di Maestra Rosalba

sabato 29 gennaio 2011

Fiaba E Favola: Conoscere, Comparare E Inventare In Classe Terza Primaria

L'analisi comparativa di fiaba e favola
Fiaba e favola da programma si presentano inizialmente in classe seconda per essere riproposte in modo più approfondito in terza, se le abbiamo presentate separatamente per evitare di ingenerare confusione, per via anche della similitudine del nome, ora è possibile azzardare una forma di analisi comparativa proprio rispolverando i concetti già presentati: i luoghi, il tempo, protagonista, antagonista, aiutante, oggetto magico, nella fiaba e nella favola pur trattandosi di testo fantastico sono molto differenti.

Inventare una fiaba passo passo
La seconda finalità è sollecitare nei bambini  il tentativo di provare a scrivere una fiaba.
Un'operazione che non sarebbe possibile con la semplice consegna "scrivi una favola", realizzabile invece con una guida passo passo, il bambino inizia scegliendo luogo, tempo, personaggi che deve utilizzare completando uno schema e  inventando una situazione di pericolo dove il protagonista con il soccorso dell'aiutante riesce a tirarsi fuori per arrivare al finale ... e vissero felici e contenti.
Questa attività piacerà molto ai bambini. In rete si trovano tanti programmi per costruire fiabe che ci permettono di aiutare i bambini che incontrano difficoltà a scrivere sul quaderno, nelle DSA ad esempio o in caso di ritardo dell'apprendimento.
E' un'attività che ho sperimentato con risultati incoraggianti per tutti gli alunni anche quelli che non amano inventare le storie, alla fine hanno ammesso che è stato molto facile più di quanto credessero.

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venerdì 28 gennaio 2011

Di voti, giudizi e pagelle

La scuola è anche un luogo di scadenze fisse, un pò come le rate del mutuo e le bollette bimestrali. A cadenze fisse ritornano le vacanze, i rientri a scuola e (manco a dirlo) le pagelle.
Insegnanti, genitori e alunni per diversi motivi si ritrovano entrambi intorno allo stesso documento.
Altre volte abbiamo parlato di valutazione esprimendo dubbi, crucci e ansie.

Voti o metodo?
Siamo arrivati a sostenere, in tanti, che alla scuola Primaria si starebbe meglio senza i voti. E non per essere sostituiti da giudizi sintetici (ottimo, distinto ecc.) o dalle lettere come usano oltre oceano, ma levarli proprio. A mio avviso lascerei solo il giudizio globale, con il compito di "raccontare" sì state leggendo bene raccontare, e non sentenziare, i modi con il quale il bambino apprende, allegando una veloce sintesi dei traguardi raggiunti, per fare un esempio: saper scrivere un testo, saper leggere ed esporre, conoscere le  operazioni matematiche, l'acquisizione di un metodo di studio, di un metodo di analisi della realtà vicino al metodo scientifico e cosa più importante l'entusiasmo, la partecipazione, la socialità (che oggi conta cento volte più di trent'anni fa).
Non aggiungerei nè una parola di più ne una di meno e darei ad ogni bambino, la possibilità di anno in anno di ricominciare come se ogni volta fosse una situazione nuova sgombrando il campo dai  giudizi, passati: apposta non vado mai a rileggere i giudizi degli anni precedenti, non mi interessa di fare un giudizio fotocopia, ma vorrei raccontare di quel bambino qui e ora.

Voti e fasi dell'apprendimento
Perchè i bambini, e tutti ci dimentichiamo di questo pur essendo stati bambini, anche nell'apprendere vanno veloci, rallentano, riprendono, corrono, stanno fermi. Queste fasi dell'apprendimento si collocano in un più ampio concetto di crescita e di divenire, per il quale è impossibile affermare "non sta imparando nulla". Si sarà accorto qualcuno che quello che abbiamo imparato alle scuole elementari ce lo ricordiamo fino a novant'anni? Certamente.

Le maestre e i voti
Noi maestre dovremo quindi poter applicare un metro di giudizio flessibile, aperto ai cambiamenti continui dei bambini. Ricordarci che il voto è relativo ad una prestazione in un dato momento, prestazione che non sempre corrisponde al bambino nel suo ambiente familiare, che spesso è più disinvolto e a suo agio e si esprime al vertice delle sue capacità. I voti a scuola vanno spiegati,  umanamente il bambino (soprattutto se si impegna) è portato a pensare che non ottiene il voto perchè abbiamo qualcosa contro di lui. E su questa sua reazione occorre riflettere e agire con prudenza.

I genitori, i voti e le aspettative
La scheda di valutazione alla lettura effettuata dai genitori non sempre rimanda l'immagine del loro figlio, che a casa appare più veloce, pronto e preparato (specie su altri argomenti).
Ricordarsi sempre che i nostri figli a scuola non sono come a casa e se potessimo osservarli di nascosto scopriremo cose inaspettate a volte in positivo altre in negativo. Il bambino a casa è diverso dal bambino in classe.
Ricordarsi che il voto non è un giudizio sulla vita del bambino ma su una prestazione in una data fase della crescita, è invece un'operazione che va fatta di continuo. La valutazione è il frutto di un'osservatore, l'insegnante, che ha una visione scolastica della cosa, che con i voti deve rappresentare una scala di abilità sia in riferimento al bambino che alla classe.

Gli alunni
Anche gli alunni leggono e commentano la loro scheda e d'altro canto se il voto alto è l'obiettivo cui mirano i genitori (ma a chi non fa piacere un figlio che porta una pagella di voti alti?) non possono che rammaricarsi quando l'obiettivo non lo centrano. Un po' di autocritica noi genitori la dobbiamo fare: riteniamo il voto indicatore di riuscita a scuola, indicatore delle capacità dei figli e diciamolo senza remore, anche qualcosa di cui fare ostentazione. Diciamo ancora, e capisco che può non piacerci, che a volte esercitiamo una pressione smisurata per l'ottenimento dell'obiettivo-voto, con il risultato di produrre l'effetto opposto e indesiderato. Di contro ci preoccupiamo meno  di quanto nostro figlio padroneggi un metodo di studio, di quanta creatività esprima, su quanto sappia argomentare e esprimersi su ciò che legge e ciò che lo circonda, del fatto che deve maturare opinioni personali sulle cose.

