di Maestra Rosalba

venerdì 31 dicembre 2010

Il meglio di Crescere Creativamente 2010 e auguri di fine anno

Su web le categorie dei post di fine anno sono variamente assortite: chi lascia gli auguri, chi suggerisce una previsione e chi autocitandosi rilancia il meglio dei post dell'anno che sta per concludersi. Ho tirato a sorte ed è venuta fuori la terza categoria.
Ecco allora i 12 migliori post (a mio giudizio) del 2010:


- Filastrocca corta alla primavera apre la porta primi indizi primaverili a febbraio

- La teoria dei colori spiegata ai bambini con la prima partecipazione al Carnevale della Fisica in marzo

- Dividere una mela e fare scienze, italiano e matematica sperimentazioni di trasversalità ad aprile

- Costruire uno spettroscopio con i bambini o come dire inizio di condivisioni sul web a maggio

- Un libro per l'osservazione degli insetti  scaricato a dismisura da giugno in poi

- laboratorio didattico: Le stelle, idee, ipotesi e falsi miti un e-book di luglio che ha vinto il premio Helios per il miglior giornalino di classe

- E-book In una gocca d'acqua, conoscere, giocare e sperimentare, pure disegnato da me ad agosto (ohinoi)

- Un patto per i compiti a casa in classe terza in settembre, giusto per prendere accordi preliminari con gli alunni

- La ri-negoziazione delle regole in classe terza, nel mese di ottobre, ieri non ho parlato a vanvera

- Sperimentare formule? azzardi didattici a novembre

- La mia classe sulla rivista Newton con il vademecum delle cose da non fare in caso di invasione aliena, e per concludere in bellezza la classifica di Wikio

Concludendo
Alla fine ho scelto bene, considerato che non sono brava a fare previsioni, rivedere tutti i post di un anno mi ha dato l'idea del lavoro, dell'impegno non tanto mio, dettato dalle mie insane passioni per l'insegnamento e le relazioni con gli altri, quanto dei miei piccoli alunni, senza il quale questo blog sarebbe solo uno dei tanti segnalatori di risorse sul web.

Quindi i miei auguri di Buon Anno vanno prima di tutto ai bambini, che sono quelli che ne hanno maggiormente bisogno, agli anziani che sono i primi a tornare bambini e agli adulti, i più coriacei che il bambino dentro di loro lo tengono ben celato. Fatelo correre all'aria aperta tutto il pianeta ne avrà giovamento.
Dopo i festeggiamenti state connessi che da qui passerà la Befana, e già sapete che non sarà la solita befana!!
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giovedì 30 dicembre 2010

Costruire il clima a scuola: Azioni partecipate

Per la seconda volta in breve tempo il post di Anto'stuff mi sollecita alcune riflessioni e le voglio condividere qui. Credo che un blog di didattica  oltre che parlare di attività, debba alimentare la riflessione, trovare spunti nella pratica quotidiana per il miglioramento, nel confronto con le altre realtà.
Lo faccio rispondendo  da questa casa virtuale  dove ho iniziato il viaggio di condivisione con  i colleghi e le famiglie.

Questo spazio di documentazione  è servito  a rendere pubbliche le attività  prima di tutto alle famiglie, ma questo non sarebbe bastato se non avessi affiancato ai contenuti il lavoro  sulla relazione scuola famiglia: un patto di fiducia reciproca nel quale ho speso parecchio tempo e investito al pari della didattica.

Premetto che alla scuola primaria è comunque facile sapere cosa fanno i bambini intanto perchè raccontano e poi perchè ci sono i quaderni e da questi si capisce molto sia in ordine al metodo che ai contenuti fino alla risposta in termini di partecipazione dell'alunno. Questo discorso cambia alla scuola media e ancor più alle superiori dove entrambi studenti e professori hanno spesso da perdonarsi vicendevolemente alcuni comportamenti, il risultato è di non riuscire a comprendere come si svolgono le giornate a scuola dei nostri figli (ne sono uscita solo di recente).
Il guaio è che da una certa età in poi si ritiene che l'interlocutore priviligiato diventi l'alunno in via esclusiva. Ma questo semmai è valso in passato  non può esserlo oggi, considerato il cambiamento dell'entità dei rapporti genitori figli.

E non basta l'apertura delle scuole con attività pratiche e/o di laboratorio che  possono a volte apparire più vetrina che specchio della realtà o tramite  strumenti online dal quale  non è più possibile prescindere, se alla base non c'è un patto educativo fatto di azioni concrete. Tali attività pur se mirate all'apertura potrebbero non agire concretamente da "legante", perchè la finalità dell'apertura altro non è che il lavorare concordemente e comunemente allo stesso obiettivo: la formazione degli alunni/figli.

Azioni
- Un incontro ad inizio del percorso dove si esplicitano le modalità, dove giocando "a carte scoperte", a suo tempo usai questa frase per suggerire di avere anche il coraggio di dirci reciprocamente e non negli anditi o a casa cosa non ci piace ma anche cosa ci piace, si indica cosa si chiede all'alunno e alla famiglia e dove di contro la famiglia sa esattamente cosa chiedere alla scuola. E non si pensi che il POF, ormai svuotato di contenuti insieme ai finanziamenti, possa costituire il patto educativo: un patto per essere tale, integra il POF, va esplicitato faccia a faccia,  se necessario va sottoscritto.

- La negoziazione di regole (sempre in presenza) con la partecipazione della famiglia, sulle modalità di impegno a casa, sullo studio e sulla valutazione del lavoro a scuola:  le famiglie devono poter conoscere gli strumenti che si intendono adottare, poterli comprendere e argomentare. Se sento mia quella decisione lavorerò anche a casa affinchè possa divenire strumento educativo. Il lato tecnico decisionale rimane della scuola che in tal modo si mostra competente e adatta al ruolo.

