha tratto una sorta di vademecum che ha consegnato agli alunni dopo averne parlato in aula. Eccolo:
SAPER ESPORRE UN ARGOMENTO
Capita a volte, dopo aver svolto una ricerca, di dover esporre i dati raccolti, oppure di dover riferire un argomento studiato. Spesso abbiamo in mente tutte le informazioni, ma non sappiamo organizzarle e riferirle adeguatamente.

Ecco i trucchi per avere successo durante un' interrogazione:
1. Prima di tutto, leggi più volte il testo da esporre e sottolinea le informazioni più importanti per ricordarle meglio.
2. Allenati ad esporre oralmente ripetendo più volte, ad alta voce, l'argomento di studio.
3. Durante l'esposizione in classe mostra tranquillità, rispondi con precisione alle domande ma non in modo telegrafico, con poche parole.
4. Al contrario, organizza in modo logico le varie informazioni che rispondono alle domande che ti sono state rivolte.
5. Parla a voce alta, pronunciando in modo chiaro le parole.
6. Cura il linguaggio, usando parole specifiche appropriate all'argomento.
7. Evita l'uso fastidioso e inutile dei vari “ allora... cioè... in pratica...dunque...”

Qui potete scaricare la versione stampabile, volendo dare questi suggerimenti sia ai figli che agli alunni Saper esporre un argomento

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giovedì 12 marzo 2009

Poesia di Pasqua 2009: Festa

Un' altra poesia inedita di Pasqua, sul tema della pace, trattato in modo laico pertanto adatta a essere insegnata a tutti: a partire dalla scuola infanzia, fino alla scuola primaria. E' preferibile non dare da imparare poesie con testi lunghi, i bambini di oggi e di tutte le età mediamente non prediligono le attività ripetitive. Le poesie piacciono se sono ben ritmate, in quanto facilitano la ripetizione, ben rimate perchè facilitano la memorizzazione e brevi perchè richiedono meno tempo per essere imparate. Si sà impegnati come sono, spesso i bambini di oggi non hanno molto tempo da dedicare ai compiti. Sarebbe meglio anzi, iniziare la memorizzazione a scuola.

Questa poesia può accompagnare un pensierino da portare a casa per le feste di Pasqua, o essere essa stessa il pensierino se la scriviamo su cartoncino colorato.
Possiamo cercare immagini tratte dalle riviste e fare una sorta di collage che illustra le tematiche della poesia, magari selezionando e facendo un vero e proprio lavoro sul linguaggio delle immagini che può essere accompagnato da brevi riflessioni dei bambini.
Qui nell'immagine è proposta su una semplice cornice, un lavoro che gli alunni possono fare in aula informatica con un programma per immagini a cui aggiungere qualche disegno realizzato con paint o le riflessioni cui si faceva riferimento sopra.
C'è da sbizzarrirsi per fare della Pasqua un' occasione vera di riflessione spogliata del suo aspetto consumistico.
Festa

Un' aura di festa si posa leggera
tocca il cuore di chi spera,
tocca il cuore di chi tace
di chi aspetta un pò di pace.


Triste il giorno di chi soffre,
il dolore la neve non copre.

Spunta piano un piccolo seme
che il freddo più non teme,
un seme di pace e speranza:
finalmente la terra danza!
(Rosalba)

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mercoledì 11 marzo 2009

Attività sull'apostrofo (due)

Un attività che introduce un concetto nuovo ha bisogno di esercizio pratico, pertanto dopo aver introdotto il meccanismo (vedi post precedente) che spiega la presenza dell'apostrofo, abbiamo fatto scrivere la regola così:
L'attività è proseguita da principio con l'abbellimento della regola con un cornicetta floreale che hanno eseguito tutti volentieri e poi con l'esercizio alla lavagna per ogni singolo alunno, così:
- ogni alunno trova una parola accompagnata dall'articolo
- la maestra interviene e sollecita con domande stimolo "mi dici quale è l'articolo naturale per la parola orso?
- il bambino trova la risposta in questo caso "lo orso"
- la maestra continua a chiedere e "lo orso" ti pare che suona bene?
- il bambino dice "no non si dice"- la maestra speiga allora che è un suono "cacofonico", cioè brutto da sentire...
- chiede inoltre "ma dimmi orso è maschio? quindi mettiamo un articolo maschile...."
- l'alunno fa la sua riflessione sul tipo di articolo
- al termine di queste riflessioni ogni alunno esegue l'esercizio meccanico alla lavagna per levare la vocale e mettere l'apostrofo intanto gli altri copiano sul quaderno fino al loro turno. Con questo risultato:
Qui vediamo anche il compito dato a casa, basato sull'individuazione degli errori. Che verrà poi riproposto a scuola per una verifica.
Potrà apparire strano l'utilizzo di concetti come "articolo naturale" o "cacofonia", nell'uso di queste terminologie, ci rifacciamo ai concetti di "zona di sviluppo prossimale" di Lev Vygotskij e al concetto di "Scaffolding" di Jerome Bruner (clikkate sul link per saperne di più), agire nella zona prossimale di sviluppo ci permette di non trascurare le eccellenze e nel contempo ci consente di non perdere gli alunni che tendono ad avere tempi più dilatati nell'apprendimento. Il chè è solo apparente, gli alunni a volte sembrano non imparare per nulla e poi un giorno ci stupiscono. Ecco questo è l'esempio pratico, mai credere che un alunno non sta accumulando nulla solo perchè "restituisce poco".

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