Il voto non è  determinante per il futuro scolastico
Eppure sono quelli gli elementi che determinano il futuro scolastico dei bambini e non quel voto, perchè come dicevo qualche giorno fa ad alcuni genitori, conosco alunni delle elementari (ora studenti) che avevano tutti dieci e che un diploma lo hanno preso a stento, e studenti che apparivano meno brillanti che hanno percorso tutti i gradi scolastici con successo.
Ma non perchè tutto sia relativo, no. Solo perchè il progetto scolastico ha un respiro talmente ampio ed è frutto di tante variabili, i docenti che incontriamo, il metodo, la famiglia, le caratteristiche individuali, il grado di risposta sia agli insuccessi che ai successi, che il voto è la cosa che conta di meno.
Il voto farà bella mostra di se negli anni in un cassetto chiuso, gli alunni prima, gli studenti e gli individui poi, andranno in giro seminando per il mondo la voglia di imparare e di fare, se non l'avranno persa nel frattempo anche in nome di un voto.
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giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della memoria 2011: Le parole in gabbia

I bambini della scuola Primaria sono troppo piccoli per riempire i loro occhi delle foto di allora. Non che il potere della parola sia minore, ma le immagini mostrando le condizione dei volti, dei corpi, della miseria, della violenza, della negazione hanno la capacità di aggrapparsi al cuore, al cervello.

Il mio sogno
Ho iniziato presto a conoscere le storie dei perseguitati dalle leggi razziali. Ho letto Anna Frank che ero ancora bimba e i miei sogni non si erano ancora formati, probabilmente neppure il mio vocabolario di concetti e idee doveva essere ben maturo. E spesso sono diventata e ancora oggi divento nei miei sogni, l'Anna Frank che sfugge alla persecuzione. L'ultimo sogno è di solo una settimana fa e l'ossessione è cercare un posto ben occultato dove qualcuno inevitabilmente mi scopre. Finisce in due modi o inizio a correre con l'affanno, il cuore in gola e gli occhi schizzati da sanguigno terrore o mi sveglio prima, quasi a proteggermi dalla parte finale.
Ero troppo piccola per leggere di Anna, oggi lo capisco. Ho imparato a convivere con quei sogni e sono la mia personale giornata della memoria ogni volta che tornano. Se fossi più fantasiosa crederei alla reincarnazione, ma non è così. (Rosalba)

E allora oggi, perchè coi bambini occorre parlare e perchè tacere è essere complici anche di chi ci ha preceduto, per noi della classe terza la Giornata della memoria è iniziata con un mio racconto sulla guerra, su quando pochi uomini elevandosi al rango di custodi del vero, cominciano bruciando i libri e continuano per anni sterminando chi non rientra nel loro personalissimo concetto di razza pura. Abbiamo cercato nei nostri vocabolari quotidiani le parole che l'uomo mette in gabbia quando sfodera la sua parte peggiore.
Abbiamo fatto un lavoro tra Italiano e Arte e immagine, perchè le parole hanno un volto: le possiamo rappresentare, rendere vive, materializzare.

Abbiamo elaborato e sintetizzato, opinioni, idee e concetti come segue, collettivamente:

Le parole in gabbia
Le parole del rispetto: pace, accoglienza, ascoltare, rispettare, accettare e amare.
Pace è stare sereni anche quando ti arrabbi.
Accogliere è accettare la diversità.
Ascoltare è prestare attenzione all'altro.
Rispettare è stabilire confini della libertà degli individui. La libertà individuale ha un confine.
Accettare è rispettare un'idea, una persona nella sua differenza da noi.
Amare è voler bene l'umanità in quanto tale, come persone del mondo.
E' quando gli uomini mettono in gabbia le parole del rispetto, che accadono al mondo le peggiori cose. Quando l'uomo ritiene che il suo modo di pensar e di essere è l'unico possibile.





I disegni evidenziano la rabbia nei volti di chi mantiene prigioniere le parole. Parole imprigionate prima che altrove nella mente. Il dolore e il disappunto di chi subisce e ascolta.
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mercoledì 26 gennaio 2011

Promo del film documentario su Gianni Rodari Un sasso nello stagno

"Un sasso nello stagno" è il film documentario dedicato a Gianni Rodari, il noto scrittore per l'infanzia, pedagogista e poeta di cui lo scorso di sono celebrati il novantesimo dalla nascita, trent'anni dalla morte e quarant'anni dal premio Andersen.
Gianni Rodari non ha necessità di presentazione alcuna neppure tra i bambini, rimane a tutt'oggi una fonte preziosissima nella didattica sia con le sue filastrocche a tema, che come fonte di ispirazione per altrettanti scrittori di filastrocche.
Il  film documentario presentato il 31 ottobre scorso, è da ieri in un video-promo su YouTube della durata di sedici minuti. Il film invece ripercorre le tappe della formazione di Gianni Rodari e l’evoluzione del suo pensiero poetico, è prodotto da Fondazione Aida con la collaborazione di Palco e Retropalco Rai 3, Rai Trade ed EDUCA per la regia di Felice Cappa.

Non rimane che gustare questi sedici minuti di poesia del linguaggio, intensa e vera come solo Rodari sapeva rendere la parola.


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martedì 25 gennaio 2011

Bambini più sicuri su Internet lo dice uno studio europeo

Uno studio svolto tra  maggio e agosto 2010,  finanziato nell'ambito del Programma Safer Internet che promuove un uso più sicuro di Internet per bambini e giovani e la lotta contro i contenuti e i comportamenti illegali o nocivi, dimostra che i rischi che i giovani corrono su Internet non sono poi così elevati. Lo studio è stato finanziato dalla UE e i risultati sono un prodotto di un sondaggio condotto da EU Kids Online. La rete di ricerca è  coordinata da esperti della London School of Economics nel Regno Unito.
Il sondaggio, condotto in 25 nazioni europee, evidenzia due punti fondamentali: solo una piccola parte di giovani hanno problemi con Internet e di questi una piccola frazione ha avuto conseguenze in base a questi problemi. I dati evidenziano il modo di uso, i rischi, la sicurezza e l'esperienza dei bambini tra i 9 e i 16 anni e i loro genitori per un totale di 25.140 utenti.
In particolare lo studio dimostra che nella gestione di internet il rapporto genitori-figli è meno conflittuale che con la televisione.
Il dato rilevante è che in caso di problemi dei figli solo in 50% dei genitori se ne sono accorti, su questo dato è doveroso richiamare quanto spesso affermiamo, cioè che la vista e il controllo diretto nell'uso di Internet rimangono il mezzo più sicuro di prevenzione. L'abilità dei figli nell'utilizzo del mezzo è l'arma con il quale spesso aggirano i sistemi di prevenzione attuati dai genitori.

Quantità della navigazione e ruolo della scuola
Lo studio prosegue con i dati sulla navigazione in termini di ore passati davanti al pc, più avanza l'età dei bambini e maggiore è il tempo che vi trascorrono. I navigatori più giovani sono  danesi e svedesi, che iniziano a 7 anni. La casa (87%) è il luogo dove si utilizza principalmente e al secondo posto si colloca la scuola (67%). Ciò che segue evidenzia  che alla scuola (ancora una volta) è affidato il compito favorire l'utilizzo adeguato e responsabile del mezzo, lo studio sottolinea infatti come gli insegnanti possono avere un ruolo fondamentale di sostegno, in particolare riguardo gli adolescenti più grandi e i bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico.