- Quando gli alunni crescono e i comportamenti cambiano i patti vanno ri-negoziati, modulando obiettivi legati all'età, per evitare con il passare del tempo che ciascuna istituzione viaggi per strade separate. Non ha senso comportarsi sempre allo stesso modo con bambini o studenti di età diverse. Se cambiano le richieste e i bisogni questi vanno concordati (in presenza) ancora una volta con le famiglie. Questo è un momento di condivisione assai gradito per le famiglie, in quanto occasione di solidarizzare su problemi comuni.

- Un tempo gli studenti portavano a casa in visione i compiti in classe che venivano firmati dai genitori. C'è altro di più evidente di un compito e del suo esito che restituisca almeno un parte delle cose che si fanno a scuola? Anche le interrogazioni si segnavano suol diario e la famiglia le sottoscriveva. Era un modo efficace per sapere e restare collegati al quotidiano scolastico.

Queste sono alcune delle cose che  mi vengono in mente  in relazione ad una "scuola aperta". Più che strumenti sono accorgimenti comunicativi, esplicitazioni e dialoghi sulla scuola nel quale le famiglie sono parte attiva. Questo non comporta perdita di autorevolezza anzi al contrario il rapporto con gli alunni se ne avvantaggia. Il giocare a carte scoperte contempla la possibilità di errore, e la possibilità della buona fede. E' più impegnativo ma si corrono meno rischi di umbratilità dei comportamenti.

Rimane un punto da chiarire: in quali ore? Ci sono le ottanta ore, qualche collegio docenti in meno, che tanto è rimasto poco da decidere e più momenti con le famiglie. Sono pronta a scommettere che i genitori  partecipano anche alle medie e alle superiori.

Concludendo rimane il problema della misurazione dei risultati. Di recente ho letto che facendo i test si impara a fare i test, e così è. E riprendendo un pensiero di Antonio l'apertura implica in sè il miglioramento, aggiungo che i risultati non si misurano al termine di un anno o di un quinquennio bensì all'arrivo: quanti e come ne abbiamo portati al traguardo?
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martedì 28 dicembre 2010

Filastrocca Per Il Nuovo Anno 2011

Una filastrocca per il nuovo anno 2011, per i bambini e per coloro che bambini continuano ad esserlo nonostante l'età.
Che altro è il nuovo anno se non un bimbo che deve crescere e che conoscerà le gioie e i dolori della vita.
Lo immaginiamo vecchio al termine, che accompagna il nipotino e gli dice di non fare il matto. Perchè questo è ciò che ci auguriamo per ogni anno, ad ogni arrivo del nuovo anno.
Ma la vita dipende anche un pò da noi, sicuramente se non nelle grandi scelte che determinano le sorti del mondo, almeno in quelle quotidiane: nello studio, nell'impegno al lavoro, a casa, nel fare coscientemente ogni cosa, nel rispetto dell'altro, nei comportamenti ecologiamente corretti che possono contribuire a preservare il mondo e le specie che lo abitano, compresa la nostra.
E allora auguriamoci ancora un anno di piccoli, ma veri passi. Per grandi e bambini. Uomini e donne. Bambini e bambine.

Filastrocca dell'anno nuovo

 Girotondo del capodanno
a  mezzanotte finisce l'anno.
Ha un volto di bimbo freddoloso
e tutto il mondo lo accoglie gioioso.

Arriva in fasce col freddo e col gelo
di neve e ghiaccio ricopre un velo.

E' un bimbo curioso a primavera
porta più luce allegro, alla sera.

Mentre d'estate è un giovane forte
al caldo e al mare apre le porte.

Adulto e serio nel mite autunno
diventerà presto un dolce nonno.

A Natale è ormai un vecchino,
  prende per mano il nipotino
e gli dice soddisfatto: 
"porta ogni bene e non fare il matto".
(Rosalba)

Cari lettori vi ricordo che le poesie presenti in questo blog sono protette dal diritto d'autore, se le utilizzate per la didattica o sul web per scopi non commerciali è fatto obbligo di citare l'autrice.
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lunedì 27 dicembre 2010

Selezione Progetti: I Giovani E Le Scienze 2011

Selezione Progetti: I Giovani E Le Scienze 2011
I giovani e le scienze 2011 è la  selezione italiana per il Concorso dell’Unione europea dei giovani scienziati e per i più prestigiosi eventi mondiali riservati agli studenti eccellenti.
Le finalità e le regole sono le stesse dell’evento comunitario: avvicinare i giovani alla scienza e alla ricerca; individuare e incoraggiare gli studenti meritevoli; promuovere lo spirito di innovazione e di collaborazione in Europa.

E' ammessa la partecipazione singolarmente o in gruppo di non più di tre, le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori e del primo anno di università, con più di 14 anni e meno di 21 a settembre del 2011. Si partecipa con studi o progetti originali e innovativi in qualsiasi campo scientifico. A titolo di esempio: acqua, scienze della terra, chimica, fisica, matematica, medicina, salute, scienze biologiche, scienze ambientali, energia (con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e alle tecnologie dell’idrogeno), tecnologie dell’informazione…


Norme per la partecipazione
1) L’iniziativa è riservata agli studenti italiani, singoli o in gruppi di non più di tre, con più di 14 anni il
1° settembre e meno di 21 anni il 30 settembre 2011, che frequentano le scuole superiori o il primo anno di università. È necessaria la conoscenza dell’inglese. I vincitori delle precedenti edizioni non possono partecipare.

2) I candidati devono presentare studi o progetti originali e innovativi in qualsiasi campo scientifico. A titolo di esempio: acqua, scienze della terra, chimica, fisica, matematica, medicina, salute, scienze biologiche, scienze ambientali, energia (con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e alle tecnologie dell’idrogeno), tecnologie dell’informazione... Il testo scritto non deve superare le 10 pagine, con al massimo ulteriori 10 pagine di eventuali grafici, foto, illustrazioni. È necessaria la sintesi in inglese di una pagina. Nella fase di ammissione la giuria esamina solo il documento cartaceo.
- Continua la lettura dettagliata delle modalità di partecipazione nel sito della Fast:
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venerdì 24 dicembre 2010

Natale 2010 Auguri E Speranze

La festa annualmente, ciclicamente è tra noi con la consapevolezza per tanti che le stesse speranze e parole vengono spese ogni anno allo stesso modo. Il risultato è che negli anni si ha la sensazione netta di ripetere per abitudine parole svuotate di senso. La constatazione che il mondo è tristemente diviso in due per tanti aspetti colpisce più di ogni altra cosa: chi decide e chi subisce le decisioni.
Le richieste più tenere, pressanti e ingenue le fanno i bambini, i loro pensieri  ancora  privi di disillusione sono rivolti agli adulti.
C'è da chiedersi se non sia meglio dir loro come vanno le cose al mondo o se rimane ancora un margine per sperare in un cambio di direzione, in una più equa distribuzione delle risorse e delle opportunità. 
Ognuno troverà la risposta, conservare la speranza è necessario smettere di credere nel miracolo è doveroso.
Da insegnante l'unico vero miracolo in cui credo è quello dei piccoli passi: a scuola, nell'impegno sociale,  nel progresso scientifico quello che consente la scoperta di nuove cure per le malattie e il miglioramento della qualità della vita, quello che ci fa conoscere il mondo dall'infinitamente piccolo al infinitamente grande.
Sperare ora in un cambiamento della politica mi sembra un vano spreco di energia. La gestione della cosa pubblica è affare di pochi che si lustrano della notorietà e dei lauti stipendi, incapaci di comunicare perfino tra di loro.

Loro, i bambini gli auguri li fanno così, e attraverso le loro parole ci sono anche i miei rivolti laicamente a tutti: che ognuno abbia gli auguri in cui crede e che sia ripettata la scelta di ciascuno come persona.

Lettera a Babbo Natale
Caro Babbo Natale,
quest'anno vorrei che tu facessi qualcosa di più per i bambini meno fortunati di me, perchè tutti i bambini hanno diritto al cibo e ai vestiti...
Mi sono accorta che tutti quei giochi che ho si, mi piacciono però penso che un pò di quei giocattoli che porteresti a me dovresti portarli agli altri bambini.
Mio nonno e mia nonna purtroppo stanno male e mi piacerebbe che guariscano.

Caro Babbo Natale,
vorrei andare a vedere su un monte per poter vedere un sacco di paesi, e vorrei vedere le molecole o gli atomi perchè sono curioso e non li ho mai visti in vita mia.
Vorrei tanto toccare le stelle per poi vedere la luna e infine fare il giro di tutto il mondo senza pericoli. Vorrei che la famiglia e la famiglia dei miei amici sia così tanto felice da poter essere molto carichi di energia.
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giovedì 23 dicembre 2010

E' Arrivata la Versione Italiana Di Research Blogging

E' arrivata con le feste ma non la porta Babbo Natale e ufficialmente nascerà domani, ma sul web già comincia a circolare la versione italiana di Research Blogging, un sito web che funziona come un aggregatore di blog scientifici che commentano articoli peer-reviewed. La versione italiane esiste oggi grazie alla perseveranza di Peppe Liberti di Rangle che ha così colmato una lacuna sentita da tutti quei blogger che discutendo di scienza ora possono veder pubblicati i loro post sulla piattaforma in lingua italiana,  dopo aver passato la selezione dei tre editor italiani: Peppe Liberti, Amedeo Balbi e Moreno Colaiacovo.

Le regole di utilizzo della piattaforma:
...tutti quelli che hanno l'intenzione di condividere su questa piattaforma i post che analizzano ricerca peer-reviewed, dovranno registrare il proprio blog, attendere l'approvazione da parte degli editor (per evitare spam che, in questi casi, è spaventoso) ed infine fare poche, ma importanti, cose che trovate nelle pagine di Help ancora in Inglese (ma per poco). In breve, i blogger:
1.si registrano al sito
2.continuano a pubblicare come d'abitudine (molti blog alternano post seri a post più personali o frivoli e questo non deve essere un problema), ma quando scrivono un post che è in accordo con le Linee Guida, si collegano al sito
3.trovano ed usano un generatore automatico di citazioni per creare una citazione correttamente formattata dell'articolo che stanno citando
4.incollano nel loro post il codice che viene loro fornito

L'aggregatore automatico identifica il post e lo pubblica nella prima pagina dove centinaia di lettori possono trovarlo facilmente mentre un riferimento al post rimarrà in maniera permanente nel database affinché gli utenti che sono alla ricerca di post su un argomento specifico lo possano trovare sempre facilmente
Non perderò tempo a discutere l'importanza e la popolarità di questo sito, quello che più mi preme sottolineare è la serietà del lavoro che fino ad oggi hanno svolto i suoi amministratori, editor ed iscritti che ne hanno fatto un punto di riferimento fondamentale della libera discussione intorno alla ricerca scientifica, uno strumento utilissimo di confronto e di analisi. L'augurio è che noi Italiani si sappia far lo stesso. (da Rangle)

Il resto lo potete trovare nei link soprascritti. Non sembri questa una segnalazione estranea alla scuola e alla didattica. Già altre volte ho scritto che una buona didattica si basa anche su contenuti aggiornati alla luce della ricerca attuale, conoscere lo stato dell'arte significa non escludersi dalla realtà del dibattito (ad esempio la questione del batterio che si nutre di arsenico) e lasciare la scuola avulsa dal resto del mondo (accusa che le viene rivolta ciclicamente).
Research Blogging può costituire un importante strumento di conoscenza e di selezione riguardo i criteri di approfondomento e studio delle più rilevanti tematiche della scienza. Per tutti gli ordini di scuola.
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martedì 21 dicembre 2010

A Scuola Conta Di Più Il Contenuto O Il Clima Di Apprendimento?