Essere se stessi online
Circa la metà afferma di trovare più facile essere "se stessi" online, ma di avere difficoltà quando si trova in un ambiente "faccia a faccia". Sono per lo più ragazzi e bambini provenienti da famiglie di basso livello socioeconomico a descriversi in questo modo. I risultati evidenziano che un bambino su quattro comunica con estranei attraverso giochi, chat o mondi virtuali. Questo a significare che il 25 % dei bambini si espone ad un rischio evidente, e non si tratta certo di un dato confortante perchè è anche indicatore della solitudine dei bambini.

I social network
Moltissimi sono i giovani che partecipano a social network. Manco a dirlo il più utilizzato è Facebook. Tale attività aumenta con l'età. L'81% dei ragazzi di 15-16 anni ha un profilo in un social network, contro il 59% dei ragazzi di 9-16 anni e il 26% dei bambini di 9-10 anni. Quasi un quarto dei profili sono pubblici e sono più spesso le ragazze a mantenere privati i profili. La maggior parte dei ragazzi comunica con persone che conosce o con amici di amici.
Anche qui è ravvisabile una situazione di consistente pericolo se pensiamo che una gran parte degli abusi avvengono nella cerchia delle conoscenze familiari. Ritenere sicuri i figli su internet perchè comunicano solo con le cerchia dei conoscenti è pericoloso quanto e se non di più, che stare in un ambiente del tutto sconosciuto.

I problemi collegati all'utilizzo di Internet
Per quanto riguarda i due maggiori problemi collegati a Internet che interessano i bambini, gli esperti indicano l'uso eccessivo di Internet e l'accesso da parte dei giovani a contenuti non appropriati:  il 12% del contenuto inappropriato è legato a messaggi di odio diretti contro gruppi specifici; il 10% è pro anoressia nervosa; il 7% incoraggia l'automutilazione; il 7% incoraggia l'assunzione di droghe e il 5% riguarda il suicidio.  Lo Stato Membro dell'UE ad avere meno problemi con i contenuti non appropriati è la Francia con appena il 14% dei propri giovani coinvolti contro il 21% di tutti i giovani europei e il 43% dei giovani provenienti da Repubblica Ceca e Norvegia. I dati indicano che il 23% dei ragazzi di 11-16 anni che vanno incontro a esperienze negative hanno problemi di insonnia, difficoltà a scuola e trascurano gli amici. Gli esperti dicono che i bambini più colpiti da problemi online sono una piccola minoranza del 12%.
Indirettamente lo studio fornisce elementi in base ai quali osservare con maggiore attenzione  la fascia degli studenti della scuola Secondaria di Primo e Secondo grado. Più che al semplice disagio familiare, cui la scuola fa spesso riferimento, gli alunni andrebbero osservati anche durante le sedute nel laboratorio di informatica. Se ne ricaverebbero utili spunti di lavoro per approfondire la qualità del loro rapporto con internet tenedo conto che il semplice divieto nell'uso non è garanzia di evitamento del problema.

Conclusione
Se da un lato lo studio ci rassicura sulla reale quantità dei problemi che i bambini incontrano su Internet, da un lato parecchi numeri evidenziati inducono alla prudenza, ad una maggiore attenzione ed una vigilanza stretta del tipo "marcatura a uomo" e d'altronde il fatto che il 50% percento dei bambini preferisce usare internet nella propria camera è un dato che parla da solo. Ancora una volta è alla scuola che si affida la maggiore responsabilità di educare i bambini all'utilizzo responsabile. Per un bambino che nasce con il pc quasi a braccetto,  non c'è miglior "fatto educativo" che il primo esempio della famiglia, esempio nel saper dosare e nell'alternare le dovute esperienze pratiche.
Alla scuola poi il compito di innestare il contenuto educativo, certamente non sempre sufficiente a rimuovere percezioni quali "tanto c'è il monitor davanti non mi può accadere nulla".
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domenica 23 gennaio 2011

Primo Carnevale della Chimica

Del Carnevale della Fisica e di quello della Matematica cari lettori sapete già. Ancora invece forse non sapete del neonato Carnevale della Chimica.
Inizia oggi una nuova avventura, che si contestualizza anche con le celebrazioni per l'anno Internazionale della Chimica, e partendo dalle esperienze degli altri carnevali, diversamente diffusi al mondo, intende con lo stesso spirito mettere in rete i blog e coloro che si interessano a questa branca della Fisica.
Essendo un Carnevale le esperienze sono molteplici e presentate sotto diverse sfaccettature. Così come le storie dei blog che per diverse strade sono arrivate alla partecipazione della prima edizione del Carnevale, oltre trenta.
Della chimica, negli anni delle superiori ricordo quanto la vedevo ostile, fatta di formule da ricordare a memoria attraverso le spiegazioni dei docenti.
Non a caso, pensando di fare cosa gradita ai docenti Chimicare.org il sito che ospita il Carnevale, ha creato un'apposita sezione per la didattica, coloro che la chimica cercano di farla apprezzare sperimentalmente agli studenti per ciò che serve, e non solo trasmetterla per dovere come è accaduto a molti studenti.
La prossima iniziativa sarà il lancio di un contest per la realizzazione di un logo ad hoc per questo neonato carnevale, tutte le informazioni saranno disponibili tra qualche giorno sul sito www.carnevaledellachimica.it.
Intanto restate collegati con la pagina di feisbuc.
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sabato 22 gennaio 2011

Filastrocca Carnevale 2011: Allegro Carnevale

Filastrocca inedita per l'imminente Carnevale 2011, naturalmente dedicata a a tutti i bambini dalla scuola Infanzia alla scuola Primaria, principali protagonisti di questa festa che invece non sempre incontra il favore degli adulti.
Volendo completare l'attività sul Carnevale vi suggerisco questa  attività sulle maschere Italiane dello scorso anno, sotto i link alle risorse migliori in rete.