Ieri mi ha dato da pensare questo articolo, soprattutto in relazione alla prima parte.
Sarà che scuola Infanzia e Primaria hanno "utenti" molto piccoli e sarà che il nostro operato conseguentemente a questo fatto è sotto la lente d'ingrandimento dei genitori (e dei media), ma a noi l'aspetto "umano" del fare scuola non sfugge e se accade è fatto sporadico riconducibile a singole situazioni. In generale l'aspetto umano è curato non solo dal punto di vista dei bambini ma anche delle loro famiglie.
E questo pensiero si è rafforzato stamani in occasione dell'incontro di Natale con le famiglie. Felicissimi di stare a scuola coi loro figli, una semplice tombolata tra bambini, insegnanti e genitori si è trasformata in una occasione di benessere, di scambio di battute e giocosità: in un modo per stare semplicemente insieme.
E' stata l'occasione per distribuire piccolissimi doni a tutti i bambini, per coccolarli e farli sentire importanti. Nessuno è stato costretto a sentirsi bravo nel recitare, nessuno ha dovuto ricordare una parte a memoria. Ci siamo semplicemente scambiati affetto giocando.

Non lo scrivo per raccontare un momento che è nè più bello nè più brutto dei tanti che caratterizzano la scuola, semplicemente mi viene in mente che dei genitori e dei loro figli a scuola dobbiamo avere la stessa cura che abbiamo per i nostri cari.
L'apprendimento nasce in questi momenti, dalla fiducia che deriva dal piacere di stare assieme, dal capire che la maestra altro non è che una guida che ha imparato per mestiere e per passione a stare con gli altri, ad aiutarli a crescere anche come persone.
Stare assieme e volersi bene (e non lo scrivo perchè è Natale) è la cosa che rimane assieme e forse più delle cose che avremmo imparato.

Ecco perchè la scuola non si puo fare con i bambini e nemmeno con gli studenti più grandi delle medie e delle superiori se non ci si vuole almeno un pò di bene, se non sentiamo in qualche modo che quelle persone sono importanti per noi.
Ci siamo salutati dicendoci questo: forse questa classe di bambini non ha una grande preparazione, nel senso che non si prefigge per ora la scalata alle statistiche Ocse Pisa, perchè per noi, all'interno del patto sottoscritto tra genitori, insegnanti e bambini conta che quel che s'impara lo s'impara in un clima di serenità, con i tempi di ciascuno, nel volersi bene e senza fretta.
E come mi disse un giorno lontano una mamma "di quando si è bambini rimane soprattutto una cosa: il bene che ci si è voluti".

Mi è venuto da pensare che possiamo comprare tutta la tecnologia del mondo, avere i finanziamenti più cospicui e programmi più belli, ma se ovunque nella scuola non recuperiamo e ritorniamo alla dimensione umana dal bambino allo studente i risultati Ocse Pisa non miglioreranno.

E per me continuo a ripetere come nei primi tempi, che la scuola è meglio farla ridendo che piangendo emulando il grande Gianni Rodari.
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lunedì 20 dicembre 2010

Compiti Per Le Vacanze Di Natale 2010

Ormai è un appuntamento fisso fin dalla nascita di questo blog.
I compiti ancora oggi e più che mai sono oggetto di discussioni e divisioni: da una parte le richieste della famiglia di rispettare il tempo della vacanza in quanto tempo della famiglia e del bambino e dall'altra  l'esigenza della scuola di mantenere un minimo di allenamento rispetto alla quotidiana abitudine di dedicare spazio allo studio e all'esercizio.

L'abitudine a gestire il tempo e gli impegni
E' vero altresì che le vacanze natalizie non sono sinonimo per tutti di vacanza in senso stretto e che per i bambini avere dei piccoli impegni può essere utile oltre che allo studio, a consolidare l'abitudine all'impegno quotidiano, alle routine delle cose da fare, a perseguire un obiettivo con metodo.
Dalla classe seconda Primaria in poi i bambini devono avere alternative concrete al tempo da passare davanti a tv o ai videogiochi: anche i compiti se vissuti nel modo giusto possono esserlo, oltre alle attività di tipo pratico costruttivo e ai giochi.
Un modo per gestire al meglio le vacanze di Natale può essere rappresentata da libertà totale dai compiti nei giorni di festa, nelle domeniche e la concentrazione dell'impegno nei giorni feriali, quando ad esempio i genitori sono a lavoro o impegnati nella quotidianità. 

Differenziare nei compiti
Vale sempre l'invito per coloro che durante le vacanze staranno fuori casa, di documentare per i compagni il loro viaggio e la loro esperienza. Il bello di questa età è che queste operazioni si possono fare senza che i bambini nutrano sentimenti di invidia verso chi può permettersi esperienze diverse. Certo qui entra in gioco la capacità del gruppo, la sapienza della gestione delle diversità di condizioni di vita, il saper accettare che non siamo tutti uguali, mista alla speranza che prima o poi le esperienze più entusiasmanti arriveranno per tutti.
Infine vale la pena ricordare che la forma dei compiti tramite lettera, ha una valenza differente rispetto alla consegna perentoria, facendo leva sul senso di responsabilità certamente in relazione alla loro età i bambini sono invitati ad agire e a garantire un minimo d'impegno.


Letture suggerite per le classi terza e quarta:

Letture suggerite per gli alunni di classe quinta:
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domenica 19 dicembre 2010

Su Newton Di Dicembre Il Vademecum Per Un'Invasione Aliena

Gli alunni della mia classe terza su Newton di dicembre
Ne avevamo parlato qui, in aula era stato tutto un fioccare di ipotesi e di suggerimenti su cosa NON fare in caso di invasione aliena. I bambini tra una lieve paura e un sornione divertimento amano fare le ipotesi e sanno guardare alla realtà con ironia, certamente non premeditata ma genuina nell'immaginare le situazioni più grottesche e sinceramente l'idea di non far vedere agli alieni la televisione perchè gli piace è di un'attualità disarmante. L'idea che quella magica scatola riesca a catturare anche il pensiero alieno, ha qualcosa di ironico e se vogliamo anche tragico pensando al potere del mezzo.