Allegro Carnevale

Coriandoli e stelle filanti,
capriole, salti, bimbi danzanti.
Musiche, suoni, allegri colori,
scacciano il freddo e i suoi grigiori.
Diverte tutti con un gran chiasso
una carovana che se ne va a spasso.
Qualche faccione mette spavento
ma lo fa solo per divertimento.
Veloce! Infila il travestimento
e aggiungiti al coro tutto contento!
Rosalba

Per disegnare
i disegni per i cuccioli di scuola Infanzia (e non solo) su Scuoladacolorare  
le maschere veneziane su Giochi e disegni da colorare
disegni attività e altro sul portale Dienneti
disegni da colorare su disegnidacoloraregratis
disegni da colorare su coloratutto
disegni di Carnevale su Biglietti e auguri
i disegni di calshop
maschere da ritagliare su Cartonionline

Le Recite
I testi per le recite di Reportonline
Copioni teatrali per ragazzi del Gruppo Teatrale Tempo di Carugate
 
I costumi
50 modelli di costumi e idee di Carnevale da fare a casa su Pane Amore e Creatività
Altri modelli in questo blog MinniePierrot, Arlecchino e Pippi Calzelunghe
 

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mercoledì 19 gennaio 2011

L’Università di Cagliari 29esima nella classifica Top Italian Institutes

Questo blog non si occupa direttamente di notizie riguardanti il mondo universitario e la ricerca, ma trattandosi di un risultato che riguarda la regione Sardegna, segnalo ai lettori interessati, la notizia che in questi giorni sta facendo un pò il giro dei media.

La Top Italian Institutes
L'Univertà di Cagliari ha raggiunto la 29 posizione nella classifica della Top Italian Institutes redatta da Via_Academy.org, e aggiornata in tempo reale. Classifica che si basa sull numero di citazioni ricevute dai  ricercatori definito con l' h-index. La somma dei punteggi ottenuti dai ricercatori dell'università di Cagliari ha dato come risultato 433, punteggio che ha fatto risalire l'ateneo di dieci posizioni rispetto al passato.

I docenti
I docenti  che hanno contribuito al punteggio che ha portato l'Università di Cagliari al raggiungimento del 29 posto, presenti nella Top Italian Scientists  sono i professori Patrizia Farci (internista) e Gian Benedetto Melis (ginecologo) compaiono nella lista Tis con un H-index rispettivamente di 39 e 33. Sono presenti inoltre scienziati di fama come il professor Antonio Cao  (genetista e pediatria emerito), Walter Fratta (farmacologo) e Renzo Galanello (pediatra). La classifica h-index è in continua evoluzione e altri ricercatori operanti a Cagliari dovrebbero presto comparirvi.

Queste sono le cose che ci piace sentire, e un pò a volte come maestra sogno che qualche alunno si appassioni alle scienze e decida di fare questo faticoso e irto percorso. Perchè la cronaca del mondo della ricerca di questi ultimi anni è cronaca di scoraggiamento, più che di affermazioni.
In mezzo ad un mare di difficoltà una piccola buona notizia per la nostra isola, permettetemi questa piccola vanità.

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martedì 18 gennaio 2011

Scienza Express: Una Casa editrice Che E' Anche Un Progetto

Mi piace iniziare così, con questo titolo, ciò che sto per raccontarvi su Scienza Express, la casa editrice on-line che si rivolge tutti: coloro che i libri li voglio acquistare e leggere e coloro che li scrivono e vorrebbero vederli pubblicati.
Non che le altre case editrici un progetto non lo abbiano è che quelli di scienza Express lo hanno esplicitato con un Manifesto e leggendolo si capisce subito che l'idea tutta rivolta al racconto dei fatti di scienze, al supporto nella didattica e alla sua diffusione, ma anche a tutto ciò del quale si può ragionare intorno alla scienza, avvicina tutti di fatto abbattendo la distanza tra editore e lettore. Come? Mettendosi in gioco alla pari e invitando un pò tutti nel difficile compito (ahinoi) di riappropriarci della lettura come fatto consapevole finalizzato alla (ri)costruzione di un sapere scientifico accurato che lo allontani dalle false credenze portate dalla malainformazione.

Per gli insegnanti
Gli insegnanti, dalla materna all’università, sono la frontiera tra i cittadini e la lettura. A nostro modo di vedere, il sistema educativo deve tendere a far crescere la passione e l’abitudine alla lettura.
A fianco di questo ci sono le scienze e il pensiero razionale che devono essere costantemente trasmessi alle giovani generazioni.
Vogliamo che gli insegnanti abbiano gli strumenti per lavorare e, prima ancora, per “pensare informati”, con la facilità di accesso ai libri e alle risorse online che la loro professione si merita.

Le prime pubblicazioni sono imminenti, è possibile sostenere la casa editrice acquistando tutti i volumi di prossima pubblicazione con un notevole risparmio e come azione concreta di sostegno al progetto editoriale.

Le risorse per la scuola
Di particolare interesse per gli insegnanti la sezione Scuola 2.0, al cui interno si trovano i libri dedicati alla scuola Infanzia e Primaria, che speriamo veder arricchiti di ulteriori contribuiti, perchè nella scuola e in particolare nell'ambito dell'insegnamento delle scienze, c'è una fame notevole di contenuti da sperimentare con gli alunni, organizzati trasversalmente alle discipline, che tengano altresì conto del fatto che in tali scuoli non esistono laboratori dedicati, ogni attività va pensata e costruita come se dovesse essere fatta a casa, con materiali di recupero e in totale sicurezza.

e c'è pure la pagina su feisbuc
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sabato 15 gennaio 2011

Attività Didattica: I Nomi Composti

I nomi composti, già visti in classe seconda sono ulteriormente sviluppati nel programma di terza di scuola Primaria.  I bambini sanno già che la parola composta è la combinazione di due che ne originano una terza.

I nomi composti si originano da diverse tipologie di parole
Ora complichiamo un pò le cose facendo notare che le parole che originano una parola composta non sono indistinte, ma hanno funzioni diverse e nascono dalla combinazione di:
  • due nomi: pescecane
  • un verbo e un nome: tritacarne
  • da un nome e da un aggettivo: buonumore
  • da due aggettivi: chiaroscuro
  • da due verbi: saliscendi
  • da un verbo e da un avverbio: posapiano 
citiamo quelli che possono essere compresi in questa fase dai nostri alunni, altri ancora potranno essere proposti più avanti. Per declinare il plurale delle parole composte, ci sono differenti regole, che ancora non è possibile memorizzare quindi un aiuto può venire dall'utilizzo del vocabolario, che gli alunni ora dovrebbero imparare a consultare con una certa costanza .

Nel pdf scaricabile una serie esercizi per altrettanti giochi e/o attività da fare in classe, compreso riconoscere la tipologia di parole all'interno del nome composto, in specie i nomi, i verbi, gli aggettivi. Da utilizzare come supporto per l'esercitazione a casa e anche per gli stranieri che s'industriano di apprendere la nostra difficile lingua.