Un modo per allontanare i bambini dalla tv è sicuramente appassionarli alla carta stampata, la rivista Newton ha saputo farlo tenendo in debita considerazione il pensiero dei bambini, al pari delle idee degli adulti le troviamo così da leggere nella nuvoletta dei fumetti. Grazie Newton e grazie Peppe!


La raccolta di idee è ancora aperta
C'è ancora tempo per partecipare, il vademecum è solo agli inizi, collegandovi all'indirizzo Newtonline.it/ potete lasciare la vostra idea, quella dei vosti figli se siete genitori o quella dei vostri alunni o studenti se siete insegnanti.

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venerdì 17 dicembre 2010

Calendari 2011 Per Tutti I Gusti E Le Età

Il fine d'anno è ormai prossimo ed ecco allora qualche risorsa gratuita per stampare in proprio  il calendario 2010. Durante una recente conversazione ho scoperto che l'uso da parte dei negozi di donare il calendario ai clienti è quasi scomparso.
Qui ancora si usa, anche se già lo scorso anno qualche negoziante mi confidò che sarebbe stato l'ultimo: troppo costosi.
Quando ancora nelle case c'era poca tecnologia, il calendario non poteva mancare. 
Io ricordo la mia mamma che segnava la fine della bombola, per poter capire quanto durava, le scadenze dei pagamenti importanti. Una data da ricordare.
Ora  ci sono altri strumenti.  Ma ci sono anche coloro che rimangono legati alla tradizione. Una cosa che io ancora faccio è segnare la data dei vaccini dei miei animali domestici, quando nel periodo estivo li proteggo dai parassiti. Oppure in un periodo denso di impegni  scrivo nel calendario in bella vista in cucina, le cose che assolutamente non devo scordare.
Altro luogo dove un clandario non può mancare è ad esempio la scuola.
Calendari per la casa, e la scuola l'ufficio
Su Marbaro una serie davvero completa di calendari annuali, mensili, planner da scaricare e stampare.
Su calenweb altre serie di calendari annuali.
Calendari personalizzati su calendariopersonalizzato.it

Calendari per bambini da stampare e colorare
Il calendario Disney è il più bello,  da realizzare  con un simpatico programmino e altrettanto bello dopo anche in versione da colorare.
Il più bell'assortimento di calendari da stampare lo trovate su filastrocche.it
Su cartoline.ch si può personalizzare il calendario con le proprie foto.
I calendari possono servire anche per imparare divertendosi come ci segnala La Nostra Matematica.

Infine l'ultimo link, il calendario non convenzionale per gli amanti della matematica (e anche gli altri)dai Rudi Matematici e ovviamente gratuito!
Aggiornamento: stupendo il calendario del Chimico impertinente, ovviamente indirizzato a tutti e in particolare ai cultori della chimica.
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giovedì 16 dicembre 2010

Unità Didattica Il Testo Informativo: Origini E Tradizioni Di Natale

Le festività Natalizie così sentite dai bambini, perchè i primi e più coinvolti non solo dalle famiglie ma anche dai media, possono essere affrontate da più punti di vista, conoscerle significa cogliere anche l'aspetto delle tradizioni e di intreccio delle origini. Non solo la scuola  propone un punto di vista alternativo agli aspetti eccessivamente consumistici come detto qui, ma offre anche una panoramica delle tradizioni e delle origini di questa festa così amata e spesso così discussa. La scuola  diventa anche un terreno neutrale di confronto, mirato alla conoscenza piuttosto che al semplice replicare di gesti che hanno origine e collocazioni geografiche precise. L'abete, Babbo Natale, il calendario dell'Avvento e la stessa celebrazione del Natale da dove ci giungono, sono sempre state così? Le tradizioni sono tutte uguali o vi sono differenze legate al territorio?

Con questa unità didattica abbiamo tentato una prima risposta, per confrontarci poi sulle usanze familiari, continuare con una riflessione personale su cosa è il Natale per ciascuno di noi e finire con la poesia che trovate qui.

L'attività didattica si compone dei seguenti piccoli paragrafi:
Il Natale tra la tradizione e la modernità:
I racconti dei vangeli
Il Natale nei paesi non cristiani
Le tradizioni natalizie
Il presepe
L'albero di Natale
Babbo Natale
Il calendario dell'Avvento
Le tradizioni legate al cibo
Le tradizioni della mia famiglia
Il Natale prima del cristianesimo
Per me il Natale è...
Cosa è un testo informativo

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martedì 14 dicembre 2010

Carnevale Della Matematica #32 Su Matem@ticaMente

Il tema proposto era quello della matofobia, e la rete ha risposto con una una mole di interventi notevole, molti dei quali intendono fornire chiavi di lettura di uno dei problemi più sentiti della scuola italiana: la paura della matematica, che ha radici precoci come ho evidenziato anche qui.
E  su Matematicamente della Prof. e amica Annarita Ruberto che ha ospitato l'edizione numero 32 del Carnevale della matematica si possono leggere oltre ai contenuti specifici, il tentativo della rete di "raccontare" la matematica oltre lo scolasticismo, che si è rivelato piuttosto rigido producendo le ben note distorsioni nell'apprendimento.

E anche Annarita ci racconta e si racconta quale ex alunna "matofobica":
Perché si ha paura della matematica? E’ l’interrogativo al quale hanno provato a rispondere i contributi di diversi insegnanti che hanno raccolto l’invito. Punti di vista condivisibili, cui si aggiungono anche quelli dei diretti interessati: gli studenti. Avrete modo di acquisirli dalla lettura degli articoli proposti. Prima, vorrei provare ad esplicitare il mio pensiero al riguardo, basato sia sull’esperienza di docente che sull’esperienza di ex alunna ex matofoba!
Sì, avete compreso bene: anch’io sono stata vittima, per un lungo periodo, di questa paura: un male subdolo e devastante che mina alle radici la sicurezza dei discenti nelle proprie capacità cognitive.
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lunedì 13 dicembre 2010

Concorso di Poesia Sulla Biodiversità per Bambini e Ragazzi: BioDIVERSI

Legambiente e “Il Cerchio Magico” di Susanna Tamaro presentano il nuovo Concorso a premi BioDiVERSI che ha l’intento di promuovere la scrittura e la cultura dell’ambiente tra i giovani, dando loro l’opportunità di riflettere ed essere più consapevoli dell’importanza della Biodiversità nella nostra vita.
Destinatari
Bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 e i 13 anni, siete tutti invitati a scrivere una poesia originale in rima sulla Biodiversità, nel mondo, nella natura e nella nostra vita quotidiana.

Il tema
Il brano dovrà raccontare esperienze ed emozioni legate alla Biodiversità.
Dal significato più stretto di varietà di forme di vita e di ambienti, al più ampio e contemporaneo legato alle diverse culture e stili di vita. Parlateci di quello che di diverso incontrate nel quotidiano, che sentimenti suscita in voi e quale importanza riveste nella vostra vita e nel mondo la Biodiversità.

Come si partecipa? Quando Scade?
Occorre  scrivere una poesia originale in rima, di lunghezza compresa tra i 12 e i 20 versi, inviarla unitamente alla Scheda di Adesione, in cui andranno indicati i  dati e la categoria di partecipazione (7-10 oppure 11-13 anni). Il tutto può essere spedito via e-mail all’indirizzo festa.albero@legambiente.it, via fax al numero 06.86268474 c.a. Ufficio Campagne, oppure normalmente via posta all’indirizzo: Legambiente Onlus – Ufficio Campagne – Via Salaria 403 – 00199 – Roma, entro il 30 aprile 2011!

La premiazione
La giuria, presieduta dalla scrittrice Susanna Tamaro, giudicherà i lavori pervenuti in base alla rispondenza al tema e all’abilità e creatività della scrittura. I vincitori di ogni categoria riceveranno dei bellissimi e originali premi!
Per ulteriori informazioni scrivere festa.albero@legambiente.it o chiamare allo 06.86268348.
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domenica 12 dicembre 2010

Matematica Ludica: Filastrocca Dei Numeri Con La Conta

Da dove nasce la paura della matematica?
La matematica mediamente non gode di buona fama, nè tra gli alunni e gli studenti e purtroppo è altrettanto temuta dagli adulti.
C'è un passaggio in comune per tutti: la scuola, ed è proprio a scuola che si sente dire la fatidica frase "non è portato/a per la matematica", dall'effetto devastante per chi se la vede appioppata.
Alzi la mano chi non l'ha sentita almeno una volta?

Le basi della matematica
Un buon percorso matematico dovrebbe avere come base tanto gioco fin dai primi mesi di vita del bambino: spostamento di oggetti, raggruppamenti, separazioni. Ogni bambino  dovrebbe poter manipolare le quantità, i liquidi, gli oggetti di diversa consistenza per consolidare la naturale propensione alla quantificazione.
Siamo naturalmente portati a contare, e se ci facciamo caso nei suoi giochi in solitaria il bambino in possesso di piccoli oggetti li separa, li divide e li riunisce arrivando da solo al concetto uno/tanti.
E' ad un certo punto del percorso scolastico che la matematica diventa "difficile" o addirittura "incomprensibile".  

Nella scuola Infanzia
Anche nella scuola Infanzia l'aspetto matematico andrebbe curato con più consapevolezza,  uno dei motivi frenanti è la paura di essere troppo anticipatori rispetto alla scuola Primaria. Eppure una delle tappe fondamentali è proprio il periodo di gioco-apprendittivo nella scuola Infanzia: è lì che si gettano le basi per le più semplici operazioni matematiche. L'aggiungere, il togliere, il moltiplicare e il dividere sono prima di tutto un gioco. La logica si impara ragionando, raccogliendo esempi dal quotidiano, argomentandoli e sviscerandoli: quanto parliamo di logica con i nostri piccoli alunni?

Nella scuola Primaria
Spesso per paura di confondere i bambini si presenta un unico metodo: in una classe di 20 alunni, non è possibile che la medesima cosa sia compresa da tutti attraverso un unico meccanismo. Più meccanismi possono fornire la chiave d'interpretazione a modi di diversi di imparare.
Troppa linearità è un errore quanto l'eccesso di input.
Accade poi che si passa ad un piano quasi esclusivamente simbolico: non va confuso il disegnino della quantità sul quaderno che è rappresentazione di una quantità con la semplice quantità.
Quanti bambini apprendono l'associazione delle quantità al numero sulle schede da colorare?
Nei primi due anni di scuola primaria, l'introduzione di nuovi concetti dovrebbe partire da una fase di esclusiva pratica e mai da una spiegazione frontale. Mi fa arricciare il naso l'insegnante che dice "devo spiegare le moltiplicazioni", è chiaro da subito che con la moltiplicazione, come nelle altre operazioni, occorre prima giocare, per passare gradualmente all'astrazione e al meccanismo. Il momento delicato è questo: la memorizzazione di tutta le sequenza. Ci sono bambini che cadono su questo e a furia di sbagliare si disamorano, e  il  disappunto dell'insegnante funge da rinforzo negativo. Quanti di noi fanno un riepilogo della sequenza utilizzando oggetti, attività pratiche e giochi matematici?
Il fatto è che alla scuola Primaria si finisce troppo presto di giocare con la matematica per diventare esclusivamente meccanismo, eppure anche a questa età il gioco rimane ancora un modo significativo per i bambini di apprendere.
Anche con le conte e le filastrocche, che sono anch'esse astrazioni:

 Io so contare
La matematica mi piace poco
tanto pensare e poco gioco,
tutti quei numeri devo imparare
poi addizionare, divider e sottrarre.

Ogni numero è particolare,
la quantità ci devi abbinare.
Conti a dieci con tutte le dita
se serve, ci aggiungi la matita.