Download Attività Didattica I nomi Composti
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giovedì 13 gennaio 2011

Google Lancia Non Perdere La Bussola e Il Centro Per La Sicurezza Online Della Famiglia

Alessio su Google Italia Blog ci segnala l'iniziativa che Google rivolge a insegnanti e genitori per la sicurezza, la tutela e la salvaguardia dei minori (e non solo) su Internet. Lo giro a voi cari lettori del blog, sapendo di fare cosa gradita in specie ai molti genitori che leggono e commentano il blog.
Se nella scuola Primaria gli insegnanti riescono ad operare un discreto controllo sulla navigazione, controllo che si allenta man mano che aumenta l'età degli alunni, in casa è  facile che un figlio specie se adolescente sfugga al controllo. Google mette a disposione due tipi di risorse per le scuole e le famiglie,  Alessio ci descrive così il progetto Non perdere la bussola:

Non perdere la bussola lo abbiamo presentato ieri a Roma alla presenza del Ministro dell’Interno Roberto Maroni e del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, del Prefetto Oscar Fiorilli della Polizia di Stato e di Antonio Apruzzese, Direttore della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Attraverso questa iniziativa, gli agenti della polizia delle comunicazioni si recano nelle scuole che ne fanno richiesta e formano i ragazzi su temi legati all’uso sicuro e responsabile della rete.


Pensato per le famiglie e la scuola  invece:

Il Centro per la sicurezza online della famiglia, invece, è una risorsa online a disposizione di chiunque sia interessato al tema di un uso sicuro e responsabile delle tecnologie e raccoglie suggerimenti di importanti associazioni, consigli e spunti offerti dai genitori (Googlers, ma non solo) per i genitori, così come informazioni su come usare gli strumenti di sicurezza che abbiamo sviluppato per i prodotti Google.
Per rispondere ad alcune delle domande più complesse, come per esempio quelle legate ai contenuti inappropriati o all’incontro online con estranei, ci siamo rivolti a degli esperti: organizzazioni che ogni giorno promuovono la sicurezza dei ragazzi e l’alfabetizzazione digitale, quali Save the Children, Telefono Azzurro e Terre des Hommes.


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mercoledì 12 gennaio 2011

Unità Didattica Di Approfondimento: I Materiali, Il Vetro

Il vetro è uno dei materiali più usati e più presenti nella vita quotidiana, in classe seconda e terza di scuola Primaria si parla di materiali e del loro utilizzo: vetro, legno, metallo e plastica ad esempio. Parlare di uno di essi significa proporre collegamenti pluridisciplinari. Scoperte come quella del vetro o del ferro ben si legano agli argomenti di storia e alla geografia, plastica e legno  si legano con maggiore efficacia ad argomenti come l'Educazione Ambientale.
E come tutte le storie delle scoperte anche quella del vetro è un racconto che attraversa i secoli per giungere fino a noi ancora fresco e attuale: oggi come allora rimane un materiale, pur con i dovuti affinamenti della tecnica, che nessun'altra invenzione è riuscito a sostituire.

I contenuti dell'unità didattica
Dalla leggenda tramandata da  Plinio il Vecchio sull'origine del vetro scoperta per caso dai Fenici, per passare dai materiali comprese le prime semplici formule chimiche, pensiamo al Silice principale componente del vetro,  alle tecniche di fabbricazione, ai mille prodotti che dal vetro si ottengono, al riciclaggio del vetro  per finire con un esperimento assai dolce, adatto ai bambini che simula la fabbricazione del vetro.
Questi sono i passaggi dell'unità didattica che propongo, già svolta con gli alunni di terza e adatta dalla classe seconda in poi con le opportune modifiche.
La storia dell'uomo passa anche per i materiali, per gli elementi chimici di cui i materiali sono fatti. I materiali rappresentano la nostra storia, ne esprimono l'essenza anche in virtù delle elevate tecniche di produzione e lavorazione, pensiamo ai vetri di Murano, che l'uomo è stato in grado elaborare di secolo in secolo.

Il video illustra i vari passaggi del nostro "vetro dolce", compresa la fase di degustazione:

Qui invece potete scaricare l'intera unità didattica in versione pdf. Per chiarimenti e suggerimenti la consueta mail o su feisbuc e twitter.
Questo post, come altri a seguire celebra l'anno Internazionale della Chimica 2011
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martedì 11 gennaio 2011

Google Science Fair: La Fiera Della Scienza di Google

Google Science Fair è un concorso che il colosso di Mountain View promuove per la ricerca di giovani talenti nel campo della scienza provenienti da tutto il mondo, invitandoli a presentare i loro progetti scientifici.
In palio oltre a borse di studio, la possibilità di visitare i centri di ricerca più importanti al mondo,  ci sono anche opportunità di lavoro nel mondo scientifico.
I progetti si potranno presentare online nel sito Google Science Fair dove sono fornite tutte le istruzioni in lingua inglese.
E' possibile partecipare sia con un progetto singolo sia in piccolo gruppo. La scadenza è il 4 Aprile 2011, entro tale data dopo aver creato un account su Google, se ancora non lo si possiede, dovrà essere caricato il video con l'esperimento che s'intende proporre e le slide di presentazione del progetto che dovrà essere redatto in lingua inglese, come si legge nella pagina delle norme per la partecipazione. I giovani che riusciranno a passare la selezione avranno l'opportunità di presentare il loro progetto di fronte ad illustri scienziati e di rispondere alle loro domande.

Nel sito è altresì presente una pagina dedicata alle risorse per i docenti ed ad essi si rivolge Google per la preparazione degli stessi e il supporto nella presentazione del progetto che si configuara come una vera e propria attività di ricerca secondo lo schema che segue:

Google Science Fair è web-based si svolge secondo queste tre parle chiave:
Digital: in quanto si rivolto a studenti  da sempre utilizzatori e fruitori digitali, pertanto anche la comunicazione dei loro progetti non può che avvenire secondo questo canale, oltrettutto economico ed ecologico.

Global: perchè non si rivolge alla singola scuola di quartiere ma travalicando le regioni e perfino gli stati prende un respiro mondiale coinvolgendo tutti gli studenti del mondo di questa fascia d'età.

Collaborative: perchè il progetto è pensato per un percorso studente/docente unitario e tra gli stessi studenti promuove la possibilità di ricercare tra pari.
 
Il progetto si avvale della collaborazione di importanti istituzioni quali il Cern di Ginevra, la Lego, la National Geographic e Scientific American
 
Per saperne di più e documentarsi Google Scence Fair e il relativo canale su YouTube


Aggiornamento del 13 gennnaio 2011: La fonte di quest'articolo è esclusivamente il sito Mashable, uno dei primi a lanciare la notizia in anteprima mondiale,   prontamente ripresa dai siti made USA. La traduzione è mia, mi scuso per eventuali imprecisioni.
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lunedì 10 gennaio 2011

Affrontare Il Rientro Dalle Vacanze Di Natale, Proposte Per i Temi Di Scuola Primaria

Il rientro dalle vacanze di Natale si caratterizza per l'atmosfera di relax. Passato il periodo in cui i bambini appaiono elettrici per via dell'imminenza delle feste, al rientro (come da tutte le vacanze in genere)  gli alunni, sono di solito più riflessivi e attenti.