Ora conta ad uno a uno
solleva un dito per ciascuno:
Uno  da solo se ne sta,
due come gli amici che a spasso van,
tre i porcellini della fiaba di ieri,
quattro invece i moschettieri,
cinque le dita di una mano,
sei, se ne aggiungi uno pian piano,
sette  i colori dell'arcobaleno,
otto i pianeti fino a Nettuno,
nove i mesi per venire al mondo,
è quasi finito il girotondo,
infine dieci: con l'uno e lo zero
sei stato bravo davvero davvero.
(Rosalba)
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sabato 11 dicembre 2010

Decoro Natalizio: Cristalli di Neve Con L'Acido Borico

Prima di procedere un avvertenza, non realizzare questo addobbo con bambini di età inferiore a 7 anni, cioè quando si è arcisicuri che non gli venga in mente di assaggiare gli oggetti, mentre questi (e se avete bimbi piccini ve li consiglio) si potevano mangiare, gli oggetti decorati di questo post è assolutamente vietato assaggiarli.
Cio che vedrete realizzato è anche un'esperimento di scienze, che potete presentare in occasione di unità didattiche o attività che comprendano le soluzioni. L'acido borico disciolto in acqua calda in soluzione satura si comporta diversamente da altre sostanze quando il liquido si raffredda.

Cristalli di neve
Occorrente:
- acido borico (si acquista facilmente in farmacia),
- scovolini per pipa,
- acqua calda,
- spago o filo come preferite.
- un vaso di vetro largo o contenitore ricavato da una bottiglia di plastica.
- una matita lunga.

1) Con gli scovolini per pipa ricavate delle forme tipo questa

2) Legate lo spago e fissandolo alla matita in modo che possiate regolarne l'altezza.
3) Fate riscaldare dell'acqua in una pentola, calcolate la quantità che dovete versare nel barattolo per coprire il vostro oggetto, quando è bollente versateci l'acido borico ottenendo una soluzione satura, andate a occhio, è pronta quando l'acido borico smette di sciogliersi.
4) Versate l'acqua che oramai avrà stemperato, nel barattolo dove avrete posizionato il decoro, fino a coprirlo:
Quando l'acqua comincerà a freddarsi noterete il formarsi di piccoli cristalli, dopo qualche ora ma anche prima se non volete che l'oggetto sia troppo spesso lo potete levare e mettere ad asciugare con delicatezza.
Un altra prova l'ho fatta con questa piccola pigna che sembra gelata ed perfetta per un albero di Natale.

Cosa accade?
Spiegazione dell’esperimento con l' acqua e l'acido borico:
L’acqua calda riesce a sciogliere una quantità maggiore di sostanza di quanta ne scioglierebbe in acqua fredda; tuttavia, la soluzione fredda non può contenere la stessa quantità di sostanza presente nella soluzione calda, pertanto, il sale in sovrapposizione esce dalla soluzione sotto forma di cristalli, quando l'acqua si raffredda si ragguppano, andandosi a depositare, sul fondo o su eventuali oggetti presenti nella soluzione.

In qualche modo è ciò che accade con i cristalli di neve: con il freddo le molecole si avvicinano.

Eseguite altri esperimenti di convalida ad esempio facendo sciogliere dello zucchero, o altre sostanze solubili in acqua. Quest'esperimento di scienze è adatto dalla classe terza Primaria in poi.
[via]
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venerdì 10 dicembre 2010

Una Guida Per Sensibilizzare Sulla Balbuzie

La redazione di Balbuzie News mi segnala e volentieri giro a voi cari lettori, un iniziativa promossa dall'associazione Vivere Senza Balbuzie:
VivereSenzaBalbuzie.it è il sito, dell' Associazione omonima, che fornisce tutte le informazioni sulla balbuzie e sui corsi di rieducazione. E' nato da un'idea del Prof. Enzo Galazzo, esperto di balbuzie e rieducazione, con lo scopo di favorire la promozione di iniziative di ricerca, sensibilizzazione ed informazione sulle nuove strategie di rieducazione efficaci per il problema. L'Associazione non ha fini di lucro ed è il risultato di tanti anni di impegno nel campo della balbuzie e, allo stesso tempo, di soddisfazioni. All'interno della nostra rete, abbiamo incontrato persone che hanno vissuto il dramma di chi è costretto all'inferiorità e alla perdita della...

L'associazione fornisce una guida gratuita, mirata a sensibilizzare gli insegnanti che possono trovarsi impreparati di fronte ad un alunno con balbuzie, causando, anche involontariamente, disagi o traumi che possono condizionare sia il percorso scolastico attuale, sia la sua futura vita da adulto. Ha inteso creare una guida pratica sui comportamenti dei balbuzienti a scuola, sugli atteggiamenti da assumere e da evitare per trattare nel miglior modo possibile chi soffre di balbuzie.
In questi casi potrebbe non bastare il cosidetto buonsenso, ci sono comportamenti che sono specifici per differenti situazioni, a volte è sufficiente anche solo conoscere per sapere se i nostri interventi educativi sono pertinenti.
Ho raccolto tutte le informazioni su questo argomento e realizzato una guida estremamente pratica per gli insegnanti” - afferma Enzo Galazzo e aggiunge - “abbiamo deciso di renderla disponibile a tutti gratuitamente online proprio nella convinzione che l’informazione possa aiutare tanto e costituire un vero segnale di progresso“.
[Vai al sito Balbuzie News]
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mercoledì 8 dicembre 2010

Risorse E Idee Natale 2010 Per La Scuola E La Casa

Il Natale e la didattica

Altre volte abbiamo sottolineato come anche le feste, specie quelle con aspetti religiosi rilevanti, sono occasione per parlare ed esprimere assieme ai bambini i valori di tipo universale.
Con questo non si intende certamente lo scivolamento sul terreno della banalità, piuttosto quanto il costruire in  questa occasione  una riflessione centrata su temi maggiormente evidenti oggi.
Questo non ci porterà a mortificare il Natale dei bambini rinunciando a parlare di regali, feste e divertimenti, o peggio rinunciare all'attesa, ma certamente man mano che essi crescono è giusto dare ad ogni aspetto la giusta collocazione.
Parlare del Natale può inoltre diventare fatto educativo-didattico teso anche al riequilibro, rispetto all'informazione dominante, in particolare quella veicolata dalla pubblicità e dai media.
A questi ultimi in particolare dobbiamo guardare per evitare di ripetere i luoghi comuni che trasmettono: la bontà delle persone, i regali di lusso, il cibo, i fasti. Alla scuola spetta il compito tutto laico, nel rispetto delle scelte individuali della famiglia di far conoscere le tradizioni, le origini della festa, di facilitare  anche nei bambini scelte consapevoli e non indotte.