Alcune idee per non disperdere questi preziosi momenti.
Correggere con puntualità i compiti delle vacanze, i bambini ci hanno lavorato ed è doverosa la restituzione più che per quelli settimanali, la loro esecuzione potrebbe aver levato tempo ad altre cose interessanti per loro, inoltre se avete chiesto di raccontare qualcosa inerente a questo periodo passato ci tengono a condividerlo con l'insegnante.
Se qualcuno non li ha fatti, siamo tolleranti perchè potrebbe dipendere più che dal bambino, dall'organizzazione familiare. Io ad esempi ho iniziato oggi la lettura collettiva del testo prodotto come compito a casa e a chi non l' aveva fatto ho dato tempo fino domani.

Non diamo il solito testo da fare a scuola chiedendo come hai passato le vacanze di Natale. Ai bambini non piace il testo generico e si rischia di banalizzare tutto il lavoro fatto in precedenza.

Alcuni titoli per il testo al rientro dalle vacanze di Natale
Ecco un elenco di possibili titoli, il primo sperimentato oggi a scuola è stato un successo, i bambini hanno gradito e scritto molto.

- Sono state vacanze di Natale bellissime, ma proprio non mi è andato giù...
Chiediamo ai bambini di esprimersi liberamente su ciò che non è piaciuto, ne leggeremmo delle belle su litigate familiari, pranzi cucinati alla meno peggio, paura dei botti, dispetti fra amici.

- Ho incontrato tante persone, ma più di tutto mi ha fatto piacere rivedere...
Chiediamo ai bambini, che sicuramente hanno rivisto parenti, cugini o amici di raccontare un incontro in particolare, chiediamo di raccontare le emozioni, la gioia.

- Tra tutti i regali che ho ricevuto ce n'è uno che...
Quello che è piaciuto di più, quello inatteso, quello che proprio non volevi o quello inutile, spiega perchè e racconta come invece avresti voluto andassero le cose.


Condividiamo con i bambini la tabella di marcia per le settimane a venire
Con i bambini facciamo un piano delle cose da fare, condividiamo con loro lo svolgimento delle attività per le prossime settimane, quali contenuti, quale piano di lavoro. Gli alunni vanno fatti partecipi anche in relazione  al lavoro che devono sostenere. Si sa che dopo le vacanze occorre riprendere un buon ritmo e andare spediti, perchè poi con la primavera e i primi caldi soprattutto al sud, la stanchezza tornerà a farsi sentire.
I bambini sono i nostri principali collaboratori, se si sentono coinvolti e protagonisti anche nelle scelte  l'attività sarà più leggera e divertente per tutti.
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Concorso IllustraRodari Del Centro Studi Fantasilandia

Cari lettori ricevo e volentieri segnalo la notizia relativa al concorso nazionale IllustraRodari per giovani dai sedici anni in su, bandito dal Centro Studi Fantasilandia che intende in tal modo rendere omaggio a  Gianni Rodari.
Del noto grande poeta, scrittore, giornalista e pedagogista si sono celebrati tre anniversari nell'anno appena trascorso: il 90° della nascita, il 30° della morte ed il 40° dell’assegnazione del premio Internazionale Andersen.

Dal sito:
Il concorso vuol costituire un’opportunità per quelle giovani generazioni di artisti che hanno scelto di dedicarsi all’illustrazione ed al fumetto di approfondire la conoscenza di Rodari ed uno stimolo per mettere a frutto il loro talento nel non facile compito di interpretare una sua opera.
Dal successo della prima edizione è nata l’idea di raccogliere e presentare ogni anno tutte le opere partecipanti al concorso in una mostra che permette di valutare i risultati che ha prodotto l’incontro tra la produzione rodariana e le differenti espressività e sensibilità di giovani artisti contemporanei.

Su Fantasilandia potete scaricare il regolamento in pdf e il modulo di adesione. L'adesione è gratuita il premio in palio per il vincitore è costituito da mille euro.
Ogni illustratore o gruppo dovrà interpretare una favola tratta dal libro “Il libro degli errori” edito da Einaudi, Torino, nel 1964, con almeno 5 illustrazioni oppure 10 tavole di un fumetto.
Ciascuna illustrazione o tavola dovrà essere di dimensioni A3 (29,7 x 42 cm), in formato jpeg, a 72 dpi di risoluzione  realizzata con qualsiasi tecnica, anche digitale dovrà essere ed inviata entro il 7 marzo 2011 a mezzo e-mail all’indirizzo info@fantasilandia.net, avente come oggetto Concorso IllustraRodari.
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domenica 9 gennaio 2011

Il Portale Ti Racconto Una Fiaba

Ti racconto una fiaba è un portale nato recentemente che si rivolge a bambini e adulti, amanti delle fiabe: sia che ne siano autori sia che le vogliano semplicemente leggere.

Il fondatore del sito é Manuel Ronzoni e con una semplice iscrizione è possibile diventare coautori, egli presenta così lo spirito dell'iniziativa, che nasce da un blog per diventare il portale delle fiabe classiche, di quelle moderne e di quelle che verranno:
Scoprire la realtà nella fantasia. Un tentativo di aggirare la logica del dualismo pessimismo-realismo affrontando con la struttura della fiaba i più svariati argomenti. La fiaba per bambini spesso può veicolare un messaggio anche per chi la racconta, sia esso chi la scrive o chi la narra. La fiaba offre questa opportunità. Io provo a coglierla.

E ancora citando Italo Calvino

"Io credo questo: le fiabe sono vere, sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna".

E allora l'invito è oltre che a leggere le  fiabe, a condividere le proprie su Ti racconto una fiaba e farne patrimonio comune della rete.
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venerdì 7 gennaio 2011

Premio Montessori 2010/2011: IX Edizione di Favolando

E' bandito per l'anno scolastico 2010/2011 la nona edizione del premio Maria Montessori "Favolando" che ha le seguenti finalità:
Attraverso un viaggio itinerante e capillare di scambio culturale, la nona Edizione del Concorso Artistico e Culturale di favole e fiabe ha la finalità educativa di promuovere percorsi etici e sociali di solidarietà e comunicazione fra culture, recuperando due antiche virtù: memoria e lentezza, quali valori altamente umani. La memoria come mezzo strumentale per ricordarci che cosa vale in sé, al di là del contingente. La Tecnologia di oggi, infatti, perfezione priva di scopo, non consente una riflessione evocativa e critica del passato; essa non ha nulla da dire sui problemi finali propriamente umani: il senso della vita, l’esigenza di affetto e di riconoscimento, la giustizia, la morte. Gli esseri umani, invece, debbono pensare la propria esistenza e decidere il loro orientamento di vita. Attraverso la velocità si arriva alla massima confusione concettuale e pratica; si finisce per scambiare i valori strumentali per valori finali. Occorre quindi la rivalutazione della lentezza, virtù messa in pericolo dal mondo tecnologico e dagli oggetti di cui facciamo uso. Lentezza, dunque, non solo quale valore fondante per la riappropriazione del sé relazionale, ma anche come memoria; vale a dire, come momento di riflessione per un’elaborazione dei sentimenti e delle emozioni al fine di una crescita consapevole della realtà, in una rete di rapporti dove l’interazione con se stessi, prima, e con gli altri, dopo, sia un passaggio fondamentale per un’integrazione sociale progressiva e fattiva.