Il Natale  a scuola dovrebbe  assumere un aspetto di gioia mista a riflessione, spensieratezza e solidarietà. Sembra impossibile che sentimenti così apparentemente contrastanti possano convivere, eppure nei bambini è così tutti i giorni: sono gli unici in grado di divertirsi e contemporaneamente  esprimere solidarietà con chi soffre, di gioire e condividere il disagio stando empaticamente nei panni degli altri.
Il Natale che altro è se non tutto cio?

Poesie:

Recita di Natale

Lavoretti

Addobbi per la scuola

Realizzare un Presepe

Idee fai da te per la casa

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martedì 7 dicembre 2010

Concorso di Disegno Dell'Inaf Per Gli Alunni Della Primaria

Apprendo tramite il sito Divulgazione Scientifica di un concorso di disegno riservato ai bambini e alle bambine della scuola Primaria che segnalo sapendo di fare cosa gradita a tanti lettori e colleghi.

"Osserva il cielo e disegna le tue emozioni"
Il concorso di disegno ha come tema la rappresentazione grafica del cielo dal punto di vista astronomico, è possibile utilizzare tutte le tecniche di disegno, un vincolo è invece dato dal formato del disegno che deve essere A4.

Ogni disegno dovrà essere inoltre, pena esclusione dal concorso,  accompagnato da scheda individuale firmata da un genitore del bambino partecipante, la scheda individuale accompagnerà anche in caso di partecipazione di un'intera classe.

Gli elaborati che a giudizio della giuria, saranno ritenuti migliori,  verranno premiati nel corso di una cerimonia a maggio 2011.  Gli stessi elaborati potranno essere utilizzati in iniziative a scopo benifico quali un calendario o un cd in campo medico e/o per l'infanzia.

I disegni dovranno essere inviati entro il 14 aprile 2011 (farà fede il timbro postale) all’indirizzo: INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania – Concorso «Osserva il Cielo e disegna le tue emozioni» – Via S. Sofia, 78 – 95123 – Catania

Ulteriori e dettagliate imformazioni compresa la scheda studente, su Media Inaf il notiziario on-line dell'Istituto Nazionale di Astrofisica
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Addobbi Per L'albero Di Natale In Das

Ogni anno il nostro comune fa dono alle scuole di un pino che poi viene addobbato dai bambini. Molti degli oggetti sono realizzati a mano alcuni portati dai bambini. Certamente realizzare gli oggetti in proprio ha più significato: metterci la propria creatività, la manualità e sottrarsi all'acquisto del tutto pronto.

Addobbi per l'albero in das
Approfittando dell'offerta prova fattaci dalla Das abbiamo utilizzato i nuovi prodotti: color oro e color argento per realizzare dei nuovi pendenti per l'albero. La pasta è abbastanza consistente, un pò più del das normale. Le forme le abbiamo realizzate con gli stampi per dolci, per il buco una canuccia e seguito i suggerimenti della confezione. I bambini che hanno attivamente partecipato alla realizzazione hanno trovato una leggera difficoltà nello stendere l'impasto che risulta sodo. E' molto piaciuto il Das dorato e dove dire che è quello che ha conquistato di più un pò tutti.
Anche il fatto di poter realizzare un prodotto finito senza doverlo lucidare con la vernice trasparente è un vantaggio non trascurabile. Si possono realizzare i classici portacandele o anche le statuine del presepe, ad esempio utilizzando il das normale come base e questo per l'abbigliamento.

Ecco qualche nostra creazione:

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domenica 5 dicembre 2010

Addobbo Natalizio Per La Scuola

Se avete a scuola ampi spazi a parete, questo è l'addobbo che potete realizzare con facilità, poco tempo e grande risultato d'effetto. Qualche giorno fa  per noi è stata la mattina della creatività. E' nata  per premiare il nostro lavoro in aula, con una mattina intera (quasi) di attività creative per preparare gli spazi della scuola al Natale.

Organizzare la mattina della creatività
Quando capita di avere delle ore concentrate all'interno di una mattina, è davvero cosa gradita per i bambini, organizzare laboratori a tema.
Non v'è necessità di scomodare grandi progetti, semplicemente prendendo a prestito idee simili a quelle che si attuano nelle scuole medie inferiori e superiori, organizzare un'attività a tema dove ogni alunno si esprime liberamente con i materiali e le attività che gli piacciono. Non importa il tema: creatività, arte e immagini, scienze... La possibilità di lavorare a gruppi in autonomia operativa e di idee.

Grandi stelle di Natale alle pareti
Le bambine  si sono idedicate a ritagliare con precisione dei grandi petali rossi, dopo aver terminato i testi delle letterine scritte per Natale e averle fissate su carta rossa. I grandi petali rossi hanno formato delle stelle di Natale con al centro le lettere. Non prima di aver ripassato il margine con l'uniposca dorato e argento.


 
I disegni alle finestre
Senza indicazione alcuna i maschi hanno fatto gruppo per conto loro organizzandosi per realizzare  un'albero di Natale molto grande da parete, unendo fogli con del nastro adesivo, ci hanno disegnato, colorato e attaccato nell'andito con grande orgoglio. Poi si sono messi a fare disegni singoli, ritagliarli e li hanno fissati ai vetri:

Download sagoma foglia Stella di Natale f.to A4

Lo scorso anno avevamo creato un albero a parete
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