Stralcio dal regolamento
1) La partecipazione al Concorso è gratuita e aperta a tutti i bambini delle scuole materne e agli studenti delle scuole elementari e medie inferiori.
2) Ogni bambino, studente o classe potrà partecipare con una singola creazione, fiaba o favola, illustrata e scritta, inedita, mai segnalata in altri concorsi, dattiloscritte, o scritte a mano purché facilmente leggibili.
3) In calce agli elaborati saranno chiaramente indicati: nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico della scuola di provenienza e l’insegnante che ha seguito il percorso creativo. Esso dovrà pervenire alla segreteria del Premio entro, e non oltre il 31/03/2011.
Continua la lettura sul sito montessoridesign/favolando nella stessa pagina il pdf scaricabile con il resto del regolamento per partecipare.
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mercoledì 5 gennaio 2011

Anticipare o no l'ingresso alla scuola Primaria?

Il rientro a scuola si concretizzerà oltre che con la ripresa delle attività didattiche, con le procedure burocratiche per la formazione delle classi per il prossimo anno. La procedura avrà inizio con l'emanazione della circolare che determinerà criteri e scadenze. Se per la maggior parte delle famiglie è semplicemente un atteso momento di passaggio, per  le famiglie dei bambini cosidetti anticipatari è un piccolo dilemma. Si tratta di  quei bambini che compiendo i sei anni entro Aprile, i genitori hanno la possibilità di scegliere se frequentare ancora un anno alla scuola Infanzia o anticipare l'ingresso alla scuola Primaria.

La mail di una mamma che deve prendere questa decisione mi ha suggerito una serie di riflessioni che in parte ho già condiviso con lei nel risponderle e in parte vorrei esplicitare qui coi lettori e le lettrici del blog.

L'ingresso nel mondo del lavoro avviene sempre più tardi
Questa è la prima riflessione che mi viene in mente, strettamente collegata all'attualità. Anticipare significa fare tutto un anno prima. Anche l'università. Per finire (o non finire) nel mercato del lavoro con un anno in anticipo.

Un anno in meno di giochi
I bambini, i nostri figli, diventano grandi presto, succede in un attimo che te li consegnano alla nursery e te li ritrovi partire per l'università (l'autore della frase diceva il "college" mi scuso ma non ricordo chi fosse). Quindi perchè levargli un anno di giochi, di libertà nei movimenti, un anno di scuola Infanzia e di spensieratezza?

L'ingresso ad una scuola dove, seppure il gioco rimane un modo privilegiato di apprendere (non ovunque) i bambini devono stare seduti e ascoltare per molto tempo.
La scuola Primaria è comunque un ambiente di apprendimento formalizzato che ha le sue regole, immaginiamo un bambino con la frequenza di soli due anni di scuola Infanzia, figlio unico, che non è andato al nido, quanto tempo avrà passato a giocare con i coetanei?

I prequisiti
I nostri figli ci appaiono spigliati, con un linguaggio pronto, bravi con il telecomando, con il telefonino quando sfugge al controllo, smanettoni con il computer, siamo sicuri che siano questi gli indicatori che fanno di un bambino di meno di cinque anni e mezzo, uno scolaro pronto per la scuola Primaria?
Analizziamo con puntigliosità e distacco il disegno, ascoltiamolo attentamente quando parla, vediamo quali sono i suoi interessi, il grado nella capacità di associare, discriminare e infine controlliamo se non ha già iniziato un percorso in solitaria nell'apprendimento del meccanismo lettoscrittura (molti bambini imparano  quasi da soli), però  non dimentichiamoci che si tratta di una specie di automatismo, le vere difficoltà vengono dopo.
Infine chiediamoci se esprime un talento in particolare: per la musica, le scienze, nell'apprendimento delle lingue.

I talenti
Chiediamoci quindi molta onestà se nostro figlio non abbia davvero un talento. Un talento espresso precocemente e se non sia il caso di sostenerlo. Intanto lo scopriamo proprio tramite l'esposizione precoce a determinate esperienze, qui la scelta della famgilia è determinante. E se nostro figlio possiede davvero un talento, la semplice iscrizione alla scuola primaria è di per se solo una scelta temporale, proprio per concedergli tempo dopo quando quell'anno protrebbe tornargli utile. Non sarà una scelta in termini di contenuti perchè la scuola è fatta per classi di bambini e si sa che i talenti proprio perchè in grado di precorrere i tempi, necessitano di maggior cura anche individuale. Facciamo l'esempio di un bambino che apprende precocemente le lingue o a suonare uno strumento musicale, la scuola Primaria è un luogo stretto per lui che sicuramente conosce più cose dei compagni.

L'esperienza
A onor del vero l'esperienza poi induce un altro tipo di valutazione: a volte sei mesi sono tanti a volte non significano nulla. Dipende dalle esperienze pregresse, dal carattere del bambino, dal tipo di educazione. In generale i bambini di oggi sono molto più svegli ma meno pronti nelle autonomie. Sanno tanto di tutto ma spesso non sanno neppure vestirsi da soli, perchè vengono anticipati dagli adulti che provvedono a tutti i bisogni.
Le autonomie sono importanti tanto quanto i contenuti perchè rappresentano per il bambino il vero saper fare. Le autonomie intellettuali non sono valutabili a questa età spesso sono solo apparenza che non si sostanzia in una vera capacità interpretativa dei contenuti.
Ci sono bambini anticipatari che hanno fatto un buon percorso scolastico, altri che hanno avuto problemi. Ci sono bambini entrati regolamente ai sei anni che hanno avuto buoni percorsi scolastici e altri con percorsi meno buoni. Ci sono bambini di scuola primaria con ottimi percorsi che hanno avuto problemi dopo ed esiste anche il contrario.
Non voglio certo dire che tutto è relativo. Anzi.
Tutto è nelle nostre mani di genitori, e se è sbagliato indirizzare verso scelte dettate dai nostri mancati progetti è altrettanto sbagliato non assecondare, non promuovere le inclinazioni dei nostri figli.
Anche la scelta dell'anticipo ha senso se rientra nell'assecondare un'inclinazione vera (non presunta tale) dei nostri figli. Lo si fa guardando con il cuore ma anche con la razionalità. Accettando i nostri bambini per quello che sono e sanno.
La parola a voi cari lettori e alle vostre esperienze o idee in merito.
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martedì 4 gennaio 2011

Le mie immagini dell'eclissi di sole del 4 gennaio 2011

Alle sette il cielo si intravedeva dietro una coltre ricamata di bianco e rosa, presagio di imminenti avvenimenti di luce. Un gioco che ha originato questa immagine mattutina:

Poi lentamente il cielo si è aperto in un sorriso, regalandoci un sole luminosissimo, doloroso per gli occhi che si sono chiusi all'istante, ma l'immancabile reflex digitale e una pellicola vecchia ci ha regalato la magia di queste, foto la prima scattata alle nove circa:

La seconda scattata dopo una buona mezz'ora.
Poi il sorriso si è chiuso e la coltre di nuvole si è ispessita lasciando cadere fredde lacrime di pioggia e la magia dell'eclissi si è conclusa così, nel breve tempo di un sorriso, nel tentativo di catturarlo in quest'umida mattina di gennaio. Con gli amici di feisbuc abbiamo commentato felici quest'attimo di eclissi di fronte al quale noi uomini, comuni abitanti di questo dolce pianeta, continuamo a stupirci delle cose della natura.

Su Mystars dell'amico Stefano altre foto tra cui la mia
Altre notizie su Keplero
e su Astroperinaldo
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domenica 2 gennaio 2011

I bambini ricercatori di Blackawton e l'assertività

Apprendo da Bambini  oggi e Linguaggio macchina, che un gruppo di bambini della scuola primaria di Blackawton in Inghilterra ha partecipato ad una ricerca e relativa pubblicazione su una rivista scientifica “peer-review” della Royal Society. Oggetto dello studio è stato il bombo e le sue capacità visive. Circa i temi della ricerca rimando ai link di cui sopra, ciascuno dei quali raccontano secondo due diverse prospettive. In particolare su Bambini oggi si sottolinea la diversità di metodo o se vogliamo l'assenza di metodo nella scuola Primaria, dove i bambini apprendono troppo spesso le scienze tramite la compilazione di schede preconfezionate.

Quello che intendo invece sottolineare è un tema già proposto in queste pagine di scuola,  che è correlato al modo con il quale si apprende, con il quale si comunica con gli alunni generando l'apprendimento.

Cosa motiva la partecipazione dei bambini ad una ricerca peer-review? Certamente la convinzione che si apprende attraverso l'uso del metodo sperimentale. Il medodo non si apprende ascoltandolo o ripetendone a memoria le fasi. Lo si apprende adoperandolo. E nel caso in oggetto si producono contenuti rilevanti per la comunità.

Ma c'è di più. Un'attività di ricerca scientifica che ha come principali attori i bambini, di fatto promuove un'altra operazione, ancora assente nelle aule italiane, mette in atto un comportamento assertivo, riconosce l'autorevolezza dei bambini a eseguire un compito fino a ieri concesso solo agli adulti. Una condotta assertiva, per dirla con Cristina Copelli, in Interazioni del Comunicare di Paolo Moderato,  che riportando Alberti e Emmons (1974)
"promuove l'uguaglianza dei rapporti umani, mettendoci in grado di agire nel nostro migliore interesse... di esprime con facilità e onestà le nostre sensazioni e di esercitare i nostri diritti senza negare quelli degli altri"
E ancora
...qualsiasi training per  l'assertività, mira a scardinare idee e convinzioni quali: "Gli adulti sono più importanti dei bambini" "Gli insegnanti sono più importanti degli studenti"

Ed ecco allora che ai dati della ricerca scientifica dei bambini di scuola Primaria inglesi,  occorre affiancare una lettura del contesto di senso nel quale essa si è potuta realizzare, analizzare gli elementi che in quel caso hanno consentito la rimozione degli ostacoli all'effettiva affermazione del pensiero e dell'operato dei bambini. Nel metodo e con il metodo.

Non necessariamente  le sperimentazioni e le piccole ricerche della nostra scuola  finiranno nelle riviste peer-review, perchè a tal scopo occorre una rete collegata ai centri di ricerca e alle università, ma occorre guardare come già detto al metodo scientifico e alle sue  applicazioni evitando un'insegnamento delle scienze astratto, che tanti danni ha causato negli ultimi decenni.
Ma l'aspetto più rilevante di questa esperienza è che da essa la scuola può trarre elementi di replicabilità per la didattica con l'introduzione nella pratica quotidiana di comportamenti assertivi. E anche in questo caso stiamo parlando di clima dell'apprendimento. Ed è solo l'inizio.
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sabato 1 gennaio 2011

Filastrocca Befana Green e Calza Riciclabile

Anche la Befana si adegua ai tempi e se lo scorso anno si è presentata in versione moderna, quest'anno ha tenuto conto delle istanze ecologiste. Pur non essendo stata invitata alle convention dei grandi della Terra, si è adoperata per rispettare Natura.

Una calza ecologica
Intanto si presenterà con una calza veramente "green" e rispettosa dell'ambiente. E non pensate qualcosa dall'aspetto tristemente riciclato come certi addobbi, che plastica sono e plastica restano. E' una calza, resistente, colorata e divertente che farà esplodere in un "ohhhhhh" di meraviglia i bambini che la riceveranno. Per farla ci vogliono pochi minuti e una briciola di pazienza.
Materiale
- Un vecchio giornalino di Topolino, la carta è spessa e adatta allo scopo
- un modello di calza come questo qui o se prendete un calzino ne fate uno a misura vostra
- colla attaccatutto
- forbici
- un nastro per chiudere e appendere la calza
- dolci, frutta secca e piccoli giochini a piacere per riempire
Esecuzione

Disponete i fogli come sopra sovrapponendo mezzo centimetro, incollate e fate asciugare bene.
Preparate un'altro foglio allo stesso modo. Stampate la sagoma che è formato A4, ritagliatela e sovrapponetela ai fogli, ripassate il contorno con pennarello o matita, ritagliate lasciando un centimetro di margine, utilizzate tutta l'altezza del foglio colorato allungando il modello, unite le due parti delle calze e incollatele. Lasciate asciugare bene.
Ora riempite a piacere e chiudete con un doppio fiocco, per poterla appendere:


Befana Green

Son la befana ecologista
largo che arrivo, presto... pistaaa.
Non fare caso a  buchi e rammendi:
sono sempre alla moda malgrado i tempi.

Con i doni faccio attenzione
ed al bimbo golosone,
dentro la calza  gli metto un pò tutto
per sono sbagliare anche un frutto!

Non lascio regali troppo costosi
son piccoli, teneri e affettuosi.
Per dirti con voce piccina piccina
auguri sinceri dalla vecchina!
(Rosalba)
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